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martedì, ottobre 31, 2017

Gocce d'inchiostro: La fine del mondo e il paese delle meraviglie - Murakami Haruki

Titolo: La fine del mondo e il paese delle meraviglie
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 515
Trama: In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili separano dal resto del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti, vivono al riparo da qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di leggere i vecchi sogni nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo, cogliendo frammenti di memorie e di un'altra vita o dimensione. Parallelemente, in una Tokyo futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato, geniale ma sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze. Proprio nel buio fitto della mente si troverà la situazione che lega i personaggi dei due mondi, in realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le due dimensioni? O il viaggio rimarrà senza ritorno?

La recensione:

<< Quando verrà la primavera tutto sarà più facile. Se il mio cuore sopravvivrà all'inverno, e se la mia ombra sarà fisicamente sopravvissuta, i miei sentimenti ritroveranno una certa chiarezza. >>

Pur conservando le idee confuse riguardo la genesi di questa storia, ho accolto la storia di La fine del mondo e il paese delle meraviglie per l'ennesima volta con grande gioia. L'autunno avanzava, e non potevo rimandare oltre il momento in cui mi sarei persa in questa meravigliosa meraviglia in cui mi ero circondata: la Torre di un orologio, le case lungo le sponde di un fiume, un'oscurità straordinaria che cominciava a calare. Forse ero tornata nuovamente qui per cercare la pace, mi dissi. Concentrandomi nella lettura, perlomeno ho dimenticato temporaneamente il senso di insoddisfazione che mi porto dentro.
Più mi beo delle sue opere, quindi, più cresce in me una sensazione di fascino e ammaliamento di natura sconosciuta. Per quanto io cerchi di sforzarmi, non capivo quale fattura avesse compiuto questo semplice poeta giapponese i quali messaggi arrivano dritto dritto nel mio cuore. Riesco quasi sempre a decifrarli, ma mai a interpretarli. Ogni volta è come recitare giorno dopo giorno frasi di cui non colgo del tutto il significato. Come guardare l'acqua di fiume che scorre via. Non si arriva a nessun risultato. Eppure spesso mi sono chiesta come fosse realmente questo posto. Che forma possedesse, quale fosse la sua vera storia, chi ci ha vissuto e in quale modo. Qualcuno sembrava stesse praticando un buco nel cranio con un trapano e vi ficcava dentro una specie di rigido nastro di carta. Avevo aumentato la frequenza delle mie visite a Tokyo, ma l'innaturalità di queste storie era cresciuta in proporzione.
Non ho potuto dunque sprofondare in una città che altri non è che un luogo innaturale, in cui ogni cosa era completamente sbagliata. Ma è nell'essere innaturale ed enorme che è divenuta ai miei occhi "perfetta". Ogni cosa era innaturalmente distorta, col risultato che ogni cosa combaciava perfettamente con l'altra. Mi sono sentita smarrita, impaurita. Ma era tutta una questione relativa a ricordi che sono stati celati magistralmente. Perché il vero pilastro in cui ruota tutto ciò riguarda la potenza dei ricordi, in quanto il cuore procede ancora nella giusta direzione e stabilisce un proprio criterio d'azione.
Se fosse stato tutto vero penso chiunque avrebbe perso il senno. Murakami Haruki tuttavia è stato così maledettamente bravo da realizzare una storia banalissima, ma così straordinaria. Fra le sue viscere ho percepito il respiro stesso della sua essenza. Ero dentro la storia, e lei era dentro di me. Respirava e oscillava accompagnando i movimenti del corpo. Uno spettacolo a dir poco fantastico in cui ogni luogo era fonte di luce. Una luce silenziosa che è una promessa, come pietre visibili in fondo all'acqua. Lì, affiorato sotto le mie dita. Possessori di piccoli quantità di calore e luce.
La realtà aveva superato già da un pezzo la fantasia, frantumato le barriere della nostra coscienza. Murakami Haruki aveva colpito nuovamente nel segno. Ed io non ho potuto fare a meno di saltare, dal mondo che separava la realtà dalla fantasia, usando il corpo fino ai limiti della sua resistenza.
