Romanzi su misura in digitale
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Romanzi su misura in digitale
Non molti vedono questi romanzi come delle opportunità di leggerli. Non molti considerano tali romanzi delle letture semplici, ma le attribuiscono a determinati momenti della loro vita in cui presto o tardi avrebbero presieduto nel loro cantuccio personale. Per quanto mi riguarda non mi importa quando avviene la lettura di un determinato romanzo, importa come mi sono sentita durante il processo di lettura ma soprattutto quali sono state l’emozioni riscontrate. Ebbene, questa la seconda parte di quei romanzi di cui vi citavo l’altro giorno. Ed io, armata di carta e penna, pronta a redigere l’ennesima stila di libri…. Vi va di seguirmi? 😊
Tristran è descritto dall’autore con una certa modulazione, ma dotato di un’innata vena umoristica è costretto al supplizio di un’eterna malinconia all’insoddisfazione che gli impedisce di ricavare buon profitto da qualunque cosa. Ma tale decollo, utile a sollevargli lo spirito, fu quel movente che gli permise di aggrapparsi alla scrittura, dandogli qualunque forma o sostanza, acquisendo spontaneamente la nozione di originalità piantate nel suo animo di lettore e studioso sin dalla giovane età.
I romanzi, in un determinato momento della mia vita hanno eretto un
muro di bellissime forme di conoscenze. Colossi della letteratura o meno, anime
squarciate o derise dal tempo che, nel loro piccolo, hanno sempre destato il
mio spirito. Le belle strutture di cui parlo e di cui pongono le basi, le
storie che amo tanto, gli innumerevoli sospiri tirati fra una pagina e
un'altra, il confidare che quel sogno d'amore presto o tardi possa realizzarsi
denotano poi in me un certo ammaliamento. In poche parole, quel genere di
lettura per cui non rinuncerei per niente al mondo. Letture che hanno funto da
scialuppa di salvataggio in mezzo a un mare in tempesta. Da questa riflessione
questo ennesimo post, che disgraziatamente per me non esplica niente che già
non sapete, ma che, a modo mio, è un buon sollecito per approcciarvi a queste
letture :)
Ci sono così tanti romanzi che vorrei ancora leggere. La mia TBR vanta un numero strepitoso di letture, autori di cui ancora so poco e niente, ma niente e nessuno mi impedirà di farlo. Questa è la seconda parte di quegli autori di cui ho una cotta, che mi hanno fatto completamente perdere e poi ritrovare e che, quando ne ho più bisogno, vengono in mio aiuto quando meno me lo aspetto. Chi è un lettore assiduo, esattamente come me, sa cosa si nasconde dietro queste parole. Spesso la mia anima si interroga su certe cose, ed in uno scambio fra la mia anima e quella degli autori, uno scambio strano ma bellissimo qualcosa nell’aria si intensifica. Acquisisce luce, luminosità.
Questa seconda parte contiene un discreto numero di libri che fungono da scopo ben preciso: diffondere la conoscenza di testi che ai più sono sconosciuti. Come nel precedente post, anche questa volta ospito autori giganteschi, del calibro di cui sicuramente alcune di queste opere sono sconosciute, mai viste. Io stessa, se non li avessi letti, non avrei saputo della loro esistenza. Una fetta di conoscenza che possa in qualche modo raggiungere il mondo esterno.
Ciò che rende questo fantasy diverso dagli altri non fu affatto la
questione relativa all’aspetto fantasy, compatibile a quello di altri romanzi,
che poggiano su aspetti relativamente semplici ma che se ci si pensa più di
qualche minuto non hanno un vero e proprio fondamento logico.
Io e i booktag non procediamo mai più distanti di quel che sembra, e indicano qualcosa di straordinariamente bello. Raggiungo così mondi di straordinaria bellezza, sono rivelate nozioni che nemmeno io credevo di possedere, ma, soprattutto, avviene qualcosa in me di bello e particolare. Cosa? Non lo so, ma che ha sicuramente a che fare con la magia intrinseca dei libri. Ed è di libri che, ancora una volta, parleremo. Libri ed estate, e con le temperature in netto aumento quale miglior occasione se non questa di associare alla letteratura una stagione così bella come l’estate?
1)
Quale
cover mi fa pensare all’estate?
Questo romanzo, che, ricordo, non espugnava niente di diverso dalle storie che solitamente leggo. E, soprattutto, non parla di libri, come invece promette la cover.
Ci sono stati momenti della mia
vita, che mi è capitato di leggere romanzi perlopiù opere sconosciute che, nel
giro di qualche settimana, mese, anno, sono diventati celeberrimi. Famosissimi.
Come quando la saga di Twilight, era solo una dichiarazione d’amore consolidata
in soli quattro volumi cartacei, la produzione cinematografica rese tali libri
celebri ma soprattutto amati ancora tutt’ora… perlomeno, per me 😊 sbucare così in un luogo sconosciuto che ti
renda poi conosciuto, credo generi quasi sempre un certo entusiasmo. Un certo
fascino. Ci sono state però delle letture, che disgraziatamente restano
immobili, stanziati ai bordi del cuore di chi li ha amati e quindi non così
ufficiali e famosi come desidererei. Da questa riflessione è nato questo post
e, che, suddiviso in due parti, esplica ancora una volta come certe letture,
certi testi, giunti in un momento preciso, abbiano generato qualcosa in me. Qualcosa
di potente che non evapora con una semplice << bellissimo >>. Perciò
confido che i libri che vi mostrerò quest’oggi possiate apprezzarli tanto quanto
li ho apprezzati io 😊
Primo di questa carrellata uno dei miei libri preferiti, divenuto
tale dopo qualche ora di intensissima lettura. Un piccolo grande capolavoro di crudeltà
intima e passionale. Proiettato in un tempo possibile e facilmente
riscontrabile di assetti di vita quotidiana, in cui vi ho respirato, curato le
ferite inferte al mio cuore, così devastante e bellissimo la cui potenza di
resistere a tale ammaliamento è davvero insopportabile.
Le giornate produttive sono quelle in cui riesco a leggere tanto, nonostante sia oberata di lavoro e la vita regala sempre qualche spiacevole imprevisto. Le giornate produttive mi inducono a svolgere i miei compiti, provvedono a realizzarsi e a rendermi felice, arrivando così quando meno me lo aspetto… o forse no? Scrivo questo, perché sono sempre stata una ragazza che si organizza le sue giornate.
Organizza le sue ore di lettura, le inserisce fra una giornata e un’altra, arrivando poi alla fine del mese con un numero piuttosto accettabile di storie vissute. Questo post per dire che ho abbracciato l’ennesima sfida di lettura, quella cioè di leggere sette libri in sette giorni e, trascinandomi addosso un bagaglio non indifferente di letture, riconobbi come sarebbe stato rischioso o forse un gesto troppo azzardato per mettersi in gioco. Ma alla fine, il bello in tutto questo sta proprio in questo: mettersi in gioco, cominciare a chiedersi perché dubitare delle nostre capacità e divertirsi.
Pile di romanzi non
garantiscono mai produttività o certezze. Non danno mai quelle risposte
essenziali cui ci aggrappiamo, durante il nostro tempo libero, ma ci aiutano a
sopportare la realtà in maniera diversa, più dolce e gradevole. Perché impossibilitati
a vivere in un mondo completamente colorato ma ricco di sfumature, credo che
quella della lettura sia una delle migliori opportunità per raggiungere una
certa pace mentale, evadere completamente dal mondo circostante, e una volta
raggiunto questo mondo di cui parlo, restarci.