Le storie ambientate sul finire dell’Ottocento, gli inizi del Novecento
sono quel tipo di storie che, le accolgo sempre con un certo entusiasmo, e non
appena divengono parte del mio cantuccio personale, mi impediscono di tornare
indietro. Alla mia vecchia e banalissima vita, divenendo quasi imperativi
categorici che, alla fine, spediscono dritto dritto a qualcosa di irremovibile.
Impossibile tornare indietro. Con questo romanzo, con questa lettura,
disgraziatamente non è stato così, e i propositi che non soddisfacesse completamente
il mio spirito c’erano tutti: episodi di vita frenetici e un po' banalotti, una
trama che richiama un periodo e un personaggio pubblico e storico di cui non si
conosce principio, fondamento, niente che un polpettone potrebbe indurre a contrarre
una bella indigestione. L’avrei sicuramente depennato, dopo aver riportato queste
poche righe, e non perché sia scritto male o sia illeggile. Semplicemente a me
non è piaciuto, e credo sia dovuto dal tipo di lettore che si è: l’anima non
completamente evanescente né che si sia sposata col mio spirito. E ammesso che
fossi stata in sua compagnia per qualche tempo, sono comunque contenta di
averlo letto: se non avessi fatto esperienza ora non mi troverei qui, a giudicare,
a parlare di lui. Ed in questo modo a superare anche questo ennesimo scoglio
senza però avvertire il bruciore intenso della delusione.
Titolo: La bibliotecaria di New York
Autore: Victoria Christopher Murray e Marie Benedict
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 384
Trama: A soli vent’anni, Belle
da Costa Greene viene assunta da J.P. Morgan, uno dei più ricchi finanzieri al
mondo, per curare la collezione di manoscritti, libri rari e opere d’arte di
proprietà del magnate. In poco tempo Belle diventa un punto di riferimento
dell’alta società newyorkese e una delle figure più influenti nel mondo
dell’arte e della cultura. Organizza mostre ed eventi mondani, è in contatto
diretto con commercianti, case d’asta e studiosi sia in America che in Europa.
Il suo gusto è considerato impeccabile. Ma Belle ha un segreto, che deve
proteggere a tutti i costi: non è nata Belle da Costa Greene, ma Belle Marion
Greener. È la figlia di Richard Greener, il primo nero laureato a Harvard,
distintosi come attivista per la difesa dei diritti civili degli afroamericani.
Il colore della pelle di Belle, quindi, non è legato – come tutti credono –
alle sue origini portoghesi, ma africane. Negli Stati Uniti del primo
Novecento, ancora profondamente razzisti, anche una donna potente e affermata
come Belle sarà costretta a custodire il suo segreto, per continuare a fare
quello che ama. **Bestseller del New York Times tra i migliori libri dell’anno
del Washington Post La vera storia di Belle da Costa Greene, bibliotecaria
personale di J.P. Morgan, e del suo inconfessabile segreto.** «Un libro
straordinario: riesce a essere allo stesso tempo un appassionante romanzo
storico e una lucidissima analisi sul razzismo. Una lettura imprescindibile.»
Pam Jenoff «Una storia meravigliosa. Il segreto di Belle e il suo coraggio
sapranno commuovervi ed emozionarvi. I miei complimenti a queste due autrici
fantastiche.» Fiona Davis «Un giusto tributo al coraggio di Belle, al suo
feroce desiderio di proteggere la famiglia e alla sua lotta per essere la donna
che non le era permesso essere. » Natasha Lester Marie Benedict è un'avvocato
con oltre dieci anni di esperienza in due dei più importanti studi legali degli
Stati Uniti. Proprio il suo lavoro, che le ha fatto conoscere storie di donne
spesso rimaste segrete, ha fatto nascere in lei la passione per la scrittura.
Victoria Christopher Murray è autrice di oltre trenta romanzi di successo. È
nata nel Queens, si è specializzata in disturbi della comunicazione alla Hampton
University e ha conseguito un MBA alla New York University.