Pages

giovedì, settembre 12, 2019

Gocce d'inchiostro: Nevernight. Mai dimenticare - Jay Kristoff

C'e stato un certo trambusto questa estate, altra pubblicazione fantasy targata Oscar Mondadori. Incredibilmente, un convoglio di mezzi, nozioni, curiosità, elementi di diverso tipo, cercarono di farsi strada premendo contro la corteccia cerebrale composta di pensieri di diverso genere. Buoni o cattivi, perlopiù lontani e struggenti. Jay Kristof era la celebrità del momento. Un manipolo di lettori di ogni dove cedette il passo con curiosità. La gente si avvicinò a queste pagine zeppe di eventi e successioni catartiche e allo stesso tempo distruttive in lotte e supremazia al potere. Era una lotta per la sopravvivenza, perlopiù, più che una ribellione di massa: Mia Corvere questo lo sapeva molto bene. Non il minimo segno di profezie o obblighi.
Tra lettori di ogni sesso e età, si era insinuata anche in me la convinzione che la saga degli Illuminanti doveva entrare a far parte del mio personalissimo bagaglio culturale. Che poi si rivelasse privo di quegli 'effetti' procurati al pubblico in precedenza, sarei scappata in retromarcia. Ma poi Mia Corvere si presentó, ed anche io mi insinuai sotto una fitta nube di tormenti, avvolta in un manto oscuro, fievole bagliore nel bel mezzo della notte che alla fine ha vegliato su di me come una sentinella.


Titolo: Nevernight. Mai dimenticare
Autore: Jay Kristof
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 20€
N°di pagine: 467
Trama: Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.


La recensione:

Non conoscono altro nutrimento tranne ciò che si può trovare nelle vene di qualcun altro. 

