Pages

giovedì, marzo 08, 2018

Una voce fra le soglie del tempo: Virginia Woolf

Nella mia testa spesso si affollano un mucchio di pensieri.
Pensieri che parlano profusamente, brillantemente, a getto continuo, senza una conoscenza profonda, di cose o persone che mi intimidiscono e che nella maggior parte dei casi cerco di riversare in quel contenitore imperfetto che è la scrittura. E' qualcosa di davvero straordinario tutto ciò. E' qualcosa che sin da sempre mi ha procurato una felicità imprecisata. Lo scrivere è una manifestazione di eccitazione, godimento, che a volte può prendere varie forme. La mente degli scrittori del XIX o XX secolo, ad esempio, divenne fantasiosa mediante questo processo e, in poco tempo, famosa.
Forza e determinazione.
Felicità. Tranquillità interiore. E' tuttavia davvero impossibile eguagliare scrittori del calibro come Gabriel Garcia Marquez, Jane Austen, Alfred Hitchcok, Robert Louis Stevenson, e molti altri. C'è bisogno di essere talentuosi. Possedere un dono, se innato o meno ha poca importanza, che ci ossessiona talmente tanto da indurci a divenire scrittori di noi stessi.
Nel mio salotto virtuale abitualmente non mi soffermo a compiere  riflessioni così profonde riguardo la letteratura e in particolare i suoi autori.
La droga che provoca il piacere di un libro appena concluso, sentimenti che si agitano dentro e che ti opprimono sino a quando non vengono messi a balia sono tutti punti di riferimento a cui io mi aggrappo, portando alla gioia e alla soddisfazione personale.
Nella Giornata internazionale della donna rivelo tutto questo consacrando su Sogni d'inchiostro una nuova rubrica, che avrà cadenza mensile, e nella quale mi premurerò di parlarvi costantemente di quegli autori che hanno fatto storia nella letteratura, come una viaggiatrice che torna sul luogo preferito. Ho sentito il bisogno di una ventata d'aria fresca, pur negando violentemente di non lasciare un giorno il blog inattivo. Ho realizzato una scaletta su chi potrebbe annoverarsi nella lista, con nuove forme personalissime di vita che rivelano gran parte del mio animo.
Mi pronuncio dunque in questo giorno così importante gettando i riflettori su una figura di spicco del XX secolo: Virginia Woolf. Una figura la cui visione è più spregiudicata della realtà letteraria vissuta, una donna la cui visione consacrava i romanzi come elementi primordiali legati alla vita e a chi li ha scritti. Non tessuti a mezza'aria da creature incorporee, ma lavorate da uomini che soffrono, legate a cose volgarmente materiali.
Si tratta di quesiti che talvolta mi pongo anch'io, grandi e profonde riflessioni su ciò che più considero davvero indispensabile, accecata dal profilo spigoloso di qualche autore solo o insoddisfatto, che come mura vecchie e ingrigite si staglia con uno strano profilo sull'orizzonte.
La sua prosa, così pura, elegante, priva di genio ma ricca di maestria, richiama alla mente un diletto tutto particolare, con messaggi di un linguaggio che non è del tutto sconosciuto, che vibrano in modo che si riproducessero continuamente nel loro modo segreto. Non importa più nemmeno di ciò che si sta leggendo, è un piacere sottilmente fisico provocato dal puro disporsi della scrittura nello spazio, dalla leggerezza delle sue movenze, dal suono cristallino che fa rimbalzando sul tavolo di marmo della nostra attenzione. Ho letto dunque la Woolf non tanto per curiosità, ma, in fondo per essere intrattenuta da una donna così intelligente. Come? Lasciandomi cullare dalla sua prosa scorrevole, entrando nella sua mente, nel suo corpo, facendo vibrare il mio cuore nel suo modo segreto.
Una giovane donna aveva volto le spalle ai paradigmi del secolo, e che in poco tempo divenne un elegante sconosciuta dal disordine mentale grazioso e distinto. Una stanza tutta per seMrs Dalloway, sono alcuni dei suoi romanzi in cui è evidente tutto questo di cui la Woolf si è servita lasciandosi completamente andare ad istinti, passioni che non pensava di avere, alla ricerca costante di ogni forma di verità. In pagine che hanno funto come mezzo per raccontarsi, parlare, e magari avventurarsi là dove le emozioni non si sono ancora avventurate.

6 commenti:

  1. Che bellissimo post! Poetico e delicato! Un bellissimo ritratto di una artista indimenticabile!

    RispondiElimina
  2. La scrittura di Virginia è pura poesia, è tempesta e fiume in piena nello stesso tempo. Amo tutto di lei e hai creato un bellissimo post commemorativo.

    RispondiElimina
  3. Ottima scelta! Anche a me piace molto Virginia Woolf. Per adesso il mio preferito rimane La signora Dalloway, ma anche Gita al faro mi era piaciuto e credo che a breve acquisterò anche Gli anni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Beth!! Sono contenta questa piccola nuova rubrica è piaciuta ☺

      Elimina