Una
sera di fine aprile, mi sedetti sul divano, presi la mia copia sgualcita di 1Q84,
e mi misi a leggere. Sedevo con le gambe incrociate, pronta ad immergermi in un
avventura che avevo esplorato già quattro anni fa. Il discorso, la trama, è
sempre la stessa, finché non ricordai quanto di Tengo e Aomame serbassi un
ricordo speciale e bellissimo. Quest'oggi, quindi, in un periodo un po'
turbolento della mia vita, vi racconto tutto quello che ho letto in 1100
pagine, tutti i miei discorsi con la loro anima passionale e drammatica, la mia
esplorazione personale dell'autore, le mie teorie, così come l'amore nei
riguardi del mondo onirico giapponese, espresso tutto ciò con una certa
veemenza e sicurezza che spero possa scalfire i cuori di chiunque.
Titolo:
1Q84. Libro 1, 2, 3.
Autore:
Murakami Haruki
Casa
editrice: Einaudi
Prezzo:
26 €
N°
di pagine: 1100
Trama:
Tokyo, 1984. Aomame è
un'assassina spietata e fragile. In minigonna e tacchi a spillo, vendita
tutte le donne che subiscono violenza, con una tecnica micidiale e invisibile.
Tengo è un ghost writer che deve riscrivere un libro inquietante, pericoloso
come una profezia. Entrambi si giocano la vita in una storia che sembra
destinata a farli incontrare. Ma
quando Aomame vede sorgere in cielo una seconda luna, capisce che, forse, non
potranno condividere neppure la stessa realtà.
La recensione:
Siamo venuti in questo mondo per incontrarci.
Non lo sapevamo, ma questo era lo scopo per cui siamo finiti qui dentro.
Abbiamo dovuto affrontare tanti ostacoli, cose assurde, inspiegabili. Cose
strane, sanguinose, tristi. A volte anche belle. Ci è stato chiesto un
giuramento e l'abbiamo fatto. C'erano delle prove da superare, e le abbiamo
superate. Finalmente l'obiettivo per cui siamo venuti qui è stato raggiunto.
Ed è finito. Così com'è iniziato. L'epilogo,
scenari onirici suggestivi e sconcertanti - ideati con raffinatezza e
sontuosità -, periodi semplici e
scorrevoli che l'autore intreccia alla perfezione. Storie che non possiedono
nulla di speciale ma che sono il vero ritratto della realtà. Poi l'ennesimo
straordinario sogno con il quale Murakami Haruki mi ha cullato per un po' di
tempo è svanito come nebbia.
Una storia ambiziosa in cui non si riesce a
distinguere fra finzione e realtà, che prende vita pian piano come la
costruzione di un origami. Reca il presagio di una lenta sofferenza capace di
logorare dall'interno lo spirito delle persone. Suscita nel lettore un empatia
naturale, risvegliando zone assopite nel fondo della sua coscienza. Trascina in
un luogo meraviglioso impossibile da descrivere, con la tangibilità di alcune
immagini: un vecchio orologio che scandisce il tempo senza fermarsi; un
lampione che illumina di una luce biancastra il piccolo parco della zona più
vicina; un acquario deserto di notte, zeppo di pesci invisibili e immaginari
che ruotano silenziosi tra gli alberi senza dar segno di volersi fermare. Con
due pallide lune che fluttuano in cielo, che reclamano la nostra attenzione.
Che l'autore riesce magistralmente a evocare e che vibrano di potenzialità
simbolica.
Seguiamo di pari passo le vicende di Aomame e
Tengo e della loro ingarbugliata storia d'amore cui risulta difficile credere
che, in un mondo labirintico e convulso, i cuori dei due giovani avessero
conservato intatto il loro legame anche a distanza di vent'anni.
La barriera frangivento che scinde il mondo
di là con quello di qua si estende cristallina senza rivelare la propria
presenza. Quasi assente, essa si estende silenziosa come una miriade di spiriti
radunati che raccontano bisbigliando la loro storia, invocando l'arrivo di
molti altri spiriti, molte altre storie. Due giovani pieni di desideri, che
hanno da sempre preservato la beata speranza di poter un giorno ricongiungersi.
