Ho indugiato nell'attesa di cogliere un segno divino; sapevo che
prima o poi il Fato, così presente e ossessivo, e che non si dilegua nemmeno
per un istante, avrebbe avuto il suo riscatto mediante l'ennesima sfida indetta
su Facebook scaturito da una ponderata e lunga riflessione, anche se a
suggerirmene la lettura è stato un impulso emotivo, e che essendo dunque questa
volta più forte dovevo lasciarmi andare. E' stato così che in una fredda mattina
d'inizio gennaio ho contemplato la risoluzione di abbandonarmi completamente a
Dexter e Emma, non con violenza ma con ponderanza, vestita da quella passionalità
con cui accompagno l'idea di leggere certe storie, così intensa e bruciante che
mi aveva quasi ridotta a sole ossa.
Non era altro che una rilettura, compiuta quasi inconsapevolmente
sei lunghi anni fa, ma non per questo meno valida. Nicholls, col suo tratto
spiccatamente maschile, mi ha mostrato la "fatica" di distaccarsi dal
suo figlio di carta; ma ancora una volta a colpirmi è stato il pensiero, l'idea
di amore con il quale costruisce e realizza Un giorno e che con un certo
impulso ha compresso la mia interiorità individuale.
Titolo: Un giorno
Autore: David Nicholls
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 18 €
N° di pagine:
Trama: E' l'ultimo giorno di università, e per dure ragazzi sta
finendo un' epoca. Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro
di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male,
adora le questioni di principio e i grandi ideali. Si sono appena laureati,
l'indomani lasceranno l'università. E' il 15 luglio 1988, e per la prima volta
Emma e Dexter si amano e si dicono addio. Lui è destinato a una vita di viaggi,
divertimenti, ricchezza, sempre consaèevole dei suoi privilegi, delle sue
possibilità economiche e sociali. Ad attendere Emma è invece un ristorante
messicano nei quartieri nord di Londra, nachos e birra, una costante insicurezza
fatta di pochi soldi e sogni irraggiungibili. Ma per loro il 15 luglio rimarrà
sempre una data speciale. Ovunque si trovino, in qualunque cosa siano occupati,
la scintilla di quella notte d'estate tornerà a brillare. Dove sar Dexter, cosa
starà combinando Emma? Per venti anni si terranno in contatto, e per un giorno
saranno ancora insieme. Perché quando Emma e Dexter sono di nuovo vicini, quando
chiacchierano e si corteggiano, raccontandosi i loro amori, i successi e i fallimenti,
solo allora scoprono di sentirsi bene, di sentirsi migliori.
La recensione:
Essere
coraggiosi, osare, lasciare il segno. Ecco il trucco. Non proprio cambiare il
mondo, soltanto il pezzettino attorno a te.
Sarebbe
stato uguale? Sarebbe stata la medesima esperienza vissuta quasi sei anni fa,
quando di romanzi di narrativa ne leggevo uno ogni tanto, per le bizzarre ma
seducenti lodi a cui sono state tessute questo romanzo?
Questo
e tanti altri pensieri vorticano nella mia mente e mi attraversano con forza
dirompente: avevo un vago ricordo della mia tenera e stravagante esperienza di
lettura, ma chissà per quale ragione ero riluttante ad una lettura perché
convinta che questi vantaggi di cui la Stampa e gli editori di oltre oceano
scopiazzavano nella quarta di copertina mi dessero l'occasione di mettermi in
guardia. In un certo senso mi ha resa vigile, un po' diffidente, consapevole di
riscontrare la dolorosa fitta di delusione che ogni tanto mi colpisce quando
decido di rileggere romanzi che non saluto da tempo.
Ho
letto Un giorno per l'ennesima sfida
indetta su Facebook, scritta in quelle che non sono altro che il dramma di una
fine temporanea, perché il pensiero di separarci da Dexter e Emma con il
racconto della loro conoscenza, dei loro litigi, del loro strambo ma seducente
amore, ha alimentato in me sogni di un possibile resoconto assieme. Il metodo
stilistico di Nicholls, da cui non manca nel trapelare una certa predilezione
per il sesso forte, osannato e narcisizzato in queste pagine fino alla nausea,
non è il tipo di lettura cui mi piace immergermi a capofitto, constatazione in
fondo che ha risposto a verità ed esplica le ragioni per cui la mia valutazione
si discosta dall'ottimo. Oltre a questo non c'è stato nulla in questa storia
che non mi ha emozionato, regalato manciate di ore in sua compagnia; niente che
suggerisse l'idea di un << fallimento >>, nulla che mi inducesse a
credere nel contrario.
Le
nostre strade si sono incrociate in un banalissimo giorno d'inizio gennaio;
giorno da cui partirono con tanta intensa felicità reciproca partecipazione,
solidarietà, cameratismo, il tutto inzuppato di una buona dose di umorismo con
il quale la vita, i sentimenti, i sensi, gli impulsi manifesti, i piaceri,
votati con una certa importanza, equilibrano quei momenti in cui ho desiderato
ardentemente ignorare Dexter o non sentir frignare Emma. Sebbene evitarli sia
stato alquanto difficile, per non dire impossibile, pur di scoprire se la loro
felice unione sarebbe andata a consolidarsi.
