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giovedì, maggio 16, 2019

Gocce d'inchiostro: Thèodore e Dorothèe - Alexandre Postel

In un altro contesto, avrei esitato nel dire che la mia coscienza, staccandosi dal corpo, si sia spostata in un altro mondo dove si mosse liberamente, come se dotata di volontà propria. Le regole che governano il mondo di Alexandre Postel hanno, per così dire, incominciato ad stringersi intorno a me. Ed ho avuto come la sensazione che ciò che ho visto fosse/sia accaduto per davvero.
Diciamoci la verità; quante coppie, dopo il matrimonio, vivono situazioni incresciose, con la beata speranza che la convivenza, e, in seguito, i figli, possano allietare giornate poco tranquille e impazienti? Non è così? Ci sono tuttavia quel genere di coppie che riescono a girarci attorno e affrontare o risolvere la questione. Altre, invece, che non concepiscono l'idea del matrimonio e che vedono la convivenza come situazioni o eventi forzati.
Dorothèe e Thèodore, in poche ma salienti pagine, ci confessano queste "difficoltà" a cui facevo riferimento. Ma fra le sue pagine si avverte un lieve mutamento che, alla fine, sfocerà in un cambiamento repentino. Che, forse, all'esterno, potrà essere apparso come scontato, o tardivo. Ma non ai miei occhi, che ho letto e vissuto questa storia come se mi fossi rifugiata per qualche tempo al seguito di certe vicende che, confido, possano non appartenermi.

Titolo: Thèodore e Dorothèe
Autore: Alexandre Postel
Casa editrice: Minimum Fax
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 207
Trama: Thèodore e Dorothèe sono, a modo loro, una coppia perfetta, a cominciare dai nomi di battesimo, uno l'anagramma dell'altro. Lui programmatore informatico, lei insegnante impegnata da anni in un'ambiziosa tesi di laurea su un politico francese, sono giovani, belli, progressisti, e soprattutto si amano profondamente. al punto di compiere il grande passo e prendere una casa insieme, a Parigi. Eppure, la loro vita è un continuo interrogarsi: qual è il modo migliore di divertirsi? Che cosa si deve mangiare, e che cosa no? Che cosa fare del proprio corpo, e quanto prendersene cura? A cosa consacrarsi? E' più giusto fondare una famiglia, lavorare, oppure arricchire la schiera degli << indignati >>?

La recensione:

Niente era così semplice come si voleva credere. Ogni coppia era unita da qualcosa di singolare e misterioso, qualcosa di immodificabile come un nome proprio e che nessuna parola, nessun simbolo poteva definire senza distorcerlo.

