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mercoledì, luglio 11, 2018

Gocce d'inchiostro: Oceano mare - Alessandro Baricco

Attesa e domande, incarnati in un unico volto, un uomo qualunque, un puntino in una tela azzurra. Feritoia e spiraglio, porta piccola da cui rientrano storie, squarcio infinito, ferita meravigliosa, sentiero di passi in cui nulla di ciò può essere ma sarà.
Oceano mare. Questo in sintesi ciò di cui ci parla questo piccolo libriccino che, sebbene particolare, leggerlo è stato per me meraviglioso! Una sensibilità d'animo incontrollabile, esplosa in un momento imprecisato della mia vita, si frantumò nell'irresistibile silenzio di un mondo di seta dove una terra clemente riposa lietissima e piccola. Dove sospesi nell'aria, si misurano i passi lenti dell'azzurro pallido del cielo.
Questa storia ha finito di esistere nel momento in cui sono giunta nel grembo di una terra violenta e morta. Eppure, questa piccola perla poeticamente sentita, dolorosamente vista è un omaggio raffinato che si dona alla nostra solitudine, come una preghiera che ha il profumo dell'attesa.






Titolo: Oceano mare
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9 €
N° di pagine: 235
Trama: "Oceano mare" racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda Almayer, dove le tante storie confluiscono. Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici.

La recensione:

- Forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta riducendo in quei due corpi che si mescolano -.

Capitano dei momenti in cui non si ha niente da dire.
Quando si è in balia di sensazioni particolari, sensazioni delicate e profonde che infuocano le mie serate miti, in cui riesco ad aprire porte che mi invitano a entrare e a scorgere la bellezza di ogni cosa, persino la più insignificante, mettere in ordine i pensieri è sempre un'impresa per nulla semplice. Storie su un volto ancora giovane vissute con una vasta gamma di emozioni altalenanti, talmente belle da sembrare irrealizzabili, rimangono saldamente ancorate nella soffitta della mia anima inducendomi a pensare  per tutto il tempo a cosa avrei dovuto inventarmi questa volta per realizzare una recensione di senso compiuto.
Seduta alla scrivania, con il libro riposto sullo scaffale a mò di leggio, mentre guardo il cursore di Word che continua fastidiosamente a lampeggiare, appoggio la mano sulla fronte e comincio a pensare. Sto aspettando il momento più adatto in cui trovi l'ispirazione, le parole e le immagini scorgano dalle mie mani come se avessero aspettato con rabbia nella prigione dell'anima. E' da quando ho terminato di leggere Oceano mare che aspetto di trovare l'ispirazione. Come un autore frustato che non riesce a combattere il tanto temuto blocco dello scrittore, infastidita e insoddisfatta, continuo a cancellare frasi che non hanno un senso se non per me stessa.
E' occorsa una manciata di minuti prima che l'ispirazione entrasse nell'aula del mio inconscio. C'era talmente tanta roba nella mia testa che il mondo di fuori lo sentivo appena, passava come un improvviso acquazzone, l'anima del romanzo era tutta nei miei pensieri. Non doveva essere nemmeno il crepuscolo, quando le parole trascinarono la mia mano sulla carta. Con la destra stringevo la penna come sorreggendomi a un bastone. Diapositive, ricordi o nozioni si accumularono con ordine in stanze polverose della mia coscienza, tenendosi per mano, appollaiandosi sulle mia spalle, alla luce morente di un astro che osserva con intensità e passione ogni mia mossa.
L'estatico richiamo a uno dei miei autori preferiti che qualche mese fa avevo salutato con un certo rammarico mi ha reso protagonista di una serie di strane sensazioni. Sensazioni in cui lo scorrere del tempo subì dei leggeri sfasamenti o in cui riesco a captare cose o nozioni che prima percepivo in maniera del tutto diversa.
Intessendo una trama realistica basata esclusivamente su esperienze di vita che sembra di vivere in prima persona, come uno straordinario sogno, Oceano mare è una storia che ho ascoltato in tutta la sua meravigliosa essenza. In un irresistibile silenzio, in un mondo di seta dove gli uomini, sospesi nell'aria come nubi, sorvegliano silenziosamente l'azzurro del cielo. Una cornice in cui lo sguardo rimane intrappolato, si fissa come un'impronta nella mente. Popolato da strane figure che, in processione su una scrivania, verranno inghiottite dal giudizio universale come un filo d'inchiostro nero, ricamato con grafia precisa su libri rilegati.
Per qualche giorno, all'insegna del tedio e del torpore, non ho fatto altro che cercare di fissare un punto e di fermare quell'attimo. Quando l'acqua si ferma. Là dove il mare, che infinito corre oltre ogni sguardo, arriva in un punto in cui finisce. Trova gli occhi. Un'idea, o un percorso d'immaginazione. Il mare che incanta, uccide, commuove spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, non dà risposte, è saggio, dolce, potente e imprevedibile.
Protagonista di una storia la cui trama si dipana come la stoffa di un tessuto. Velluto. Un filo invisibile uguale a tutti gli altri, non presente. Una magia che, una volta elaborata, non cessa mai di esistere. Sfornata dalla magica penna di un poeta italiano che, narrandoci una storia delicata e profonda, come un amabile carezza che fa capire come il destino non è una catena di eventi ma un volo, ci fa conoscere la lucentezza e la sconfinata magia del mare come un continuo avvicendarsi di creazione e distruzione. Un'altalena sfilante. Qualcuno - un padre, una madre - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza delle parole. Così dolce e meraviglioso.
Con un leggero rumore ho aperto una porta di una locanda che si affaccia sull'oceano e che ospita naufraghi che, da qualche parte del mondo, incontreranno la donna dei loro sogni. Su uno spazio mai visto prima, vivono di speranze e illusioni talmente forti in cui il mondo ha perso il centro della realtà. Con i suoi colori innaturali, i dettagli screziati. Popolato da donne che originariamente erano farfalle notturne, ma poi c'è stato un errore. Un errore che gli abbia impedito di farle posare, trasformarle in donne. Così irreali, fermi a  un passo al di là delle cose.

