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lunedì, agosto 27, 2018

Gocce d'inchiostro: Bingo bongo e altre storie - Stefano Labbia

Riuscire a guardarsi attorno con gli occhi degli altri, è un esericizio questo da cui si può trarre insegnamento.
Nella mia prolifica carriera di lettrice, so meglio di chiunque altro quanto ami leggere, e la lettura talvolta è legata all'importanza dell'individualità e all'importanza che l'uomo attribuisce alla vita in generale.
Questa breve introduzione solo per dire che, a distanza di un anno, Sogni d'inchiostro ospita ancora una volta Stefano Labbia e la sua produzione artistica. Questa volta con una raccolta di racconti incentrati sull'importanza dell'individuo, il mondo cirostante e, soprattutto, ciò che egli può imparare dal mondo circostante.
A ventiquattr'ore di distanza dalla mia ultima recensione, vi espongo dunque il mio giudizio su questo piccolo libriccino. Non è la prima volta che affronto un argomento del genere, e nella produzione labbiana diviene di rilievo.
Titolo: Bingo bongo e altre storie
Autore: Stefano Labbia
Casa editrice: Il Faggio
Trama: Dove stiamo andando? Non lasciamoci ingannare dall'età veneranda di questo interrogativo che nonostante le sembianze di un matusalemme spiazza gli uomini di tutte le epoche e di tutte le latitudini. I più propensi alla rassegnazione potrebbero dire: non c'è altro posto in cui andare se non quello in cui siamo già: un posto fatto di solitudine, di uomini posseduti dalla tecnologia, di anime sopraffatte e impotenti. E' il luogo desolato descritto nelle storie di Stefano Labbia, fatte di scenari aridi e frenetici, fatte di nichilismo e di una umanità in pietra. Persi in un labirinto senza entrata, in cui siamo collocati da sempre, in cui siamo nati, dove stiamo correndo? Dove stiamo andando? Che senso ha? E' seppure stiamo andando da qualch parte, seppure questo non fosse un mondo statico, siamo davvero noi a stabilire la rotta della nostra esistenza?

La recensione:
La produzione di questo artista italiano prevede l'immettersi in una strada nel punto in cui questa si piegava ad angolo verso il suo baricentro. Se per qualche minuto poso la penna sul mio immancabile blocnotes, seduta sul mio morbido letto, ricordi dalla forte e impenatrabile natura invadono le stanze buie del mio animo. Ricordi vividi, un bagaglio di emozioni altalenanti che avevano distorto la mia anima, con dettagli che a me avevano dato molto più di quel che credevo. Questa nuova raccolta, proccede verso un piccolo bagaglio di storie che sovrastano i nostri orizzonti e segnalano la posizione di Labbia come cantastorie. Ormai è inutile fare altre congetture. Qua e là la voce di Labbia mi ha distrutto, altre volte mi ha lasciato come niente da ciò che avrei dovuto aspettarmi.Da dietro una prosa asciutta, semplice, talvolta può nascondersi un abile lettore di anime. Questo è il caso di Labbia che, da bravo poeta, cantautore, cantastorie, si è avvicinato alle cose, sottolineandole nel modo più accurato possibile. Ci sono momenti in cui tutto questo è stato poco presente, eppure in mezzo a tutto ciò, carichi dentro di nozioni e insegnamenti di vita, il lettore viaggia come un vagabondo, osservando il tutto come un osservatore attento e, involontariamente, a compiere profonde riflessioni su tutto ciò che riguarda la vita. Innumerevoli contrasti fra ciò che è vero e ciò che è falso, fra ciò che offusca e ciò che rischiara, come prigionieri ognuno confinati nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun'altra parte.
Il momento in cui l'individuo si guarda attorno, alla ricerca di una qualche spiegazione affinché possa essere appagato del tutto, è il momento in cui si scivola nei ricordi luminosi della nostra infanzia. Momenti di pace eterna in cui Labbia si concetrò su stesso e scrisse lettere indirizzate a nessuno in particolare, fermi ai bordi della sua anima, come un brusco atto di sensibilità che spiegasse qualcosa sul modo in cui lui vede il mondo. Cose che possedeva già sotto pelle, e che adesso ha finalmente urlato al mondo intero.
E, pur di scrollarsi addosso la tristezza dei suoi pensieri, indirizzò i suoi pensieri verso un unico e fondamentale argomento: qual è il vero significato dell'esistenza ? Quanto l'uomo può apprendere da ciò, e quanto si può fantasticare sulle vite altrui dall'osservazione di un dettaglio o un gesto? Osservando, dunque, identificandosi con gli altri e stabilire un certo rapporto con gli altri, è la linfa vitale dell'anima. E' rinascita di un nuovo sole, o di nuove forme che escono da un oscurità cosmica per svanire completamente come per dare speranza.
Bingo Bongo e altri racconti è una vera testimonianza, una raccolta di storie ambiziose, esperienze di vita, che danno un senso e che provengono da un mondo in cui l'osservazione sta alla base di tutto. In un mondo dove ogni cosa è precario, la certezza e l'incertezza divengono masse congenite.
Interprete di anime e scrittore di storie e parole, Stefano Labbia firma una raccolta di racconti da cui è possibile sentirne ancora l'eco, libero da ogni senso di colpa, dipanando la storia di piccole creature radunate che raccontano bisbigliando la loro storia, invocando l'arrivo di molti altri spiriti, molte altre storie. Un uomo amante delle parole, della poesia e dell'arte, che lentamente ha scrutato il lungo dirupo della distruzione.
Sono storie che non nascondono una certa speranza e che rivelano segreti utili per capire il mondo. Quest'ultimo non lo si guarda più come da un caleidoscopio, ma mettendo fine agli alti e bassi affinché tutto torni alla normalità o abbia un suo equlibrio, mettendo in ordine le emozioni e soprattutto attribuirgli un senso.
Opera realista/filosofica che colma un certo senso di incompletezza della nostra esistenza, in quanto ci rende unanime, solidali a questo piccolo "sfogo". Realtà quasi metafisica in cui si provano dolori, sofferenze e in cui anche la morte cui si va incontro è vera.
Valutazione d'inchiostro: 4

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