Questa lettura di cui mi accingo a parlarvene in
questo sabato di metà aprile, un sabato stranamente piacevole, interrotto
soltanto dalle impostazioni crudeli della realtà, è stata straordinariamente
ammaliante. Ma non voglio dilungarmi troppo in questa breve presentazione.
Adesso mi appresto a prendere carta e penna e, in
maniera non troppo semplice, sento il bisogno di mettere nero su bianco ciò che
mi è passato per la testa durante il corso della lettura. Ho dovuto vestire i
panni di una Risvegliante, di una cacciatrice di vampiri. Perché? Sinceramente non conosco nemmeno io
le vere e proprie ragioni, ma, questo gesto simbolico, per me ha equivalso
tante cose. E, primo fra tutti, la certezza che le mie avventure con Anita
proseguiranno per molto molto tempo. E' un segno d'individualità di cui io
stessa mi porto appresso, che non mi distingue poi così tanto da quei lettori
che prima di me avevano scrutato a fondo il mondo straordinario e seducente
della Halmiton J
Titolo: Nodo di sangue
Autore: Lauren K. Halmiton
Casa editrice: Tea
Prezzo:8,50 €
N° di pagine: 338
Trama: Benché sia una
cacciatrice di vampiri, Anita Blake riceve nel suo ufficio proprio la visita di
uno di essi, latore di una singolare richiesta d'aiuto: soltanto lei, infatti,
può fermare il serial killer che, da qualche tempo, circola per St. Louise e si
accanisce proprio sui vampiri. Anita rifiuta seccamente, ma quella sera stessa
incontra un affascinante e potentissimo vampiro, Jean Claude, che, senza mezzi
termini, la ricatta: o lei accetta l'incarico oppure la sua migliore amica
morirà. E così la caccia comincia.
La recensione:
Anita
Black. Una ragazza comune, sveglia, bella, donna in carriera come tante altre. Una
schiera di vampiri famelici e assetati di sangue. Spuntano dal nulla come
macchioline nere in una tela bianca e ordinano all'ambiziosa Anita di
prestargli ascolto e aiutarli in una missione alquanto importante. Il vampiro
bello e avvenente che siede dinanzi a me, mi fissa, come se sapesse della mia
presenza, e, quando ascolto ciò per cui lo induce a chiedere aiuto a una
cacciatrice di vampiri proprio come Anita, ci urtiamo ed lui mi invita a
seguire la Risvegliante in questa folle ma splendida avventura. Orge di sangue, ragazze seminude, in una
miscela disomogenea di luce, ombre e colori. Donne che piangono
silenziosamente, con gioia o dispiacere, con consapevolezza e inconsapevolezza,
ma con voluttuosa soddisfazione. La mia anima semplice e romantica non ama
questo genere di situazioni, quasi litiga con la mia coscienza, perché una
ragazza come me non ama rompere la monotonia intrufolandosi in un covo di vampiri
proprio come quello de Il circo dei dannati. Anita sa perfettamente cosa si
nasconda al suo interno, sa che al suo interno potrei trovare schiere di
vampiri che cantano e danzano di fronte a mortali ignari, proprio come lo ero io prima
che l'eccentrica Anita mi seducesse a continuare. Una dama in bianco camuffata
in maschiaccio, con una pistola quasi sempre appresso, mi indusse a muovermi
agile e a seguirla come un ombra. A questo punto sentirsi trascinare via dalla
mia inutile vita, quasi come un moto forte e involontario, è stato davvero
inevitabile. Inspiegabile, ma straordinariamente impressionante. Sangue caldo e
copioso che imbratta qualunque luogo, posto o persona che mi si para dinanzi,
una melodia che scaturisce dalle note di uno strumento per me sconosciuto. Ho avuto come l'impressione di aver consegnato
ogni rimasuglio della mia vita, della mia identità a questa giovane Buffy,
insieme alle mie ansie ai miei dilemmi. Come? Dissolvendomi nell'atmosfera, nel
meraviglioso paesino di St. Louis, fra fiumi di sesso, alcol e sangue, nel
ghiaccio, nel freddo, nella notte, nel pianto inudibile tanto caro quanto
straziante di povere e sfortunate vittime, nelle carezze degli occhi
dell'autrice. Tutto emanava e trasudava freddezza. distacco, sfiorimento. Non
mi reputo simile ad Anita, sebbene qualche aspetto del suo carattere è stato
conforme al mio, la cui anima è tuttavia frammentata in mille pezzi già da un
pezzo. Eppure sono stata un tutt'uno con un mare di sensazioni, di scintille,
di sete di possesso, di pelle, di occhi, bocche e desiderio.
