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mercoledì, giugno 21, 2017

Gocce d'inchiostro: Il libro perfetto - Massimo Lazzari

Recensire un romanzo è quasi sempre un esperienza difficile, ma a maggior ragione lo è se il romanzo in questione è scritto bene e tratta qualcosa di profondo. Perché nel momento in cui le sue pagine hanno emesso il primo battito, hanno decretato la sua nascita in un caos fantasmagorico di suoni e parole.
Mentre io sono dovuta tornare dall'altra parte, fare nuovamente i conti con la realtà scabrosa che ognuno di noi vive ogni giorno, secondo dopo secondo, attimo dopo attimo, Il libro perfetto è planato lentamente nel mio cuore. Come segno del cielo di cui io ho cercato di interpretarne il linguaggio. Sceso con le sue soffici ali d'angelo, come fazzoletti di carta.
Titolo: Il libro perfetto
Autore: Massimo Lazzari
Casa editrice: Officina Marziani
Prezzo: 4, 99 €
N° di pagine: 252
Trama: Lorenzo ha quasi quarant'anni, uno studio di consulenza avviato, un matrimonio appena finito e una storia da scrivere, di cui conosce la conclusione ma non l'inizio.
Un viaggio nell'India del Nord si trasformerà per lui in una straordinaria avventura: inseguirà le tracce del misterioso autore di un altro libro di cui è stato scritto l'inizio, ma non la fine.
L'autore di questa seconda storia è Leo, musicista che, come Lorenzo, si è recato in India alla ricerca di ispirazioni per scrivere la canzone perfetta. La ricerca di Leo porterà Lorenzo dalla mistica città di Rishikesh, attraverso le ragioni del Punjab, del Kashmir e del Ladakh, fino a un monastero isolato dalla Valle di Nubra, circondato dalle vette dell'Himalaya.

Un viaggio nelle affascinanti e selvagge regioni dell'India del Nord, attraverso il dedalo di religioni, etnie e culture che le caratterizzano. Ma anche un viaggio alla ricerca del sé perduto.
La recensione:

Gli uomini prendono tutto in modo estremamente personale, come se ciò che li circonda fosse stato predisposto per il loro unico piacere, o al contrario per ostacolarlo. Ognuno è convinto di essere speciale, unico e imputabile. Di essere venuto al mondo per compiere una missione grandiosa. E che, per questo motivo, sia legittimato a vivere una  vita perfetta.

