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venerdì, settembre 15, 2023

Nella baia delle parole: romanzi che non meritano visibilità parte 2

Portali di qualunque tipo mi conducono in ogni dove. E questo è il caso dei libri: non ho mai idea di dove possano condurmi. Ora che mi trovo a riporre queste poche righe, penso che tutto sommato non mi sia dispiaciuto aver letto romanzi così poco meritevoli. Del resto, se non li avessi letti non mi troverei qui, a parlarne, no? Ebbene, questa la seconda parte di quei romanzi che non meritano così tanta attenzione, a mio avviso. Ma che non sconsiglio, soprattutto se li si vuol inserire fra una lettura di un classico ed un altro.

Il pianto trattenuto di chi lo ha scritto. Un pianto irrefrenabile misto a una serie di lamenti che non interpreta solo il linguaggio dell’amore, privato e intimo, ma quell’infinità di sensazioni che non hanno anticipato il piacere di leggere l’ennesima storia d’amore. Si perché sono altre le storie d’amore che mi danno alla testa. Nonostante, paradossalmente, quello dell’autore sia stato un gesto di seduzione originale, drammatico, passionale, tragico lanciato come una confessione sussurrata dalla soglia morale della nostra insoddisfazione. Ed è da qui che deriva il mio giudizio, il mio sentirmi insoddisfatta che non ha colto nient’altro che la pazienza di un ossessione che non ha avuto sfogo ed effetto.

Titolo: Che tu sia per me il coltello
Autore: David Grossman
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 330
Trama: In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare a qualcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

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Un' opera solennemente letteraria che evidenzia come la bellezza talvolta può essere colei che lega qualcosa di forte, tangibile, indelebile che ha funto da filo conduttore fra me e questo mondo, che però non fa trattenere il fiato come credevo ne richiama la narrativa romantica vittoriana a cui sono abituata, che è arrivato in sordina, mi ha reso partecipe di una vicenda dolce in un mare di ricordi che fluttuano nel tempo sempre più remoto.

Titolo: Il giardino segreto
Autore: Frances H Burnett
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9, 50 €
N° di pagine: 280
Trama: Apparso a puntate nel 1909, fin da subito << Il giardino segreto >> incontrò uno straordinario successo, poi rinvigorito dai giovani fanti di lingua inglese durante la Prima guerra mondiale, che ne fecero uno dei loro libri preferiti in assoluto. Al centro della storia, la vicenda di una bambina orfana, Mary, affidata a uno zio indaffarato e sempre lontano da casa. La prima reazione della bambina, appena arrivata nella villa dello zio, è di rifiuto. Nulla le piace. È scontrosa, capricciosa, scontenta. Ma a poco a poco, grazie ai suggerimenti di Martha, una giovane cameriera di origine contadina, la bambina scopre la bellezza dei luoghi intorno alla casa, si avvicina alla natura e si addolcisce. Ed è sempre Martha a raccontarle una storia che come un dardo colpisce la sua immaginazione: esisteva un tempo un giardino, dove l’adorata moglie dello zio amava stare e che per una tragica fatalità – cadendo dall’altalena – è diventato anche luogo della sua morte.

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Romanzo fantasy per giovani adulti ma concerne anche ad un pubblico adulto, una lettura che non spicca per tante cose ma soprattutto per la caratterizzazione dei protagonisti, il loro essere forti, figure divenute di carne e ossa che non hanno nè un’importanza simbolica nè metaforica. Quel forte senso di vendetta, la sensazione di essere avvolti e fagocitati in un’atmosfera densa, oscura, cupa dove predominano la malvagità, il desiderio di sopraffare il prossimo, la vendetta, la lealtà, rappresentano il guizzo di una storia che avrebbe potuto emettere un vagito all’inizio di una nuova era.
Titolo: Gli inganni di Lock Lamora
Autore: Scott Lynch
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 612
Trama: Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.

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Titolo: Sorcery of thornes
Autore: Margaret Rogerson
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 444
Trama: Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l'atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L'unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

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Un sistema metaletterario che esordisce in maniera alquanto funzionale, ma, proiettato ai giorni nostri, risulta datato e indigesto. È un esempio di come il fantasy di vecchio stampo, influenzato dai social media e dalle novità del tempo, ci sottopone a un intervento di scrittura su un mondo realistico, vacuo e ombroso, smistato in situazioni di diverso tipo per quasi tutta la durata del romanzo. 
Le morti, le vittime, la magia, non rappresentano più alcuna sorpresa per me. Non più come un tempo, e leggere Sabriel infatti mi ha annoiata.

Titolo: Sabriel
Autore: Garth Nix
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 500
Trama: Sabriel studia in un prestigioso college per sole ragazze non lontano dal Muro che divide il territorio di Ancelstierre dal magico e pericoloso Vecchio Regno, dove suo padre ricopre la carica di Abhorsen, il protettore che ha il compito di impedire ai morti di tornare nel mondo dei vivi. Da quando la famiglia reale è decaduta, i morti sono diventati sempre più forti e intrepidi, minacciando di sopraffare l'intero regno. Quando il padre di Sabriel viene imprigionato nel mondo della Morte da una pericolosa creatura, la ragazza si mette in viaggio per salvarlo. Lungo la strada, troverà come compagni di viaggio Mogget, un antico spirito costretto nella forma di un gatto bianco, e il giovane mago Touchstone, che verrà liberato da un incantesimo durato decenni ma rimarrà intrappolato sotto il peso di dolorosi ricordi. Ogni passo nelle profondità del Vecchio Regno li avvicinerà a minacce mai viste prima, che costringeranno Sabriel ad affrontare il proprio destino in una battaglia con le vere forze della vita e della morte. Chi proteggerà i vivi quando i morti torneranno? Incluso nella lista di «Time» dei migliori cento libri young adult di sempre, Sabriel è uno straordinario viaggio di formazione in un mondo pieno di magia e mistero, dove le forze magiche circolano libere e il confine tra la vita e la morte è sempre più labile.

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Titolo: Oscuri talenti
Autore: J M Miro
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 656
Trama: 1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l'unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c'è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori.

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