Devo dirlo: per la maggior parte del tempo
trascorso fra le pagine dei romanzi di Jd Hurt le storie d'amore che ho visto e
vissuto sulla mia pelle mi sono parse magnifiche, oscure, irreali. Storie che
non possiedono nulla di speciale, fantastico o fantasioso, ma che da qualche
tempo a questa parte hanno funto da toccasana contro gli effetti collaterali
della vita.
American History l'ho scoperta davvero. E assieme a voi,
amici lettori, vi condurrò negli antri più oscuri del cuore umano. Ritornando
con il cuore sanguinante e ferito, dichiarando la mia più profonda e
incommensurabile stima alla sua creatrice, anche quest'oggi ospite nel mio
piccolo angolo di paradiso. Abile lettrice di anime, che ha indugiato sulla
soglia del mio animo con quella sua particolare voce appassionata e strepitosa.
Ciao, Elena! È un piacere averti ancora
una volta qui ☺ Il tuo romanzo mi ha trasmesso delle
emozioni indescrivibili, ancora una volta. E chi altri, se non tutti, può
rispondere ad alcune domande che mi sono posta, durante il corso della lettura?
Ma, prima di intervistarti, dicci... Da cosa deriva lo pseudonimo Jd Hurt?
JD sono le iniziali di una persona a me
molto cara, Hurt in inglese significa dolore, perciò simboleggia la sofferenza
di averla lontana. Da questo deriva la mia decisione di assumere questo
pseudonimo: per poterla sentire più vicina.
Da cosa nasce American History? E quali
sono state le ragioni che ti hanno indotta a chiamare così questo tuo primo
figlio di carta?
American History nasce da una coscienza che si è
trasformata in amicizia quando ho trascorso un lungo periodo a New York. Marcia
esiste realmente: è un amica, abita a Manatthan, ovviamente si chiama in
un'altra maniera e non ha vissuto una storia burrascosa come quella del libro;
tuttavia è lei l'ispiratrice del romanzo per il suo carattere forte, simpatico,
fieramente anarchico e per avermi insegnato molte cose sull'ebraismo. Ho
intitolato il libro American History prendendo spunto dal magnifico romanzo
"La Storia" di Elsa Morante. Marcia, Ryan e Stephan sono attori di
piccole storie che compongono la grande storia americana, perché come dice Elsa
Morante: la storia è fatta dalla gente comune, non dai generali o dai politici.
La tua storia ci parla di un amore in cui
si prova ogni cosa: dolore, sofferenza. . E ai lettori appassionati e
sognatori, certe tipologie di storie sono davvero un balsamo per l'anima. Cosa
ti spinge a cimentarti con questo genere? Per American History hai preso
ispirazione da qualche autore? Se si, quale?
Non credo di abbracciare un unico genere
con American History; spero di non peccare di arroganza se dico di aver toccato
più generi con questo romanzo: il dark romance, il thriller e un piccolo pezzo
di storia americana. D'altronde il partito del potere bianco è realmente
esistito in USA e ha fatto fin troppi danni, inoltre, l'antisemitismo, il
razzismo sono realtà con le quali purtroppo ancora facciamo i conti tutti i
giorni ( sia in America che in altre parti del mondo ).
Come ho detto prima per scrivere il
romanzo ho tratto ispirazione dalla Storia di Elsa Morante anche se so bene di
non essere alla sua altezza.
Una volta intessuta la trama, cosa ti
spinge ad ambientare i tuoi romanzi in America?
Ambiento sempre i miei romanzi a New York
perché è una città che amo e che conosco bene e poi trovo che alcune metropoli
americane ( in particolare New York e Miami ) possiedono una dimensione tutta
loro, avulsa dal resto del mondo e in un certo modo favolistica, quindi adatta
ad ambientarvi delle storie dure, difficili, complicate da accettare come
quelle della Dark Necessities Series.
Nei tuoi romanzi ci sono diversi tipi di
amore: romantico, passionale, seducente.... Vuoi che il lettore recepisca un
messaggio sull'amore?
