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mercoledì, ottobre 08, 2025

Un piccolo gesto di tenerezza: grandparents' day

Se mi guardo alle spalle, penso che i miei nonni, i miei cari nonni, che purtroppo non sono più qui, accanto a me, da un bel pò di tempo, dovrebbero essere eterni. Se ci si riflette per qualche istante, sembrano dei secondi genitori: prima crescono i nostri genitori, impartendo regole e leggi imprescindibili per il loro rendimento spirito o culturale. E poi loro, cioè i genitori, attuano il medesimo comportamento con noi figli. Figli che perlopiù si aggrappano alla figura del nonno o della nonna come una specie di supereroe. Per quel poco che io ho potuto godere, le mie care nonne non ci impartivano, a me e mia sorella, delle regole basilari o specifiche affinché il loro bene superasse o eguagliasse quello dei nostri genitori. Semplicemente si prendevano cura di noi, quando i nostri genitori erano via per lavoro, viziando le nostre richieste delle volte, ma anche rimproverandoci delle altre. Ma, nell’insieme, trasmettendo quel calore, quelle piccole gioie che niente e nessuno potrà restituirci. Forse, solo la risacca disomogenea del tempo che, infrangendosi sugli scogli, potrà rievocare qualcosa. A modo mio, con questo post, voglio perpetuare la memoria di questi secondi genitori, queste figure eroiche che, inconsapevolmente o meno, hanno lasciato una traccia nel nostro piccolo cosmo. Abili seduttori del cuore umano in cui niente e nessuno avrebbe potuto contrastare il loro affetto, barricare il loro amore, rievocando in ogni gesto o attenzione.

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Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria. E’ vecchia, ostinata, nonna di due splendidi nipoti a cui spetterà svelare questo segreto.


Titolo: Teresa degli oracoli

Autore: Arianna Cecconi

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 16 €

N° di pagine: 208

Trama: Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria. E’ vecchia, ostinata, e quando intuisce che la sua mente e la sua memoria si sono fatte labili, decide di non mettere a repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera. Così una sera si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni, “zitta e immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva imparato a interpretare”. La sua famiglia però, ostinata, porta il letto al centro del salotto e dell’esuberante vita della casa, che è tutta al femminile: oltre a Teresa, ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante peruviana Pilar e Nina, la nipote. E’ lei a raccontare la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla. Prima di andarsene, Teresa regala quattro oracoli – uno portato dal vento ( come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle ( come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia ( come al cospetto della Piza di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea) … Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall’incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, Teresa libera finalmente se stessa.

lunedì, ottobre 06, 2025

Gocce d'inchiostro: Foulsham - Edward Carey

Sotto un certo punto di vista è vero; il mio approccio con i romanzi di Edward Carey non fu entusiasmante. Dal principio una storia offuscata dai fumi e i gas di scarico, imbevuta di una sorprendente aura luminosa intrisa ancora di nostalgia e drammaticità. Eppure, rileggere il primo volume a distanza di anni, se faccio un ragionamento logico, mi ha aiutato a rispettare solo una discendenza, quella degli Iremonger, così spaventosamente orribilanti, puzzolenti, tristi, senza nessuna considerazione per il mondo esterno. Ma questa notizia 6 anni fa non aveva destato minimamente la mia attenzione non immaginando quanto di straordinario ci fosse fra le sue pagine.
E straordinario è anche questo secondo volume che, assimilato in un pomeriggio, col ticchettio dell’orologio che emetteva un regolare tic tac e la casa immersa nel silenzio, non potevo immaginare quanto fosse avvincente e straordinario. Magnetico, magico, introspettivo, entusiasmante, che strizza l’occhio ai romanzi di Lemony Snicket e ai suoi Sfortunati figli Bodelaieur. 


Titolo: Foulsham
Autore: Edward Carey
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 18€
N° di pagine: 311
Trama: Foulsham, la grande discarica di Londra, è sull’orlo del collasso. Le mura che contengono i rifiuti stanno per cedere, la spazzatura straborda dall’alto per tornare nella città da cui proviene. Negli uffici della famiglia Iremonger, nonno Umbitt, accecato dalla sete di potere, ha trovato un modo per far assumere forma umana agli oggetti di tutti i giorni e, allo stesso modo, per trasformare le persone in carne e ossa in oggetti. Abbandonata nelle profondità dei cumuli, Lucy Pennant è stata portata in salvo da una creatura terrificante, Binadit Iremonger, più un animale che uomo. È disperata e decisa a ritrovare Clod. Ma, a sua insaputa, Clod è diventato una mezza sovrana d’oro ed è ‘perso’. Viene passato di mani in mano come denaro contante in giro per Foulsham, eppure lo stanno cercando tutti. Potrebbe essere lui, infatti, il pericoloso Iremonger che si pensa abbia il potere di far finire il regno di Umbitt. Nel frattempo, però, in città gli oggetti, oggetti comuni, prendono vita…

sabato, ottobre 04, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 53°

 Ritengo di avere un certo intuito letterario, e le storie che vorrei vivere in questo decimo dell’anno confido possano non deludere le mie aspettative. Che sollievo, penso, ogni qualvolta mi imbatto nella lettura di romanzi di autori di cui ho potuto valicare i cieli celesti, qualche tempo fa, proprio come questi. Se il seme della lettura e della scrittura ha affondato sane radici sin da quando si è ancora nella tenera età e una discreta preparazione ne ha intensificato la pratica, sono certa che si possono ottenere dei buoni risultati.

