Attraverso la scrittura si possono conoscere delle
belle persone. E, nel mio caso, esordienti autori nostrani che trovano in
questo mio piccolo angolo virtuale un posto accogliente dove soggiornare per
qualche tempo. Non di rado questo luogo è anche quel rifugio perfetto in cui mi
piace perdermi, incapace di rendermi
libera da ansie o preoccupazioni; e allora per quale motivo mi ritrovo
nuovamente qui?
L'esperienza del romanzo di cui vi parlerò oggi mi ha
portata a questo genere di riflessione: finalmente ho concluso anche questa
seconda fatica dell'autrice, ed ecco spiegato il motivo per cui mi trovo qui a
trascrivere le mie sensazioni J
E voi, amici? Vi lascerete sedurre dalla prosa
elegante e accurata dell'autrice? Vi muoverete sotto l'energia dei suoi testi e
pensieri contorti che sono suoi e di lei soltanto? In attesa di conoscere le
vostre risposte, vi racconto di ciò che ha invece sortito in me la sua lettura.
Incapace di conoscere l'intera verità che cela l'anima del romanzo in tempo per
trarne vantaggio.
Titolo: Bagliori nel buio
Autore: Maria Teresa Steri
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo: 12, 50 €
N° di pagine: 360
Trama: Disoccupata e intrappolata in una relazione
sentimentale senza futuro. Elena vive sospesa tra passato e presente. Non passa
giorno senza pensare all'uomo conosciuto due anni prima su Internet, consumata
dal senso di colpa per aver provocato la sua morte. Interessarsi di fenomeni
paranormali sembrava solo un passatempo innocente, ma ora il terrore che la
polizia venga ad arrestarla non le dà tregua. E per riappropriarsi della sua vita
non le resta che tornare là dove tutto è iniziato e provare a far luce
sull'accaduto. Chi era davvero quell'uomo? Quale mistero nasconde il Pozzo del
Corvo, dov'è avvenuta la sua morte? E quanto sono fondate le voci che parlano
di presenze soprannaturali? Man mano che la verità viene a galla, un incubo
ancora più grande si delinea all'orizzonte, costringendola a fare i conti con
le sue paure e ad affrontare nemici che non sospettava di avere.
La recensione:
I romanzi di Maria
Teresa si concludono inaspettatamente ed hanno inizio quando meno me lo
aspetto. Per tutta la durata della lettura la voce dell'autrice si era levata
più alta del tono iniziale; non c'era stato bisogno di alcuna presentazione ed
io non chiesi niente.
Ma l'aspetto che mi
ha colpita maggiormente è stata la "trasformazione" che subiscono le
sue storie a mano a mano che la narrazione procede. Il fuoco che arde fra i
bordi dell'anima dei suoi romanzi è davvero intenso …. diabolicamente studiato,
come se l'autrice non si preoccupasse minimamente delle difficili posizioni o
ruoli che rivestono i suoi figli di carta. Il suo ingegno era circonciso in
innocue pagine bianche, mostrando tuttavia una certa abilità. E la luce che
sprigionavano i suoi personaggi, racchiusi in un temibile tunnel da cui non ci
sarà via di scampo, era intrisa di diverse sfumature. Tutto quello che mi aveva
circondato esprimeva con parsimoniosa armonia una forte mancanza di
tranquillità. Eppure nulla sembrava aver macchiato l'anima di queste figure,
quando si aggirarono furtivi nel mio campo visivo, o piuttosto in qualunque
cosa facevano. Era la loro essenza che era mutata.
Quando Maria Teresa
smise di parlare, il ricordo delle precedenti emozioni che avevano sortito così
bene Come un dio immortale sembrò spingermi negli angoli più remoti della mia
mente, ripetendosi come l'eco di qualche giorno fa con suprema insistenza.
Maria Teresa aveva
compiuto l'atto involontario di riattizzare un piccolo fuoco: non aveva capito
che mi aveva stregato un'altra volta. E ora tutta la violenza di questa
confessione mi sembra alquanto chiara. Le sue storie sembrano fiorire, e questo
ho potuto confermarlo quando ho percorso per l'ennesima volta anditi in
penombra e imboccato corridoi che mi hanno portata in stanze buie e ombrose. Un
alone azzurrognolo filtrava dalle fessure di una caverna che si affacciava sul
mare. Il suo bagliore si proiettava sino alla foce di un mare perennemente in
tempesta. Parlarne mi ha conferito qualche difficoltà: ho lasciato cadere un
certo silenzio che non ha bisogno di scuse per essere riempito o battute per
non pensare al lavoro o alla mia inutilissima vita. In qualche giorno, sul
prevenire delle feste, mi ero trovata in compagnia di sconosciuti compagni di
viaggio che hanno parlato quando è stato necessario, taciuto quando ci voleva
silenzio. Intrattenendomi nel loro caldo abbraccio senza essere invadenti. Non
ho potuto fare a meno di sorridere per la famigliarità di tutto questo,
apprezzando la loro volontà, il desiderio di essere solidali, il panico nei
loro occhi e il timore di non poter essere capiti e aiutati. Tra uomini
avvenenti e ambiziosi, fantasmi del passato, in una trama dipanata egregiamente
il cui risultato alla fine mostra un lavoro ben fatto.
