Anch'io mi sono fatta sedurre
dalla bellissima copertina - le copertine di questa casa editrice sono sempre
molto belle -, ma invece di godermi la storia come avrei dovuto mi sono messa a
cercare qualcosa che è stato piuttosto diverso da ciò che mi ha propinato
l'autrice: una storia carina, ma niente di più. I libri sono tuttavia un
antidoto alla tristezza, e leggere l'esordio della Dalton non è stato poi così
brutto come credevo. Ho potuto così abbandonare la mia casa, ed immergermi fra
gli androni soleggiati di un istituto in cui Andrea vi imprimerà le sue radici.
Perché questa storia è solo l'inizio di quel che veramente ci dovremo
aspettare, un quarto di una mela ancora immatura. Tutto sta nel saper
aspettare, e vedere cosa ci riserverà il futuro.
Titolo: L'apprendista geniale
Autore: Anna Dalton
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 16, 90 €
N° di pagine: 270
Trama: Andrea attraversa il cancello del college correndo, mentre
la vista di Venezia si perde all'orizzonte. E' in ritardo e ancora più
maldestra con il pesante borsone sulle spalle. In tasca stringe tra le mani un
fogliettino di carta con su scarabocchiato scrivi, scrivi. Tre semplici parole
che la madre le ha insegnato quando era una bambina e che le danno sicurezza.
Parole che, ancora adesso, la guidano verso il suo sogno; diventare una
giornalista. Perché, dal giorno in cui è riuscita a tenere la penna in mano,
Andrea ha riempito fogli e fogli scrivendo su tutto. Ora finalmente è entrata
in una delle scuole di giornalismo più prestigiose. Ci è riuscita solo grazie a
una borsa di studio per i suoi ottimi voti. Ma lì quello che ha imparato non
basta. Perché tra quelle aule 'ambizione guida ogni cosa e gli studenti sono
pronti a tutto per ostacolarla. Per fortuna, accanto a lei, ci sono tre amici che
non si sono fermati davanti alla sua timidezza. C'è Marylin che veste sempre di
nero, Andre che le sta dietro come la sua ombra. E soprattutto c'è l'enigmatico
ragazzo che si fa chiamare JOker. Dietro il suo enorme sorriso si nasconde un
segreto che il cuore di Andrea vorrebbe svelare. Con loro accanto si sente più
decisa. Eppure la posta in gioco è molto alta. Diventare una giornalista per
lei significa tutto. Adesso deve attaccarsi sempre più forte al suo desiderio.
Perché non può deludere chi le ha fatto promettere di difenderlo.
La recensione:
La recensione:
Secondo
me dovevo sapere tutto del viaggio che avrei dovuto aspettarmi da una lettura
come questa. Solitamente, e più che volentieri, mi abbandono alla lettura dei
romanzi pubblicati dalla Garzanti per i colori, il titolo o le bellissime
copertine con cui sono rivestite storie di gente comune, inusuali o atipiche,
come una vecchia pratica avviata tanti anni fa. Chiunque ami le cover dei romanzi
o pretende di esporre, fra gli scaffali della sua strapiena libreria, piccoli
pezzetti di arte, dalle mille sfaccettature, dalle mille tonalità, si fa
influenzare dalla loro bellezza. La storia, il cuore pulsante su cui ruotano le
vicende passano in secondo piano: lo scrittore deve solo saper magistralmente
invitare il lettore a seguire un certo percorso. Poi il resto verrà da solo.
Dopo qualche tempo potrà giudicare - se lo riterrò opportuno - se serbare un
ricordo speciale o meno.
Il
romanzo della Dalton, con la sua bellissima copertina dai toni accesi e sgargianti,
cascate di parole riversate su un foglio bianco, risiede nella mia coscienza
come un ricordo gradevole, di facile intrattenimento pur di trascorrere qualche
ora in piacevole compagnia. Immagino che la Dalton aspirava a scrivere già da
qualche tempo. Quel che non potevo immaginarmi è che nel posto in cui tutto ciò
accadde avrei fatto dell'intero romanzo un luogo dove trascorrere qualche ora
in tranquillità, ma niente di più.
