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mercoledì, gennaio 09, 2019

Gocce d'inchiostro: Un giorno - David Nicholls

Ho indugiato nell'attesa di cogliere un segno divino; sapevo che prima o poi il Fato, così presente e ossessivo, e che non si dilegua nemmeno per un istante, avrebbe avuto il suo riscatto mediante l'ennesima sfida indetta su Facebook scaturito da una ponderata e lunga riflessione, anche se a suggerirmene la lettura è stato un impulso emotivo, e che essendo dunque questa volta più forte dovevo lasciarmi andare. E' stato così che in una fredda mattina d'inizio gennaio ho contemplato la risoluzione di abbandonarmi completamente a Dexter e Emma, non con violenza ma con ponderanza, vestita da quella passionalità con cui accompagno l'idea di leggere certe storie, così intensa e bruciante che mi aveva quasi ridotta a sole ossa.
Non era altro che una rilettura, compiuta quasi inconsapevolmente sei lunghi anni fa, ma non per questo meno valida. Nicholls, col suo tratto spiccatamente maschile, mi ha mostrato la "fatica" di distaccarsi dal suo figlio di carta; ma ancora una volta a colpirmi è stato il pensiero, l'idea di amore con il quale costruisce e realizza Un giorno e che con un certo impulso ha compresso la mia interiorità individuale.


Titolo: Un giorno
Autore: David Nicholls
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 18 €
N° di pagine:
Trama: E' l'ultimo giorno di università, e per dure ragazzi sta finendo un' epoca. Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali. Si sono appena laureati, l'indomani lasceranno l'università. E' il 15 luglio 1988, e per la prima volta Emma e Dexter si amano e si dicono addio. Lui è destinato a una vita di viaggi, divertimenti, ricchezza, sempre consaèevole dei suoi privilegi, delle sue possibilità economiche e sociali. Ad attendere Emma è invece un ristorante messicano nei quartieri nord di Londra, nachos e birra, una costante insicurezza fatta di pochi soldi e sogni irraggiungibili. Ma per loro il 15 luglio rimarrà sempre una data speciale. Ovunque si trovino, in qualunque cosa siano occupati, la scintilla di quella notte d'estate tornerà a brillare. Dove sar Dexter, cosa starà combinando Emma? Per venti anni si terranno in contatto, e per un giorno saranno ancora insieme. Perché quando Emma e Dexter sono di nuovo vicini, quando chiacchierano e si corteggiano, raccontandosi i loro amori, i successi e i fallimenti, solo allora scoprono di sentirsi bene, di sentirsi migliori.

La recensione:

Essere coraggiosi, osare, lasciare il segno. Ecco il trucco. Non proprio cambiare il mondo, soltanto il pezzettino attorno a te.

