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sabato, maggio 14, 2016

Gocce d'inchiostro: Tutta la luce che non vediamo - Anthony Doerr

Buon sabato sera, amici! Come di consueto, anche in questo weekend oramai in pieno fermento, fra letture di svariato genere e romanzi che languidano sugli scaffali da un bel po', anche questa sera desidero aggiornarvi della mia ultima lettura: Tutta la luce che non vediamo. Acclamato dalla critica, vincitore di un premio Oscar, un romanzo che oltre al potere della magia che celano le sue parole tocca le corde più sensibili del nostro animo. Disvela un sentimento oramai 'fuori moda', quale la gentilezza, scoprendo come essa può nascondersi anche nella realtà più orrenda e crudele.

Titolo: Tutta la luce che non vediamo
Autore: Anthony Doerr
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 509
Trama: E' il 1934, a Parigi, quando a Marie - Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio fra le mura di Saint - Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l'eco delle onde che sbattono contro i bastoni. Qui, Marie - Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lascia passare per accedere all'accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani. Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Warner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint - Malo, i destini opposti di Werner e Marie - Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.

La recensione:
Una terra ricoperta quasi completamente di cadaveri. Una città in cui il cielo viene lavato ripetutamente, sporcato e imbrattato di sangue, zolfo, paura e polvere. Il sole si affaccia a malapena sull'orizzonte prima di affondare di nuovo. La neve riveste ogni cosa, mostra un immagine talmente strana, bizzarra da darci l'impressione che il paesaggio sfoglio in cui mi trovo - con quel susseguirsi di viuzze serpeggianti fiancheggiati da muri in pietra, alberi frondosi e caseggiati giganti arretrati rispetto alla strada - assuma contorni sfocati e poco nitidi. L'ho mai vista una neve così bianca, una neve che non venisse subito sporcata da ceneri e fuliggini? In fondo a questa landa deserta regna il silenzio. La solitudine vi è depositata come inchiostro appiccicoso. Uno spiraglio di luce, nascosto nei cuori di chi vede, sente, diffonde i suoi raggi pallidi come resti di memorie lontane. E nemmeno sul fondo si riesce a scorgere alcun segno di vita.
Con in sottofondo un pianoforte che suona un brano malinconico, che ha l'effetto di una barca d'oro su un fiume scuro, una profusione di armonie che trasfigurano su tutto, inoltrandomi in uno spazio freddo e silenzioso nel quale girano gli astri, fra un gioco di parole corte e spiegazzate, promesse di speranza sciolte e sbiadite, un cantastorie che tira i fili le adopera con maestria, in cui tiene in una mano una ragazzina cieca e un padre affettuoso, nell'altro un anima sola e contrita come in una casa abbandonata. I loro nomi: Marie - Laure e Warner. Due ragazzi che hanno avuto la sfortuna di nascere e crescere in un epoca che non è più la nostra, attanagliati dal dolore, dal senso di colpa, dai tormenti che inducono ad ascoltare le parole degli altri, ma a tenersi per se le proprie.
In un viaggio in corsa verso la salvezza, la libertà, come una guida sapiente, onnisciente e furbo, l'autore di questo romanzo ha attirato involontariamente la mia attenzione, grazie alla forza, al coraggio, alla dolcezza che si cela in una stretta di mano o in un semplice abbraccio, la semplicità con cui carpisce anime inducendoci a leggere Tutta la luce che non vediamo come un modo per comprendere gli esseri umani: il modo in cui riescono ad alzarsi, seppure barcollando, persino quando fiumi di lacrime invadono il nostro volto.
L'identità del romanzo ha tanto di famigliare e, celata scrupolosamente che non lascia adito a dubbi, sebbene possa trattarsi dell'ennesima rivisitazione in chiave moderna del periodo hitleriano, attrae proprio perché sollecita, come un ragazzino curioso e intraprendente. Come con Storia di una ladra di libri, la sua operosità procede con lo scandirsi dell'orologio della vita: dalle gelide mani della guerra si traggono anime vagabonde che cadono a terra come gusci vuoti. Spirano in cielo, assolutamente costernati. Osservando una tela dipinta d'azzurro mutarsi d'argento o grigio al colore della pioggia. Assumere svariate sfumature a seconda dell'infinita serie di colori con cui si adorna.
