Ispirata da un forte senso di
condivisione, libera di voler spaziare fra un genere e un altro, ho deciso di
approcciarmi alla lettura di queste due graphic novel senza mai sfiorare l’oggetto
delle angosce o dei tormenti dei protagonisti. Che ci si sente traditi dagli
uomini, specie se questi ostacolano la nostra sopravvivenza, il nostro modo di
muoversi nel mondo, è come togliere la corazza ad un guerriero: ci si sente
vuoti, come se mancasse qualcosa. Soli, quasi incompresi, dilaniati da un forte
senso di rivalsa e rinuncia, che nella maggior parte delle volte li ha condotti
dinanzi allo sconforto, all’autocommiserazione. Ma il bello, in tutto ciò, è
che alla fine riemergono dalle tenebre. Perché sebbene diversissimi fra di
loro, per epoca e temi trattati, questi due racconti hanno un carattere solido,
meno tetro della media, e anche se in certi momenti si sia creduto che il mondo
sia uno schifo, chi sono io per biasimarli?
Titolo: Donne senza paura. 150
anni di lotte per l’emancipazione femminile. Libertà, uguaglianza, sorellanza
Autori: Marta Breen; Jenny
Jordhal
Casa editrice: Tre6o
Prezzo: 14, 90 €
N° di pagine: 119
Trama: Fino a 150 anni fa, le
donne erano considerate un << oggetto >> da possedere, prima dal
padre e poi dal marito. Loro, però, non possedevano niente, neppure i vestiti
che indossavano. Non avevano nessun diritto sui figli. Era considerato inutile
farle studiare. Non potevano testimoniare in tribunale perché considerate
<< mentalmente deboli >>. E, ovviamente, non potevano votare. Ma,
alla fine dell’Ottocento, in America e Inghilterra, qualcosa cominciò a
cambiare, grazie a un gruppo di donne disposte a rischiare addirittura la vita
per affermare il diritto a esistere dalla parte femminile della società. Un movimento
che, da allora, non si è più fermato e che mattone dopo mattone ha fatto cadere
il muro dell’ingiustizia: dalla possibilità di lavorare autonomamente e di
frequentare l’università al diritto di voto; dalle leggi sul divorzio alla
diffusione degli anticoncezionali, ogni tappa è stata una vittoria della
dignità femminile. E infatti oggi il muro è quasi abbattuto, eppure qualche
mattone rimane ancora …
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La recensione:
A poco a poco, la trama di
questo splendido volume si fece sempre più interessante. È il 1940, l’anno in
cui le donne lottano per la realizzazione dei propri diritti, e il terzo Reich
siede silente in mezzo a carcasse di ebrei. Dalla mia poltrona preferita, ho
seguito il << movimento >> di figure in gonnella che segnarono l’ascesa
dei diritti al voto, allo studio, al lavoro, ricordando il loro essere donne,
combattenti che hanno una loro anima. Un assolato pomeriggio di inizio agosto
decisi di fare una sortita fra diverse regioni europee, lasciandomi dietro la
generale piattezza di tutti i giorni, china con la mia immancabile agenda,
affascinata, sedotta, intrigata da qualcosa che questa volta mi è stato
possibile “vedere”. Certamente non indimenticabile, ma piuttosto concreto nel
ritrovare ciò che c’è stato. Strisciante, avvolgente, assaporando la sensazione
di immergermi in un momento storico incancellabile. Ed in un certo senso così è
stato. Ogni cosa è distinta da un'altra, ma affine all’idea di libertà
riservata alla donna, che interamente separata e definita, era costretta fra le
mura domestiche o a badare i figli. Perennemente calamitate dal dispotismo di
mariti severi e pretenziosi, penso che ci sia voluto un certo coraggio per fare
questo. Così, sole, di fronte a gruppi
di estranei, figure di un certo spessore, metà delle quali sicuramente le hanno
volute morte, si sono ritrovate a criticare le maldicenze indotte per
applaudire una causa più grande di loro: quasi impensabile, con una volata mozzafiato
attraverso il quale ci si rende conto di essere effettivamente umani.
Ma di storie sul femminismo, la
storia, la letteratura ce ne riserva a dismisura, e sebbene so che non si andrà
da nessuna parte in particolare, sono ritratti fedelissimi di battaglie interiori
che finalmente avranno una loro voce. So di sapere ancora molto poco, al
riguardo, ma so anche che di tempo per leggere queste cose ce né a bizzeffe. In
un momento imprecisato della mia vita, ho avvertito come un richiamo, e il mio
essere non ha potuto non stanziarsi comodamente fra le sue pagine scovando
conforto, specie se all’indomani potresti non esserci più.
