Titolo:
La fine del mondo e il paese delle meraviglie
Autore:
Murakami Haruki
Casa
editrice: Einaudi
Prezzo:
15 €
N°
di pagine: 515
Trama:
In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili separano dal resto
del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti, vivono al riparo da
qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di leggere i vecchi sogni
nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo, cogliendo frammenti di
memorie e di un'altra vita o dimensione. Parallelemente, in una Tokyo
futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato, geniale ma
sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi
nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e
maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze. Proprio nel buio fitto
della mente si troverà la situazione che lega i personaggi dei due mondi, in
realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le due
dimensioni? O il viaggio rimarrà senza ritorno?
La
recensione:
<<
Quando verrà la primavera tutto sarà più facile. Se il mio cuore sopravvivrà
all'inverno, e se la mia ombra sarà fisicamente sopravvissuta, i miei
sentimenti ritroveranno una certa chiarezza. >>
Pur
conservando le idee confuse riguardo la genesi di questa storia, ho accolto la
storia di La fine del mondo e il paese delle meraviglie per l'ennesima volta
con grande gioia. L'autunno avanzava, e non potevo rimandare oltre il momento
in cui mi sarei persa in questa meravigliosa meraviglia in cui mi ero
circondata: la Torre di un orologio, le case lungo le sponde di un fiume,
un'oscurità straordinaria che cominciava a calare. Forse ero tornata nuovamente
qui per cercare la pace, mi dissi. Concentrandomi nella lettura, perlomeno ho
dimenticato temporaneamente il senso di insoddisfazione che mi porto dentro.
Più
mi beo delle sue opere, quindi, più cresce in me una sensazione di fascino e ammaliamento
di natura sconosciuta. Per quanto io cerchi di sforzarmi, non capivo quale
fattura avesse compiuto questo semplice poeta giapponese i quali messaggi
arrivano dritto dritto nel mio cuore. Riesco quasi sempre a decifrarli, ma mai
a interpretarli. Ogni volta è come recitare giorno dopo giorno frasi di cui non
colgo del tutto il significato. Come guardare l'acqua di fiume che scorre via.
Non si arriva a nessun risultato. Eppure spesso mi sono chiesta come fosse
realmente questo posto. Che forma possedesse, quale fosse la sua vera storia,
chi ci ha vissuto e in quale modo. Qualcuno sembrava stesse praticando un buco
nel cranio con un trapano e vi ficcava dentro una specie di rigido nastro di
carta. Avevo aumentato la frequenza delle mie visite a Tokyo, ma l'innaturalità
di queste storie era cresciuta in proporzione.
Non
ho potuto dunque sprofondare in una città che altri non è che un luogo
innaturale, in cui ogni cosa era completamente sbagliata. Ma è nell'essere
innaturale ed enorme che è divenuta ai miei occhi "perfetta". Ogni
cosa era innaturalmente distorta, col risultato che ogni cosa combaciava
perfettamente con l'altra. Mi sono sentita smarrita, impaurita. Ma era tutta
una questione relativa a ricordi che sono stati celati magistralmente. Perché
il vero pilastro in cui ruota tutto ciò riguarda la potenza dei ricordi, in
quanto il cuore procede ancora nella giusta direzione e stabilisce un proprio
criterio d'azione.
Se
fosse stato tutto vero penso chiunque avrebbe perso il senno. Murakami Haruki
tuttavia è stato così maledettamente bravo da realizzare una storia
banalissima, ma così straordinaria. Fra le sue viscere ho percepito il respiro
stesso della sua essenza. Ero dentro la storia, e lei era dentro di me.
Respirava e oscillava accompagnando i movimenti del corpo. Uno spettacolo a dir
poco fantastico in cui ogni luogo era fonte di luce. Una luce silenziosa che è
una promessa, come pietre visibili in fondo all'acqua. Lì, affiorato sotto le
mie dita. Possessori di piccoli quantità di calore e luce.
La
realtà aveva superato già da un pezzo la fantasia, frantumato le barriere della nostra coscienza. Murakami Haruki
aveva colpito nuovamente nel segno. Ed io non ho potuto fare a meno di saltare,
dal mondo che separava la realtà dalla fantasia, usando il corpo fino ai limiti
della sua resistenza.
