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venerdì, gennaio 21, 2022

Un'attrazione rischiosa: sconti Adelphi 2022

L’appuntamento con i consueti giri in libreria, casualmente coincidono con il sopraggiungere di sconti che, pur quanto si tenti a resistere, libri, libri ovunque, pur quanto abbia promesso di non acquistare per un po' di tempo, la piacevole sensazione di equilibrio, né troppo né poco, e quanto rimango colpita dagli obiettivi raggiunti, quasi sempre tutti realizzabili, che rispecchiano la mia anima semplice e appassionata. Paradiso letterario in cui mi ci rifugio ogni due per tre, l’avvento di questi sconti, che tecnicamente mi hanno reso felice, impavida ad immergermi in questa nuova, folle avventura, appena un tantino sotto l’assoluto benessere spirituale, potevo ignorare quella vocina interiore della mia coscienza che avrebbe dovuto volgere le spalle a tutto ciò. Resistere a questi continui moti perpetui dell’anima. Ma ecco che, circondata da pile e pile di romanzi, questa nuova opportunità letteraria funge da sbocco sul mondo. Un flusso di coscienza così calmo ed equilibrato che prevede un discreto numero di romanzi che desidero comprare ma anche che ho amato particolarmente e che vi consiglio spassionatamente. Quando la luce filtra dalle finestre del tuo animo, così contenta di dove ti trovi, anche in questi momenti qualcosa dentro di te va al suo posto. E con questi nuovi spunti di lettura spero che anche per voi sia così.

Romanzi che ho letto e vi consiglio caldamente:

Un piccolo grande capolavoro di crudeltà intima e passionale. Proiettato in un tempo possibile e facilmente riscontrabile di assetti di vita quotidiana, in cui vi ho respirato, curato le ferite inferte al mio cuore, così devastante e bellissimo la cui potenza di resistere a tale ammaliamento è davvero insopportabile.


Titolo: La donna di Gilles
Autore: Madeleine Bourdouxhe
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 148
Trama: Elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in Gilles. Vivere per e attraverso Gilles, non essere altro che sua moglie. Preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Ma il giorno in cui Elisa capisce che Gilles, suo marito, è diventato l’amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. Eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l’indifferenza di Gilles, perfino che Gilles le parli del suo amore per l’altra, della sua gelosia.



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Il libro della vita di un uomo le cui gesta hanno fatto storia, e che poi giunge irrimediabilmente alla fine, alla pagina più preziosa d'ogni cosa sacra. Ove ogni cosa si compirà e che io ho lasciati si compisse.


Titolo: Limonov
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 
N° di pagine: 356
Trama: Limonov non è un personaggio inventato. Esiste davvero: " è stato teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio" si legge nelle prime pagine di questo libro. E se Carrère ha deciso di scriverlo è perché ha pensato " che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondiale". La vita di Eduard Limonov, però, è inanzittutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. Perché Carrère riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante - a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall'amatissima moglie o si lasci invischiare nei più grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il "duro metallo di cui è fatta la sua anima", Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo …


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Uno dei più belli romanzi del creato dickensiano che pur quanto non mi hanno permesso di amare Martin è una proiezione drastica di un assetto biografico e intellettuale dell’autore che ha più forza di quel che si crede.

Titolo: Martin Chuzzlewit
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 1289
Trama: “Voi sapere con altrettanta sicurezza di me, che io giudico il “Chuzzlewit” la mia opera senza confronti migliore, sotto infiniti aspetti. Che io sono cosciente delle mie forze come mai prima d’ora. Che io so che, se la salute mi assisterà, potrò conservare il mio posto nell’animo degli uomini pensanti, anche se cinquanta romanzieri cominciassero a scrivere domani stesso”.

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Una sorta di ribellione sociale in cui sono messi a nudo parti dell’anima di chiunque e quella della società – incastrati perfettamente che si consumano nella quotidianità, nell’inutilità del tempo. Romanzo di rivolta complesso, dilaniante, straziante, malinconico, introspettivo che non raggiunge il nostro cuore, bensì la nostra testa. Come gesti impuri che valgono come atti di oscenità. Tortura letteraria e morale, un tributo profanato da atti impuri che rende ingiustificabile differenziare il prossimo per la razza, il sesso o la cultura.


Titolo: Luce d’agosto
Autore: William Faulkner
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 425
Trama: ‘Nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; fulgida, nitida, come se venisse non dall’oggi ma dall’età classica ‘. Così William Faulkner spiego il titolo del suo settimo romanzo, uscito nel 1932 e subito acclamato come uno dei suoi capolavori. Ed è tra i riverberi crudeli di quella luce implacabile che si consumano le vicende di una folta schiera di personaggi: una ragazza incinta, amata solo di ‘una riserva di paziente e tenace lealtà ‘, che si avventura dall’Alabama al Mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un uomo solitario dallo strano nome, Jon Christmas, ‘con un’inclinazione arrogante e malevola sul viso immobile ‘, che l’isteria razziale del Sud getta nell’abisso tormentoso del dubbio circa il proprio sangue: un reverendo presbiteriano ripudiato dalla sua Chiesa per l’antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondati da neri invisibili, gli sceriffi, i taglialegna, i predicatori, le donne ‘dal volto di pietra ‘, chi ‘definitivamente dannato ‘, chi alla ricerca disperata di una chimerica catarsi.