Non è sciocco illudersi di.
E poi solo una preghiera,
che è un modo di scrivere
il profumo dell'attesa.

Oceano mare è un libriccino dalla mole piuttosto ridotta, ma che, nella sua brevità, cela un infinità di sensazioni straordinarie. Mi ha affascinata, mi ha regalato delle piacevolissime giornate in sua compagnia, e fatto prendere consapevolezza delle straordinarie dote artistiche di Baricco.
Come Castelli di rabbia, inconsapevolmente Oceano mare, mi ha aperto il cuore, con la storia di questa magica locanda che si staglia silente su una scogliera. Allietando giornata uggiose e fredde, con la sua meravigliosa concezione del mare come un luogo infinito, o del mondo come una ferita che qualcuno sta ricucendo in due corpi che si mescolano. E, come una meravigliosa storia d'amore che arriva in sordina e poi colpisce, ci rende protagonisti di una bellezza che trascende ogni cosa e che infonde vita persino alle cose inanimate.

E' una specie di mistero, ma bisogna cercare di capire, lavorando di fantasia, e dimenticare quel che si sa in modo che l'immaginazione possa vagabondare libera, correndo lontana dentro le cose fino a vedere come l'anima non è sempre diamante ma alle volte velo di seta...

Valutazione d'inchiostro: 4 +

10 commenti:

  1. Ciao Gresi, a me purtroppo questo libro non è proprio piaciuto, non amo la scrittura di Baricco...

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    1. Ciao, Ariel! Non preoccuparti ☺ ognuno di noi ha i propri gusti ☺

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  2. Ciao Gresi, la scrittura di Baricco non è nelle mie corde e ho letto pochissimo di lui, tanti anni fa. Però ogni volta che leggo una tua recensione su quest'autore mi viene voglia di dargli un'altra possibilità, dovrei solo capire da quale libro cominciare. Oceano mare sembra meraviglioso da come ne parli :)

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    1. Ciao, Maria! Io naturalmente sono di parte, ma se dovessi darti un consiglio ti consiglierei di iniziare da Seta ☺ per me quel romanzo è pura poesia, e spero che possa piacere anche a te ☺

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  3. Sono passati davvero tanti anni da quando ho letto questo libro che è stato il mio primo Baricco. Allora mi colpì molto, ma ormai i ricordi che ne ho sono molto sbiaditi e forse lo dovrei rileggere.

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    1. Anche per me era trascorso un po' di tempo dalla sua ultima lettura. L'ho infatti riletto, in quanto desideravo dargi una rispolverata, e sono contenta di averlo fatto :)

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  4. Ogni estate mi ripropongo di leggerlo ma poi me ne dimentico, presa da altre letture. Ma quest'estate non sfuggirà, anzi appena termino i libri già cominciati, lo inizio.

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