Sarebbe stato uguale? Sarebbe stata la medesima esperienza vissuta quasi sei anni fa, quando di romanzi di narrativa ne leggevo uno ogni tanto, per le bizzarre ma seducenti lodi a cui sono state tessute questo romanzo?
Questo e tanti altri pensieri vorticano nella mia mente e mi attraversano con forza dirompente: avevo un vago ricordo della mia tenera e stravagante esperienza di lettura, ma chissà per quale ragione ero riluttante ad una lettura perché convinta che questi vantaggi di cui la Stampa e gli editori di oltre oceano scopiazzavano nella quarta di copertina mi dessero l'occasione di mettermi in guardia. In un certo senso mi ha resa vigile, un po' diffidente, consapevole di riscontrare la dolorosa fitta di delusione che ogni tanto mi colpisce quando decido di rileggere romanzi che non saluto da tempo.
Ho letto Un giorno per l'ennesima sfida indetta su Facebook, scritta in quelle che non sono altro che il dramma di una fine temporanea, perché il pensiero di separarci da Dexter e Emma con il racconto della loro conoscenza, dei loro litigi, del loro strambo ma seducente amore, ha alimentato in me sogni di un possibile resoconto assieme. Il metodo stilistico di Nicholls, da cui non manca nel trapelare una certa predilezione per il sesso forte, osannato e narcisizzato in queste pagine fino alla nausea, non è il tipo di lettura cui mi piace immergermi a capofitto, constatazione in fondo che ha risposto a verità ed esplica le ragioni per cui la mia valutazione si discosta dall'ottimo. Oltre a questo non c'è stato nulla in questa storia che non mi ha emozionato, regalato manciate di ore in sua compagnia; niente che suggerisse l'idea di un << fallimento >>, nulla che mi inducesse a credere nel contrario.
Le nostre strade si sono incrociate in un banalissimo giorno d'inizio gennaio; giorno da cui partirono con tanta intensa felicità reciproca partecipazione, solidarietà, cameratismo, il tutto inzuppato di una buona dose di umorismo con il quale la vita, i sentimenti, i sensi, gli impulsi manifesti, i piaceri, votati con una certa importanza, equilibrano quei momenti in cui ho desiderato ardentemente ignorare Dexter o non sentir frignare Emma. Sebbene evitarli sia stato alquanto difficile, per non dire impossibile, pur di scoprire se la loro felice unione sarebbe andata a consolidarsi.
I sentimenti, così come gli impulsi o le emozioni sono recisi, impedendoci così di vedere al di là di quelle masse di carne e ossa, che camminano dinanzi al tragitto della vita come se non avessero altra ragione per farlo. Ed io non ho potuto fare a meno di seguirli, affascinata da questa loro ritrosia di mostrarsi al mondo come effettivamente sono, sedotta dal loro comportamento, pronta a sollevare giudizi o questioni, in uno scenario drammatico che ha perso gran parte del suo colore. Divenuto poi grigio, sbiadito, con i cuori fertili dei personaggi che nonostante tutto non hanno infervorato il mio animo come credevo.
Per dissipare questa piccola mancanza dell'autore, ho così letto la storia di Dexter ed Emma dicendo momentaneamente addio a tutte quelle storie mie preferite, caratterizzate una per una da una certa particolarità, da un certo pathos, nel momento in cui mi avvicinai, fianco a fianco, come se mi fossi devotamente unita anima e corpo. Due membra di un'unica vita, perché così è apparso esterirmente il mio gesto, non mancando tuttavia di celare qualcosa di particolarmente triste nel loro idillio. Le strade in realtà erano due; io camminavo su un treno che ogni tanto si impantana in stazioni fredde o miti. Loro dicevano addio alla normalità, alla vera idea di amore, per buttarsi a capofitto in qualcosa che tuttavia li ha resi nettamente separati. Come due poli opposti. E penso che ciò sia dovuto dall'atteggiamento per cui si sono rivolti, al modo di concepire l'amore, concerne forse quello dell'autore, in cui vi ho riscontrato una certa difficoltà nel conformarmi del tutto alla loro "situazione".
Un giorno infatti è stato quel genere di storia che in un certo senso mi ha lasciato addosso una strisciante malinconia. Il propagarsi di un certo dolore, una certa impazienza, intervallati da una catena di eventi o fatti comuni, coincidenze, incontri e scontri, è stato talmente realistico che nei giorni in cui ho sentito mie le vicende di Emma e Dexter li ho sentiti parlare come se immersa in un sogno. Del resto non ha colpito anche voi? Gran parte dei lettori non sono rimasti affascinati dall'aura sbiadita, ma colorata di ognuno di loro? Indubbiamente possiedono qualcosa che li allontana dalla cerchia dei miei eroi lettorari, ma la loro compagnia e vicinanza mi ha resa unanime sino ai limiti del possibile. Eppure il mio amore nei loro riguardi non oltrepassa questo limite. A dispetto di altre storie, altre ispirazioni o slanci di un cuore sano o impuro, Emma e Dexter mi hanno confortata, stretta nel loro abbraccio dirompente di emozioni gettati sul mio cuore da una crudele e inspiegabile legge: emozioni che in un certo senso non ho compreso del tutto.
L'amore fra Emma e Dexter non ha alimentato la fiamma che già bruciava nel mio cuore, non ha dissipato quel tormento o quell'angoscia in cui ho dovuto sguazzarci per tre giorni. Li ho visti semplicemente avanzare nel loro cerchio, poi separarsi nuovamente nel capitolo successivo, allontanarsi e poi riprendersi, sino allo sfinimento, e alla fine contemplare un paesaggio solitario e del tutto diverso da quello osservato dall'inizio.
Zeppo di distrazioni realistiche, a tratti tragiche a tratti passionali, che richiamano alla mente tragiche commedie shakesperiane, strizza l'occhio all'amore violento di Angel e Tess d'Urbeville che tuttavia Nicholls riesuma col suo tocco spiccamente maschile. Il mondo in cui si muovono Emma e Dexter, infatti, è un mondo inzuppato di maschilismo, narcisismo, ipocrisia, fulitilità. Ma terribilmente realistico, tangibile, i cui protagonsiti restano intrappolati nel lungo limbo delle convenzioni sociali. L'amore se ne sta sospeso nell'avverso universo come splendidi megaliti, proiettando però più sofferenze che gioie.
Valutazione d'inchiostro: 4

12 commenti:

  1. bellissima la citazione che hai inserito all'inizio *-*

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  2. Ciao Gresi, ho letto il romanzo qualche anno fa: nel complesso mi era piaciuto ma... che tristezza!

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    1. Eh già, c'è una certa malinconia. L'amore in questo caso procura più sofferenze che gioie :/

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  3. Ciao Gresi, questo è uno dei libri che da più tempo vegeta nella mia WL. Spero di dargli un'occasione prima o poi😘

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  4. Ciao Gresi, ti ho scoperta adesso, e con la bellissima recensione di uno dei miei romanzi preferiti. Ottimo incentivi per venirti a trovare più spesso da oggi in poi!

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  5. prima o poi mi armo di coraggio e lo leggo (già ce l'ho)

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  6. Questo libro invece a me ha convinto molto poco purtroppo

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    1. Mi spiace, Susy! Ma in parte ti capisco, in quanto ci sono alcuni aspetti che nemmeno a me hanno convinto ☺☺ tutto sommato mi è piaciuto ☺☺

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