La storia di questi due giovani innamorati, che l'autore descrive come se avesse composto una nota indirizzata ai cuori più sensibili, riferisce come l'amore, da qualunque punto di vista lo si guardi, implica qualche << conseguenza >>. Che si tratti di poca passione, mancanza di sintonia, Alexandre Postel ha bussato alla mia porta, allietandomi anche se per poco tempo con il suo temperamento da seduttore, interrogandosi sulle sfumature dell'amore e di tutto ciò che esso comporta. Si domanda quale ruolo esso svolge, nella società odierna, dandoci così l'impressione di varcare la soglia di un mondo sgargiante, sfavillante, onirico, infinito, e, al tempo stesso, dolce e violento. Invecchiare avrebbe equivalso accettare di andare incontro a una strada le cui prospettive sono piuttosto ridotte, rassegnandosi a lungo, cadendo quasi nello sconforto. L'atteggiamento dell'autore, a mio avviso, è stato eccessivo: dovevo vigilare con attezione. E con attenzione ho avvertito ogni cosa aprendomi ad anneddoti o riferimenti sessuali e di vita che, rapidi ed efficenti, riempirono il mio cuore con una melodia tutta sua. Raccolsero la spazzatura del passato dagli ingranaggi del tempo, controllandone semplicemente il suo contenuto.
Gli artefici che hanno fatto incontrare me, Thèodore e Dorothèe si formalizzarono in questi giorni di metà maggio nei pressi di un piccolo appartamento di Parigi, scintillante e magica come sempre, con la speranza che questo romanzo fosse davvero bello proprio come la sua copertina. Thèodore e Dorothèe, sebbene amanti impegnati a sgomitare e farsi strada negli ingraggi della vita, dietro un atteggiamento di confusione, timidezza e insicurezza emersero dal nulla distinguendosi dagli altri. Desiderosi di poter raccogliere tutto il mondo nel palmo delle loro mani, sono figure tormentate da un forte senso di inadeguatezza. Il loro è un percorso di vita che si sgretola e si sussegue con la fluidità di un sogno che, amandosi in ogni momento della giornata, sono tuttavia bisognosi di dare un senso alla loro esistenza. Cosa li aveva fatti incontrare? Io, francamente, non sono stato in grado di cogliere l'attimo in cui gli occhi di Thèodore si posarono su quelli grandi e color cioccolato di Dorothèe. Cosa avevano progettato prima di sposarsi e, soprattutto, quale strada intraprendere e se ce ne fosse davvero bisogno? L'autore, a questo proposito, ci dà l'opportunità di conoscerli ed io istintivamente li conobbi: li vidi brancolare nel buio, come sfere lucenti in mezzo ad altrettante sfere. In silenzio, con in sottofondo la voce gracchiante del suo creatore, avvolta dalla patina copiosa di una storia che è un corpo informe completamente preservato che ha lasciato un segno in uno spazio bianco e luminoso.
Se non fosse per il mio essere diffidente, non ci sarebbe stato bisogno di dubitare nella vera e propria essenza di queste due semplici figure. Dorothèe e Thèodore sono esattamente come appaiono; una coppia solitaria e selettiva che si attorna di gente dall'aria felice ma che cela segreti che solo il tempo svelerà del tutto, delineati perfettamenti mediante parole che di primo acchito non possiedono quella particolare magia che ho riscontrato in altri romanzi. Ma che hanno sprigionato una melodia intima, ritmatica, intrisa di sentimento e un pizzico di drammaticità da cui non basta bandire i brutti pensieri dalla memoria, quanto una canzone particolare, speciale, realistica di una vita di coppia comune, non sempre semplice le cui difficoltà iniziali pian piano inizieranno a svanire.

Si moriva soli, era così, tutto il resto - l'amore, il piacere, la giovinezza - erano solo illusioni. L'esistenza era un carnefice senza pietà.

Un altro dei migliori sforzi francesi da cui ho potuto estraniarmi dal mondo, una storia che ho potuto avvertire come mia dove vi ho respirato una certa drammaticità, una passione per i romanzi, insegnandomi qualcosa di veritiero e triste. Le coppie sposate non sempre sono felici.
Folgorazione che danno certi rapporti amorosi nati prematuramente o di cui se ne conosce la natura intima in minima parte; freccia brucente ma non focosa da cui sono stata colpita anch'io, che non credevo trattasse qualcosa che avesse a che fare con la purezza dell'animo, la magica sensazione di cadere o di estrapolare tutto ciò che si agita dentro l'individuo. Un racconto dell'anima il cui sapore è dolce, denso di cui l'autore conferisce un discreto andamento da libro di poesie. Una lettura da cui ci si lascia coinvolgere, così lieve ma intoccabile, che veglia su di noi e su questi giovani amanti come la gigantesca luna che sorge sulle strade parigini che ritraggono continuamente i pittori francesi. Romanzo che lenisce l'anima con estrema cura mediante la dolcezza di piccoli gesti, sentimenti comuni, pensieri che si sono rivelati semplici ma profondi.

Interrogarsi sul senso della vita in comune era correre il rischio della tristezza. Non farlo, era correre il rischio di fallire la propria vita, di deviare se stessi, di scoprire, in fondo al cammino, che la vita a due non era in realtà che una mezza vita.

Valutazione d'inchiostro: 4

2 commenti:

  1. Decisamente un libro particolare. Penso che certi libri vadano letti al momento giusto e per me non è quello adesso quindi solo per il momento passo

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    1. Spero però possa cambiare idea; è una lettura particolare, questo è vero. Ma secondo me ne vale la pena ;)

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