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Zeppo di una catena di eventi che tracciano il personale destino di un uomo che si riversa continuamente su stesso, impedendoci di soffermarci, anche solo per un istante, per capirne il significato. Affiorato dalle tenebre e in poco tempo riassorbito dalle stesse.


Titolo: Epepe
Autore: Ferenc Karinthy
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 217
Trama: Ci sono libri che hanno la prodigiosa, temibile capacità di dare, semplicemente, corpo agli incubi. “Epepe” è uno di questi. Inutile, dopo averlo letto, tentare di scacciarlo dalla mente: vi resterà annidato, che lo vogliate o no. Immaginate di finire, per un beffardo disguido, in una labirintica città di cui ignorate nome e posizione geografica, dove si agita giorno e notte una folla oceanica, aninima e minacciosa. Immaginate di ritrovarvi senza documenti, senza denaro e punti di riferimento. Immaginate che gli abitanti di questa sterminata metropoli parlino una lingua impenetrabile, con un alfabeto vagamente simile alle rune gotiche e ai caratteri cuneiformi dei Sumeri – e immaginate che nessuno comprenda né la vostra né le lingue più diffuse. Se anche riuscite a immaginare tutto questo, non avrete che una pallida idea dell’angoscia e della rabbiosa frustazione di Budai, il protagonista di “Epepe”. Perché Budai, eminente linguista specializzato in ricerche etimologiche, ha famigliarità con decine di idiomi diversi, doti logiche affinate da anni di lavoro scientifico e una caparbietà senza uguali. Eppure, il solo essere umano disposto a confrontarlo, benchè non lo capisca, pare sia la bionda ragazza che manovra l’ascensore di un hotel: una ragazza che si chiama Epepe, ma forse anche – chi può dirlo? – Bebe o Tetete.


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Un memoriale che si è espanso oltre le pagine, al di là della realtà. E, emergo inaspettatamente dopo lunghi anni della sua pubblicazione, è un odissea sensazionale e mozzafiato impossibile da dimenticare. La letteratura come qualcosa che arriva in sordina, e poi colpisce. Un sentimento che nasce e matura in fretta, appassionato e malato. Un opera che si sprigiona nella semplicità di piccole testimonianze, in un giro di vite di piccole e grandi comunità, che hanno visto diffondere il sapere come qualcosa di universale. Figure belle, vecchie, carismatiche o di mezze età, profonde, sornione e consolanti. La perfetta immagine della misteriosa saggezza orientale.

Titolo: Leggere Lolita a Teheran
Autore: Azar Nafisi
Prezzo: 12 €
Casa editrice: Adelphi
N° di pagine: 375
Trama: Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un'impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell'Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d'amore per la letteratura mai professati - e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla.


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Un marasma di pensieri, vicende consegnate da lungo tempo ai più oscuri recessi della mente, che presero forma dalle crepe del suo cuore, con immagini non particolarmente importanti ma che saltano agli occhi.


 

Titolo: La preda
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 212
Trama: << Un Julien Sorel all’epoca della crisi >>: così venne presentato, alla sua comparsa nelle librerie francesi, il protagonista di questo romanzo. Come l’eroe di Stendhal, Jean Luc Daguerne non ha che un desiderio: << afferrare il mondo a piene mani >>, di mentire, di adulare, di fare il doppio gioco, e persino di tradire il suo unico vero amico. Finchè scoprirà che il patto faustiano non è che una beffa: << Il successo, quando è lontano, ha la bellezza di un sogno, ma non appena si trasferisce su un piano di realtà appare sordido e meschino >>.


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La Plath ha proiettato la sua aura profetica su di me. A fine lettura, col forte desiderio di leggere ancora di lei, << corteggiarla >> come si deve, di stabilire chiaro e tondo i motivi imprescindibili per cui è necessario non smorzare questa nostra conoscenza. Con pagine di diario che mi hanno sconcertato, incantato, manovrato ed interessato invariabilmente al passato.


Titolo: Diari
Autore: Sylvia Plath
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 433
Ttrama: Quando si comincia a leggere questi diari si ha l’impressione di seguire le febbrili annotazioni di una bella ragazza americana che scopre l’Europa: tutto vibra, tutto sprizza energia, c’è un senso di attesa che si impone su tutto. Ma presto ci accorgiamo che le cose non stanno così. O meglio, non soltanto così. E ci immergiamo in una lettura sempre più appassionante e talvolta angosciosa: il giornale di bordo di una sensibilità acutissima, lacerata e drammatica, quella di una scrittrice che per i suoi versi e per il suo tragico destino è diventata un emblema, un vero culto, per molti lettori.

