I giorni passano
senza che io nemmeno me ne accorga. Oltre la monotonia, la quotidianità in cui
sono completamente immersa, mi congratulo con me stessa per l’ostinazione cui
perseguito i miei obiettivi. Leggere un discreto numero di letture, e, ogni
tanto, accogliere nel mio salotto virtuale autori emergenti che timidamente
bussano alla mia porta con nient’altro che l’umile richiesta di regalargli
qualche ora del nostro tempo. Fu così che sul finire del mese di novembre,
approdò fra gli scaffali della mia libreria un romanzo dalla copertina color
rubino il cui primo impulso fu di divorarne le pagine e custodirne gelosamente
il suo contenuto. Praticamente come accade quasi sempre, quando leggo. Abbraccio
storie, autori sconosciuti e non, e non rinuncio al proposito di separarmene se
non nel momento in cui avrei combattuto la curiosità, le ingiustizie del mondo
assurdo in cui ogni tanto mi sembra di vivere.
Sul finire di una
settimana stressante e faticosa, ho così letto l’esordio di Francesco Infuso e
il suo avvincente Le avventure di Mas partendo con niente e tornando con un sorriso. Una lettura semplice, ma trascinante e imperfetta come solo la vita, le cose in generale sanno esserlo
nel quale l’autore evidenzia tante cose che sono celate agli occhi e mediante
il suo protagonista ci induce ad avere un’altra possibilità di dimostrare
quanto vale e per cosa combatte, e quando scoverà ciò per cui anela a scoprire
parla della sua formazione, del suo essere uomo discutibile di cui storia,
fantasia si mescolano riunendoli in un unico volume.
Titolo: Le avventure di Mas
Autore: Francesco Giovanni Infuso
Casa editrice: Gruppo Albatros Il Filo
Prezzo: 17, 50 €
N° di pagine: 326
Trama: Mas si ritrova improvvisamente in una sorta di al di là
dantesco dove deve affrontare i propri limiti, ma soprattutto Paura, che gli ha
impedito di vivere la vita che avrebbe voluto vivere, e nell’impossibilità di
realizzare i propri sogni. Tre fiere terribili – una tigre, un’aquila, un
serpente – e orde di ombre malefiche, ma anche elfi e giganti gentili in una
fiaba nera, dove niente è come appare, che lascerà con il fiato sospeso per i
prodigi narrati, le continue lotte tra il bene e il male, ma che è ben più di
un’avventura, è soprattutto il viaggio nella propria anima per conoscere le
proprie debolezze, fronteggiarle e poter finalmente essere padroni del proprio
destino.
La recensione:
Sul finire del mese di novembre, ho preso parte alle avventure di
un giovane, Mas, un avvincente esordio di un autore esordiente italiano, che
involontariamente mi fece perdere il senso del tempo. Attrasse me, lettrice
onnivora e ignara della sua esistenza, in un epopea che richiama le antiche
opere dantesche che si attorniarono al di fuori del surrealismo in cui è immerso
il poeta italiano, ma in quello splendente di un mondo molto simile al nostro,
sotto i perfetti cieli azzurri di un banalissimo giorno qualunque, mentre Mas
svolgeva come di consueto le sue mansioni, camminando come una sentinella in
mezzo a masse, forme quasi prive di vita. Il modo in cui feci parte a questa
avvincente avventura, seguendo in silenzio ogni sua mossa, incuriosita di
conoscere le intenzioni del suo autore mentre prendevo appunti nel mio
immancabile bloc notes, la storia che ho finito per considerare come qualcosa
di estremamente semplice che cela però un messaggio piuttosto significativo
contro chi ogni giorno affronta la vita, le critiche sociali, i pregiudizi come
affrontando una guerra, urlava fantasia, epopee medievali, nel quale ho corso e
scorrazzato beatamente per una manciata di giorni.
Fu così che questa mia ennesima spericolata avventura mi condusse
ai bordi dell’anima di una storia che non possiede nulla di banale, lascia un
segno del suo passaggio per ciò che ha più significato per il suo autore e che
io spesso considero come un << atto di coraggio >> a sostegno della
mentalità odierna, una figura pallida che sfilò davanti ai miei occhi come una
rappresentazione di scomporre gli elementi e rimodellarli. Pochi autori sono
disposti a riconoscere certe discrepanze sociali, o per meglio dire mostrano un
certo talento per parlare di ciò. Francesco Infuso riconosce come l’individuo è
un essere imperfetto che nel sentiero insidioso della vita si avvia a
combattere una battaglia che sembra non avere mai fine. Ciò nonostante, ho così
bruciato il mio tempo fra le sue pagine poiché divorata dalla curiosità, dal
desiderio insopprimibile di conoscere quali sorti il suo autore avesse
destinato al povero Mas, mentre questo folle sogno dantesco si faceva strada
nei recessi più reconditi della sua memoria.
Le prime pagine di un romanzo sono sempre abbastanza fredde da
giustificare una certa diffidenza ad approcciarsi ad una lettura sconosciuta,
un autore sconosciuto, di cui si apprende la pubblicazione del suo romanzo solo
qualche giorno prima; mediante sollecito dello stesso autore, ho accolto la
lettura del suo romanzo d’esordio stando per qualche tempo nascosta nel mio
cantuccio personale, con plaid, caffè caldo e fumante, la mia immancabile
agenda, il Kobo poggiato sopra le gambe a mò di leggio. La scenografia su cui
si realizza Le avventure di Mas, dal
mio personalissimo santuario magico, illuminava un certo angolo che mi permise
di leggere l’epopea di questo giovane con interesse. L’anima di questa storia
si era proiettata sulle punta delle mie dita senza che ne fossi del tutto
consapevole.
Un metodo piuttosto semplice per evadere dalla realtà, trama di
vita di un uomo di media intelligenza che si è scoperto intrappolato in cose di
cui non avrebbe dovuto dare peso. L’opportunità di << rinascere >>,
il cui Fato sarebbe forse stato meno crudele ed egoista. Allusione alla massa umana
che, come un eco remoto o un riflesso opaco, ha scandito un pomeriggio all’insegna
della solitudine e della monotonia.
Una storia che altri non è che un sudario di rinascita, ricerca
interiore di se, della propria integrità che ha spiccato come un barlume di
energia in un mare di rinunce e spossatezza. Con la voce gracchiante dell’autore
che mi risuonava nelle orecchie, durante il corso della lettura, che mi ha reso
contenta per essermi trovata al suo fianco.
Valutazione d’inchiostro:
4
Boa noite Gresi. Obrigado pela dica de literatura. Bom final de semana.
RispondiEliminaBom finale de semana 🤗🤗
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