Il viaggio compiuto con Leigh
Bardugo e il suo bellissimo Sei di corvi si svolse in un silenzio greve:
silenzio da parte mia perché sopraffatta di eventi che sono stati più grandi di
me. Scorribande, eventi, situazioni che attanagliano le viscere e che,
fortunatamente, si è rivelato di gran lunga superiore de La nona casa, che una
lettrice semplice, appassionata e romantica come me ha visto in questa saga un
appiglio per sopraffare qualunque male e oscurità. Una patina opprimente di
amarezza, contrarietà, nel quale il ricordo che si serba gelosamente di se
stessi, un forte istinto di autoconservazione è qualcosa di straordinariamente
potente.
Sei di corvi è il primo volume
di una duologia che mi ha allontanata dalla routine, dalla monotonia, scaricata
quasi brutalmente in un posto oscuro, bellissimo e sorprendente che emerge dall’oblio
per insinuarsi nell’anima di chiunque con prepotenza ed impetuosità. Dovevo vedere
con i miei occhi tutto ciò. Non volevo crederci. La Bardugo però, ammanettando
qualunque forma di clichè nel panorama letterario, imbastisce il primo volume
di una storia che mi ha generosamente accolta, sorretta così bene intorno alle
necessità di chiunque – ottenebrati dal forte impulso di conoscenza che da un
momento all’altro potrebbe assillarlo.
Titolo: Sei di corvi
Autore: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 408
Trama: A Ketterdam, vivace
centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere
comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e
dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia,
vizi e violenza: Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e
senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische
clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti
di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante
la giovane età, tutti hanno imparato a
temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e
potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a
patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul – Bayur dalla leggendaria
Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione
impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque
compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto
col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una
spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -,
ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non
tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più
ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci,
però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi
l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può si condurli a compiere grandi
cose, ma anche provocare grossi danni.
La recensione:
Mi ci sono approcciata con una
certa calma, col primo volume della Grishaverse serie’s, con cautela e prudenza, fin quando non compresi che a dispetto de La nona casa si trattava di qualcosa di
completamente diverso. Bellissimo, straordinariamente folle, avvincente, da cui
ho imparato tante cose, ho visto tante persone, esplorando, attingendo forme,
nozioni o eventi che mi hanno indotta a restare. L’elemento principale infatti,
con l’approccio di Sei di corvi, è
stato proprio questo mio starci comodamente. Non andando da nessun’altra parte
se non in un bassifondo di Ketterdam, nel quale le pene di adolescenti – che
poi tanto adolescenti non sono – di soli diciassette anni, combattono,
cooperano, incorrono stratagemmi, azioni efficaci che sono una vera e propria
salvaguardia per se stessi. Solo un branco di cacciatori, uomini in divisa che
combattono guerre, lotte più grandi di loro che soffrono unanimamente portano
addosso un fardello fin troppo grande persino per se stessi per sopravvivere. E
questa è stato per me la cosa più bella, straordinaria, magnetica che ho
particolarmente apprezzato. La Bardugo soffoca eventi che avrebbero potuto
cadere nella tragedia, nel dramma, in atti bellici che infervorano o
annientano, insinuandosi abilmente nelle maglie di una storia che è sorretta
benissimo da un buon worldbuilding. Uno scontro bellico per la sopravvivenza
avviato silenziosamente da ragazzi che detengono un certo bagaglio di
esperienze, è stato qualcosa di estremamente efficace. L’autrice non perde il
suo smalto quando credevo che potesse succedere, e dall’importanza di certe
tragedie, certe sofferenze impartisce << lezioni >> che mai avrei
creduto di poter ascoltare. Lezioni di vita che sono racchiuse in tematiche
attuali, moderne in cui, in una valle di lacrime in cui non c’è spazio per la
comprensione, la solidarietà, la pace, per qualche istante io stessa ho
dubitato delle sue capacità. Mai avrei immaginato che potessero esserci
possibilità. E come dubitarne? Quando gruppi di ragazzi arruolati, posti di
petto dinanzi a certe esperienze di vita, cadono rumorosamente in qualcosa di
più grande di loro, è possibile credere possano esserci chance? La vita però
deve sempre qualcosa, e la Bardugo è stata a dir poco bravissima ad evidenziare
questo aspetto.
Il che significa che la
caratterizzazione di ogni figura, il loro sentirsi << guasti >> in
una terra arida e desolata che concede ben poche speranze di salvezza, è la
chiave di lettura per cui Sei di corvi
ha risposto così bene alla mia anima. Io che mi ci sono approcciata con una
certa diffidenza, perplessità, così terribile poi constatare l’inutilità di
ciò. Perché? Perché anche io sono caduta nella rete ammagliatrice di questa
storia, che ha provato a mettermi KO ma inutilmente. In una manciata di giorni,
è successo. È stato bello. È stato meraviglioso. A quanto pare, ne avevo
bisogno. Ma sono sempre travolta da pensieri che sovrastano, soffocano ogni
cosa. Ecco perché incasso, procrastino. E alla fine non cambia nulla. Mi è
stata raccontata una storia che, come qualche mese fa fece Jay Kristoff, è
subentrata nelle stanze polverose della mia coscienza con la consapevolezza di
aiutarmi. Non che quella della Bardugo sia una storia nociva ma nemmeno quel
genere di romanzo che acquieta l’animo. Bensì ti legge dentro, ti induce a
domandarti chi sei, per cosa vivi, per cosa combatti. La distinzione di razza,
di sesso, il ceto sociale, sono cose di poco conto ma in questo romanzo hanno
avuto un’importanza tutta sua. Perché è nel fango che cresce. Mi ha stregato
completamente: il bello è nascosto qui. Anche sotto il temporale più
scrosciante, anche quando la sua lettura avrebbe provocato moti di ansia e
paura.
