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domenica, maggio 26, 2024

Solo un'illusione: romanzi che credevo di odiare ma che ho amato parte 5

Dal fondo di una pila gigantesca di libri, di romanzi di ogni genere, c’è n'è sempre qualcuno che attira la nostra attenzione. Amando moltissimo i classici e leggendo un numero spropositato, di letture che si discostano dalla mia comfort zone e che temo possano rivelarsi come delle cocenti delusioni. Il mio percorso di lettrice spesso mi ha condotta dinanzi a situazioni spinose in cui ho dovuto relegare in un cassetto della memoria, chiuso e mai più riaperto, o scrivere recensioni chilometriche che mettessero in comunicazione il mio mondo con quello appena vissuto. Generalmente, dopo letture di questo tipo, dimentico il tutto con una risata, ma il dolore della sua improvvisa e brusca ferita pulserà nel tempo. Certe cicatrici non riemergeranno più! Da questa riflessione è nato questo post. Quali sono stati quei romanzi letti, da inizio anno ad ora, che mi hanno sorpreso? Quelle letture che, inerenti alla mia comfort zone o meno, mi hanno sorpresa, hanno allietato il mio cuore di una dolce melodia, mi hanno resa contenta di ciò che ho letto e vissuto, nonostante la diffidenza iniziale, ma che pazientemente hanno aspettato che anche una lettrice ormai pretenziosa come la sottoscritta potesse notarli.

Scenario solenne che appare nella sua severa opulenza ma dominata da un teatro di azioni in cui la gente è costretta a lasciare le loro terre, il loro luogo natio imponendosi sul popolo mediante pene o crocifissioni che sottolineano a sottomettere i suoi cittadini all’impossibile, all’impossibilità di possedere un armata colonica fenice come Cartagine, rifiutando un tipo di alleanza che avrebbe condotto a rispettare il più forte su chi la protegge. Vincendo sull’impossibile, concedendo un tipo di riflessione per gli uomini dinanzi ad un Destino furente come questo.

Titolo: Salambò

Autore: Gustave Flaubert

Casa editrice: Ippocampo
Prezzo: 25€
N° di pagine: 400
Trama: La riscoperta del capolavoro di Flaubert attraverso le illustrazioni di un’artista Art déco di una modernità sconvolgente. Mentre Cartagine è in lotta contro i mercenari assoldati nella Prima guerra punica – esasperati per non aver ricevuto il compenso pattuito –, uno dei capi della rivolta, Matho, finisce per innamorarsi della figlia di Amilcare Barca, dopo averla intravista a una festa. Romanzo epico dallo stile esuberante, Salambò ha avuto nel tempo diverse edizioni illustrate, grazie a nomi come François-Louis Schmied e Georges-Antoine Rochegrosse. Nel 1928, per la prima volta, si cimenta in tale impresa anche una donna, Suzanne-Raphaële Lagneau(1890-1985), con 76 illustrazioni a colori il cui stile, essenziale ed elegante, anticipa quella « linea chiara » che si imporrà soprattutto nel fumetto a partire dagli anni Cinquanta. Con questa lussuosa edizione, L’ippocampo si propone di ridare finalmente il giusto merito a un’artista troppo a lungo dimenticata.

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Rivelare la natura dei miei sentimenti nei riguardi di questa straordinaria opera non è per niente facile. Le parole, al riguardo, servono ben poco. Perché, seppur talvolta possano esser potenti ed enfatiche, non riescono a guarire quelle piccole ferite che sono state inferte, durante il corso della lettura, al mio povero cuore. 


