Titolo: Incantesimo tra le righe
Autore: Jodi Picoult e Samantha Van Leer
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: 18, 60€
N° di pagine: 308
Trama: Cosa succede se << … e
vissero felici e contenti >> non si rivela affatto essere tale? Delia è
una ragazza piuttosto solitaria che preferisce passare i pomeriggi in
biblioteca, persa nei libri. In uno in particolare: Incantesimo tra le righe
che in teoria è un fantasy ma che sembra terribilmente reale, al punto che il
principe Oliviero è ben più che un personaggio di carta: è un ragazzo che si
sente intrappolato nella sua vita letteraria, sempre uguale a se stessa, e che
non sopporta l'idea che il suo destino sia segnato. Oliviero è certo che il
mondo là fuori possa offrirgli qualcosa di interessante e vede in Delia la sua
chiave di accesso alla libertà. I due si buttano a capofitto nell'impresa di
tirare fuori Oliviero dal libro, un compito difficile e che li spinge ad
approfondire la loro percezione del destino, del mondo e del loro posto nel
mondo. Contemporaneamente cresce l'attrazione reciproca, un sentimento forte e
tutt'altro che letterario …
La recensione:
<< Perché sui libri puoi contare.
Loro rimangono sempre uguali, mentre il resto cambia quando meno te lo aspetti.
Le famiglie si spaccano e niente dura per sempre. Nei libri invece sai sempre
cosa succederà. Non ci sono brutte sorprese. >>
Il mio amore per i libri, le loro
indiscutibili storie e straordinari personaggi sbocciò, per caso, in un afoso
pomeriggio estivo di molti anni fa.
Nella lontana estate del 2000, durante una
vacanza con la mia famiglia nel piccolo paesino di Rossano Calabro, all'età di
otto anni m'innamorai della lettura e della mia completa venerazione ai libri
grazie a un libro illustrato di favole.
Con un paio di occhiali dalla montatura
blu notte e i capelli biondi studiatamente in ordine, durante il viaggio in
macchina dalla mia città natale a questo paesino sperduto della Calabria, per
una bambina che stava crescendo in compagnia dei Pokemon e di Sailor Moon, la
scoperta di questo libro illustrato di favole fu motivo di grande interesse.
Dalla mole piuttosto ridotta e un titolo
che descriveva appieno i protagonisti, questo libro di fiabe illustrate
divenne, da quel giorno, il primissimo compagno di viaggio nella mia carriera
di lettrice. La ragione per cui tuttora, all'età di quasi venticinque anni e
qualche esperienza alle spalle, considero la lettura come una parte integrante
del mio essere. La mia unica fonte di sostentamento, alimentata durante il
corso degli anni della mia infanzia e della mia adolescenza, senza la quale non
riuscirei a vivere. Respirare, letteralmente.
Da quel giorno i libri, hanno sempre
svolto per me ruoli fondamentali. Mi hanno aiutato a crescere, a maturare, a
farmi un'idea mia sulla società che ci circonda. Ma, soprattutto, mi hanno
aiutato a capire che i libri sono amici che non deludono mai. Gli unici con i
quali s'instaura, spesso, un dialogo incessante nel quale il libro parla e
l'anima risponde.
Ed è vero, perché questo è quello che a me
succede tutte le volte che apro un libro. Mi pongo delle domande cui so per
certo non avrò risposta, se non da creature fatte di carta e inchiostro. Nutro
qualche serio dubbio su qualche loro strambo comportamento e solo dopo, quando
sono pienamente soddisfatta e in pace con me stessa, ripongo il libro sullo
scaffale dandogli un arrivederci. La tacita promessa di riassaporare, in un
futuro non troppo prossimo, il fresco e dolce sapore della loro storia.
A volte mentre leggo un bel libro penso: è
giusto attribuire così tanta importanza a personaggi fatti di carta e
inchiostro? E' giusto immaginarli con una certa nitidezza e conoscerli come se
fossero persone realmente esistenti o amici di vecchia data? E se i personaggi
di un romanzo che abbiamo amato intensamente, continuassero a vivere di vita
propria una volta chiuso il libro? E l'atto del leggere fosse solo una mera
rappresentazione in cui recitano sempre la stessa parte, ma poi questi
personaggi continuassero ad avere i loro sogni, le loro speranze, anche al di
la del ruolo che essi interpretano? Cosa succederebbe se uno di loro cercasse
disperatamente di uscire dal libro?
A rispondere alle nostre domande, è
l'ennesimo young adult targato Corbaccio di Jodi Picoullt e Samantha Van Leer,
che con una buona dose di umorismo ma soprattutto di romanticismo, fa di Incantesimo
tra le righe un romanzo originale e genuino nel panorama dell'urban
fantasy. Una favola moderna, dalle tonalità drammatiche e intense, la cui
lettura saprà allietare, persino, coloro che non sono più abituati a leggere
questo tipo di storie. Storie fatte di principi azzurri eroici e valorosi,
streghe o maghi dall'aspetto orripilante, fatine parlanti e castelli incantati,
che le favole di Walt Disney o quelle dei fratelli Grimm riescono a farci
rammentare così bene.
Il genere di storia che, io, un giorno,
vorrei raccontare ai miei figli e, magari, trasmettergli il mio incondizionato
amore per i libri.
Incantesimo tra le righe è, invece, il frutto di un lungo ed
estenuante lavoro di una madre e una figlia. Di vacanze scolastiche e fine
settimana passate l'una accanto all'altra dinanzi al computer, a costruire
diligentemente questa storia. Un omaggio alle fiabe di Walt Disney che, dopo la
splendida lettura de La coppia perfetta, ha rievocato nella mia
mente il vivido ricordo della mia infanzia. I miei primi passi con la lettura e
tutto ciò che ne è derivato.
Racconto di un amore impossibile, pieno di
candore e semplicità, tra una ragazza solitaria di soli quindici anni e il suo
"Principe Azzurro", splendida dichiarazione d'amore fra un lettore e
il suo libro preferito, Incantesimo tra le righe è un po' di
tutto questo e, con un po' d'ironia e la dolcezza del primo amore, riuscirà a
fare breccia persino nei cuori dei lettori più cinici.
Con le medesime caratteristiche dei
protagonisti delle fiabe dei fratelli Grimm, i personaggi si muovono come sulla
scena di un teatro. Recitano una parte, rivestono alla perfezione quello
specifico ruolo per cui sono stati creati e, una volta chiuso il romanzo,
riprendono ognuno le proprie attività.
Sin dal primo giorno in cui sono stati
creati, sono stati costretti a compiere gesti che andavano al di là della
propria volontà. A combattere valorose battaglie contro nemici, possessivi o
gelosi, che avrebbero fatto di tutto pur di possedere il trono, o scalare le
cime delle torri più alte pur di salvare qualche bella donzella in difficoltà.
Estraniati dalla realtà che li circonda,
preferiscono rifugiarsi fra le arti figurative della pittura, della scultura e
dell'architettura o farsi cullare dalle soavi note di qualche saltimbanco della
regina.
Diversamente dal principe Oliviero, che
desidera ardentemente poter vivere la propria vita al di là delle pagine
bianche di un libro di favole, hanno accettato da tempo questa loro condizione
e, vivendo alla giornata, aspettano il momento perfetto di rivestire quei
determinati ruoli per cui sono stati creati.
Incantesimo tra le righe è una storia appassionante e originale
che, come gran parte delle fiabe di Walt Disney, ha un ritmo piuttosto lento e
cadenzato e una morale triste, esplicata mediante il bisogno di saper pur
trovare il coraggio di andare avanti nella vita.
Considerata da tutti come un tipo strano,
Delia, è la lettrice solitaria che c'è in ognuno di noi. Con una migliore amica
amante dei film horror di serie B e una pila di spille da balia infilate nelle
orecchie, Jules, riesce a capire Delia come nessun altro.
Perdutamente ossessionata di Incantesimo
tra le righe, Delia, trova nelle sue pagine, un amico. Un confidente.
Riesce ad immedesimarsi alla perfezione col protagonista maschile della storia,
Oliviero, e come lui, desidera poter un giorno vivere in un castello incantato
e baciare il suo principe azzurro.
Chi l'avrebbe mai detto che, un giorno,
questo suo desiderio si sarebbe realizzato? Non di certo Delia che, incredula e
sull'orlo della pazzia, non riesce a concepire l'idea che un personaggio
inventato proprio come Oliviero, possa parlarle e innamorarsi di lei. Non io,
che avevo abbracciato questa storia pur essendo consapevole di quanto poca
originalità ci fosse tra le sue pagine.
Popolato da regine, amici tramutati in
cani, principi avvenenti ma pavidi, il romanzo esplora il labile confine tra
sogno e realtà. Cattura e sorprende per il modo cui è narrata la storia e
soprattutto appassiona, per il semplice motivo che Delia è la quindicenne che
c'era in me, parecchio tempo fa. La ragazzina timida e ingenua che per nulla al
mondo, avrebbe rinunciato alla sua passione per le storie. All'idea di voltare
le spalle a qualcosa d'incomprensibile per molti, ma non per lei.
Con un finale un po' troppo frettoloso e
inverosimile, uno stile semplice e piuttosto lineare e dialoghi prettamente
adolescenziali, Incantesimo tra le righe è una piacevolissima
favola che dà luce a un mondo visionario e affascinante. Il genere di storia
che saprà di certo entusiasmare i più piccoli ma anche gli adulti, riesumando
dal passato ricordi belli e piacevoli che pensavamo di aver dimenticato del
tutto.
I rapporti personali che vedete sulla
pagina non sono sempre come sembrano. Quando non recitiamo le nostre parti,
siamo liberi di occuparci dei fatti nostri.
Valutazione d'inchiostro: 4
Questo libro ha una trama intensa e particolare. E se penso che è stato scritto anche da Jodi Picoult, di cui ho adorato La custode di mia sorella, uno dei miei libri preferiti, non posso farmelo sfuggire :)
RispondiEliminaÈ molto carino, sai?!? Te lo consiglio vivamente ☺☺
Eliminaho letto anche io questo libro e come te l'ho apprezzato anche per avermi fatto ripensare a quando ero piccola. Una favola, scritta bene e che come sempre fa riflettere
RispondiEliminaAbbastanza, Chiara!! ☺☺
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