La
lettura del romanzo di cui vi parlerò quest'oggi non nasconde il mio
apprezzamento: una bella, semplice ma avvincente storia, pubblicata quest'anno,
e letta esclusivamente per l'ennesima sfida indetta su Facebook J Come un vascello, sono stata trasportata
in mezzo a isolotti soleggiati, coperti di spiagge dalla fine sabbia, cielo e
mare divenuti quasi cristallini. E tutt'attorno, uno spettacolo che ha gettato
una particolare luce su un mondo che ha tanto di sacro e religioso e,
affacciarsi sulla sua balaustra, mi ha permesso di godere della commovente
bellezza di una famiglia che mi si è posta dinanzi, assieme ad avvenenti dame o
cameriere deste e servizievoli, tutti in silenzio, pronti a seguire ogni mia
mossa.
Titolo: Le sette sorelle. La ragazza delle perle
Autore: Lucinda Riley
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 15, 90 €
N° di pagine: 672
Trama: Londra. CeCe è a un punto di rottura: dopo la
morte del padre ha provato a riversare tutte le sue energie nell'arte, ma si
sente più sola che mai. Abbandonata da Star, la sorella preferita che ha ormai
trovato la sua vera famiglia e un nuovo amore, e senza ispirazione, decide di
fuggire da Londra alla ricerca del suo passato. Gli unici indizi sono una foto
in bianco e nero e il nome di una pioniera australiana vissuta un secolo prima.
Durante il viaggio per Sydney, CeCe decide di fermarsi nell'unico posto dove si
sente davvero se stessa: le meravigliose spiagge di Krabi, in Thailandia. Lì,
tra turisti e backpackers, incontra Ace, un giovane singolare e solitario
quanto lei, con un segreto da nascondere … Australia, 1906. La giovane kitty
McBride, figlia di un pastore di Edimburgo, arriva in Australia come dama di
compagnia della benestante signora McCrombie. Ad Adelaide, il suo destino si
intreccia con quello della famiglia Mercer, che possiede un impero nel
commercio delle perle. Da una parte Drummond, impetuoso e passionale, e
dall'altra suo fratello Andrew, sensibile e gentile, due gocce d'acqua dal
carattere opposto che si innamoreranno della stessa donna.
La recensione:
Mi
è sempre piaciuto nascere in un'altra epoca per poter vedere con i miei occhi
figure o persone che sin da bambina hanno gettato nel mio animo il seme della curiosità,
non dover vagare nell'incertezza su galassie di piccole intuizioni come una
sostanza confusa soggetta a continue modifiche. All'età di 25 anni mi rendo
conto che, le occasioni di avvicinarmi con una certa cura e delicatezza a una
delle più apprezzate autrici del XIX secolo, si contano sul palmo di una mano.
Non è la risposta che di certo chi ama spassionatamente quest'autrice non
vorrebbe sentire ne si aspetterebbero pronunciare dalle labbra di una ragazza
introversa e un po' solitaria che si affanna a tessere la tela della sua
esistenza, giorno dopo giorno. Eppure posso assicurarvi che adesso, dopo la
lettura di La ragazza delle perle,
accoglierò la Riley nel mio cantuccio personale con un certo calore in quanto
testimone di lunghe e precipitosi viaggi nel cuore dell'Australia, o in quelli
algidi e controllati dei suoi personaggi ai quali mi sono abbandonata nella mia
stanza in questi giorni che hanno scandito attimi di vita frenetici e
laboriosi. Quando tutti avevano sognato a occhi aperti leggendo di Kitty
contesa tra due avvenenti gemelli, come del resto ogni ragazza normale, io mi
distraevo con l'opera di formazione di un autore americano che, in pochissimo
tempo, rientra nella schiera di quegli autori di cui si serbe una certa fedeltà
che tuttavia rimane immutata nel tempo. Non è che avessi una certa riluttanza
ad approcciarmi alla Riley, non è che sentissi una qualche forza negativa
spingermi dall'alto verso tutt'altro fronti, o il semplice fatto di notare una
nuova opera pubblicata da questa instancabile autrice ogni qualvolta mi
dirigevo in libreria. Niente di tutto questo. Tutto si era ridotto a una cosa
ancora più semplice: il mondo che toccava la Riley e che ancora non mi era
toccato non mi seduceva per niente, non lo aveva mai fatto, e pensavo fosse
questa la conclusione la quale mi avevano condotta a giudicare con discrepanza
i suoi romanzi.
Per
quanto sia stata diffidente, non ho potuto fare a meno di cogliere un certo
fascino, qualcosa che tuttavia mi ha divertito e intrigato, non appena ho
deciso di accettare una sfida indetta su Facebook con la lettura di questo
romanzo. Ero incapace di fingere che ciò era stato una sorta di
"punizione" per ciò che avevo seminato. Per me le storie della Riley
erano prive di stimoli, emozioni; certamente mi avrebbero annoiato. Tuttavia il
fatto di trovare attorno a me qualcosa che mi fece constatare del contrario fu
un enorme colpo basso, provocando un profondo imbarazzo che finì per irritarmi.
