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giovedì, giugno 20, 2019

Gocce d'inchiostro: Non fa niente - Margherita Oggero

Non mi aspettavo certamente alcun tipo di risposta, dopo che avevo deciso di fiondarmi fra le pagine di uno dei tanti romanzi di Margherita Oggero, sebbene le premesse della trama erano poco allettanti. Non avrei dovuto aspettarmi strette di mano, abbracci teneramente che circondano la vita, coperta da una folta sfilza di eventi.
Se io mi fossi rifiutata di leggere Non fa niente non penso avrei avuto l’opportunità di ascoltare la storia di due donne, apparentemente forti ma fragili, in cui è evidentissima l’intenzione della sua autrice di farcele conoscere esattamente così come sono. Ma quel reciso rifiuto del cuore scrupoloso mi scoraggió. La loro condizione di coinquiline e amiche pose a questo romanzo, un aura intimistica, sentimentale, quasi seducente, che mi sembrava ingiusto non poter esercitare con qualunque pressione di qualunque natura che la Oggero adopera con maestria e leggiadra, specie nella maggior condizione d’evitarle. Liberarsi da questa stretta è stato dunque così difficile, sebbene sia durata solo per qualche giorno, e così mi trattenni lasciandomi libera di sorvolare i cieli di un luogo famigliare ma lontano. Visibile ma imperscrutabile, come l’anima dei suoi protagonisti che non trovano nemmeno la forza per poterla rifiutare ogniqualvolta si presentava una situazione che in qualche minuto avrebbe potuto essere superata.
Titolo: Non fa niente
Autore: Margherita Oggero
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 244
Trama: Nel 1933, in uno dei momenti più cupi per l’Europa, Esther ha dovuto lasciare Berlino, il suo innamorato, ogni promessa di futuro. Ora è una giovane donna colta, la cui eleganza sconcerta l’ arcigna suocera piemontese. Rosanna invece è cresciuta in mezzo alle risaie, non ha potuto studiare e la sua bellezza le ha giocato un brutto tiro trasformandola in fretta in una creatura ansiosa di cambiare la sua esistenza. Cos’abbiano in comune due donne così, non ci vorrà molto a scoprirlo. Sono vive nonostante tutto, profondamente capaci di amare e d’insegnarsi qualcosa l’un l’altra. Un giorno Ester domanda a Rosanna di aiutarla ad avere un figlio, << come nella Bibbia fece Agar per Abramo e Sara >>. Intanto il mondo va avanti e le interroga senza risparmiarle; dalla guerra alla Torino postbellica che si avvia alla ricostruzione, passando per Bartali e Togliatti, gli anni passeranno veloci, fino alla caduta del muro di Berlino. È la vita che corre, la vita di due amiche che non saranno mai più sole.


La recensione:

Sono felice? Si, abbastanza. Però credo che felice non sia la parola giusta. Si può essere felici per un ora, una sera, un giorno, la felicità è come una febbre leggera, che poi passa presto.

