Pages

lunedì, luglio 15, 2019

Gocce d'inchiostro: Macbeth e Otello - William Shakespeare

Il mio commiato con un maestro della letteratura inglese come Shakespeare fu così brusco che per qualche anno, precisamente da quant'è che lessi Amleto, lo ignorai impunemente. Sullo scaffale di una libreria sempre più grande, Macbeth e Otello avevano atteso il momento più adatto per cui mi accorgessi di loro. Incapace di fare alcunché, se non attendere pazientemente, rimasero lì, seduti, inermi, pronti ad attaccarmi nel momento in cui invasi il loro territorio. L'eco dei miei passi si spense man mano mi inoltravo in un fatiscente castello, rimuginando su ciò che avevo visto, fin quando mi dissi che le parole adoperate nel realizzare ed estrapolare qualcosa dal nulla non meritavano che un post tutto speciale. Un post in cui mi premuro di analizzare non un romanzo, dunque, ma entrambi i poemi tragici, che a eccezione dell'Amleto mi fece dimenticare quanto fosse in realtà bella la prosa shakesperiana. Poiché sono drammi che colgono frammenti di realtà, disordini politici e morali e sociali, con un fardello di fannulloni che non possono solo che arrabbiarsi con il Fato, in parte inconsapevoli di atti generati dalle loro stesse sorti.
Accompagnata come da un invito, ho così finalmente preso parte a due di questi famosissimi e splendidi viaggi. Niente mi avrebbe fatto cambiare idea, niente mi avrebbe distolto dal volere di benedire questa mia nobile impresa mediante l'architettata menzogna letteraria creata dall'autore, cosa che naturalmente ha sortito un certo fascino.
I miei occhi color nocciola si posarono cautamente e attentamente nel leggere le parole dello scrittore. Avevo preso sul serio l'incarico di colmare una grossa lacuna letteraria come quella di leggere e completare il Macbeth e Otello non soltanto rispettando la storia, ne criticando o giudicando un passato dei personaggi, le loro scelte o, per essere più precisi, la condizione di 'disagio' che vivono perennemente. Sapevo non si trattasse di una lettura semplice, ma la semplicità in questo caso ha superato ampiamente i miei poveri sentimenti, che teoricamente non si aspettavano niente, perché ero stata io ad abbandonarli e non il contrario. 
Nelle ore che seguirono mi chiesi se i sentimenti che aleggiano ancora nel mio cuore fosse amore, fascino o ancor più un semplice righello per misurare ogni cosa: la storia, lo scrittore, i temi. Ho avvertito così bene tutto quello che Shakespeare volle esprimere e riempire in poche pagine, che al giorno d'oggi hanno un valore inestimabile, e dopo qualche minuto di riflessione ho compreso che c'è una risposta possibile a quella domanda dall'enunciato così sinuoso: si, ho avvertito ogni cosa. Perché tutta la letteratura, ogni rimasuglio di forma d'amore deriva da un grande letterato come William Shakespeare.
Eppure, quando me lo trovai davanti mi sentii a disagio. Quasi fuori posto. Non ho le conoscenze adatte per scrivere e parlare di letteratura inglese, ma la letteratura americana e inglese arde nel mio petto. La luce tremula di una candela illuminava a stento la scena, tenendo in ombra i loro volti. Nessuno disse nulla, perché non c'era nulla da aggiungere. Macbeth, valoroso e coraggioso, e Otello, re di Scozia e marito di Desdemona, compierono atti impuri che si sono limitati a muoversi lentamente attorno a me. E da ciò ne deriva la ferma consapevolezza che si trattano di due gorghi inesorabili di amori e orrori. Poiché così foschi, cruenti, ricchi di dogmi politici e razziali in cui domina il male in ogni sua forma e sostanza. Sfoga nel potere, nelle ambizioni, medianti foschi e torbidi inganni che prevaleranno su ogni cosa.
Quella di leggere queste due opere fu l'opportunità di inaugurare un importante processo letterario. Ma da dove iniziare per descrivere questi mondi tetri e oscuri, messi a confronto, con le sue guerre razziali, le sue celle, i suoi sotterranei e le sue segrete? Di colpe che sono state inflitte alle loro povere coscienze e che ha reciso il filo della vita? 
Ammaliata, ho letto di queste due splendide realizzazioni mentre la mia coscienza veniva turbata da qualcosa. Otello, ma così come Macbeth, rappresentano quegli esili fuscelli che, col loro passaggio, spalancarono vecchie tombe. Risvegliarono i morti, intrappolati nel sudario della polvere, ululando per le vie inglesi, come comete di fuoco che rigano il cielo, distruggono l’atmosfera, cadono come gocce di sangue. Maestosi e allo stesso tempo invulnerabili come l'aria. 
Opere che nella loro brevità sono delle meraviglie, il cui gemito ha eco in qualcosa di universale. Inno all'individualità, alla totalitaria perdita della speranza, della giovialità, della coscienza che induce a tralasciare ogni consueto esercizio. 
Dramma dai toni tragici e drammatici dove vi è presente una certa ambiguità, una certa distorsione fra fedeltà e infedeltà, che rivelano come l'individuo è un essere finito di una materia infinita ma confinato in un guscio vuoto. Tormentato da brutti sogni, prigioniero di ambizioni e prese di potere la cui sostanza è la mera ombra di un'illusione. 
Ognuno di noi penso possa riflettersi. Macbeth e Otello infatti rappresentano perfettamente quell'idea di racconto bugiardo che, sin dalle prime pagine, si avverte la melanconica malinconia dei protagonisti. Un forte senso di malinconia che avvolge le loro fragili membra come una seconda pelle. Monologhi interiori di vite rubate nonché storie di tormenti e ossessioni che non sono mai stati tali. Breve massime di vita che compongono il circolo letterario shakesperiano in cui ci si sente quasi inermi, incapaci di spiegare e chiedere comprensione, poiché trasportati qua e là dalla corrente della follia, osservando l'utilità di un mondo fatto di cose grandi e piccoli.
Valutazione d’inchiostro: 4; 4+

6 commenti:

  1. Otello mai letto purtroppo, ma per Macbeth ho una vera adorazione!
    Ti consiglio anche Re Lear. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è piaciuto un pochino di più Otello, ma serbo un ricordo particolare anche di Amleto ☺️ Re Lear invece presto lo leggerò perché non lo possiedo ☺️

      Elimina
    2. Io avevo comprato un volume economico Bur con tutte le tragedie, te lo consiglio!

      Elimina
  2. Hamlet 😊 mi ricordai...Mi piacerebbe leggere i tuoi libri...

    RispondiElimina