Mi
considero da sempre una persona romantica, e quando decisi di leggere quest'ennesimo
stupefacente quadro di un autrice australiana davvero brava, la cui prosa
incanta e seduce sin dal primo sguardo, fui pervasa da un marasma di sensazioni
particolari che furono così intense da darmi l'impressione che ogni cosa fosse
veramente in grado di ricordare e che mi stessero scrutando attraverso la
carta. Probabilmente la mia coscienza si sarà sforzata di far combaciare questa
bellissima storia con la donna che ama fantasticare sulla Londra vittoriana del
1800. Chissà che posa pensa di quel piccolo gruppo di fan che la elogiano
inevitabilmente, mi chiedo spesso.
Ma quello che so per certo è che questa storia ha rammentato persone. Figure di carta recise dal tempo, che non ricordano più niente. Cottage o case vittoriane. Ci ho abitato per qualche giorno, e già adesso mi manca tutto questo. Mi sono recata con una certa regolarità a Londra, e anche se è trascorso molto tempo dall'ultima volta afferrarla stretta è stata nuovamente bellissimo e indimenticabile.
Ma quello che so per certo è che questa storia ha rammentato persone. Figure di carta recise dal tempo, che non ricordano più niente. Cottage o case vittoriane. Ci ho abitato per qualche giorno, e già adesso mi manca tutto questo. Mi sono recata con una certa regolarità a Londra, e anche se è trascorso molto tempo dall'ultima volta afferrarla stretta è stata nuovamente bellissimo e indimenticabile.
Titolo:
L'ombra del silenzio
Autore:
Kate Morton
Casa
editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo:
19, 90€
N° di
pagine: 545
Trama:
1961. E' una splendida giornata d'estate e la famiglia della sedicenne Laurel è
in partenza per un picninc sulle rive del fiume che scorre vicino alla sua
fattoria, nel Suffolk. Mentre tutti sono indaffarati nei preparativi, la
ragazza si rifugia nella casa sull'albero della sua infanzia, e inizia a
sognare. Sogna di Billy, il ragazzo che le fa battere il cuore, e di
trasferirsi a Londra, dove è sicuri che la aspetti un futuro straordinario. Ma
prima che il sole tramonti su quel pomeriggio idilliaco Laurel assiste, non
vista, a un crimine terribile. Un segreto che custodirà per anni e anni.
2011. Come aveva spesso fantasticato, Laurel è diventata
un'attrice famosa e amatissima. Nemmeno il successo, però, ha potuto dissipare
le ombre lunghe di quel passato lontano. Ossessionata dagli oscuri ricordi di
ciò che accadde cinquant'anni prima, Laurel ritorna alla casa nel Suffolk per
ricomporre i frammenti di una storia rimasta sepolta troppo tempo. La storia di
un uomo e due donne, cominciata per caso nella Londra semidistrutta dalle bombe
della Seconda guerra mondiale. Una storia di passioni fatali che segnerà
tragicamente i destini di quei tre giovani tanto diversi eppure uniti da un
indicibile mistero. Quello che solo Laurel, testimone innocente di un delitto
nell'estate della sua adolescenza, è in grado di svelare.
La
recensione:
Le persone che vivono vita sociale e irreprensibili non ringraziano per aver avuto una seconda possibilità.
Ho
sempre avuto una fervida immaginazione. Non ne posso fare a meno, penso ogni
tanto. Con tutti quei romanzi letti e vissuti, un'avida lettrice come me non ne
avrebbe potuto proprio fare a meno. Con modestia, devo ammettere che è vero
tutto questo. Sarei impazzita, senza alcun amico o peggio un occupazione che mi
allontanasse dalla monotonia del giorno.
Invece
in piccole dimore letterarie i cui muri hanno lo spessore della carta e il
colore quello forte e penetrante dell'inchiostro è sempre tutto perfetto come
in quei romanzi di formazione in cui i protagonisti scoprono il loro primo
amico di carta. Fino alla faccenda in cui costui ne è completamente ammaliato,
beninteso. Da adolescente mi sono sempre chiesta come fosse possibile essere
soddisfatta da una vita tanto scialba, ma in realtà non ho mai voluto che la
mia vita fosse diversa. Nell'arroganza dell'adolescenza, convincermi che amici
di carta e inchiostro fossero molto più avventurosi e interessanti di quelli in
carne e ossa. Mai, nemmeno un attimo ho pensato diversamente, che dopo un certo
tipo di esistenza ci fosse dell'altro, che questo tipo di ossessione che scorre
nel mio corpo come sangue nelle vene, determinata a perseguire tale scopo, non
cesserà mai di esistere.