Il libro perfetto fu splendido soprattutto di notte. I grattacieli che mi crebbero attorno svettavano come giganti, su uno sfondo luminoso e quieto; lampade nascoste fra gli alberi o fiaccole attorno a qualche stagno crescevano di intensità, e tutt'attorno una calda, quieta magia tropicale che mi aveva fatto venire in India dopo tanti anni di freddi, deprimenti propositi annuali. Arrivando, io e Lorenzo avevamo viaggiato per qualche tempo come matti a trovare il suo posto nel mondo. In un momento imprecisato della sua vita, come un solitario aggregato di metallo nelle vuote tenebre del cosmo. Io non avevo fatto nulla per aiutarlo, e il mio viaggio assieme a Lorenzo proseguiva impettito il suo percorso. Fra Lorenzo e me ci sono state poche cose che ci hanno accomunato: grande divoratore di romanzi, abile lettore di anime, viaggiatore curioso e attento che getta sempre una particolare attenzione a ciò che lo circonda. La sua storia dietro a un romanzo apparentemente semplice e innocuo era quel che mi sarebbe rimasto. Dell'oggetto in sé mi sentivo come una temporanea custode.
Le vicende del consulente Lorenzo, di questa sua esperienza di vita che dà un senso a ogni cosa e in cui tutto ciò che è narrato ha un fondo di verità, e che proviene da un mondo in cui la ragione spiega il tutto, furono una grande distrazione. Ma anche una continua constatazione di quanto è importante per l'uomo avere attorno a sé un po' di natura, osservarla, impararne la logica e goderne. In un momento imprecisato della sua vita ha avvertito l'esigenza di sentire, accanto al ritmo della propria vita, quello degli animali e delle piante. E come arrivare in questa splendida metropoli se non da un portale segreto, se non fra le pagine di un libro? Da un accozzaglia di frasi e parole che hanno lasciato un segno del loro passaggio e che, da qui, sin dal primo momento in cui misi piede, mi allontanai così tanto dal mio habitat naturale. Questo forse il più grande degli errori per chi non ama leggere. Me ne sono resa conto abbastanza in fretta, spettatrice di una realtà soffocante e un po' soddisfacente. E quando sprofondo nello sconforto corro ai ripari; i romanzi, di cui molti ignorano le bellezze e le possibilità, sono l'unico scoglio a cui ci si può aggrappare dinanzi a un mare in tempesta. Come faccio sempre, anche l'altro pomeriggio ho lasciato la mia casa, al terzo piano con un panorama splendido, per trasferirmi in India. Così repentinamente: da Messina all'India, dal Sud dell'Italia a uno Stato federale dell'Asia meridionale. Pagina dopo pagina, ora dopo ora nel cuore dell'ambizioso protagonista.
Se dovessi descrivere il romanzo di Massimo mediante un immagine, penso la bellezza di un tramonto sarebbe quella perfetta. Così intima e speciale, in cui l'uomo si scopre a compiere profonde riflessioni su tutto ciò che riguarda la vita. Innumerevoli contrasti fra ciò che è giusto o non è giusto, fra ciò che offusca e ciò che rischiara, come prigionieri ognuno confinati nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun'altra parte.
Nel momento in cui la città sembrò meditabonda, silenziosa, concentrata su di sé, lessi Il libro perfetto avendo l'impressione di leggere sprazzi della vita di un giovane disilluso ma pieno di ambizioni, fermi ai bordi della sua anima, come un brusco scorto di sensibilità che ha messo in luce una parte di sé. Cose che appartengono a lui e a nessun altro, possiede sotto la pelle, ma che non sapeva come dire. E, pur di scrollarsi addosso la tristezza dei suoi giorni, scrisse questo romanzo indirizzando i suoi pensieri verso un unico e fondamentale argomento: quale significato attribuiamo alle nostre scelte? Quanto si può apprendere da esse, e quanto si può fantasticare sulle vite altrui dall'osservazione di un dettaglio o un piccolo gesto? Una canzone sussurrata  nel cuore della notte; frasi messe di traverso nella corrente di un fiume impetuoso e inarrestabile.
Essere vuoti come un guscio, desiderosi di essere riempiti da qualcosa, in una realtà che è un grande tuffo, è davvero logorante. Viaggiare, dunque, identificarsi e stabilire dei rapporti col prossimo è la linfa vitale dell'anima. E' la rinascita di un nuovo sole, come quello della Creazione, mentre alcune forme oscure escono da un'oscurità cosmica per svanire completamente come per dare speranza, sulla soglia della vita e della morte.
Lorenzo e, successivamente, Leo erano due corpi: due corpi ammalati da guarire. E in tutto questo c'è stato un bel da dire. Ma sono stati anche due spiriti, cumuli di una storia che altri non è che un'esperienza ricca di sentimenti, pensieri ed emozioni che come una malattia hanno agito improvvisamente. Parte di un tutto dalle mille forme che è la vita, sentiero spesso accidentato irto di ostacoli e pericoli.
Quella di Il libro perfetto è una storia ambiziosa, veritiera dove tutto è precario; la certezza e l'incertezza divengono enormi masse congenite. Suscita nel lettore un empatia naturale, risvegliando zone assopite nel fondo della sua coscienza. Trascina in un luogo meraviglioso facile da immaginare, con la tangibilità di alcune immagini: migliaia di persone rivolte all'acqua, ai piedi delle scalinate, dei templi, in mezzo a canti, preghiere, suoni di campane. Il tutto e il niente, la luce e l'ombra, il suono e il silenzio. Con due viandanti che diverranno poi fiori. La loro anima cresce lentamente, dà frutti e i suoi vizi lavati via dalle innumerevoli delusioni, che reclama la nostra attenzione. E che Massimo ha descritto discretamente e che vibrano di potenzialità simbolica.
Nell'ingarbugliata scoperta del piacere della vita, come i desideri repressi di un'adolescente sopiti dal tempo, li ho seguiti. In un mondo dove la vita è sempre più naturale, dove l'umanità e sempre più varia, dove il tempo sembra scorrere ininterrottamente. Il vecchio che sopraggiunge al nuovo, e la vita e la morte come ingredienti dello stesso impasto.
Interprete dell'anima, scrittore di parole di cui è possibile sentirne ancora l'eco, è un racconto veritiero in cui Massimo ha dipanato silenziosamente la storia della sua vita come una confessione sussurrata dalla soglia morale della sua insoddisfazione. Un uomo pieno di desideri, amante dei libri e della buona letteratura, che lentamente è avanzato verso il lungo abisso della distruzione. Radicato nella vita, ma sognatore, che pian piano galleggerà nell'aria come una piuma.
Un romanzo realista/filosofico che parla di speranza e rivela segreti utili per capire il mondo, con protagonisti figure evanescente che avvertiranno la presenza di una nuova realtà che sarebbe diventata loro e a cui presto dovranno adattarsi immediatamente. Una realtà che ha colmato quel senso d'incompletezza della loro esistenza. Uomini deboli ma forti cui nessuno aveva mai fatto ancora caso. Non aveva mai rivolto uno sguardo curioso: stranieri, passanti, turisti di passaggio.
Una lettura semplice e molto piacevole che non la fa sembrare come un romanzo, piuttosto il mondo reale. Pieno di smagliature, anticlimax e difformità.

Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Curioso questo romanzo: nel tuo blog scopro sempre letture molto particolari!

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  2. Ciao Gresi! Questo libro ha una trama molto particolare, che mi ha colpito fin da subito. La tua recensione mi ha suscitato belle emozioni nei confronti di questa lettura ^_^ Segno subito il titolo e spero di riuscire a leggerlo :)

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    1. Grazie mille! È davvero un bel romanzo ☺ Penso che se lo leggessi piacerebbe anche a te ☺☺

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