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Romanzi che non ho ancora letto e che vorrei acquistare:

Titolo: Un romanzo russo
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 288
Trama: "Hai creduto che l'amore di Sophie, la lingua russa, le ricerche sulla mia vita e sulla mia morte ti avrebbero liberato, ti avrebbero permesso di chiudere i conti con un passato che non è il tuo ma che si ripete in te in modo ancora più implacabile proprio perché non ti appartiene. Ma l'amore ti ha mentito, ancora non riesci a parlare russo correttamente e quello che in me era irrimediabilmente infetto continua a infettare anche voi, e vi sta uccidendo l'uno dopo l'altro. Per amore non c'è bisogno di saltare dalla finestra, ci sono quelli come te che muoiono restando vivi. Per te non c'è liberazione. Ovunque tu vada, qualunque cosa tu faccia, ti aspettano l'orrore e la follia."
 
Un giorno, però, dopo aver concluso la stesura dell' Avversario, alla follia e all'orrore decide di sfuggire. Trova un nuovo amore e accetta di realizzare un reportage su un prigioniero di guerra ungherese dimenticato per più di cinquant'anni in un ospedale psichiatrico russo. Arriva così in una cittadina a ottocento chilometri da Mosca, dove tornerà poi una seconda volta, ad aspettare, quasi in agguato, che accada qualcosa. Qualcosa accadrà; un delitto atroce. La follia e l'orrore l'hanno dunque << riagguantato >>. Anche nella vita amorosa: un racconto erotico scritto per gioco, per << fare irruzione nel reale >>, precipita lui e la sua compagna in un incubo destinato a devastare le loro vite e il loro amore. Nel frattempo, il viaggio in Russia ha messo fatalmente in gioco le sue origini e il suo rapporto con la lingua della madre - e così Carrère comincia a indagare su quello che, non solo implicitamente, gli << è stato proibito raccontare >>; la storia del nonno materno, il quale, dopo un'esistenza segnata dal fallimento e dalle umiliazioni, è scomparso nell'autunno del 1944, ucciso probabilmente per aver collaborato con l'occupante. << E' il segreto di una madre, il fantasma che ossessiona la nostra famiglia >>. Per esorcizzare quel fantasma lo scrittore compie << un oscuro percorso nell'inconscio di due generazioni >>, che lo porterà alla resa dei conti con un retaggio << di paura e di vergogna >> e al tempo stesso alla riconciliazione con l'incombente genitrice - e marcherà la disfatta ( sia pur soltanto provvisoria ) di quel nemico ghignante, crudele e mostruoso che da sempre lo assedia.


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Titolo: Chiedi perdono
Autore: Ann Marie MacDonald
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 590
Trama: Una passione breve e bruciante dalle immani conseguenze. Le vicende di un’intera famiglia, tra incesti e santità, delitti e prostituzione, atrocità e meraviglie, su un fondo che sembra avere la sostanza terribile e raggiante dei sogni.





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Titolo: Il circolo Picwick
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 1016
Trama: << Il romanzo più trascinante e felicemente irresponsabile di Dickens, abitato da “ caratteri comici” che “ trascendono per significato umano i limiti di una bizzarra eccentricità >>.





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Titolo: Vita e destino
Autore: Vasilij Grossmann
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 750
Trama: << “Il libro segue con ottocentesca, tolstojana generosità molteplici destini individuali spostandosi da Stalingrado ( città doppia: simbolo di difesa e libertà contro la violenza nazista e insieme luogo – emblema dell’Urss staliniana; solo nella “ casa di Grekov” si vive secondo onore e senza gerarchie ) ai lager sovietici e ai mattatoi nazisti, da Mosca ( le stanze del potere, le celle della Lubjanka ) alla provincia russa. E raccontando la “ crudele verità “ della guerra, le storie intrecciate di eroi e traditori, automi di partito ed esseri pensanti, delatori, burocrati, intriganti, carnefici, martiri, personaggi fittizi e reali, inframmezzando la narrazione con numerosi dialoghi ( di ascendenza, questi, dostoevskiana ), Grossman continua a interrogarsi sull’essenza di sistemi che uccidono la realtà – di conseguenza anche gli uomini – falsificandola, sostituendola con l’Idea. Al posticcio e menzognero “bene” di Stato lo scrittore può opporre soltanto, per quanto ardua e apparentemente impossibile in tempi disumani, la bontà individuale, rivendicando – sommessamente, ma con tenacia – l’irripetibilità del singolo destino umano. Giacchè “ Ciò che vivo non ha copie … E dove la violenza cerca di cancellare la varietà e differenze, la vita si spegne “ >>.


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Titolo: Letty Fox
Autore: Christina Stead
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 734
Trama: In una calda sera di primavera del 1942 una sensuale ventiquattrenne, dopo aver inutilmente aspettato la telefonata del suo uomo del momento, lascia la sua stanza d’albergo e si butta per le vie del Village, depressa. È piena di debiti ma gira in taxi, va a letto all’alba ma lavora fino al tramonto, e affronta una mondanità sfrenata con il solo corredo di “ completini lisi e infeltriti “. Sotto la scorza cinica e dissoluta conserva una polpa romantica, perché non ha smesso di cercare l’Amore. Ma dentro la polpa romantica nasconde un nocciolo pragmatico, perché continua a desiderare il matrimonio e la famiglia. Come è arrivata Letty Fox a questo punto della sua vita?

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