I
sentimenti, così come gli impulsi o le emozioni sono recisi, impedendoci così
di vedere al di là di quelle masse di carne e ossa, che camminano dinanzi al
tragitto della vita come se non avessero altra ragione per farlo. Ed io non ho
potuto fare a meno di seguirli, affascinata da questa loro ritrosia di
mostrarsi al mondo come effettivamente sono, sedotta dal loro comportamento,
pronta a sollevare giudizi o questioni, in uno scenario drammatico che ha perso
gran parte del suo colore. Divenuto poi grigio, sbiadito, con i cuori fertili
dei personaggi che nonostante tutto non hanno infervorato il mio animo come
credevo.
Per
dissipare questa piccola mancanza dell'autore, ho così letto la storia di
Dexter ed Emma dicendo momentaneamente addio a tutte quelle storie mie
preferite, caratterizzate una per una da una certa particolarità, da un certo
pathos, nel momento in cui mi avvicinai, fianco a fianco, come se mi fossi
devotamente unita anima e corpo. Due membra di un'unica vita, perché così è
apparso esterirmente il mio gesto, non mancando tuttavia di celare qualcosa di
particolarmente triste nel loro idillio. Le strade in realtà erano due; io
camminavo su un treno che ogni tanto si impantana in stazioni fredde o miti.
Loro dicevano addio alla normalità, alla vera idea di amore, per buttarsi a
capofitto in qualcosa che tuttavia li ha resi nettamente separati. Come due
poli opposti. E penso che ciò sia dovuto dall'atteggiamento per cui si sono
rivolti, al modo di concepire l'amore, concerne forse quello dell'autore, in
cui vi ho riscontrato una certa difficoltà nel conformarmi del tutto alla loro
"situazione".
Un giorno infatti è stato
quel genere di storia che in un certo senso mi ha lasciato addosso una
strisciante malinconia. Il propagarsi di un certo dolore, una certa impazienza,
intervallati da una catena di eventi o fatti comuni, coincidenze, incontri e
scontri, è stato talmente realistico che nei giorni in cui ho sentito mie le
vicende di Emma e Dexter li ho sentiti parlare come se immersa in un sogno. Del
resto non ha colpito anche voi? Gran parte dei lettori non sono rimasti
affascinati dall'aura sbiadita, ma colorata di ognuno di loro? Indubbiamente
possiedono qualcosa che li allontana dalla cerchia dei miei eroi lettorari, ma
la loro compagnia e vicinanza mi ha resa unanime sino ai limiti del possibile.
Eppure il mio amore nei loro riguardi non oltrepassa questo limite. A dispetto
di altre storie, altre ispirazioni o slanci di un cuore sano o impuro, Emma e
Dexter mi hanno confortata, stretta nel loro abbraccio dirompente di emozioni
gettati sul mio cuore da una crudele e inspiegabile legge: emozioni che in un
certo senso non ho compreso del tutto.
L'amore
fra Emma e Dexter non ha alimentato la fiamma che già bruciava nel mio cuore,
non ha dissipato quel tormento o quell'angoscia in cui ho dovuto sguazzarci per
tre giorni. Li ho visti semplicemente avanzare nel loro cerchio, poi separarsi
nuovamente nel capitolo successivo, allontanarsi e poi riprendersi, sino allo
sfinimento, e alla fine contemplare un paesaggio solitario e del tutto diverso
da quello osservato dall'inizio.
Zeppo
di distrazioni realistiche, a tratti tragiche a tratti passionali, che richiamano
alla mente tragiche commedie shakesperiane, strizza l'occhio all'amore violento
di Angel e Tess d'Urbeville che tuttavia Nicholls riesuma col suo tocco spiccamente
maschile. Il mondo in cui si muovono Emma e Dexter, infatti, è un mondo inzuppato
di maschilismo, narcisismo, ipocrisia, fulitilità. Ma terribilmente realistico,
tangibile, i cui protagonsiti restano intrappolati nel lungo limbo delle
convenzioni sociali. L'amore se ne sta sospeso nell'avverso universo come
splendidi megaliti, proiettando però più sofferenze che gioie.
Valutazione
d'inchiostro: 4
bellissima la citazione che hai inserito all'inizio *-*
RispondiEliminaAnche il romanzo è molto bello 😉
EliminaCiao Gresi, ho letto il romanzo qualche anno fa: nel complesso mi era piaciuto ma... che tristezza!
RispondiEliminaEh già, c'è una certa malinconia. L'amore in questo caso procura più sofferenze che gioie :/
EliminaCiao Gresi, questo è uno dei libri che da più tempo vegeta nella mia WL. Spero di dargli un'occasione prima o poi😘
RispondiEliminaFammi sapere, Diletta 😉❤
EliminaCiao Gresi, ti ho scoperta adesso, e con la bellissima recensione di uno dei miei romanzi preferiti. Ottimo incentivi per venirti a trovare più spesso da oggi in poi!
RispondiEliminaCiao, Mr Ink! Grazie mille ☺☺
Eliminaprima o poi mi armo di coraggio e lo leggo (già ce l'ho)
RispondiEliminaAh bene, vedrai che non te ne pentirai! ☺
EliminaQuesto libro invece a me ha convinto molto poco purtroppo
RispondiEliminaMi spiace, Susy! Ma in parte ti capisco, in quanto ci sono alcuni aspetti che nemmeno a me hanno convinto ☺☺ tutto sommato mi è piaciuto ☺☺
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