Pagina dopo pagina, io e la Oggero non abbiamo fatto altro che scontrarci. Forse con poche possibilità che si instaurasse un legame, ma così diverse che fu quasi una benedizione. Si avvicina la fine di giugno ed io posso finalmente dedicarmi più assiduamente ai libri e alla lettura e leggere tranquillamente anche quel genere di narrativa non propriamente attinente ai miei gusti ma che arricchiscono il mio bagaglio culturale.
Invece, il piano d’azione della Oggero fu ben diverso; oramai sono sempre più convinta che, quando si legge, bisogna andare oltre alla parola scritta. Bisogna domandarsi i motivi per cui quella storia, quel determinato romanzo sia stato scritto così com’è, ne paragonarlo a quel frutto eccessivamente aspro o immaturo da allarmare la mia integrità morale. La spasmodica ricerca di scovare una propria identità in un mondo che non ha nemmeno idea di cosa voglia dire essere uniti e unanimi approvò la tesi portata avanti dalla Oggero. Così io ho deciso di accettare questa sua sfida con pazienza, con parsimonia, non passando mai ai fatti, evitando di estrapolare dal nulla supposizioni o idee che avrebbero stonato con la natura semplicistica della storia. In questo modo Non fa niente è stato quel compagno di viaggio che non mi ha conquistata completamente, non mi ha coinvolta emotivamente, poiché i toni sommessi, simili a piccoli gorgoglii mi avevano mostrato un lato del romanzo che non mi aspettavo di conoscere. Sapevo a questo punto di dover cedere: né la fermea convinzione che un Fato bastardo e disonesto accreditasse una sorta migliore da quella prevista né il conoscente desiderio di ribellarsi al prossimo poterono resistere tanto a lungo. Ci si affanna a far sentire la propria voce in un contesto culturale e sociale privo di fondamento, ma grazie a una certa istruzione e una raffinatezza innata la Oggero invoca fra queste pagine la sua natura di guida tutelatrice. Così il titolo è un chiaro riferimento all’impossibilità di rinnegare qualcosa che non lo si vuole completamente, ribellandosi e imponendo i propri spazi e i propri ideali. La redenzione è una strada che non si conosce né il principio né la fine, prova di debolezza che è racchiusa nell’espressione stessa di ciò che è immerso in un calmo equilibrio che nessuno si sarebbe preso la cura di formulare. Ogni accento a un’idea di libertà che mi ha persuasa mi ha privata di una gioia infondata; ed io ho desiderato ardentemente la capitolazione con un lieto fine di cui conoscevo l’inganno.
L’ambizione dell’autrice è stato quello di descrivere come una persona, legata da un forte sentimento, si tratti esso di amore o amicizia, sia disposta a qualunque sopportazione o evento pur di rispettarla con dedizione, difenderla in qualunque frangente, in seguito a qualunque accusa, mutamento, confessione. Il lettore a questo punto non potrà non provare eccessi di irreversibile complicità, partecipazione, poiché Esther e Rosanna saranno legate da una ‘maledizione’ che grava nei loro cuori come un fardello troppo pesante. Intrappolate nel lungo limbo delle convenzioni sociali, nella luce di un tramonto che si affievolisce sempre più nel momento in cui si dovrà trottare via.
Il sentiero percorso non è stato così movimentato come credevo, ricco di situazioni o eventi rimasti ai bordi dell’anima che non sono scivolati fuori nemmeno quando posai il volume sulla mensola di una libreria gremita di volumi, poiché il mio cuore non ha potuto nemmeno sganciarsi come un lucchetto invisibile di un forziere facendomi cadere ma inonandomi di ricordi belli e brutti, squarci di vita vissuta e sofferta, l’amicizia intesa come legame indivisibile, indistricabile, ma perpetua nel tempo. Perché in Non fa niente sono stati evidenti sin da subito le intenzioni dell’autrice di non essere così attaccata ai suoi figli di carta, mentre l’aria che si respirava attorno era zeppa di fumo e gas di scarico. E non solo in parte ma quasi completamente in quanto la superficie delle loro anime assomiglia molto a quella di una lima. A questo proposito, infatti, credevo che questo legame fosse molto più travolgente e forte di quel che credevo. In un certo senso, avrei dovuto capirlo sin dall’inizio. Ma man mano che avanzavo nella lettura ogni cosa diventava più chiara, sotto innumerevoli sferzate di invisibili e impercettibili avvenimenti, con l’anima quasi sempre trascinata e sballottolata, smarrita in una dimensione che forse non è appartenuta nemmeno alla sua creatrice. 
Quello della Oggero è un quadro prettamente realistico italiano che avrebbe potuto essere eccezionale, ma che invece non brulla per originalità o ricchezza di eventi ne sortisce quel fascino o quelle meraviglie che sprigionano la sua penna. Come una folata di vento, Non fa niente è volato fra un silenzio che affolla col suo brusio il cervello e che fa sembrare enorme anche le piccole cose. Lontano da quella luce abbagliante che sprigionano certe letture, poiché spietata e distaccata che fluttua ancora nei recessi della mia coscienza. 

I ricordi col tempo si trasformano, perdono i contorni definiti, sbiadiscono e prendono troppo colore…

Valutazione d’inchiostro: 3 e mezzo

4 commenti:

  1. libro interessante😊Voglio leggere i post dei blog delle vacanze😊

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  2. Ciao Gresi, non ho letto nulla della Oggero, ma non ti nascondo che è un'autrice che prima o poi mi piacerebbe conoscere!

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    1. Nemmeno io avevo mai letto qualcosa di suo, e sebbene non esaltante come credevo è stata comunque una lettura piacevole 😊🤗

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