Non avrei mai
immaginato che romanzi come quello della Steri finissero relegati in qualche
soffitta impolverata della mia anima. Non mi intimidiva ciò che avrei potuto
vedere, o che Bagliori nel buio potesse annoiarmi. Una nuova avventura
reclamava la mia attenzione. E quando non sarebbe stata più necessaria la mia
presenza fra le sue pagine avrei potuto assaporare la mia ricompensa:
concludere un romanzo giallo o noir. Con calma e senza alcun pregiudizio per
convincermi che non tutto ciò che si tinge di "nero" o di misteriose
sparizioni possono tediarmi.
In qualche momento
della mia permanenza fra le sue pagine ho iniziato a pensare a questi bagliori
sinistri come preludio di dolore. Nell'ombra avevo immaginato che quella luce
spettrale mi aveva confinato nel suo spazio, e che i muri di questa piccola
grotta trasudassero mancanza, dolore o perdita, che scivolava come miele nero
lungo le rocce e formava pozze gelatinose ai piedi. Soprattutto nell'ombra,
quando mi era parso di vedere il volto di una donna.
In quest'isola le mie giornate,
perennemente avvolte da banchi di nuvole grigie e ombrose, brillavano furtive
come un disco candido sulla placida superficie di un lago e, sporgendosi
morbidamente con la loro pallida luce, proteggevano con il suo chiarore i miei
entusiasti viaggi pomeridiani. Niente ha spiegato cosa ha attirato la mia
attenzione, quale intento narrativo abbia ammaliato il mio spirito quando, la
sera, le soavi note che si sono librate nell'aria acquietarono la mia mente
come una lenta litania. Tuttavia, catapultarmi su uno spazio ancora per me
oscuro e profondo di cui non sapevo assolutamente nulla, aveva destato il mio
fascino. Attanagliato le viscere, con trasporto ed impeto, accarezzandomi come
morbida pelle.
In un breve lasso di tempo sono stata
coinvolta da una serie di situazioni dominate dalla disperazione, che hanno
turbato il mio animo e avvolto completamente il mio corpo. Facendomi perdere la
cognizione del tempo e, in qualche ora, divenendo più essenziali persino della
mia stessa vita.
In una notte dall'aria fredda e
pungente, i miei occhi seguivano i caratteri stampati di un romanzo che è stato
composto incidendo un delitto sulle pagine e, con le palpebre pesanti e il
tablet posto a mò di leggio sopra le gambe, non riuscivo a scollarmi se non
quando giungevo alla fine del capitolo. Un omicidio si contendeva silenzioso la
mia coscienza. Nel cuore della notte, con il silenzio delle mie riflessioni, ho
osservato inquietamente la tragica vicenda di una donna manovrata da un fato
egoista e bastardo come piccole marionette. Ho visto cose che non avrei dovuto
vedere, avvertito paure come una malattia che avrebbe cominciato a manifestarsi
immediatamente, dapprima in modo quasi impercettibile, poi con la fatalità di
una condanna. Mi sono immedesimata a tal punto da provare empatia per ogni
singolo personaggio. Disillusi, feriti, senza alcun futuro ne prospettiva. E,
nel segreto del loro animo, invidiosi del resto del mondo, per la struttura
della loro vita, l'importanza e il significato di quello che avrebbero potuto
ottenere in un futuro più roseo. Anime peccatrici intrappolate in un pozzo buio
e profondo che, al di la di quella maschera di cera tanto gelosamente
custodita, vivono costantemente col timore di essere puniti: gente comune che
conducevano una vita spensierata, ma a cui è stata tolta la felicità come un
alito di vento.
Bagliori nel buio è un quadro brillantemente costruito in cui ogni
pagina trasuda insoddisfazione, frustrazione, amore, dolore e che ammalia sin
dal primo sguardo. Una storia in cui, questi manichini ombrosi che l'autrice
descrive, in una manciata di secondi, divengono "persone". La
tristezza e l'insoddisfazione è talmente palpabile che, quando loro la lasciano
trapelare, sembra di viverla in prima persona. Il sale delle lacrime versate da
Elena, bruciano il viso. Ma solo troppo tardi ti accorgi del prezzo che hanno
dovuto pagare per sottrarsi al loro destino. Ogni grumo di felicità sembra
essere stato deturpato. Il fato, così docile, ragionevole, disponibile a
trattare all'inizio, alla fine ha esagito una crudele vendetta in cambio della
felicità.
Una storia di redenzione e cambiamenti,
nella quale gli omicidi sono all'ordine del giorno, ma i cui atti violenti
continuano a ferire i cuori dei più sensibili. Un accozzaglia di avvenimenti, personaggi
delineati magistralmente, che hanno annientato il mio spirito.
Valutazione d'inchiostro: 4+
Ciao Gresi
RispondiEliminaNon fa per me questa volta passo e la mia wish list ne sarà felice
Ahahaha Susy! Ti capisco, ma questo romanzo è davvero carino ☺ nonostante il genere non è il mio preferito ☺☺
Eliminanon conosco questa autrice, ma dalle tue parole sembra proprio introspettiva come storia. La terrò presente, per i periodi in cui necessito di quello
RispondiEliminaTi consiglio caldamente la lettura dei suoi romanzi ☺ potrebbe piacerti 😉
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