Ne ho divorato un infinità di storie come queste, e quando riuscivano a distruggermi completamente, proprio come io desideravo, li osannavo. Confido che quell'autore scrivesse presto qualcos'altro, o io mi ci fiondo a leggere qualcosa di cui non ne conoscevo l'esistenza. E, facendo tutto ciò che mi è possibile per renderlo possibile, mi premuro di cantarne le lodi, descrivendo nelle mie recensioni l'autore come un personaggio ammirevole. Proprio in questa luce quest'oggi avrei voluto premurarmi a giudicare questa ennesima lettura classica come un romanzo memorabile. Un romanzo la cui autrice era per me sconosciuta e che non si può dire sia stata una "rivelazione". Ne penso che, se la Austen fosse stata in vita, avrebbe fatto i salti di gioia constatando come una delle sue opere di spicco sia stata predisposta a non poter lasciare un solco nel cuore di chi legge. Con semplicità e tedio le cui immagini propinateci sono state identiche a quella della Austen, pur di non cercare il pelo nell'uovo ho decretato e concluso il romanzo della Heyer con un sonoro "Ni". Perché, vi starete chiedendo? Perché quello che cercavo io era una vera e propria ode all’amore austeniano e qui di amore ne ho scovato molto poco.
Titolo: Arabella
Autore: Georgette Heyer
Casa editrice: Astoria
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 336
Trama: In viaggio verso Londra, alla ricerca del ricco marito che il povero Yorkshire non le può offrire, Arabella Tallant ha la sventura di ritrovarsi su una carrozza inservibile e la prontezza di volgere quell’inconveniente a suo vantaggio. Nel cercare rifugio per sé e per l’anziana governante che la accompagna, infatti, si ritrova nella dimora di Robert Beaumaris, uno degli uomini più facoltosi e seducenti di tutta Londra. Cenerentola ha dunque incontrato il suo Principe Azzurro? Non proprio: Arabella è troppo fiera, troppo incantevole e troppo impulsiva per starsene umilmente da parte; Robert è troppo aristocraticamente annoiato per mettersi alla ricerca della scarpetta; e il Bel Mondo londinese è troppo impiccione e ottuso per favorire il vero amore. Così, in un irresistibile gioco di equivoci, coincidenze, menzogne e colpi di scena, Arabella ingaggia un tempestoso duello con un avversario del tutto degno di lei, mentre intorno a loro si agitano un fratello assai incauto e un gentiluomo molto cauto, una (fata) madrina senza – purtroppo – poteri magici e un’anziana e temibilissima gentildonna. E se il finale è gioiosamente prevedibile, rimangono però intatti il piacere e la sorpresa di leggere questo delizioso romanzo della scrittrice più romantica e appassionante in assoluto.