Che giorni strani questi! 
L'approccio a una nuova saga fantasy annulló qualunque dubbio o perplessità provocato in questa stagione estiva. Ho considerato una fortuna che Nevernight fosse stato quel compagno perfetto, quell'espediente con cui ho trascorso ammaliata interi pomeriggi, con laude pause durante i pasti e i turni lavorativi. Affondavo in un pozzo di crudele sfinimento, e nei parecchi secondi di nebbia che distaccava il mondo di qua con quello di là mi scoprivo emozionata, contenta. La saga di Nevernight era davvero un cambiamento bello e piuttosto significativo.
Ogni cosa è ancora saldamente ancorata alla mia mente. L'opposto puro della vita di un adolescente qualunque. L'opposto puro di tutto, in effetti, poichè i romanzi di Kristof non possiedono niente di puro, semplice, paternalistico. Forze sconosciute, ignobili entità erano ormai prossime. Impediscono di trovare la pace, la libertà, di spiccare fra masse di carne deboli e insane. Era la prassi. Mia Corvere era un assassina che a sua insaputa stava allestendo una specifica unità di lotta, che dipingeva il carattere forte, la tempra solida e inespugnabile di un sicario temuto da assassini della Morte di chi li ha spinti. Sapevo per certo che il 'Mai dimenticare' che reca il titolo celava l'impossibilità di poter vedere o scorgere una certa luce, anche lo sprazzo di una scintilla di diamante in mezzo al nulla. Un vuoto così vasto e incredibile dovrebbe impedire la natura devastante, la caduta o la rottura di essere risucchiati in una tenebra affamata. L'unica soluzione è racchiusa nel combattimento, una discesa agli inferi fatta di schiavitù, potenti maghi, distruzione di ogni convivenza civile. Eppure, come qualunque essere umano dotato di cuore umano, mentre Mia avanza nel lento cammino della sua vita, non potrà non impedirgli di 'cambiare'. Provare un ebbrezza inconfessabile di dominare sull'intera Repubblica.
 Quello di Jay Kristof è un fantasy per ragazzi ma anche per adulti costruito mediante aspetti diversi, che rendono questa lettura atipica ma particolare dalle altre storie targate young fantasy che vi sono per adesso in circolazione. Il bello di questa lettura, infatti, si cela non nella storia in sé piuttosto nel ruolo della protagonista, Mia. Il suo essere originale, in mezzo a carcasse di adolescenti indifesi e insoddisfatti, che non hanno un motivo valido per esserlo. Ed, inoltre, in innumerevoli dettagli scritti in maniera alquanto realistica e attenta che hanno un importanza simbolica e non metaforica. Un forte carattere, rappresentato dal resto dei personaggi così egoisti e poco inclini al sentimentalismo.
Il nitore visivo e tattile di ogni luogo circostante, la chiarezza del secolo narrato, non sono certo elementi da tralasciare. Forse la consapevolezza acuta dell'introdurre una saga piuttosto innovativa, incentrata sulle vicissitudini e le vicende di una normale adolescente, che alla fine convergeranno  verso un punto finale. 
Ho così vissuto giorni estremi che irrimediabilmente si sono impressi nella mia memoria. Quel forte senso di vendetta, la sensazione di essere avvolti e fagocitati in un atmosfera densa come caramello, dolce e oscura, dove predominano la malvagità, il desiderio di sopraffare il prossimo, la vendetta, la lealtà, lo sconforto, rappresentano il guizzo di una storia che ha appena emesso un vagito all'inizio di una nuova era. E ad accrescere questa fievole voce, lo stile semplice, ma di forte impatto dell'autore appanneranno la trasparenza di questa situazione. Ha condizionato ogni gesto, ogni scelta fatta da Mia, ogni tentativo per non rendere Nevernight un fantasy bellicoso, coraggioso, sfacciato, sfrontato, intrigante e volgare, a tratti criptico a tratti mistico, umoristico e confidenziale, per le innumerevoli e - forse inutili - note a pie di pagina, con le mirabili avventure di Mia immancabili sullo sfondo. E ciò hanno conferito un urgenza speciale alla sua lettura, per quanto mi riguarda. Speciale, urgente, smaniosa, come non accadeva da parecchi anni, e che mi ha sballottolato da un posto a un altro, da un momento a un altro, non avendo a quel punto altra opportunità se non di restare.
Quello di Nevernight è un sistema metaletterario che esordisce in maniera alquanto funzionale. È un esempio di come il fantasy moderno, influenzato dai social media e dalle novità del tempo, ci sottopone a un intervento di scrittura su un mondo realistico, vacuo e ombroso, smistato in situazioni di diverso tipo per quasi tutta la durata del romanzo.
Le morti, le vittime, non rappresentano più un problema per me. A dire il vero, non lo rappresentavano nemmeno prima. Ma leggere continuamente di gente mutilata e putrescente spesso mi annoia. Eppure, ora che questo primo romanzo si è concluso, non mi resta altro che allontanarmi nuovamente dalla realtà per immergermi nel secondo volume. Il volume di mezzo, per come si dice. I miei propositi al riguardo sono piuttosto chiari: divorare questa trilogia nel giro di qualche giorno. Mia aveva fatto una scelta. Le sue speranze di salvezza svanivano man mano che avanzava in questa landa desolata, ed entrambe ricaviamo la nostra forza dalle ferite inferte dal prossimo. Così brutali e ingiuste accordate nel vivere il ricordo di un epilogo che si avvicina sempre più, sanguinante e scontroso con ogni buona probabilità che esso celebri il miracolo della redenzione o l'eroismo di piccole comunità sopraffatte.
Valutazione d’inchiostro: 4

11 commenti:

  1. Ho tutta la serie, anch'io sono rimasta incuriosita da tutto questo parlare. Non mi resta che trovare il tempo di leggerla! La tua recensione mi sprona a leggerla quanto prima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti assicuro che non te ne pentirai, Claudia! È davvero innovativa, non tanto per la storia in sé quanto per la caratterizzazione della protagonista. Una novità nel panorama fantasy odierno 🤗🤗

      Elimina
  2. Ciao! Che bella recensione...da oggi ci sono anche io tra i tuoi lettori fissi, se vuoi passare da me io sono: lachicchina.blogspot.com a presto!

    RispondiElimina
  3. Ciao Gresi, ho scoperto questa saga da pochi giorni e mi ha subito colpito, ma ancora non avevo letto recensioni a riguardo. Sono indecisa se leggerla o meno, ho un rapporto di odio e amore con i fantasy. La tua recensione mi invoglia parecchio però xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Maria! Io sinceramente non leggo più fantasy. Col tempo ho compreso che non sono più quel genere narrativo che amo tanto. Ma con questo ho desiderato fare un eccezione, e ti assicuro che non te ne pentirai se cambi idea 🤗🤗

      Elimina
  4. ho veramente amato tantissimo questo libro, anche per la sua struttura strana

    RispondiElimina