Titolo: Il mio dolce gemello

Autore: Nino Haratischwili

Prezzo: 17 €

Casa editrice: Mondadori

N° di pagine: 271

Trama: Stella si è costruita un'esistenza di affetti sereni e sicurezze quotidiane: un bambino amatissimo, un marito attento, un buon lavoro, una bella casa. Un giorno Ivo suona alla sua porta spalancandola d'un colpo sul passato. Ivo e Stella hanno condiviso un'infanzia faticosa, impigliati nelle trame sentimentali dei loro genitori, lanciati verso una tragedia che legherà per sempre l'uno all'altra i figli. Bambini, sono cresciuti nella simbiosi dolce e disperata di due fratelli adottivi affidati all'amore eccentrico di una vecchia zia che li ha lasciati correre pomeriggi interi a piedi nudi nel forte vento del Mare del Nord, sulle sue spiagge luminose. Più grandi, sono diventati quegli amanti che non riescono a stare lontani e finiscono per distruggersi per troppa vicinanza. Poi si sono separati con uno strappo violento. Ma ora Ivo è tornato e Stella capisce che tutto il mondo che ha così caparbiamente costruito e tutte le sue difese stanno per crollare. Non resta loro che un'ultima possibilità, un lungo viaggio in Georgia, per liberarsi dal trauma sepolto che li lega e per liberare, forse, il loro amore.

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Scorrevole, macchinoso, avvincente, corrode e annienta lo spirito senza che io me ne accorgessi. Seduce, incanta, inducendo a divorare le pagine tutte d'un fiato. Ritmo serrato e asciutto, descrizioni semplici e modeste, l'intimità che nasce, cresce e va a piena maturazione che sorprende e fortifica.

Colorato da particolari sfumature, gioco adrenalinico che non impedisce di divorarti da dentro. Una corsa inarrestabile per la sopravvivenza, un eco che si diffonde nei vicoli. Accompagnato a volte da un grido acuto.

Titolo: Memento. I sopravvissuti

Autore: Julianna Baggott

Casa editrice: Blugiano

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 496

Trama: Un grande boato, il sole che emana la luce e il calore di tre stelle sovrapposte, e il mondo svanisce, cancellato, spazzato via dal fuoco. E' il giorno delle Detonazioni, il giorno in cui l'umanità si divide in due: da un lato i Puri che, rifugiatasi nella Sfera, sono privi di deformazioni o cicatrici sul corpo; dall'altro i Sopravvissuti che, con i loro corpi deformi, fusi con gli oggetti più disparati, si aggirano tra i detriti e le pozzanghere nere di pioggia della terra esplosa.

Pressia aveva sette anni quando le Detonazioni le regalarono una bambola al posto di una mano. Le vite e le cose si intrecciano in una massa confusa quel giorno, e la testa della bambola che lei stringeva si trasformò nella sua mano. Ora ha quasi sedici anni e la bambola è divenuta parte di lei: gli occhi che si aprono e si chiudono, la testa di gomma che si agita come un pugno ogni volta che lei fa un passo. Tuttavia, nel magazzino sul retro di un negozio di un barbiere dove vive con suo nonno - una stanzetta con un tavolo, due sedie, due vecchi materassi sul pavimento e una gabbietta per uccelli appesa a un gancio sul soffitto - Pressia pensa a volte che sarebbe bello essere Puri, cancellare le cicatrici, avere di nuovo una mano vera, anziché una bambola, vivere in quella Sfera da dove da qualche settimana dopo le Detonazioni lasciarono cadere sulla terra devastata da un messaggio che diceva: << Sappiamo che siete lì, fratelli e sorelle. E un giorno emergeremo dalla Sfera per unirci a voi, in pace. Per il momento vi guardiamo da lontano, con benevolenza >>.

Invece Pressia deve ora guardarsi dall'ORS, il gruppo emerso subito dopo le Detonazioni il cui acronimo significava Operazione Ricerca e Salvataggio, e aveva l'obiettivo di ripristinare le unità mediche, redigere liste dei morti e sopravvissuti e poi formare una piccola milizia per mantenere l'ordine. Trasformata in Operazione Rivoluzione Sacra, l'ORS governa infatti col terrore e arruola tutti i sedicenni con lo scopo di abbattere, un giorno, la Sfera. Quella Sfera da cui verrà fuori Partridge, il ragazzo alla ricerca della madre, l'adolescente solo e diverso come lei con cui Pressia si accompagnerà in una disperata fuga dai loro reciproci mondi ostili e separati.