I romanzi che desidero possano affiancarmi ad ottobre rientrano in una di questo tipo di "situazioni", come mi piace definire. E se in questo sabato di inizio ottobre mi trovo qui, a porre nero su bianco le mie vivide impressioni riguardanti ciò, evidentemente in passato è accaduto qualcosa del genere che, seppur ancora non definitivamente, ho compiuto quegli sforzi necessari per far si che certe storie potessero considerarsi tali. Idonei ad essere letti e riletti.

E voi, amici lettori? Cosa leggerete? Lasciatevi sedurre dalla magia e dal potere inebriante che celano le pagine dei libri. All'inizio, vi assicuro, vi lasceranno a bocca aperta. Gente che vedendo per la prima volta voi lettori arrancare, trascinarsi in un'unica realtà che ben presto diventerà anche loro, dubitando se il mondo in cui si è destinata a vivere ha qualcosa in confronto. Valicando una barriera invisibile che, circondati dall'entusiasmo, gli permetterà di arrivare ovunque.

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Una storia che ho vissuto, qualche tempo fa, ma che in una stretta di mano o in una semplice confessione, la semplicità con cui ha carpito anime che inducono a rileggere Orgoglio e pregiudizio e zombie come un modo per far comprendere la Eden e il suo amore austeniano.

Titolo: Una casa quasi perfetta

Autore: Emily Eden

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 245

Trama: L'autrice fu una appassionata seguace di Jane Austen e immaginò di scrivere dei romanzi laddove la grande scrittrice aveva concluso i suoi, ovvero dal racconto della vita di una coppia dopo il matrimonio. Come in "Orgoglio e pregiudizio", la storia inizia con un dialogo tra i genitori della protagonista, la dolce Helen Beaufort, che ha da poco sposato lo scapolo più ambito, Lord Teviot. Nonostante ci siano tutti i presupposti per un'unione ben riuscita - marito e moglie sono giovani, belli e facoltosi - i due dovranno affrontare gelosia, orgoglio e una serie di fraintendimenti che rischieranno di mandare a monte il matrimonio. Sullo sfondo di spettacolari tenute di campagna, tra cene eleganti, visite formali, lettere, dialoghi arguti e sottili considerazioni, l'autrice ha dato vita a un sofisticato intreccio psicologico dalla comicità ancora intatta, che ci insegna quanto sia difficile abituarsi alla vita coniugale nonostante l'amore.

giovedì, ottobre 02, 2025

Gocce d'inchiostro: La fortuna di Finch - Mazo De La Roche

Lasciai la mia camera alle otto in punto di un mattino di inizio giugno. Un cielo luminoso - che sembrava promettere qualcosa di speciale - e un sole spaventoso che si espanse tra banchi di nuvole e pioggia accompagnarono la mia avanzata lenta, e nel silenzio delle mie riflessioni potei sentire già la voce e ogni tanto le risate di una donna che, con poche informazioni al riguardo, mi ha contagiata col suo temperamento schivo, nel momento d'iniziazione alla sua vita. Tutto, estremamente profondo, con protagonisti intrappolati in un epoca e in un luogo in cui essere comune è più onorevole che essere qualcuno. Ombre che ho visto camminare distratte sul freddo cemento di una strada spoglia e polverosa, figure che nessuno riesce a notare e che gli sguardi non riescono a catturare.

Titolo: La fortuna di Finch

Autore: Mazo De La Roche

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 500

Trama: La cara vecchia Adeline se n’è andata, ma il suo spettro aleggia ancora nelle stanze di Jalna e le sue parole riecheggiano nei corridoi della tenuta; la sua ultima beffa, poi, è ancora sulla bocca di tutti. Finch ne è ben consapevole: il ventunesimo compleanno si avvicina, e con esso il momento in cui avrà accesso al patrimonio della nonna. La questione è spinosa, e il ricordo dello sconcerto dei suoi familiari all’apertura del testamento lo tormenta. Ma gli zii e i fratelli, nel tentativo di superare il malanimo, gli organizzano una grande festa di compleanno, al termine della quale il ragazzo sorprende tutti proponendo a Ernest e Nicholas un viaggio a proprie spese in Inghilterra, la madrepatria dei Whiteoak, la terra in cui tutto ha avuto inizio, dove si annidano vecchi ricordi e storie leggendarie che rendono quei luoghi noti anche ai membri più giovani della famiglia. Dopo la traversata in transatlantico, i tre si godono un breve soggiorno a Londra, dove Finch assaggia la libertà e si approccia a nuove prospettive sul mondo. Ma è a casa della zia Augusta, nella campagna del Devon, che lo attende la vera sorpresa: la cugina Sarah, orfana cresciuta dalla zia, raffinata e amante della musica, dalla quale si sente subito attratto e per la quale ben presto dovrà misurarsi con un avversario. Nel frattempo, in Canada, il piccolo Wakefield scopre la sua vena poetica e i rapporti tra Renny e Alayne prendono una direzione inaspettata. Al loro ritorno, Finch e gli zii troveranno una famiglia molto cambiata.