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domenica, novembre 24, 2019

Gocce d'inchiostro: Il lungo sguardo - Elizabeth Jane Howard

L'ho già fatto. Questo 2019 mi ha vista completamente immersa fra le campagne rurali londinesi, nei primi anni '20, e da lì non sarei mai voluta tornare indietro: vorrei viverci in eterno. Vorrei 'crescere 'con persone che adesso non esistono più. Vorrei assistere a quel momento in cui la piccola ed ingenua Beth emise il suo vagito nel mondo, e, successivamente, trascinata in una realtà assurda, brutale e cruda che proclameranno il suo destino. 
Non siamo obbligati a tenere conto degli 'insegnamenti' dei genitori, ma per Elizabeth Jane Howard fu così eccessiva che pose l'autrice in situazioni quasi sempre conflittuali, e di cui i suoi romanzi sono uno specchio in cui ciò poté riflettersi. Il lungo sguardo, così come altre sue opere, diviene così una biografia, uno squarcio di vita dell'autrice, che segue una fase e poi un'altra, consapevole del percorso intrapreso. Combinando acume e sensibilità, in una sequela di crisi create ad arte e di vuoti che il suo lungo sguardo ci elargí negli anni.




Titolo: Il lungo sguardo
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 17,50 €
N°di pagine: 511
Trama: 1950, Londra. Antonia e Conrad Fleming stanno aspettando gli ospiti per la cena di fidanzamento del figlio Julian. Ogni cosa è pronta nella bella villa sulla collina di Hampstead, da cui si gode una magnifica vista sulla città; la casa sta per accogliere, impeccabile, l'élite londinese che celebrerà l'occasione. Eppure la voce e lo sguardo di Antonia sono velati dal disincanto e dalla sensazione, quasi una certezza, che le cose, in fondo, sarebbero potute andare in modo diverso. Così si chiude il racconto del matrimonio ventennale dei Fleming, una vicenda che solca l'esistenza di marito e moglie dal presente fino a loro primo incontro, in un percorso a ritroso che ci porta a conoscere i due in giovane età, quando Antonio era la splendida adolescente che si faceva chiamare Toni.

La recensione:

.... Sta attento alla routine: usala solo nella misura in cui sei in grado di sostenerla. Lascia sfogare di tanto il peggio di te fa che i tuoi errori siano vari. Non essere come il corpo, che è insostenibile e fedele alla propria incapacità.