Tornare
nella mia stanza dopo aver seguito scrupolosamente le indagini di una poliziotta
straordinaria proprio come Anita, in un pomeriggio mite e soleggiato,
precisamente quando di questa giovane donna sapevo poco e niente, di fronte a
un mondo nuovo, a persone nuove, a un nuovo paese, mi ci sono apprestata
incuriosita, coraggiosa, odiando gli ostacoli che talvolta mi impedirono di
seguire con molta più foga le vicende a St. Louise, con i suoi misteri, le
nuove possibilità di conoscere gente forte e avvenente, di errori dovuti dalla
mancanza di coraggio, la paura, la mancanza di sicurezza, hanno ristretto il
mio mondo, limitando i miei interessi esclusivamente ad Anita. A questa ragazza
che stavo conoscendo intimamente. Una delle tante conseguenze che mi hanno
impedito a staccarmene completamente.
Ho
creduto e amato profondamente questo mondo, questo nuovo modo di leggere
fantasy e anche molto altro, fra le pagine di Nodo di sangue, scorgendone la
faccia, la sua figura piccola e non tanto esile, carpito segreti di un mondo
che ha vasti richiami a quello ritratto nel telefilm Buffy. L'ammazza vampiri. Nonostante
siano passati anni, quando la televisione era l'unico passatempo e i libri erano
già l'unico surrogato a cui mi aggrappavo. Durante il corso della lettura mi è
sembrato di toccare quei tasti che, quando bisognava fare spazio alle brutali
vicende di cui sarà invischiata la nostra Anita, che popolano le sue nottate
inquiete, mi si avvicinò senza nemmeno io me ne accorgessi.
Nodo
di sangue è il primo volume di una saga lunga, ma, sono certa, straordinaria e
ammaliante che, nonostante parla di vampiri, inzuppa la nostra anima di fatti
ed eventi di cui non credevamo fosse possibile, ha il dono dell'eleganza. Non
mi riferisco alla copertina, che poi tanto elegante non è, ma allo stile. Ai
suoi modi, alla maniera in cui mi si è rivolto, di come mi ha narrato le
vicende di questa sfortunata - oh forse no! - ragazza. Fra le trame di una
storia semplice, venata di romanticismo e un po' di mistero, che mi ha regalato
delle piacevolissime ore in sua compagnia senza che io gli chiedessi e senza
attendermi nulla in cambio. In realtà, fu proprio Anita a scegliermi di
condurmi fra le sue pagine e grazie al suo lavoro ha sortito un certo fascino
sin da subito. A quel punto tornare indietro sarebbe stato molto difficile.
Quel
che mi ha lasciato di sasso è che, seppur non propriamente perfetto ne
originale, Nodo di sangue è stata un'esperienza straordinaria che l'autrice in
qualche modo mi ha invitato a intraprendere. Forse dovuta dal fatto che la sua
storia ha vasti richiami alla serie televisiva americana di Buffy, o, per
esagerare, dall'aura misteriosa che si cela dietro la sua figlia di carta?
Un
disegno oscuro, ricco di passioni e sensualità, ammaliante e seducente
accostato al fuoco della narrativa contemporanea, della scrittura in tutta la
sua interezza. Una lettura in cui non si può fare a meno di divenire un
tutt'uno con la sua protagonista, avvertendone persino ogni minimo contatto
e di cui io ho avvertito così bene.
Valutazione
d'inchiostro: 4
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