Come avevo potuto lasciarmi influenzare da tutto questo? Come avevo potuto
essere così sciocca e superficiale?
Questa
mia sfuriata di insoddisfazione mi rendo conto può apparire improduttiva, una
stravaganza forse fuori contesto, specialmente in un contesto come questo,
eppure il mio comportamento in tutto questo mi aveva guadagnato la fama di
persona mal disposta a Lucinda Riley. Malgrado tutto, ho potuto evitare di
continuare in questo modo. Come?
Beh,
ho accettato il mondo da lei dipinto così com'è, non dando alcun peso alle
conseguenze per lasciarmi sedurre dai suoi avvenenti protagonisti, sapendo che
presto o tardi avrei dovuto realizzare una recensione corretta e sensata.
Come
tanti altri autori, anche per la Riley il mondo della finzione rappresentò
un'occasione per scalare montagne invisibili e descrivere gli infiniti regni
della fantasia. E terreno più fertile e affidabile per la propria ispirazione
fu la letteratura, in quanto la storia dipanata è stata alquanto semplice,
bella ed emozionante che sono certa può scalfire persino l'anima dei più
coriacei.
Come
la baia cristallina e gelata, la storia della bella CeCe si erse su una collina
maestosa raggiungendo e abbracciando un'intera storia e generazione di
famiglie. Avvolta dal silenzioso e inarrestabile passare del tempo che, nel
momento in cui io vi misi piede, fu del tutto indifferente alla mia intrusione.
L'insoddisfazione,
la nostalgia nel rivivere luoghi e persone oramai perduti, un'era che ha da
sempre destato il mio fascino, tutto questo ha aperto un varco nei recessi più
reconditi della mia memoria ed eretto un palazzo al quale, in questi ultimi
giorni di gennaio, vi ho fatto nuovamente ritorno. In un viaggio nel passato di
una donna che CeCe non ha mai conosciuto per davvero, che avrà proprio inizio
dall'Australia.
Quella
di La ragazza delle perle è una delle
più belle celebrazioni dell'amicizia, dell'amore e dei sogni che, nella sua
semplicità disarmante, cela del fascino. Leggendo ho come avuto l'impressione
di sognare ad occhi aperti, tornare nel XIX secolo e trovarsi davanti alla baia
luccicante di un posto davvero meraviglioso.
Racconto
di donne forti e allo stesso tempo fragili, timorose del senso della vita e del
tempo, che non sanno cosa aspettarsi dalla vita, dal tempo, un affresco per
tutti gli amanti del romanzo storico. Una saga famigliare che altri non è che
un intreccio di segreti, amori, misteri, capace di toccare le corde più
sensibili del nostro animo.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Questo libro mi incuriosisce molto anche se non ho mai letto niente di quest'autrice mi piacerebbe cominciare a scoprirla prima o poi
RispondiEliminaNemmeno io, e infatti questo è il primo romanzo che leggo di lei :)
EliminaIo vorrei tanto, prima o poi, iniziare questa serie.
RispondiEliminaDalla tua recensione non ho capito, i primi 3 ti son piaciuti e questo no?
Non ho letto i primi tre, Sims. E questo mi è piaciuto. Ho solo messo in evidenza il fatto che non l'ho letto prima XD
Eliminaah quindi capisco che ogni libro è diciamo "autoconclusivo" ...cioè si può leggere indipendentemente ;)
EliminaSi, esattamente ☺☺
EliminaQuesto libro mi incuriosisce molto. Anche io amo gli approcci terreni, dei libri scritti da autori vissuti in un tempo che non è di sicuro il nostro. E, come per te, c'è sempre quel timore di ritrovarsi a non capire o a non condividere determinati pensieri. Spero di leggere questo, e gli altri tre che lo precedono molto presto. Un abbraccio.
RispondiEliminaOh, te lo auguro vivamente anche a te! Un abbraccio :)
EliminaCiao Gresi, capita a volte di trascurare autori che poi si rivelano piacevoli sorprese, l'importante è scoprirli ;-) Anch'io quest'anno vorrei leggere qualcosa della Riley, ho già un suo libro che mi aspetta in libreria!
RispondiEliminaAttendo allora di conoscere il tuo parere 😉😉
EliminaIt seems nice book. I haven't read any of this series. May be will like to read this one.
RispondiEliminahttps://clickbystyle.blogspot.in/
Oh yes. it is. I have not read the previous volumes, but you can read it independently from the previous volumes ☺
EliminaE' da parecchio che ho abbandonato le sette sorelle, ho letto i primi due capitoli e poi mi son abbattuta su certi capitoli che ho trovato lenti :( forse non era il momento :( però la tua recensione mi ha fatto venir voglia di riprenderla, insomma mi sento incoerente XD
RispondiEliminaPer me invece questo è il suo primo romanzo che leggo, quindi non so dirti XD Ma posso dirti che questo mi è piaciuto molto, e che non ha deluso le mie aspettative ☺☺
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