Ogni cosa,
ogni minima cosa tocchi questa donna,sembra oggetto di studio; gli alberi, le case,
persino i lavori che si adempiono giorno dopo giorno per arare i campi non rappresentano
un ostacolo nel rendere lenta o tediosa la lettura. Piuttosto passano
indifferenti in mezzo a fanghiglie di gente coperta dalla sporcizia, di latte rancido,
in giornate piene di vanità o superficialità, in cui si finge di dedicarsi maggiormente
allo spirito, quanto al pantono di desolazione o sgretolatezza che
costituiscono un ostacolo inopportuno. Il richiamo ai villaggi, alle bassezze
del XIX secolo che si eleva da un mucchio di pagine, dove si erano arrampicate
e depositate le nostre aspettative, precariamente stabili nella speranza che
esse strisciano libere, fino a non capirci più niente.
In questi
dipinti distaccati in cui la vita in generale si svolge quasi sempre all'esterno,
George Eliot giunse presto a bordo di una nave che aveva dispiegato le sue vele
già da un pezzo ma che io ho visto partire solo poco tempo fa. I suoi romanzi
fungono quasi sempre da viaggio della vita. Lunghe camminate individuali che lasciano
quasi sempre addosso una strisciante malinconia. Il propagarsi di una certa
insoddisfazione, con tutte le sue consuegenze implicite, coincidenze miracolose,
avvenimenti, cose o persone che ritornano e poi svaniscono.
Fra ciò che avrebbe
potuto essere e ciò che effettivamente è non esiste alcuna magia, e chi legge i
romanzi eliotiani si sente legato ai protagonisti. A qualcuno in particolare,
se amante della lettura e dei buoni libri ancor di più, oppresso da emozioni
che sono state gettate dal nulla su un cuore ancora debole.
Pseudomino di Marie Anne Evans, la Eliot si nascose
dietro le false apparenze di uomo coltivando il forte desiderio che i suoi romanzi
fossero letti col preconcetto di una letteratura al femminile, non compatibile alla
stessa. Custodendola così dai pregiudizi sociali, che colpirono la stessa
scrittrice, in quanto compagnia di un uomo sposato.
Un acuto senso
sociale e della politica, la comprensione del fenomeno religioso e i dettagli
mondani della vita di campagna, scritte con un tipico senso di umanesimo agnostico,
evidenziano un profondo rispetto per il culto cristiano e per i dogmi morali. E
la Eliot, apprezzata per lo stile schietto e semplice e per la chiarezza dei
suoi pensieri, è da me caldamente ricordata per la sua profonda scrittura che
mescola con un'insolita padronanza limpidezza, acutezza di osservazione e ironia.
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