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Titolo: La sposa giovane

Autore: Robert Goolrick
Casa editrice: Fanucci

Prezzo: 18,50 €
N° di pagine: 305
Trama: È l'estate del 1948, la prima calda e magnifica estate dopo la guerra, quando a Brownsburg, una tranquilla cittadina appollaiata nella valle delle Blue Ridge Mountains della Virginia, arriva uno sconosciuto. Charlie Beale è il suo nome, è bello e ha carisma, il corpo teso di uno che è appena tornato dalla carneficina più grande della Storia e vive alla giornata. Tutto ciò che possiede sta nelle due valigie che ha portato con sé: nella prima tiene qualche vestito, le camicie, la biancheria pulitissima. E un set di coltelli perfetti. Nell'altra c'è il denaro. Molto denaro. Sta cercando la pace, un posto dove mettere radici e ricostruire la propria vita interrotta. Sta cercando la sua stella polare, e Brownsburg sembra il luogo ideale: lì Charlie trova un impiego, conquista l'amicizia dei cittadini, l'ammirazione delle signore e l'affetto incondizionato del piccolo Sam, per il quale diventa un idolo e che per lui diventa un figlio. Nella bottega del macellaio in cui lavora conosce tutti e con tutti è gentile e riservato, ascolta le chiacchiere senza fare commenti. Ma il fuoco cova sotto la cenere, pronto a riprendere vigore. E la scintilla entra un giorno in negozio: è Sylvan, la giovanissima sposa del riccone del paese, bella come una diva di Hollywood, il corpo elettrico di una ragazzina troppo sensuale, i sogni ingenui di una bambina. È tutto ciò che Charlie desidera. Fino a consumarsi.
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Memoria di vita rubata di un adolescente comune, dannato, solo e un po' incompreso, Ogni giorno è la storia della vita di un ragazzo che tuttavia non ha una sua vita. Sebbene mi ha reso partecipe dei suoi sogni, sebbene i suoi pensieri siano stati spesso costellati di dettagli e scoperte. Imprimendo nel mio organismo un impronta che non svanirà tanto facilmente.

Titolo: Ogni giorno Autore: David Levithan Casa editrice: Rizzoli Prezzo: 15 € N° di pagine: 374 Trama: Da quando è nato, A si sveglia ogni giorno in un corpo diverso. Per ventiquattro ore abita il corpo di un suo coetaneo, che poi è costretto ad abbandonare quando il giorno finisce. Affezionarsi alle esistenze che sfiora è un lusso che non può permettersi, influenzarle un peccato di cui non vuole macchiarsi. Quando però conosce Rhiannon, chiudere gli occhi e riprendere il cammino da nomade è impossibile. Per la prima volta si innamora e cerca di stabilire un contatto, di spiegare la sua maledizione. E Rhiannon s'innamora a sua volta dell'anima di A. Ma dimenticare il suo involucro, ogni giorno diverso, è difficile, e pian piano la loro relazione si fa più delicata di un vetro fragile. Nel disperato tentativo di non perderla. A tradisce le sue regole, prende a lasciare nelle esistenze quotidiane strascichi del suo passaggio, e qualcuno se ne accorge …

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Una commedia in atto, che bruciò inevitabilmente nella mia coscienza anche a distanza di qualche ora dalla sua lettura, scritto come un poema romantico bellissimo e introspettivo che strappano dalla monotonia, dai reumatismi di una vita inappagante e sempre uguale. Amando ogni parola, ogni pagina, pensando di essere stupiti e forse un po’ infantili a leggere ancora storie come queste, ma necessari in certi momenti del nostro percorso.