In questi mesi mi sono spesso chiesta come avessi potuto essere così tanto 'cieca' a non aver letto prima, se non quest'anno, i romanzi di Elizabeth Jane Howard. Nessuno ha una sua colpa, sono io la causa, così dubbiosa e diffidente che aveva abbracciato il primo volume della saga de I Cazalet con la certezza che non facesse al caso mio. Io, che mi cibo di narrativa contemporanea e storica come se non ci fosse un domani, nella speranza di ottenere un qualcosa di imprecisato, ma che mi conduce spesso nel raggiungere vette di inestimabile felicità. Tutte le sere per qualche giorno, prima che il giorno svanisse dal vetro opaco della mia finestra, accoglievo la Howard ricordando l'amore che gli ho riservato quando, qualche mese fa, ho soggiornato per vedere e comprenderne la magia e i suoi meccanismi. 
Ora come ora nessun parere negativo può fermarmi, e nemmeno ci provo, nel desistere nel mio intento. Ma che cosa c'entra tutto questo con l'approccio di una nuova e straordinaria lettura? Se scrivo questo il motivo è dovuto semplicemente dal fatto che questa storia, a dispetto di Cambio di rotta, mi ha ridotta un pó meno a pezzi, a dispetto di quel che credevo. Eppure quello che mi è stato detto è stato straordinario, introspettivo, con meccanismi e ruoli che hanno avuto un'importanza tutta loro. 
Tutti sanno che il matrimonio, il legame intrinseco che si instaura col tempo in una coppia, talvolta si riduce in minima parte di quel che sembra. Il matrimonio di Anthony e Fleming ci pone dinanzi all'ascolto del racconto forte e intenso della protagonista, alterego della stessa autrice, del suo concetto di amore e di unione. Il lungo sguardo è infatti un esame attento e dinamico fra questi due concetti che dovrebbe trascendere il proprio modo di essere una coppia, fino a divenire una quintessenza che si fonde e si disperde al punto tale che non esiste un'immagine perfetta, costante nel tempo ma solo una lunga serie di apparizioni, modi di sopravvivenza. Mediante alcuni segreti relativi al cuore umano è possibile scandagliare tutto questo, limarli nel miglior modo possibile, conformandosi alle regole universali della vita di coppia. 
Pur quanto mi sia sembrato strano sentire una storia che deplorasse continuamente una sventura che, al principio, avrebbe potuto essere  per Tony e Fleming idilliaca, non avrebbe potuto essere diversa di così, sebbene ogni tanto mi domandi quali sono le vere conseguenze per cui dietro ogni situazione o eventi ci siano bastonate emotive dovute da forti e insaziabili moti di desiderio di affetto o amore, e quando la Howard lo riversa nei suoi personaggi li giudica mediante i loro stessi occhi. Con grande sensibilità, ma privi di fondamento logico. 
Il lungo sguardo è uno squarcio di vita della stessa autrice, che conferisce un'idea piuttosto chiara del passato in quanto si amalga perfettamente al presente, in un carosello di immagini ed episodi che si riversano sotto cieli grigi di rammarico, ricordi o memorie perdute. Niente di impossibile da sradicare, ma di inaspettatamente bello ed intenso che mi ha attesa lì, invisibile, maturando in queste pagine, pronto ad esplodere, un processo a ritroso di cui la mente si aggrappa mediante l'oblio, l'arte imprescindibile delle parole, con il suo vasto corredo di illusioni, esortazioni, moti invisibili del cuore umano. La cosa che mi ha resa impreparata è stato il concetto di amore che la Howard stessa visse senza alcuna esperienza, che coincise col concetto di ingenuità, semplicità del fanciullo, salvata da una situazione insostenibile, nonostante le innumerevoli battaglie di mantenere intatta la sua identità. Lasciandosi andare alla deriva mentre gli anni passavano, senza però mai insistere pur di affermare il suo diritto di essere donna, compagna, moglie. 
Per come sono fatta io, non ammetto ne condivido questa condizione di impasse dell'autrice.... Ma tale concetto all'epoca era del tutto intollerabile, eternamente schiava di una maledizione che li prostrava a vivere in condizioni pessime, disagevoli, opache e indirette che rivelano desideri e pensieri inconfessabili. Immersa in una realtà quasi insostenibile, in cui si rifuge nell'affrontare il peggio di se stessi, nascosti in facciate di finti buonismi e perbenismo in cui la bellezza è dotata di una propria struttura ossea, mi sono sentita in parte unanime in parte speranzosa nel sentire, costatare o vedere, o, ancor più, confidare, in un miracolo. L'ingenuità della stessa Antonia, che usa come espediente per rifuggire da una realtà disdicevole, opprimente è un maleficio. 
Certamente un romanzo drammatico, un manifesto della letteratura inglese che depone la Howard a considerala, ancora una volta, la Jane Austen dei giorni nostri. Definirlo drammatico, di per sé, coglie una parte dell'anima di questa storia, e la coppia Tonia e Fleming evidenziano perfettamente questo aspetto. Si sogna cose che forse non avremo mai, si teme di essere delle anime dannate di solitudine, con un certo e profondo sentimento. La felicità, la soddisfazione morale e quella economia, non doveva essere niente di malvagio se non ci si fosse intestarditi ad ottenere un certo posto, una certa posizione. Io che mi appresto a riporre queste poche righe ci ho messo un pó a capirlo, ma questo, è ciò che i figli di carta di questa bellissima storia dovevano mettere in atto. Sarebbe stato tutto più semplice, non cadere nello sconforto, pentirsi e lasciarsi sfuggire quasi con un sospiro di rimpianto ciò che la vita gli avrebbe fatto vivere con onore. 
Forme particolari di riflessioni che mi hanno colta impreparata, in quanto Il lungo sguardo è molto più di quel che sembra: non il ritratto di una semplice storia d'amore bensì l'impossibilità di vedere o sentire la realtà circostante al di là di ogni cosa, al di là di ogni forma o conseguenza. L'uomo è una creatura che compie continuamente errori, e, penso, stia qui la sua bellezza. La Howard sapeva che avrebbe scritto una storia dal mancato lieto fine, ma, del resto, la vita non è qualcosa che riesci a tollerare ma con le sue incongruenze? 
Valutazione d’inchiostro: 4+

4 commenti: