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sabato, settembre 29, 2018

Gocce d'inchiostro: L'apprendista geniale - Anna Dalton

Anch'io mi sono fatta sedurre dalla bellissima copertina - le copertine di questa casa editrice sono sempre molto belle -, ma invece di godermi la storia come avrei dovuto mi sono messa a cercare qualcosa che è stato piuttosto diverso da ciò che mi ha propinato l'autrice: una storia carina, ma niente di più. I libri sono tuttavia un antidoto alla tristezza, e leggere l'esordio della Dalton non è stato poi così brutto come credevo. Ho potuto così abbandonare la mia casa, ed immergermi fra gli androni soleggiati di un istituto in cui Andrea vi imprimerà le sue radici. Perché questa storia è solo l'inizio di quel che veramente ci dovremo aspettare, un quarto di una mela ancora immatura. Tutto sta nel saper aspettare, e vedere cosa ci riserverà il futuro.



Titolo: L'apprendista geniale
Autore: Anna Dalton
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 16, 90 €
N° di pagine: 270
Trama: Andrea attraversa il cancello del college correndo, mentre la vista di Venezia si perde all'orizzonte. E' in ritardo e ancora più maldestra con il pesante borsone sulle spalle. In tasca stringe tra le mani un fogliettino di carta con su scarabocchiato scrivi, scrivi. Tre semplici parole che la madre le ha insegnato quando era una bambina e che le danno sicurezza. Parole che, ancora adesso, la guidano verso il suo sogno; diventare una giornalista. Perché, dal giorno in cui è riuscita a tenere la penna in mano, Andrea ha riempito fogli e fogli scrivendo su tutto. Ora finalmente è entrata in una delle scuole di giornalismo più prestigiose. Ci è riuscita solo grazie a una borsa di studio per i suoi ottimi voti. Ma lì quello che ha imparato non basta. Perché tra quelle aule 'ambizione guida ogni cosa e gli studenti sono pronti a tutto per ostacolarla. Per fortuna, accanto a lei, ci sono tre amici che non si sono fermati davanti alla sua timidezza. C'è Marylin che veste sempre di nero, Andre che le sta dietro come la sua ombra. E soprattutto c'è l'enigmatico ragazzo che si fa chiamare JOker. Dietro il suo enorme sorriso si nasconde un segreto che il cuore di Andrea vorrebbe svelare. Con loro accanto si sente più decisa. Eppure la posta in gioco è molto alta. Diventare una giornalista per lei significa tutto. Adesso deve attaccarsi sempre più forte al suo desiderio. Perché non può deludere chi le ha fatto promettere di difenderlo.