Una storia che ha un ché d'inquietante e misterioso, come una farfalla ferma
che, improvvisamente, si sveglia e svolazza spaventata nell'aria. Ci parla di
crisalidi d'aria e di piccoli esseri denominati Little People che continuano a
galleggiare fino all'ultimo in una piscina piena di misteri e punti interrogativi.
Dal ritmo lento e sincopato, fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo
umano. Si camuffa tra le mura di un mondo ombroso e sentimentale. Descrive
situazioni inverosimili e sorprendenti che conducono il lettore a immergersi in
profondità del proprio inconscio.
1Q84, ennesimo romanzo realista/
sentimentale di Murakami, con le sue figure evanescenti che avvertono la
presenza di una nuova realtà. Una realtà che sarebbe presto diventata loro e a
cui devono adattarsi il più fretta possibile, come un animale che è stato
trasportato in una nuova foresta che per sopravvivere deve imparare in fretta
le regole del luogo. Una realtà che avrebbe colmato quel senso d'incompletezza
delle loro esistenze. Un amore quasi surreale ma intenso che si è insinuato
attraverso una piccola fessura tentando di riempire il vuoto che c'era dentro
di loro. La sua lettura è stata quasi come un sogno tranquillo ma emozionante,
intrigante, profondo, benefico, durato quindici intensissimi giorni e giunto
dopo una sfilza di letture di vario genere. Ennesimo straordinario e
stupefacente quadro dell'autore giapponese più amato degli ultimi tempi che
trascina il lettore in un mondo in cui si fondono realtà e finzione. Dove
l'amore funge da bisogno primordiale di appartenenza, in cui l'uno non riesce a
vivere senza l'altro. I protagonisti sono due anime dannate e appassionate, legati
da un amore cocente e indissolubile. Un amore spontaneo e irruento, in bilico
tra il reale e il possibile. Due personaggi dipinti in tutto il loro
meraviglioso fascino. Due ombre che, al momento del loro ricongiungimento, si
fondono insieme salvando le loro anime da
un mondo di tenebre e oscurità.
Questo romanzo è un altro tassello che compone il ciclo
di romanzi che s'intrecciano nell'universo letterario di Murakami. Personaggi e
fili argomentativi gettano tra loro ponti narrativi e tematici, sebbene
ciascuno di essi offra una storia indipendente e chiusa a se stessa. Ci sono
vasti richiami a A sud del confine, a
ovest del sole, un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il
desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" e il bisogno
irrinunciabile di essere se stessi. 1Q84
narra una storia realista, sentimentale e seducente che è una nostalgica
rievocazione del passato, costantemente punteggiato da riferimenti musicali che
ne accentuano il tono elegiaco. Il titolo è un omaggio a Orwell e alla sua
celeberrima opera, 1984. E’ anche la
rivisitazione di un’epoca irrecuperabile, che scivola nel passato, dove c’è
gente controllata da un Leader, le informazioni sono limitate, i misteri
s'infittiscono e, sin dall’inizio, non si riesce a distinguere fra finzione e realtà.
Il meccanismo del mondo funziona come di consueto: le cicale cantano, le nuvole
fluttuano nel cielo, il fruscio delle fronde degli alberi, sembra di percepire,
in questo ripetersi senza cambiamenti del mondo, una nota di particolare
freschezza. Qualcosa che, come dice Aomame, non lo fa sembrare come un romanzo.
Piuttosto il mondo reale, pieno di smagliature, anticlimax e difformità. Una
realtà metafisica in cui si provano dolori, sofferenze. In cui anche la morte
cui si va incontro è vera. Rosso sangue
che scorre. Una dimensione che per riconoscerla, basta semplicemente un piccolo
gesto: alzare gli occhi al cielo. Assistere alla nascita di due bellissime
lune, meravigliose e allo stesso tempo terrificanti, che se ne stanno sospese
nel limpido cielo di un tardo pomeriggio estivo. Questo satellite silenzioso e solitario.
