Ogni volta che un autore emergente mi propone il suo romanzo,
immancabilmente penso che quello dello scrivere è un'arte in cui si possono
raccogliere tutte le ossa che si vuole, costruire la parte più splendida di un
mondo fosco e tetro, comporre una melodia che produca qualcosa di vivo. Una
storia che, in un certo senso, non appartiene a questo mondo e che mediante un
battesimo magico, riesce a mettere in contatto questo mondo con quello
dell'altro. Col romanzo di cui avrò il piacere di parlarvi oggi, non ho potuto
fare a meno di pormi questo tipo di riflessione. Dovuta da una speciale
predisposizione a scuotere e a scricchiolare nella mia anima, come tanti altri
in precedenza. Planando lentamente fra le stanze polverose della mia coscienza,
dopo una sfilza di letture di vario tipo, popolando le mie nottate miti.
Titolo: Ti faranno del male
Autore: Andrea Ferrari
Casa editrice: Edizioni Leucoteea
Prezzo: 5, 99 €
Prezzo cartaceo: 12, 99€
N° di pagine: 106
Trama: Andrea vive in un appartamento
protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie
giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione
vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva
amicizie e ha una condizione economica precaria. L'uomo è rinchiuso in se
stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona
speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi
ospedali psichiatrici, l'arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza
dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso
situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale
condizione dell'uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi
sicuramente accadrà. L'opera, seppur inventata, tratta in alcuni casi argomenti
ed emozioni vissuti in prima persona dall'autore.
La recensione:
Vivere è un gran brutto pasticcio, a
volte. Qualcosa d"imprevedibile, sperando che arrivi quel momento che
tanto attendi.
Mi dico sempre che è bene distinguere la
realtà dalla finzione partendo dal presupposto si tratti di qualche romanzo. Ma
come distinguere ciò che ci appare vero, tangibile, da quel che effettivamente
non lo è? Il pomeriggio in cui decisi di accogliere la storia di Andrea nel mio
cantuccio personale, standoci dentro, rifletto, come questa sia stata
l'ennesima buona occasione per avventurarmi in una nuova travolgente avventura.
In compagnia di un viaggiatore lasciato solo nell'immensità del cosmo che,
grazie a un viaggio nelle profondità più nascoste del suo essere, avrà
una buona occasione per riflettere sul suo destino. Visto da diverse altezze,
con una certa malinconia: in cerca di una <<cura >>, una missione
che possa mettere a posto qualcosa dentro di lui, diretto in un posto pressoché
sconosciuto, il cui nome figura tuttavia in ogni certificato di nascita, fra
milioni di persone che popolano la sua volta celeste, affinché lo spirito si
rifocillasse.
Quando arrivai, la prima cosa che feci fu
osservarlo. Scrutavo attentamente il suo volto alla ricerca di una qualche
risposta che potesse dare un senso a questa mia visita improvvisa. Se guardarlo
in faccia fino alla nausea era una sorta di allenamento alla semplicità, alla
sua condizione di apparire diversamente da quel che effettivamente era, decisi
di provarci almeno per un po’. Se non altro non potevano venirmene danni. In
fondo stavo soddisfacendo una curiosità personale, e con un po’ di fortuna ne
avrei indicato delle indicazioni su cosa fosse semplice per me.
Ho continuato così per una manciata di
ore. Questo mi è stato riservato.
Dopo vari balzi e sobbalzi e un ennesimo
periodo turbolento, Ti faranno del male è stato quel compagno
di viaggio che, repentinamente, si è precipitato ad accogliermi: laureandi,
donne belle e ben predisposte, giovani pieni di vita, e tanta gente di
passaggio che, in uno spettacolo messo su da un abile lettore di anime, si sono
posti dinanzi a quello della mia vita.
