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domenica, novembre 11, 2018

Gocce d'inchiostro: Sleeping beauties - Stephen King e Owen King

Mi sono unita allo sconcerto generale, all'insoddisfazione di chi prima di me ha letto questa storia, solo con un mero sorriso stampato sulle labbra. Un sorriso di pura circostanza. Ciò che in molti romanzi molti lettori hanno riscontrato spavento, paura, quasi disgusto, per me e per tanti altri lettori la lettura di questo romanzo è stata in parte insoddisfacente; sono riuscita a stento a realizzare che Sleeping beauties sia stato scritto dal re dell'horror e da suo figlio.
Con la sensazione che avrei provato il brivido della paura scorrermi sulla pelle, mi sono così incamminata lungo un sentiero insidioso, oscuro, incerto, avanzando a tentoni, lungo la sponda di un manicomio, finchè non mi sono avvicinata all'oggetto del mio interesse. O, per meglio dire, alle donne protagoniste di queste cruenti, realistiche pagine. Si, è certamente una cosa orribilante quello che è trattato in questo volume. Quel porgere violenza alle donne. Eppure, sebbene qualche discrepanza, gli autori di questo libro hanno raccontato di questa figura con forza, dolore, coraggio, come le più pesanti delle croci, come se loro stesse si aspettassero un simile martirio.
Titolo: Sleeping beauties
Autore: Stephen King e Owen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 21, 90 €
N° di pagine: 652
Trama: Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti. Appalachi e lavoro per tutti. E a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all'avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l'arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovraumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un'inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.

La recensione:
Dopo un intensa e fervida settimana, il weekend mi vide impegnata con la lettura di un romanzo che l'anno scorso era stato ampiamente giudicato. Ogni lettore si era sforzato di vederlo da un certo lato, ogni lettore si era sforzato a vedere il lato ottimistico di questo nuovo esperimento del re dell'horror, in progetto con suo figlio maggiore, trascurando forse volontariamente gli sconvolgenti invettivi letterari di alcuni suoi romanzi che vengono caldamente ricordati e osannati, a anni e anni di distanza. Dopo la fervida lettura di 22/11/63, mi sono recata fra le pagine di questo romanzo covando segretamente nel cuore la beata speranza che quella fra le pagine di Sleeping beauties sarebbe stata la storia perfetta giunta al momento perfetto. Ma dopo qualche pagina, ho compreso che quello che avrei riscontrato in queste pagine non sarebbe stato altro che tedio, insoddisfazione, da cui parevo quasi esserne ammalata. Le donne che popolano questo romanzo sembravano reggessero le redini di una vettura che tutto sommato non condurrà da nessuna parte, in nessun posto in particolare, se non nei cuori degli algidi protagonisti che non fecero altro che suscitarmi dispiacere e tanta tristezza .. Un risultato non propriamente positivo, anche se a me le storie che mettono una certa malinconia, rappresentano il prototipo perfetto di quel sacrificio innaturale e illogico per cui alla fine mi innamoro di certi tipi di storie.
Avevo preso consapevolezza che la sfida indetta su Facebook, questo mese prevedesse il progetto di dover leggere un romanzo scritto a quattro mani. E Sleeping beauties pareva ottimo e promettente, sotto certi aspetti, inquietante e sconvolgente sotto altri.
Si, in senso lato Sleeping beauties è indubbiamente una storia discretamente sinistra. Ma il numero spropositato di personaggi che affollano queste pagine come detenuti in una stanza di un manicomio, spezza la continuità. Smorza la tensione, il brio dell'esistenza di queste creature; forse sarebbe stato più preferibile dirigere l'attenzione su una sola figura. Il momentaneo sentimento di eccitazione per l'avventurarmi in questo nuovo viaggio cessò quando vidi questa storia appassirsi, la sua lettura divenire penosa e angosciante. Forse lo era già dalla trama, che la quarta di copertina riporta dettagliatamente bene. Oppure il momento in cui il figlio del re aveva depositato il suo zampino in attesa di tempi più felici…
Il mio interesse verso le opere kinghiane, dopo la lettura di questo volume che tutto sommato non reputo malvagia, non penso cesserà di esistere. Penso solo che prima di compiere un passo bisogna ponderare bene ogni cosa, rendere chiara e risolvibile ogni questione o faccenda, trascinando via chi legge da una realtà monotona e destabilizzante.
Sono stati i continui cambi di voce, i pochi momenti di lucidità a insoddisfarmi. Non le ferite ancora sanguinanti che bruciano sulla pelle di donne sole, tormentate, benchè ogni tanto ancora dolessero. Ma il forte senso di malessere che aleggia tuttorno. Come falene lucenti e svolazzanti intrappolate in un barattolo. Nessuna responsabilità, nessun ricordo di ciò che è veramente accaduto, nessuna idea riguardo a ciò che è stato. E nessuna risposta in proposito. A quel punto mi sono ritrovata stretta nella morsa di dubbi, perplessità, questioni illoggiche. E' stato questo il mio stato mentale, quando arrivai quasi in sordina fra le pagine di questo caso letterario. Fu così che mi ritrovai unanime al resto dei lettori, che avevano letto e giudicato prima di me questa opera, completamente sconcertata, diffidente, con la testimonianza vivida di gruppi di anime che con le loro osservazioni sconvolgeranno ogni cosa.
La mente umana è sempre stata motivo di grande fascino per me, e l'occasione di leggere Sleeping beauties è stata davvero irresistibile. Il mio spirito però non ha potuto rifocillarsi come credeva; questa storia non possiede niente di così spaventoso o sconcertante che resterà saldamente legato alla mia memoria. Celebrato con grande fervore il suo apparire nel mondo, apparire "normali" in un luogo che di normalità ha ben poco, è stato uno dei punti forti dell'intero romanzo. Anzi, forse l'unico. Rappresentato oggi in tutte le salse, ha corroso e annientato lo spirito di molte donne che, come delle valorose combattenti, dominano sulla scena come figure invisibili a cui però è sottoposto un trattamento speciale.
Conducendomi fra le vecchie mura di un ospedale psichiatrico, di un manicomio, in case umili ma fatiscenti, in un mondo squilibrato come l'irregolare tic tac di un orologio, una storia che lentamente avanza verso un muro di distruzione. Disperazione, follia. Fra gesti sconsiderati e folli, e il flusso lento della storia che scorre silenziosamente in un paesaggio famigliare, una favola dark inzuppata di sofferenze e atrocità in cui la figura della donna cammina incompresa e sola, senza fermarsi, lungo il tragitto della morte.
Valutazione d'inchiostro: 3

4 commenti:

  1. Non mi sembra male anche se devo ammettere che, come trama, preferirei leggere prima altri romanzi di King.

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    1. Sì, penso anch'io ☺☺ non una lettura malvagia, ma che non consiglierei spassionatamente ☺

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  2. Io sono stata attratta dalla cover, lo ammetto, ma non essendo una gran conoscitrice di King (ho letto solo Le notti di Salem), mi sono fidata delle recensioni, che come la tua, non sono del tutto positive e per adesso non credo che mi ci approccerò.

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    1. Non è una lettura malvagia, Beth! Il problema, a mio avviso, è che l'idea alla base è buona ma strutturata male... Leggerò sicuramente qualcos'altro del re, solo non adesso ;)

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