Quella di leggere la saga dei Grishaverse è stata la scelta più
ottimale che potessi compiere. Cosa avrei dovuto fare, una volta lasciata
andare. Ed è così che ho preso parte a combattimenti, lotte per la
sopravvivenza, stupidamente sorpresa nell’aver dipanato una nebbia di misteri,
cruenza e oscurità. Il popolo suddiviso in etnie, gruppi, fazioni, è il primo
elemento straordinariamente efficace per cui Sei di corvi spicca per forza, certezza e vigore. Il miglior
fantasy, assieme alla saga di Nevernight,
che occupa un posto speciale nell’ambito del fantasy. Un attacco a sorpresa che
ha sorprendentemente avuto una sua efficacia. Spade che scintillano, potenziali
poteri alchimistici che sorprendono, eventi inaspettati che piombano nel bel
mezzo del nulla come una pioggia di pallini di piombo, in cui io sono rimasta. Comodamente
seduta, incuriosita, affascinata da qualcosa che esplode, implode e marchia la
pelle. Affondata in un pozzo di crudele sfinimento, nei giorni di nebbia che mi
hanno distaccata dal mondo di qua con
quello di là, emozionata, contenta. L’opposto puro della vita di adolescenti
che effettivamente non hanno niente di puro, semplice, paternalistico. Forze sconosciute,
ignobili entità che impediscono di trovare la pace, la libertà, spiccare fra
masse di carne deboli e insane. In un vuoto così vasto e incredibile che
avrebbe dovuto impedire la natura devastante, la caduta o la rottura di esseri
risucchiati in una tenebra affamata. E l’unica soluzione è racchiusa nel
combattimento, in una discesa negli inferi fatta di schiavitù, uomini potenti,
distruzione, ogni convivenza civile.
Romanzo fantasy per giovani
adulti ma concerne anche ad un pubblico adulto, quella di Sei di corvi è una lettura atipica ma bellissima che spicca per la
caratterizzazione dei protagonisti, il loro essere forti, figure divenute di
carne e ossa che hanno un importanza simbolica e non metaforica. Una forte
tempra, un certo egoismo, che convergeranno in un unico strabiliante quadro. Quel
forte senso di vendetta, la sensazione di essere avvolti e fagocitati in un
atmosfera densa, oscura, cupa dove predominano la malvagità, il desiderio di
sopraffare il prossimo, la vendetta, la lealtà, rappresentano il guizzo di una
storia che ha appena emesso un vagito all’inizio di una nuova era. E, ad
accrescere questa fievole voce, lo stile semplice ma di forte impatto dell’autrice,
che appanneranno la trasparenza di questa situazione. Condizioneranno ogni
gesto, ogni scelta fatta, ogni tentativo per rendere questa lettura non solo
godibile ma coraggiosa, sfacciata, intrigante, sballottolata da un posto ad un
altro, da un momento ad un altro, non avendo alcun opportunità se non di
restare.
Sistema metaletterario che
esordisce in maniera alquanto funzionale. Esempio di come il fantasy moderno,
influenzato dai social media e dalle novità del tempo si sottopone ad un
tentativo di scrittura su un mondo realistico, ombroso, soffocante, smistato in
situazioni di diverso tipo per quasi tutta la durata del romanzo.
Valutazione d’inchiostro: 3
Devo leggerlo;ottima recensione, grazie
RispondiEliminaNon te ne pentirai 🥰🥰
EliminaCiao, sono una tua nuova followers, appassionata di lettura fin da piccola.
RispondiEliminaHo dato una occhiata al tuo blog e ho letto tante bellissime recensioni, sarà un piacere seguirti, sicuramente mi suggeriari nuovi avvincenti libri da leggere.
Se ti fà piacere passa trovarmi sul mio blog.
Ciao, Stefania! Grazie mille 🥰🥰 con piacere 🥰🥰
EliminaLessi questo libro qualche anno fa, quando ancora non era arrivato in Italia. Da allora ho sempre voluto continuare con il volume successivo, ma tra una cosa e un'altra non ne ho ancora avuta l'occasione. Ora però ho dimenticato gran parte dei dettagli della trama, dunque nei prossimi mesi spero di riuscire a fare una bella rilettura prima di fiondarmi su Il regno corrotto!
RispondiEliminaPenso sia necessario! Io l'ho già iniziato, ed assicuro che è altrettanto bello 🥰🥰
EliminaSeems interesting book, i will try to read if will i get it. Thanks for sharing review.
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Thank you ☺️☺️
EliminaInsomma un libro da leggere! :)
RispondiEliminaCiao, ti va di seguirci reciprocamente?
fiftyshadesfashion.com
Grazie! Con piacere 🥰🥰
EliminaSono sempre indecisa se leggerlo o meno questa ideologia! Penso che dipenderà da quanto mi convincerà la lettura di la nona casa!
RispondiEliminaHo scoperto oggi il tuo blog e mi sono aggiunta ai lettori fissi! Se ti va di ricambiare mi fa solo piacere! ❤
Grazie mille, con piacere 🥰
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