In un lungo viaggio nella Germania nazista, come un alacre studentessa che si appresta a consegnare il compito assegnato, Doerr mi ha trattenuto fra le sue pagine in un abbraccio il cui calore lentamente è andato ad affievolirsi. Spingendomi avanti, verso un sobborgo tedesco - in cui gli edifici appaiono incollati gli uni agli altri, le case piccole e la neve sporca che si stende nelle strade come un tappeto - a bordo di un'automobile diretta in un Paradiso mancato. Una piccola parte della vita dei giovani protagonisti, sacrificata a un caos cosmico.
E' un romanzo la cui voce gira. Fruscia lungo strade scalcinate e malridotte. Si insinua nelle gallerie di un vecchio museo, riecheggiando in alte ed impolverate postazioni. Una storia che per un certo periodo di tempo ti fa vivere come una forestiera, un'estranea di un luogo che tanto estraneo poi non è. Un po' brusco, drammatico, vivendo in una realtà parallela, cruenta e incompleta in cui ci si risveglia repentinamente. Il profilo di un aereo aveva nascosto le stelle nel suo volo precipitoso, verso est. Suoni laceranti avevano lacerato le orecchie. La terra aveva tremato. E un angolo di cielo notturno era fiorito di rosso. Spogliandoci di ogni debolezza, codardia, esitazione.
Sublime, duro, evocativo, solenne, che mi ha spinta a fiondarmi fra le sue pagine con il weekend alle porte, Tutta la luce che non vediamo è stata quel genere di lettura che, anche se non come desiderato, ha abbagliato la mia anima. Inondando i sensi, annidandosi sulla mia coscienza come piccole e invisibili formiche. Insensibile all'occhio, ma non al tatto. Con gruppi di sognatori, spettri, fantasmi del passato che appaiono nel nulla come fiati di vapore dispersi nella volta celeste, accomunati da sogni, incubi, lotte interiori ed esteriori. Scultori che realizzano la propria vita raccontandola, che solo le parole possono esprimere, attraverso una nuova storia, un nuovo racconto che è stato provato e vissuto.
Ho accolto questa storia nella soffitta impolverata della mia anima con la consapevolezza che le vicende, così cruente e tragiche, avrebbero indugiato nella mia testa. All'inizio era solo un'impressione. Adesso, non ne sono più così sicura. Quando ho chiuso il romanzo con un debole fruscio, immersa nelle tenebre della mia camera, non ho visto più niente. Nonostante la voce di questo esperto narratore risuonava ancora nelle orecchie. Il manto dell'apprensione si avvinghiava nelle mie morbide e calde membra.
Tutta la luce che non vediamo, infatti, è stato un romanzo del tutto inaspettato. Che mai avrei immaginato di poter ascoltare, constatando quanto ci sia di terribile e allo stesso tempo meraviglioso fra le sue pagine, che tuttavia resta solo sullo sfondo, ai bordi dell'anima di questa storia, che brutalmente ha inquinato il mio entusiasmo iniziale.
Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti:

  1. La tua recensione mi ha fatto venire davvero i brividi!!! brividi per l'assoluto bisogno di voler leggere questo libro!! una recensione bellissima!!!
    Ovvimente il libro finisce subito nella mia lista!! :)

    Colgo anche l'occasione per dirti che ti ho nominata qui... http://stoffedinchiostro.blogspot.it/2016/05/liebster-award-2016-discover-new-blogs.html

    ^_^

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    1. Grazie mille!!!! :)
      Se ti capita di leggerlo, poi fammi sapere :) Non te ne pentirai ;)
      Vado a vedere :)

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  2. Bella recensione! Questo libro è in biblioteca da un po' tra i nuovi arrivi, è piaciuto molto infatti è sempre in prestito ehehe Penso proprio che lo leggerò al più presto :)

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    1. Grazie, Viola! Se ti capita di leggerlo, leggilo: te lo consiglio caldamente :)

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