Poggia più sulle descrizioni dettagliate, possibili e
precise delle cose che il lettore non s'immaginerebbe neanche, come quello del
concetto delle due lune. Funge da anticorpo come una sorta di strada che unisce
due binari, due tangenti parallele che ignorano la possibilità di potersi
toccare; è venato da una strana e singolare cupezza che, ai più sensibili,
potrebbe recare un po' di sofferenza emotiva. Cattura l'attenzione del lettore
per la sensibilità per cui è amalgamato alla storia e per il suo modo di
tradurla in termini riconoscibili, in cui diviene sempre più forte e presente
l'esigenza dell'autore di esplorare la zona dei sentimenti. E', inoltre,
evidente come la sintonia tra l’autore e la sua ispirazione si rispecchi nei
personaggi, che si rispecchiano perfettamente nei personaggi. Marionette
tratteggiate nitidamente che, con la loro oscurità, la loro malinconia, la loro
vita riescono a catturare tutto ciò che li circonda. Esplicati mediante un
toccante e sano lirismo, capace di esprimere idee o concetti primordiali;
l'insoddisfazione o l'ostilità nei riguardi del prossimo; l'esistenza vuota che
sono costretti a vivere giorno dopo giorno che, agli occhi del lettore, li
rendono come una sorta di alter ego dello stesso Murakami. Giovani pieni di
desideri, solitari, che hanno in comune profonde ferite dell'anima, che
convivono con un vuoto insopprimibile e portano avanti una battaglia senza
fine. Enigmatici, imperscrutabili, pieni di grandi emozioni schiacciati dalla
repressione e tratteggiati con distacco, per determinate ragioni, sono stati
abbandonati dai genitori. Sono stati costretti a percorrere un cammino dove non
era contemplata la tenerezza dei propri famigliari. Per sopravvivere, sono
stati costretti ad adattarsi a questa condizione. Nonostante a volte si siano
sentiti materiali di scarto, un insieme di resti inutili e sporchi.
Le persone e le cose
che lo circondavano perdevano ogni rapporto con lui. Quel muro liquido
inghiottiva progressivamente tutto il suo corpo. Sebbene avesse la sensazione
che il mondo si stesse oscurando e chiudendo, la sua coscienza non si
indeboliva.
Eppure, è bastato un piccolo gesto a cambiar loro la
vita. A renderli partecipi dei loro segreti. A farli sentire come un uccellino
che vola e può sentire la forza del vento. A scorgere in lontananza un
paesaggio, ma troppo distante per poterne cogliere i particolari. Stringere il palmo
piccolo e caldo di una ragazzina di dodici anni, in cui era racchiuso tutto ciò
che c'era da sapere sulla vita, ha permesso loro di capire che nel mondo esiste
davvero un posto per questi due giovani innamorati. Un luogo magico in cui l'amore illusorio e quasi irraggiungibile di
due amanti nati sotto una cattiva stella avrebbe potuto sfociare in tutta la
propria essenza.
1Q84 è un complesso, immane lavoro di riferimenti incrociati
su un tema particolarmente noto nella produzione murakamiana. Leggendolo con
passione, facendosi avvolgere dalla storia, si ha la sensazione che non si
tratti più di un semplice libro, ma che si espanda oltre le pagine verso la
realtà, trasformandola, come se una seconda luna comparisse in cielo. Una trama
calcolata a tavolino e dipanata con meticolosità nell'alternarsi dei capitoli,
che svolgono il racconto seguendo alternativamente i due protagonisti e facendo
vedere poco per volta le ragioni del loro accostamento. Più precisa e
penetrante, più accurata nei dettagli che ricca nella sostanza, e una fantasia
costruttrice che vince sulla profondità del tema trattato.
Leggere l'ennesimo capolavoro di Murakami è stato davvero
bellissimo. Nessuno come lui suscita protezione, quasi fosse un compagno
segreto. E' come passeggiare in compagnia della nostra naturale capacità di
essere ciò che siamo, senza particolare attenzione per il divenire. Accettare
di privarsi degli occhi e lasciarsi condurre nel flusso incontenibile del suo
viaggio onirico.
Mi ha accompagnato, in questa meravigliosa avventura, per
un periodo lunghissimo, per i miei standard. Talvolta, di notte, con il libro
poggiato a mo di leggio sopra le gambe, gli occhi che seguivano i caratteri
stampati e le palpebre pesanti, non riuscivo a scollarmi se non quando giungevo
alla fine del capitolo. Due mondi si contendevano silenziosi la mia coscienza.
