Titolo: Dal Fachiro al 730
Autore: Elena Manzoni
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo ebook: 7, 99€
N° di pagine: 114
Trama: Dopo sette anni, non in Tibet
e senza Brad Pitt, ma trascorsi a tracciare un percorso di vita attraverso
colloqui impossibili e seghe mentali che fanno ‘na pippa al piú assatanato dei
falegnami, la trentenne Elly tira le somme e traccia un ritratto comico-amaro
della sua generazione, chiamata a scegliere tra una vita senza colore e
realizzazione e la passione piú grande, la sola in grado di cambiare il mondo:
la passione di essere se stessi!
Il messaggio é semplice ma potentissimo: "le macerie sono il terreno ideale su cui costruire il mondo piú bello che si possa immaginare: il TUO mondo.
Quando la pagina é bianca sta a te scrivere la storia. Non sei spettatore ma
regista e protagonista!
Il messaggio é semplice ma potentissimo: "le macerie sono il terreno ideale su cui costruire il mondo piú bello che si possa immaginare: il TUO mondo.
Quando la pagina é bianca sta a te scrivere la storia. Non sei spettatore ma
regista e protagonista!
La
recensione:
La
vita è uno scambio: siamo tutti interconnessi nello stesso disegno e quindi
tollerare la prepotenza o farsi piccoli davanti alle ingiustizie per paura, è
per me grave quanto comportarsi male in prima persona.
Per chi non ama leggere o scrivere i romanzi appaiono
come <<cose da niente >>, tele di ragno legate alla vita di tutti i
quattro gli angoli di cui sono ben pochi coloro che per periodi lunghi o brevi
ne interpretano il messaggio. Eppure, se si prestasse un po' di attenzione,
risulterebbe chiaro che, ogniqualvolta si decide di imbarcarsi in viaggi
letterari che non hanno mai fine perché continuano oltre la carta, avviene
qualcosa di straordinario. Fantocci fatti esclusivamente di carta e inchiostro,
in una manciata di pagine, lasciano dietro di loro spazi che hanno la forma di
una persona. Una storia che non possiede niente di particolare, se letta in un
momento specifico della nostra vita, potrebbe rappresentare un sollievo più che
una condanna.
Per caso conobbi Elena, neo laureata dal temperamento
forte e inflessibile, che non a caso porta il cognome Manzoni - celebre poeta
italiano, nonché autore della celeberrima storia d'amore di Renzo e Lucia -,
che come l'autore fiorentino ha messo a nudo la sua anima. Mi ha parlato delle
sue esperienze lavorative, di come la vita sia spesso una ripida salita, pronta
a captare le tentazioni del mondo "di fuori", con tutti i suoi
rischi, ma anche capace, più pronta di uomini sagaci e astuti a fiutare quel
che è vero, autentico: una piccola voce in un coro di sognatori e disillusi a
rendersi conto di quel che umanamente non va. Dal Fachiro al 730 penso sia stato concepito con l'intento di
riversare, attraverso quel contenitore imperfetto che è la scrittura,
riflessioni profonde e personali. E sollevando una serie di domande, la voce
della giovane Elena è risuonata fra le vecchie mura della mia camera, facendomi
prendere consapevolezza che questa sarebbe stata un'ottima occasione per urlare
alla gente tutto quello che aveva saldamente nascosto. In cuor suo Elena sa che
la sua storia potrebbe fungere come una lunga e profonda meditazione sul senso
della vita, sprazzi di pensieri o riflessioni in cui chiunque potrebbe
riconoscersi. Scrivere diviene così un modo per dar sfogo a se stessa, percorrendo
meandri della memoria, affrontando anfratti bui, paradossi, scoprendosi in una
moltitudine infinita. Trascinandola fino a quando qualcosa dentro di lei
tornerà al suo posto, fuggendo nell'unico luogo dove né il cielo né l'inferno
potranno mai trovarla.
La storia di Elena è stata una bella ventata di idee
controcorrente e di intelligenti provocazioni. Anche questa è letteratura: il
tutto e il niente. In una società, tutta tesa verso il declino, che Elena
evidenzia sarcasticamente per il suo non poter essere <<assoluta>>
come noi la vorremmo (la ricerca infruttuosa di un'occupazione e quel che ne
consegue), con una fronda di persone, fra cui io stessa, che non accetta la
banale assenza di materiale per il vivere nel quotidiano, che anche
assurdamente cerca altre vie: gente che a suo modo <<resiste>>.
Non mi ci è voluto molto per scoprirmi partecipe e
coinvolta in tutto questo. Fu l'odore dell'esperienza a portarmici. Quattro
anni di ricerche vane e infruttuose mi costrinsero a camminare china, dinanzi
al peso della malinconia. E avvicinarmi a questa opera d'esordio, interpretare
la sua anima semplice ma appassionata, non c'erano solo le vicissitudini di una
ragazza che un tempo ha dovuto sguazzare nel fango, ma anche storie di vita di
gente che Elena non sospetta.
Nonostante la semplicità del tema trattato o la
brevità della storia, quella di Elena è senza dubbio quel genere di racconto
che non può non lasciare un segno del suo passaggio. Vera, a tratti sarcastica,
a tratti profonda, che indugia sul desiderio dell'autrice di mettere a nudo una
parte del suo essere. Breve massima che compongono meno di 100 pagine di un
diario, che divengono quasi una confessione dell'autrice: cronache di vita,
sogni e speranze sospesi nell'aria stagnante, con protagonista una giovane
ragazza che, inconsapevolmente, si avvierà lungo una strada che la porterà alla
scoperta di se stessa.
Da qui nasce Dal
Fachiro al 730, in cui ho potuto scoprire e interpretare dal nulla molte
cose. Incurante di ciò che mi circondava, osservando l'inutilità di un mondo
fatto di cose grandi e piccoli. Autrice di un destino incerto, che la induce a
scoprire la natura delle sue opinioni e azioni. Coraggiosa e onesta, sospinta
verso un lento processo di scoperta verso se stessa e il mondo circostante.
Con questo piccolo gioiellino, ho potuto conoscere
un'autrice sentimentale, profonda e matura le cui confessioni, ammetto, sono
state particolari e inconsuete. Una trama realistica basata esclusivamente su
esperienze di vita vissute in prima persona, che mi ha reso partecipe e
sorpresa nell'aver trovato, in qualunque gesto, frase o imperfezione, qualcosa
che in un modo o nell'altro induce a meditarci sopra, distraendo la nostra
mente e costringendoci a immaginare qualcosa di piacevole come lo stare a galla
in un mare caldo e calmo.
Valutazione
d'inchiostro: 4
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