Di solito non do mai messaggi ai miei
lettori, mi auguro che trovino da soli una loro via per capire il romanzo e un
significato personale che li emozioni. In questo caso però ho fatto
un'eccezione e ho voluto dare un esplicito messaggio: American History è un
inno alla diversità, all'orgoglio e all'importanza dei ricordi.
Dopo quanto tempo dalla fine del libro ti
sei resa conto che i tuoi personaggi hanno molto più da dire di quel che
sembra?
I miei personaggi mi parlano fin
dall'inizio del libro, si trasferiscono dentro di me e mi rivelano molte cose
di loro. Per questo mi accorgo da subito che hanno molto più da dire di quanto
io riesca a mettere nero su bianco.
Come definiresti American History?
Definirei American History un inno alla
forza di noi donne.
Il tulipano giallo è protagonista indiscusso
di American History? Quale significato ha per te questo fiore? O, in generale,
quanta importanza attribuisci ai fiori?
Ho scelto il tulipano giallo non per
l'importanza che ha per me quanto piuttosto perché è il fiore preferito della
ragazza che ha ispirato il romanzo.
Qual è stata la tua fonte di ispirazione, o meglio, da cosa trai ispirazione nell'aver evoluto i tuoi personaggi?
Qual è stata la tua fonte di ispirazione, o meglio, da cosa trai ispirazione nell'aver evoluto i tuoi personaggi?
Come ho detto per il personaggio di Marcia
ho tratto ispirazione da un'amica, Ryan e Stephan, invece, nascono da una serie
di romanzi letti e film visti nel corso degli anni, in particolare per dar vita
alla drammaticità di Stephan mi sono ispirata al film Sleepers di Barry
Levinson.
In quale dei tuoi personaggi ti sei
rivista di più?
Questa volta non mi sono rivista in
nessuno dei miei personaggi.
Durante il processo creativo ti è capitato
di chiedere consiglio a qualcuno?
Ho chiesto spesso consiglio a mio marito;
mi serviva un punto di vista fortemente maschile per caratterizzare Ryan e
Stephan.
Come ti sei sentita quando hai terminato
il romanzo?
Ogni volta che termino un romanzo provo
dei sentimenti contrastanti: mi barcameno tra l'adrenalina di avere concluso
un'opera e il lutto di dover abbandonare, almeno temporaneamente, i miei
personaggi.
Hai trovato delle difficoltà nell'evolvere
la personalità di Marcia? O, scrivendo, avveniva in maniera del tutto
naturale?
La difficoltà maggiore nell'evoluzione di
Marcia è stata l'individualizazzione del suo cosiddetto passeggero oscuro.
Riuscire a passare in maniera graduale dalla sua solarità naturale all'emergere
della sua oscurità è ciò che mi ha impegnato di più.
L'illustrazione della copertina ha un
significato particolare?
La copertina raffigura una ragazza
intensa, emozionata, dal viso deciso, circondata dal buio. In questo modo ho
voluto ritrarre attraverso un'immagine il passeggero oscuro che alberga
nell'animo di Marcia.
C'è un romanzo che ti sarebbe piaciuto
scrivere e che invece è stato qualcun altro a scrivere?
Ci sono una caterva di romanzi che avrei
voluto scrivere ma se devo citarne alcuni dico: Delitto e Castigo di
Dostoevskij e Cime Tempestose di Emily Bronte.
Proseguiranno le vicende di Marcia, Ryan e
Stephan? Se si, sei disposta a darci qualche piccola anticipazione?
Le vicende di Ryan, Stephen e Marcia
proseguiranno e si concluderanno in American History 2. Non mi sento di dare
alcuna anticipazione sul seguito un po' perché non voglio guastare la sorpresa
ai lettori e un po' perché il romanzo in questo momento è in perpetuo divenire.
Grazie mille, Elena, ancora una volta, per
questa bella chiacchierata! :D
Ti ringrazio Gresi per la bellissima
chiacchierata e per avermi ospitata sul tuo splendido blog.
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