Ancora
una volta ne ho avuto conferma. L'ultima volta accadde con L'ombra del
silenzio, entrato di prepotenza nella mia vita nel momento in cui meno me
lo aspettavo, fra le vecchie e ingrigita mura di casa mia, e questo pensiero
non mi ha più abbandonata. Mi aspettava e mi ha aspettato dietro l'angolo,
sussurrava al mio orecchio di notte e di giorno, diveniva sempre più pressante
e portava con sé brutti sogni e fotografie ingiallite. Non riuscivo più a
pensare ad altro, al lavoro che avrei dovuto iniziare da lì a una settimana,
sulle trascrizioni che avrei dovuto compiere per alcuni clienti. Niente aveva
più importanza, a parte scoprire la verità sul passato segreto dei miei nuovi
amici.
Perché
sin dal primo momento in cui ci ho messo piede mi sono convinta che avessero un
passato segreto. Me l'hanno confermato loro stessi durante un picnic, mentre
una ragazza dai capelli dorati si divertiva a gironzolare fra le strade di
qualche angusto sobborgo. A un tratto loro avevano gridato, ed io avevo posto
l'orecchio per sentire.
A quel
punto avevo sorriso beata, avevo riempito pagine e pagine di diario,
giocherellando con la vita di ognuno di loro. Ogni cosa sembrava pervaso da una
strana immobilità, e forse per questa immobilità l'intera scena era colma di
una densa atmosfera di attesa. Quando avevo messo piede fra le sue pagine mi
era sembrato di essere stata avvolta da una sensazione di calore. Ricordi, che
più che ricordi sembravano sogni, invasero la mia coscienza. Non potevo
immaginare che mi ero lasciata alle spalle la mia vita monotona, il mio umore
repentinamente diverso e un numero spropositato di letture che si accumulavano
come la polvere negli scaffali, per viaggiare a ritroso nel tempo fino a una
notte buia del 1941.
Ci
sono romanzi che, come nella vita di tutti i giorni, danno un momento di
svolta, momenti in cui per magia succede qualcosa che cambia il corso degli
eventi. Le opere di Kate Morton ne sono un esempio. E trovando il ramo sottile
di un racconto e pulendolo per bene, rifinendolo in ogni sfaccettatura, mettendo
per iscritto il desiderio, poté crearvi un mondo: competere ai massimi livelli
accettando sfide continue. Tessendo un filo indissolubile e crescendo all'ombra
della nostra completa incoscienza.
La
complessità stessa dei miei sentimenti consolidò in la certezza di trovarsi
sulla soglia di un teatro fantasmagorico di emozioni adulte e di segreti dai
quali la scrittura non poteva che trarre vantaggio. Quale romanzo avrebbe mai
potuto contenere altrettanti termini di contraddizioni? Scrivere, in fin dei conti,
non era come librarsi in cielo, sperimentando una forma possibile di volo, di
fantasia, di immaginazione?
Una
curiosità ardente e selvaggia mi aveva strappata dalla monotonia del giorno per
fiondarmi fra le pagine di un caso editoriale affascinante, emozionante, che
introduce un elemento essenziale. Il ricordo. E sebbene la violenza del
messaggio non mi comprendesse completamente, ciò non mi impedì di sentirmi
afflitta.
Tutto
questo: Dolly e le sue colpe, Vivien e Jimmy, la raffinata storia d'amore e di
colpa che celano i loro cuori caldi, le geometrie amorose ed emotive, le
pulsazioni che via via aumentavano nelle mie orecchie, tutto questo mi procurò
il piacere di assistere alla metamorfosi di una famiglia in deliziosa
estraneità.
Come
fossi capitata nuovamente in un caldo giorno d'estate del 1941, come fossi
entrata silenziosamente negli animi dei protagonisti, non so dirlo. Il romanzo
aveva forse un barlume di vita propria? Il mistero era sigillato un attimo
prima dall'emozione, dall'istante che avrebbe separato la quiete dell'anima dal
cuore, quando i sentimenti bussavano alla porta? Come lo scontro fra due
satelliti, che tuttavia restano nettamente separati.