Il
primo atto - se così lo si vuol definire - fu l'arrivo. Il lento traghetto di
una nave mi avrebbe condotta dalla Sicilia a Venezia, e, per giunta, sarei
finita fra le vecchie mura di una scuola facoltosa e prestigiosa. Io che ero stata
una delle poche lettrici a leggere questo romanzo dalla sua pubblicazione, avrei
dovuto tenermi stretto questo segreto. Come una viaggiatrice ho così intrapreso
incuriosita questo viaggio, già diffidente dopo i primi tre capitoli: tutta
inorgoglita di questa nuova esperienza, ora poco felice verso un paradiso terrestre
mancato.
Quello
di Anna Dalton è un tentativo letterario a mio parere riuscito, che si presenta
splendido e indimenticabile ma che alla fine ci impedisce di avvertire quel calore
che certi tipi di storie promettono. Ogni cosa sembrava trasudare un certo calore.
Il cuore pompava sangue, il respiro affannoso che si dimenava e contraeva dalla
gabbia toracica. Ho cercato di muovermi fra i meandri di questa storia, in compagnia
di una ragazza i cui ricordi gli aveva annebbiato i sensi. L'avevano trascinata
sull'onda del necessario, in un sonno torbido ma poco intenso. Qualcosa mi aveva
indotta a recarmi fra le pagine di L'apprendista
geniale, e tutto questo ha avuto a che fare con il senso di insoddisfazione
o mancato appagamento che hanno popolato questi ultimi giorni di settembre.
Tardi
mi sono resa conto che la storia che ho letto fra le pagine di questo romanzo è
stata bella ma poco emozionante, seppur alquanto semplice. Io mi era fatta una
certa idea di questa storia, e l'autrice se n'era fatta una alquanto diversa.
Un'idea carina, ma poco convincente in quanto non ho potuto sentirmi coinvolta,
unanime con i suoi protagonisti.
Interessante.
Ma cosa potevo farci di una storia che mi ha trasmesso molto poco? Cos'avrei
dovuto fare per giudicare il romanzo della Dalton diversamente?
In
una dimensione affascinante come un dipinto, in cui le giornate che si
susseguono sembrano rivelarsi e srotolarsi come uno spettacolo intriso di
sofferenze, incertezze e paure, nella vana speranza che il lettore possa
rivivere gli orribilanti momenti di solitudine della sua protagonista, Anna Dalton
ci proprina pochi indizi. Ci rivela poche cose, si impampina in dettagli poco
rivelanti, e realizza così qualcosa che non mi ha permesso di vestire i panni
di una ragazza semplice, appassionata di scrittura e di cinema, inconsapevole
di essere entrata in un nuovo cielo di persecuzione.
Una
storia semplice e un po' banalotta che purtroppo non riesce a lasciare un segno
del suo passaggio, personaggi il cui animo ancora sonnecchia, silenzioso come la
solitudine intrisa nell'animo della protagonista, il bello della sua lettura sta
nella bellezza di un paesaggio comune ma armonioso. Un mondo tranquillo ma senza
amore, che ha segnato queste ultime nottate di settembre. Impedendomi di
conneterci a un livello così intimo da esserne travolta.
Valutazione
d'inchiostro: 3
Ciao Gresi, anch'io amo le pubblicazioni Garzanti e le loro cover! Per quanto riguarda questo romanzo... sinceramente non mi ispira molto, perciò non credo che lo leggerò...
RispondiEliminaSai, non è propriamente una brutta lettura! Il problema penso derivi da me, che mi aspettavo di leggere qualcos'altro :)
EliminaAnche io dovrei imparare a resistere alle belle copertine, ma non sempre ci riesco. Questo libro poi ha anche un'ambientazione, Venezia, che mi attira sempre molto. Devo dire che nonostante non ti abbia convinta del tutto, magari come lettura di intrattenimento potrei tenerlo in considerazione.
RispondiEliminaIn effetti non è una cattiva lettura. Cioè, se si vuol trascorrere qualche oretta in piacevole compagnia il romanzo della Dalton è validissimo ☺☺
EliminaPeccato, avevo letto altre recensioni positive. In ogni caso al momento ho altri libri in wishlist.
RispondiEliminaMagari a te potrebbe piacerti ☺☺
Eliminaadoro le pubblicazioni Garzanti, pacceto sia solo da 3 stelle =(
RispondiEliminaGià 😕😕
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