Ero
intrappolata in questo oscuro pozzo che non desideravo altro che toccare la
luce. Avevo un desiderio struggente di luce, di vedere il cielo schiarirsi, di
sfiorare le pagine dei miei cari e amatissimi libri che, in mezzo a buche e
innumerevoli sanguisughe, ogni mia singola cellula desiderava essere irrigata.
Imbevuta dei frammenti dell'esistenza che la gente conduceva in questo mondo.
Scenari
onirici suggestivi e sconcertanti, ideati con raffinatezza e sontuosità, storie
che - seppur potrebbero risultare un po' tutte uguali - non possiedono nulla di
speciale ma che sono il vero ritratto della realtà, l'ennesimo clamoroso
successo letterario giapponese è un quadro terribilmente surreale e ipnotico che
è spuntato dal nulla, come germogli nati fuori stagione per qualche caso
fortuito. Il processo di lettura è stato alquanto breve, eppure in questo lasso
di tempo sono stata invasa da un certo calore. Mentre il mondo si tingeva di
oro, e sulla terra era giunto l'autunno.
Cinquecento
pagine zeppe di mitologia, di strane creature dai mantelli dorati con corni che
spuntano in mezzo alla fronte, ragazzine giovani e belle ma grasse che si
esprimono tramite labiale e bibliotecarie avvenenti e statuarie dallo stomaco
capiente. Cinquecento pagine che colgono frammenti di memorie di un'altra vita
o dimensione, che si ammantano di fantascienza
e macabro, e che riescono a coinvolgere e a condurre il lettore in una
piccola e spettrale città dalle mura insormontabili o in una Tokyo futuristica
e crudele animata da creature mostruose e maligne.
Cinquecento
pagine che non sono altro che un viaggio infinito, splendido e di straordinaria
immaginazione in cui nulla ha senso e dove realtà e finzione si mescolano. In
una Tokyo mai vista prima, in cui ci si muove parallelamente fra due mondi che
sono uno il riflesso dell'altro. Metafora delle paure che agitano la coscienza
umana. Guidati dalla voce gracchiante di un uomo che calpestava il suolo della
mia dimora risuonando con una cadenza strana fra due pareti incartate. Un
Cibernatico dipendente dotato di senso pratico, senza particolari ambizioni ne
avidità.
Leggere
questo romanzo è stata un'esperienza meravigliosa in cui non tutti, credo,
riuscirebbero tuttavia a captare le "fosforescenze" murakamiane.
Bisogna chiudere gli occhi, azzerare i pensieri, ed inoltrarsi in questi
magnifici e particolari luoghi che hanno un ché di straordinario. Mondi senza amore come il vento che soffia
fuori dalla finestra che non si può sentire sulle mani, non se ne percepisce
l'odore e lì quietamente si ferma.
Un
romanzo innaturale e sbagliato in cui il bello della sua lettura sta proprio in
questo suo essere sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di
molti. Un accozzaglia di circostanze e avvenimenti assurdi che si verificano
spesso senza motivo, e che non trovano una sua collocazione esatta:
interpretare le cose nella maniera più conveniente aiuta a capirne la natura.
Un
cosmo letterario di stupefacente bellezza oscurato da strambe ombre, misteri
inspiegabili del cuore umano, sprazzi di dolore che altri non sono che il
riflesso senza luce dell'amore.
Qualunque
cosa lei sia, io la amo e la desidero. Non posso ingannare il mio cuore. Se
adesso scappo, dopo lo rimpiangerò. Una volta uscito di qui, non ci potrò più
tornare.
Valutazione
d'inchiostro: 4 e mezzo
Ciao Gresi! Mi fai innamorare sempre più di questo autore con le tue recensioni che sembrano vere e proprie poesie *_*
RispondiEliminaSpero che arrivi presto il momento in cui io e Murakami ci "incontreremo" in una delle sue storie :)
Oh, ma grazie mille Maria ☺☺ te lo auguro vivamente ☺☺
EliminaMi intimorisce Murakami. Ho paura di non riuscire a portare a termine la lettura. E io odio mollare i libri a metà.
RispondiEliminaTi consiglierei allora di partire da qualche suo romanzo breve ☺☺ da lì poi deciderai se ti piace o meno ☺☺
Eliminaun autore che devo ancora scoprire ma di cui sono proprio curiosa
RispondiEliminaAttenderó allora di leggere il tuo pensiero ☺☺
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