Il più delle volte, ho
desiderato restarci proseguendo lungo una strada che non avevo considerato di
intraprendere. Con l’arrivo dell’estate e la calura della mia stanza, questo
piccolo libriccino è stato quel piccolo surrogato da cui ho attinto qualcosa di
semplice ma veritiero. Importante ed essenziale come l’aria che respiro, che ho
ammirato in un guazzabuglio di colori in bianco e nero, sfumature dalle diverse
tonalità.
Valutazione d’inchiostro: 4
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Titolo: La profezia dell’armadillo
Autore: Zerocalcare
Casa editrice: Bao
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 160
Trama: La storia torna al
bianco e nero con retini grigi della versione originale autoprodotta, ma il
volume è più grande, per far risaltare meglio i disegni, ed è preceduto da una
storia inedita di dodici pagine, in bicromia, che ha l’intento di fare da
raccordo fra questo classico di Zerocalcare.
La recensione:
Inizio a credere che
Zerocalcare comparirà su Sogni d’inchiostro con una frequenza maggiore del
dovuto. Forse è un giudizio affrettato, questo, ma La profezia dell’armadillo è
stato quel ponte di mezzo che ha collegato il mio mondo e quello dell’autore. Forse
il segreto è racchiuso nei suoi disegni …. Squarci di vita, mi piace definirli,
in pagine e pagine di contemporaneità in cui chiunque può riconoscersi. Una sequela
di immagini, dialoghi netti e nitidi, parole semplici e del gergo napoletano,
eventi e situazioni a caso che alla fine convergeranno in un unico bellissimo
quadro, un cumulo crescente di realismo e drammaticità. Ciò ha reso il suo
autore piuttosto significativo ai miei occhi … e mi pento di non averlo fatto
prima. Di conseguenza, questo è l’ennesimo momento in cui vengo travolta dal
senso di colpa. Credo che la diffidenza, che solitamente mi accompagna in
momenti di estrema indecisione, talvolta è una compagna spietata, imprevedibile,
e due o tre volte riserva spiacevoli sorprese. Mi sorprendo, alla fine, ad
osservare il tutto con rassegnazione e vergogna.
Mi sono così appostata in un
posto strategico ai bordi dell’anima di questo romanzo, che tirato fuori da una
finestra virtuale dall’aria luminosa e vaporosa recuperai con una certa
curiosità. Non ho prestato attenzione al suo contenuto, alle sue pagine. Era la
sua anima che avrebbe dovuto colpire dritto al cuore. E così, fortunatamente è
stato, che mi ha squadrata in ogni minimo squarcio. Mi ha scarmigliato in tutta
la sua travolgente essenza, parlando caldamente come se stesse confidandosi con
un amico, vedendo che il pericolo è solo una forma distorta di pensiero.
Ecco qui. Un nuovo graphic
novel di Zerocalcare, ed io sempre più sedotta dai suoi disegni. Raccontati mediante
storie curiose, a mio avviso autobiografiche, che invitano alla riflessione, e
nel quale gli animali, figure eccentriche e sofisticate imitano la realtà come
uno specchio riflesso: per cui all’improvviso ci si ritrova soli, fuori dal
mondo, e in poco tempo unanimi a condividere qualcosa in cui tutti possono
riconoscersi.
Tanta gente lo reputa un genio,
e ha voluto constatarlo con i propri occhi. Anche io ho visto in Zerocalcare
qualcosa di speciale, e spedita in zone remote della sua coscienza ha emesso
una sentenza da cui ne sono uscita incuriosita. Inorgoglita ad aver ascoltato
la voce della mia coscienza, ancora una volta.
Valutazione d’inchiostro: 4
Non conosco il primo, mentre Zero Calcare salta fuori praticamente OVUNQUE! Ottime recensioni, grazie
RispondiEliminaZerocalcare è davvero bravo :)
EliminaZerocalcare voglio a tutti i costi recuperarlo, l'altra non la conoscevo ma segno. Ultimamente leggo con molto piacere le graphic novel
RispondiEliminaAnche io 🤗
EliminaHo tutti i libri di Zerocalcare^^, visto che ti è piaciuto ti consiglio dimentica il mio nome.
RispondiEliminaIl primo titolo non lo conoscevo e lo trovo molto interessante, grazie della segnalazione ;)
Grazie per il consiglio! Dimentica il mio nome è piaciuto molto anche a me 🤗🤗
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