Come l'acqua di mare e l'acqua dolce che alla grande foce di un fiume
combattono. Nel cuore della notte, con la civetta bianca che vegliava su di me
e la sua sapienza mi regalava la conoscenza della notte, ho sentite mie le avventure
di Tengo e Aomame. Artefici di una vita semplice e monotona, dai ritmi
prevedibili e senza ombra che, adesso, con la lettura appena terminata e una
tristezza indicibile nel petto, mi accorgo di come quei due hanno lasciato
dietro di loro uno spazio vuoto che aveva la forma di una persona.
Ma quando, superando
un po' di difficoltà, si finisce di leggere, l'effetto è sconvolgente. Anche se
lascia una strana sensazione, difficile da spiegare o addirittura sgradevole.
Valutazione d'inchiostro: 5
ho sempre voluto leggere un libro di Murakami: in genere sono molto appassionata alla cultura nipponica, e questo autore mi ha sempre affascinata molto. Dalla tua recensione trasuda il suo stile "evanescente", la tua valutazione finale credo potrà essere un motivo in più per prenderlo prossimamente, purtroppo il prezzo dell'edizione "particolare" non è dei più economici, però, vabbè, potrò fare un piccolo sacrificio e prendere quella economica!
RispondiEliminaTi capisco, Sabry ☺ io infatti comprai quello in edizione economica, quello a 13€. E la storia è comunque molto bella. Ci ho messo quasi una settimana per finirlo, ma ne vale davvero la pena ☺☺
EliminaCiao! La tua recensione è davvero magnifica, scrivi davvero meravigliosamente! Non ho mai letto nulla di Murakami, ma è anni che mi riprometto di farlo! Sicuramente, ora questa trilogia mi ispira tantissimo! Non so se comincerò proprio con essa, vediamo ^^ Tu cosa mi consiglieresti? Secondo te va bene come esordio dell'autore?
RispondiEliminaPs abbiamo cambiato da poco piattaforma, se non ci hai ancora trovate ti lascio il link :D A presto!
https://bookishbrains.wordpress.com/
Grazie mille per la visita! Ricambieró con piacere ☺
EliminaRiguardo a Murakami, ti consiglierei una lettura un pó più leggera. Ad esempio, La ragazza dello sputnik ☺ 1Q84 è un romanzo meraviglioso, ma un complesso lavoro su ciò che ha più significato per l' autore: la lettura e la scrittura ☺ e come primo approccio penso 1Q84 non sia appropriato ☺ Attendo in ogni caso aggiornamenti ☺
Come sempre, recensioni splendide le tue, Gresi. Spesso leggo senza commentare, il più delle volte riesco a ritagliarmi pochissimo tempo per il blog e per leggere le recensioni altrui, ahimè. Ma credimi, la passione che tu metti nelle tue è cosa rara.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Murakami, è uno degli autori che più amo; e, manco a dirlo, ho letto 1Q84 - anche se non ho avuto modo di dedicargli una recensione nel blog, l'ho letto in una fase in cui purtroppo avevo pochissimo tempo per dedicarmi alle recensioni. L'ho amato, mi sono immersa, come te, in quell'atmosfera onirica, e come te ho provato alla fine una sorta di stordimento, come quando ti svegli troppo in fretta da un sogno intenso.
Il libro è complesso, complimenti per come sei riuscita a dipanare perfettamente le tante sfaccettature in maniera sintetica ^_^.
Io devo dire che di lui continuo a preferire Dance Dance Dance e Kafka sulla spiaggia, ma questo certamente è un libro che vale la pena leggere, se si ama la sua penna onirica.
Ciao, Letizia! Grazie mille per il commento e per le belle parole ☺ Murakami ha scritto romanzi meravigliosi; questo si annovera fra le mie letture preferite, ma sono dell'idea che non tutti lo amerebbero per come lo amiamo noi ☺☺
Eliminami riprometto sempre di leggerli, oggi ho una spinta in più
RispondiEliminaGrazie, Chiara! Spero allora possa piacerti ☺☺
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