Alla fine del viaggio intrapreso con
Andrea quello che mi rimase sotto la pelle fu quello che non mi ero aspettata:
la solitudine. Posata sul fondo come fango morbido, attratta da una trama che
dice poco e niente, determinata a intraprendere un viaggio che confidavo mi
conducesse al limite della follia. Dei sogni, delle speranze di una generazione
attuale. Con Andrea avevo stretto amicizia nell'immediato, lì ho posto delle
domande a cui non ho sempre ricevuto risposta, socializzato con la sua anima e
le sue conquiste e, vista da vicino, l'espediente miracoloso di rifocillare l'anima
col sesso.
Ho ascoltato la sua storia come se
l'avessi sentita da lontano, come un ricordo ripescato dalla risacca
disomogenea del tempo, e solo alla fine ho potuto constatare quanto sia stato
piacevole abbracciare con entusiasmo la proposta di Andrea. Per interpretare il
modo in cui ha dipinto la realtà circostante, quella che lui stesso vive,
dipingendola con modestissimi acquerelli nascosti nelle stanze buie del suo
animo. Ho cercato di interpretarli al meglio, e ho cercato di produrre sulla
carta non tanto quello che ho visto quanto l'aura lucente in cui è confinato il
romanzo.
La ragione per cui mi sono fiondata fra le
pagine del romanzo di Andrea, e che ha accresciuto in me una certa curiosità
era chiarissima: Andrea e la sua storia sarebbero stati i miei amici, anche se
per poco tempo, in un periodo stressante e frenetico. Di punto in bianco, senza
lasciare spazio a discussioni o motivazioni, senza il minimo preavviso su cosa
mi ha spinto a stare in sua compagnia, a tratti malinconico a tratti reso
sensibile per le continue digressioni morali. Né del resto, io avevo osato
domandarmelo.
Come piccoli dettagli che si stanziano nel
nulla, il romanzo di Andrea è stato il tipo di storia che solitamente leggo e
che ha illuminato i corridoi bui della mia anima. Autobiografia forse dello
stesso autore, dramma tutto all'italiana nonché ricerca di una strada quando
non si aveva la certezza nemmeno di trovare una meta in cui i sogni, i ricordi
e la realtà si fondono.
In un viaggio alla scoperta della propria
identità, scovare un proprio posto nel mondo, Ti faranno del male è
un romanzo in cui ho visto un uomo che desidera un po' di felicità e che,
lentamente e inconsapevolmente, da una landa deserta cosparsa di rocce a
cui non filtra alcuna goccia d'acqua, poca luminosità, è scivolato verso il
territorio della solitudine. Lungo una strada sconosciuta, circondato da ombre
evanescenti e passeggere come treni in corsa che, come lui, aspettano un
cambiamento. Una metamorfosi che lo indurrà a percepire tutto ciò che lo
circonda in maniera completamente diversa.
Ti faranno del male è l'incarnazione di una biografia,
pagine di diario sobria, controllata e modesta, corredata di parti decorative
vivacemente colorate e accese. Semplice, intimo, introspettivo, in cui alla fine
il risultato è quello di portare il lettore sull'orlo di comprendere un
sognatore come tanti altri.
Valutazione d'inchiostro: 4
Ciao Gresi, quello che hai recensito è un romanzo molto particolare: non rientra nei miei generi di lettura, ma le storie che contengono elementi autobiografici portano sempre un fascino in più! Buona giornata :-)
RispondiEliminaSono d'accordo! L'ho trovato anch'io molto interessante ☺☺
EliminaNon conoscevo questo romanzo, ma leggendo la tua opinione sembra una lettura particolare e interessante.
RispondiEliminaA me è piaciuto molto! È anche piuttosto breve, e in poche ore lo si legge ☺☺
EliminaCiao Gresi! La storia è particolarissima e mi ha colpito molto anche il titolo. Le belle parole che hai riservato a questa lettura mi hanno incuriosito, così come la presenza di elementi autobiografici. A pelle mi ispira molto: segno il titolo perché sarei ben felice di leggerlo :)
RispondiEliminaCiao, Maria! Grazie ☺ è una lettura che ti straconsiglio ☺☺ ti assicuro non te ne pentirai ☺
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