La mia
visita inaspettata aveva mosso un po' le acque: avevo svolto il ruolo di
osservatrice, dalla naturale lucentezza della mia camera, e ogni cosa mi era
apparso come un continente inquieto e vastamente popolato dalla cui scarsità di
elementi in conflitto fra loro avanzavano contrastanti pretese alla mia trepida
sensibilità. Non mi ero fatta alcun progetto: il passato, offuscato da questa
patina appiccicosa, ammesso che avrebbe bussato alla mia porta, tendeva a
trasmettermi una visione degli eventi incompleti ed eccessivamente vaghi. Fu in
grado di attanagliare le mie membra, eppure potei ricavarne quel giusto
materiale utile per raggiungere il futuro. Alleando cose che non hanno solo un
battito, ma anche una voce. Aspettano sotto l'ombra di essere chiamate ed
evocate, prima che il fuoco della vita se le prenda e le ammutolisca.
Col
tempo avrei ricordato i personaggi di L'ombra del silenzio come
figure che, in un centinaio di pagine, avevano lasciato uno spazio vuoto che
aveva la forma di una persona. Al percorso spesso accidentato che dovettero
imboccare, e che si era congiunto alla strada dove questa curvava verso i loro
cuori e i loro segreti.
L'intensità
di una manciata di giornate luminose in loro compagnia raccolse piacevoli,
immediate e molteplici sensazioni: la furia devastatrice della guerra, la
dolcezza che aleggia nell'aria immobile e calda, l'abbandono di due corpi
ardenti e sudati fra i meandri di una gigantesca prateria. La sensazione di
trepidazione e fascino che provai all'idea di vederli tenersi per mano mi
procurò anche un soffuso piacere sensuale avvolto da un generale senso di ebbrezza:
era qualcosa di intenso, quasi irritante, che mi aveva procurato il piacere di
scoprire cosa volesse dire essere innamorati. Così emozionante e travolgente;
così dolce come l'aria della sera. Chiacchiere che mi avvolsero e mi
penetrarono intensamente, evocando l'immagine di un mondo fatto di cattive
intenzioni e tristi finali.
Un
mondo conchiuso disegnato con la chiarezza di parole semplici, ma perfette.
Snaturato dagli scarabocchi di altre menti, altri bisogni, in cui persino il
tempo - così facile da stabilire e segmentare ad intervalli regolari - nel
romanzo gocciola a poco a poco in modo incontrollabile. Una fonte di segretezza
che rievoca il piacere della reminescenza e della scrittura; quest'ultima,
intesa nel romanzo come una pratica per rievocare tutto ciò che si credeva
saldamente nascosto.
Valutazione d'inchiostro: 5
Non ho ancora letto nulla della Morton nonostante sia un bel po' di tempo che mi riprometta di farlo ... sembra un'autrice che merita veramente molto!
RispondiEliminaSi, Silvia! Secondo me si ☺☺
EliminaÈ un'autrice che mi piace molto però è da tanto che non la leggo ❤️ Spero di leggerla di nuovo!
RispondiEliminaSpero allora arrivi presto questo momento ☺☺ attenderó naturalmente il tuo parere ☺☺
EliminaCiao Gresi, sai che non conoscevo affatto questo libro? Mi fa piacere aver letto la tua bella recensione, ora sicuramente darò un'opportunità all'autrice! ❤
RispondiEliminaGrazie, Carmela! Spero allora possa piacerti ☺☺
EliminaCe l'ho!!!!
RispondiEliminaSullo scaffale da prima dell'estate aspetta di esser letto insieme all'ultimo libro dell'autrice (però non ricordo il titolo).
Ti dico solo una cosa: io ADORO la Morton!!! Di certo non potrà deludermi con questo!
No, no! Leggilo!! È davvero meraviglioso 😍😍
EliminaKate Morton è una grande scrittrce, ho letto solo un suo libro, ma ho un grande parere sulla sua scrittura :)
RispondiEliminaDovrei proprio leggerlo questo libro, da come ne parli sembra davvero fantastico
Lo è, Claudia! Ti assicuro che lo è ☺☺
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