Titolo: Eternity

Autore: Rebecca Maizel

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Prezzo: 18, 90 €

N° di pagine: 368

Trama: “Nei lunghi secoli della mia vita, non ho mai amato nessuno come te. Nessuno. “ Sono state le ultime parole che mi ha detto Rhode. L’ultima volta in cui mi ha dichiarato il suo amore. L’ultima volta in cui ho visto il suo viso e i suoi intensi occhi azzurri. Ed è stata anche la prima volta in 592 anni in cui sono riuscita di nuovo a respirare. A sentire il sole sulla pelle, il profumo dell’aria. Ma tutto ha un prezzo: Rhode, il mio Rhode … ho dovuto dirgli addio, forse per sempre. Lui si è sacrificato per me. Si è sacrificato perché io, Lenah Beaudonte, potessi tornare di nuovo umana. Ha compiuto l’antico rituale mafico, ed eccomi qui. Non sono più un vampiro della peggior specie. Non sono più la guida di una confraternita di vagabondi della notte, assetati di sangue e di vendetta. Sono libera. Il mondo è cambiato dall’ultima volta in cui l’ho visto. La mia nuova vita ora è a Wickham: una casa, nuovi amici, e poi lui, Justin. Non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno che non fosse Rhode. Ma Justin è così … vivo. E forte, deciso e dolce allo stesso tempo. Più bello di quanto abbia mai potuto sognare. Eccitante. Non mi sarei mai aspettata di tornare ad avere sedici anni, di respirare ancora l’alito caldo di un bacio umano… M, in fondo, non avrei neppure mai pensato che un giorno il mio passato di sangue e di distruzione sarebbe tornato a cercarmi.

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Lungo e indefinibile pellegrinaggio nella psiche, ma anche nell’assetto etico e sociale in relazioni fra gli esseri umani che puzza di crudeltà, sangue appena riverso sulle strade, ricordi che lacerano la mente e che non riescono a portare via le impurità, con sangue continuamente riverso che è assetto passionale di un uomo che ripudia moralità, dedizione di certi dogmi spirituali e individuali.


Titolo: Il richiamo del corno Autore: Sarban Casa editrice: Adelphi Prezzo: 12 € N° di pagine: 191 Trama: Quando Alan Querdilion, un ufficiale della Marina britannica, si risveglia nel letto di uno strano ospedale sono passati centodue anni, il mondo non è più lo stesso e lui si ritrova imprigionato in un incubo. I nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e regnano incontrastati. I prigionieri-schiavi vengono allevati e trasformati nella selvaggina di un feroce sovrano. Un terrore remoto e indicibile si impossessa lentamente di Alan: è "il terrore che si prova ad essere cacciati". Qualcosa di notte si muove nella foresta e brama sangue. Lo sente avvicinarsi da lontano, preceduto dal suono di un corno. Sono note isolate, appena avvertibili, separate da lunghi intervalli, "ognuna così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un'unica vela su un vasto oceano". Poco dopo la fine della guerra, e ben prima che il genere distopico infuriasse fra i lettori di tutto il mondo, un diplomatico inglese estremamente discreto, che passava da una sede all'altra del Medio Oriente, scriveva questo piccolo romanzo, che fa pensare a un racconto di Wells, e dove all'immagine di un futuro alternativo governato dai nazisti si sovrappone ben presto la terrificante visione di un mondo capovolto e arcaico, regolato dalla caccia fine a se stessa. Ossessione ricorrente da varie migliaia di anni fino a oggi, e forse oggi più che mai. Con una nota di Matteo Codignola.

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Poetico ma vacuo, quasi inconsistente e orchestrato da una sinfonia che non ha una sua musicalità complessa ma elaborata,arguto, profondo, criptico, in un centinaio di pagine, mi ha affascinato ed emozionato moltissimo.

Titolo: La foresta della notte
Autore: Djuna Barnes

Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €

N° di pagine: 176

Trama: Al centro della Foresta della Notte dorme la Bella Schizofrenica, in un letto dell'Hotel Récamier. T.S. Eliot, accompagnando questo libro alla sua uscita, scrisse che vi trovava «una qualità di orrore e di fato strettamente imparentata con quella della tragedia elisabettiana». E presto il romanzo sarebbe diventato una leggenda. La foresta della notte è del 1936.


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