Ero intrappolata in questo oscuro pozzo che non desideravo altro che toccare la luce. Avevo un desiderio struggente di luce, di vedere il cielo schiarirsi, di sfiorare le pagine dei miei cari e amatissimi libri che, in mezzo a buche e innumerevoli sanguisughe, ogni mia singola cellula desiderava essere irrigata. Imbevuta dei frammenti dell'esistenza che la gente conduceva in questo mondo.
Scenari onirici suggestivi e sconcertanti, ideati con raffinatezza e sontuosità, storie che - seppur potrebbero risultare un po' tutte uguali - non possiedono nulla di speciale ma che sono il vero ritratto della realtà, l'ennesimo clamoroso successo letterario giapponese è un quadro terribilmente surreale e ipnotico che è spuntato dal nulla, come germogli nati fuori stagione per qualche caso fortuito. Il processo di lettura è stato alquanto breve, eppure in questo lasso di tempo sono stata invasa da un certo calore. Mentre il mondo si tingeva di oro, e sulla terra era giunto l'autunno.
Cinquecento pagine zeppe di mitologia, di strane creature dai mantelli dorati con corni che spuntano in mezzo alla fronte, ragazzine giovani e belle ma grasse che si esprimono tramite labiale e bibliotecarie avvenenti e statuarie dallo stomaco capiente. Cinquecento pagine che colgono frammenti di memorie di un'altra vita o dimensione, che si ammantano di fantascienza  e macabro, e che riescono a coinvolgere e a condurre il lettore in una piccola e spettrale città dalle mura insormontabili o in una Tokyo futuristica e crudele animata da creature mostruose e maligne.
Cinquecento pagine che non sono altro che un viaggio infinito, splendido e di straordinaria immaginazione in cui nulla ha senso e dove realtà e finzione si mescolano. In una Tokyo mai vista prima, in cui ci si muove parallelamente fra due mondi che sono uno il riflesso dell'altro. Metafora delle paure che agitano la coscienza umana. Guidati dalla voce gracchiante di un uomo che calpestava il suolo della mia dimora risuonando con una cadenza strana fra due pareti incartate. Un Cibernatico dipendente dotato di senso pratico, senza particolari ambizioni ne avidità.
Leggere questo romanzo è stata un'esperienza meravigliosa in cui non tutti, credo, riuscirebbero tuttavia a captare le "fosforescenze" murakamiane. Bisogna chiudere gli occhi, azzerare i pensieri, ed inoltrarsi in questi magnifici e particolari luoghi che hanno un ché di straordinario. Mondi senza amore come il vento che soffia fuori dalla finestra che non si può sentire sulle mani, non se ne percepisce l'odore e lì quietamente si ferma.
Un romanzo innaturale e sbagliato in cui il bello della sua lettura sta proprio in questo suo essere sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di molti. Un accozzaglia di circostanze e avvenimenti assurdi che si verificano spesso senza motivo, e che non trovano una sua collocazione esatta: interpretare le cose nella maniera più conveniente aiuta a capirne la natura.
Un cosmo letterario di stupefacente bellezza oscurato da strambe ombre, misteri inspiegabili del cuore umano, sprazzi di dolore che altri non sono che il riflesso senza luce dell'amore.

Qualunque cosa lei sia, io la amo e la desidero. Non posso ingannare il mio cuore. Se adesso scappo, dopo lo rimpiangerò. Una volta uscito di qui, non ci potrò più tornare.

Valutazione d'inchiostro: 4 e mezzo

6 commenti:

  1. Ciao Gresi! Mi fai innamorare sempre più di questo autore con le tue recensioni che sembrano vere e proprie poesie *_*
    Spero che arrivi presto il momento in cui io e Murakami ci "incontreremo" in una delle sue storie :)

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  2. Mi intimorisce Murakami. Ho paura di non riuscire a portare a termine la lettura. E io odio mollare i libri a metà.

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    1. Ti consiglierei allora di partire da qualche suo romanzo breve ☺☺ da lì poi deciderai se ti piace o meno ☺☺

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  3. un autore che devo ancora scoprire ma di cui sono proprio curiosa

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