La recensione:
Secondo me dovevo sapere tutto del viaggio che avrei dovuto aspettarmi da una lettura come questa. Solitamente, e più che volentieri, mi abbandono alla lettura dei romanzi pubblicati dalla Garzanti per i colori, il titolo o le bellissime copertine con cui sono rivestite storie di gente comune, inusuali o atipiche, come una vecchia pratica avviata tanti anni fa. Chiunque ami le cover dei romanzi o pretende di esporre, fra gli scaffali della sua strapiena libreria, piccoli pezzetti di arte, dalle mille sfaccettature, dalle mille tonalità, si fa influenzare dalla loro bellezza. La storia, il cuore pulsante su cui ruotano le vicende passano in secondo piano: lo scrittore deve solo saper magistralmente invitare il lettore a seguire un certo percorso. Poi il resto verrà da solo. Dopo qualche tempo potrà giudicare - se lo riterrò opportuno - se serbare un ricordo speciale o meno.
Il romanzo della Dalton, con la sua bellissima copertina dai toni accesi e sgargianti, cascate di parole riversate su un foglio bianco, risiede nella mia coscienza come un ricordo gradevole, di facile intrattenimento pur di trascorrere qualche ora in piacevole compagnia. Immagino che la Dalton aspirava a scrivere già da qualche tempo. Quel che non potevo immaginarmi è che nel posto in cui tutto ciò accadde avrei fatto dell'intero romanzo un luogo dove trascorrere qualche ora in tranquillità, ma niente di più.
Il primo atto - se così lo si vuol definire - fu l'arrivo. Il lento traghetto di una nave mi avrebbe condotta dalla Sicilia a Venezia, e, per giunta, sarei finita fra le vecchie mura di una scuola facoltosa e prestigiosa. Io che ero stata una delle poche lettrici a leggere questo romanzo dalla sua pubblicazione, avrei dovuto tenermi stretto questo segreto. Come una viaggiatrice ho così intrapreso incuriosita questo viaggio, già diffidente dopo i primi tre capitoli: tutta inorgoglita di questa nuova esperienza, ora poco felice verso un paradiso terrestre mancato.
Quello di Anna Dalton è un tentativo letterario a mio parere riuscito, che si presenta splendido e indimenticabile ma che alla fine ci impedisce di avvertire quel calore che certi tipi di storie promettono. Ogni cosa sembrava trasudare un certo calore. Il cuore pompava sangue, il respiro affannoso che si dimenava e contraeva dalla gabbia toracica. Ho cercato di muovermi fra i meandri di questa storia, in compagnia di una ragazza i cui ricordi gli aveva annebbiato i sensi. L'avevano trascinata sull'onda del necessario, in un sonno torbido ma poco intenso. Qualcosa mi aveva indotta a recarmi fra le pagine di L'apprendista geniale, e tutto questo ha avuto a che fare con il senso di insoddisfazione o mancato appagamento che hanno popolato questi ultimi giorni di settembre.
Tardi mi sono resa conto che la storia che ho letto fra le pagine di questo romanzo è stata bella ma poco emozionante, seppur alquanto semplice. Io mi era fatta una certa idea di questa storia, e l'autrice se n'era fatta una alquanto diversa. Un'idea carina, ma poco convincente in quanto non ho potuto sentirmi coinvolta, unanime con i suoi protagonisti.
Interessante. Ma cosa potevo farci di una storia che mi ha trasmesso molto poco? Cos'avrei dovuto fare per giudicare il romanzo della Dalton diversamente?
In una dimensione affascinante come un dipinto, in cui le giornate che si susseguono sembrano rivelarsi e srotolarsi come uno spettacolo intriso di sofferenze, incertezze e paure, nella vana speranza che il lettore possa rivivere gli orribilanti momenti di solitudine della sua protagonista, Anna Dalton ci proprina pochi indizi. Ci rivela poche cose, si impampina in dettagli poco rivelanti, e realizza così qualcosa che non mi ha permesso di vestire i panni di una ragazza semplice, appassionata di scrittura e di cinema, inconsapevole di essere entrata in un nuovo cielo di persecuzione.
Una storia semplice e un po' banalotta che purtroppo non riesce a lasciare un segno del suo passaggio, personaggi il cui animo ancora sonnecchia, silenzioso come la solitudine intrisa nell'animo della protagonista, il bello della sua lettura sta nella bellezza di un paesaggio comune ma armonioso. Un mondo tranquillo ma senza amore, che ha segnato queste ultime nottate di settembre. Impedendomi di conneterci a un livello così intimo da esserne travolta.

Valutazione d'inchiostro: 3

8 commenti:

  1. Ciao Gresi, anch'io amo le pubblicazioni Garzanti e le loro cover! Per quanto riguarda questo romanzo... sinceramente non mi ispira molto, perciò non credo che lo leggerò...

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    1. Sai, non è propriamente una brutta lettura! Il problema penso derivi da me, che mi aspettavo di leggere qualcos'altro :)

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  2. Anche io dovrei imparare a resistere alle belle copertine, ma non sempre ci riesco. Questo libro poi ha anche un'ambientazione, Venezia, che mi attira sempre molto. Devo dire che nonostante non ti abbia convinta del tutto, magari come lettura di intrattenimento potrei tenerlo in considerazione.

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    1. In effetti non è una cattiva lettura. Cioè, se si vuol trascorrere qualche oretta in piacevole compagnia il romanzo della Dalton è validissimo ☺☺

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  3. Peccato, avevo letto altre recensioni positive. In ogni caso al momento ho altri libri in wishlist.

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  4. adoro le pubblicazioni Garzanti, pacceto sia solo da 3 stelle =(

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