Mai
come adesso sono stata invasa dal forte desiderio di leggere la saga de I
bambini speciali, mai come adesso e specialmente in questo periodo ho riversato
pensieri affamati ed emozionanti in cui mi sono rintanata in una stanza remota
del loro animo per scovare segreti e misteri vari abbottonati alla mia anima,
alleandomi con la presenza di essere sincera, a esibirmi con loro, compresi i
vari sconvolgimenti avvenuti nella famiglia di Jacob. Ed ecco come, nel momento in cui Jacob parlò, ascoltai ogni
cosa, osservando come il ragazzino che conobbi nel primo volume si trasformò in
un uomo, nonostante quella ritratta è un’avventura più grande di lui.
Titolo:
La biblioteca delle anime
Autore:
Ransom Riggs
Casa
editrice: Rizzoli
Prezzo:
14 €
N°
di pagine: 494
Trama:
Jacob, il protagonista sedicenne, che ha appena scoperto di essere dotato di un
nuovo, straordinario potere, intraprende un rocambolesco viahhio per andare a
salvare i suoi amici Speciali tenuti prigionieri in una fortezza apparentemente
inespugnabile. Con lui ci sono l’adorata Emma Bloom, la ragazza capace di
creare il fuoco con la punta delle dita, e Addison Machenry, il cane dotato del
fiuto giusto per seguire la traccia lasciata dagli Speciali rapiti. Insieme, i
tre si lasciano alle spalle la Londra moderna per infilarsi nei vicoli
labirintici di Devil’s Acre, i bassifondi più abietti dell’Inghilterra
vittoriana: infatti, sarà proprio qui che il destino dei ragazzi Speciali di
ogni luogo ed epoca dovrà essere deciso una volta per tutte.
La recensione:
Avevo vissuto fra le sue pagine qualche anno fa, ero stata posta in un luogo a dir poco affascinante, meraviglioso, e quasi tutte le mete portavano in un unico posto, gettata in una fossa comune quasi priva di volontà.
Fu dunque così che presi parte a tutto questo, quasi un urlo lanciato dalla soglia morale della nostra insoddisfazione morale, che corredato da una sfilza di foto d’epoca e suggestive, fu quella marcia organizzata da un abile giocatore che attrasse migliaia di lettori, un discreto numero di figure appassionate che sfilarono in queste pagine come se animati da volontà propria. Alcuni scrivendo, alcuni non fermandosi nemmeno per una breve sosta, urlanti, strafottenti o affamati di sapere che si mossero dinanzi al suo cerchio come una piccola tribù.
E dopo qualche anno anche io ho fatto parte di questa piccola e modesta tribù, che sfilarono dinanzi a rappresentazioni di autorità più forti di loro di cui io stessa mi sono sorpresa ad applaudire dalla mia poltrona preferita. Pochi lettori hanno la perseveranza di tornare e ripercorrere un cammino, alquanto lungo, che si era già percorso qualche tempo fa, ma disposti a riconoscere come fallace l’inutile pregiudizio di procrastinarne la sua venuta. Ma indietro non si può più tornare; non mi resta altro che guardare in faccia la realtà, cospargendomi di silenziose proteste, attorniandomi di piccoli testimoni recisi dalla Guerra e dal Tempo.
Una promessa sussurrata nel cuore della notte dall’uomo più importante della tua vita, dopo tuo padre, divenuto quasi un rituale magico che mettesse in comunicazione il mondo di qua con quello di là, era diventato un conflitto più grosso e importante di quel che si crede che giorno dopo giorno continuerà a crescere, impoverirà una parte del nostro essere ma arricchirà un’altra parte trovando finalmente quella pace interiore tanto agognata quanto ottenuta. Sono completamente assuefatta, ammaliata da questi romanzi che oramai li bevo come tè tiepido e saporito e avrei continuato anche dopo un quinto, un sesto, un settimo libro se non fosse che di libri ancora da leggere e vivere ce ne sono un bel po' che languiscono sullo scaffale, ma una volta entrata è stato inevitabile non proseguire. Ribellarsi sembrava del tutto inutile, dunque mi sono lasciata trasportare dagli eventi. Jacob e i suoi amici, Miss Peregrine ed Abram mi avevano preso sotto la loro ala: perché voltagli le spalle?
Questo terzo romanzo esordisce esattamente dove si è concluso il secondo, consapevole di ciò che avrei lasciato nel primo volume, determinata a perseguire i miei obiettivi nel rivendicare concetti fra l’originale o il diverso, ben distante dai miei propositi. Estasiata dell’avventura iniziata, entusiasta dell’andamento che hanno preso gli eventi, non soltanto nei riguardi delle <<sorti >> del povero Jacob e della sua conoscenza con i Ragazzi Speciali, bensì col onnipresente e decisivo desiderio di spiccare da una massa informe di carne e ossa, giudicando l’individuo come un essere guasto, ridotto all’osso.
E fu così che fra queste concezioni filosofiche, realistiche, La biblioteca delle anime parte a briglia sciolta e ti avvince in una morsa stretta, ferrea, in cui sono nascosti volutamente alcuni aspetti fondamentali degli affanni, le insicurezze del povero Jacob, il suo primo amore, la paura che attanaglia le viscere e continua a smorzare la sua anima bellicosa e battagliera. Non dissipa alcun dubbio o domanda, ne paure che attanagliano lindividuo, ma stabilendosi come un puntino rosso impossibile da ignorare, ha alimentato il brivido di eccitazione che avevo avvertito sin dall’inizio, che non toglie quell’aura malinconica e drammatica che si respira attorno. Fra ombre cupe, tetre, che sono state gettate nel suo cuore, in un momento imprecisato della sua vita, io e Jacob ci incontrammo, inducendomi ad allontanarmi completamente dal mondo circostante. Facendomi perdere il senso del tempo, conferendo una certa validità all’anima, condensati in un quadro antico, di vecchio stampo, in cui le paure che attanagliano le coscienze umane sono il meccanismo di tutte le cose.
Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo
La
recensione:
Un martedì pomeriggio di
fine febbraio, neanche una manciata di giorni dopo l’ennesima straordinaria
lettura, me la squagliai fra le pagine del quarto romanzo della saga dei
Bambini speciali, e seguì Jacob e i suoi amici, facendo leva su eventi che
hanno sconvolto non solo il suo universo personale ma anche il mio. Mi maledico
ancora, fra me e me, per aver procrastinato per così tanto tempo la lettura di
questi romanzi, ma tornare indietro non si può e certamente quel poco che
conosco del futuro è che mi vedranno impelagata nella lettura del quinto o
altrimenti la curiosità alimentata da queste pagine sarebbe svanita come nebbia
al sole. Questo quarto volume procede da dove si conclude il terzo, ed io non
ho potuto fare a meno di divorarne le pagine come se animate da volontà
propria, dicendo fra me e me che se fossi stata più scaltra questa tipologia di
romanzi non avrebbero dovuto essere procrastinati a data da destinarsi visto
che i romanzi languivano sullo scaffale da diverso tempo, ma fin quando non
avrei toccato con le mie stesse mani e verificato gli effetti non avrei potuto
assistere alla magnificenza di questo spettacolo. Perché il bello di questi
romanzi è che sono uno spettacolo in bianco e nero messo su da un abile lettore
di anime, il cui atto di leggerlo, abbracciarlo, stringerlo nel cantuccio della
propria anima avrebbe aperto uno squarcio sul mondo che non si sarebbe ricucito
tanto facilmente. Ma la migliore soluzione, in questi casi, una volta che ciò
che è stato fatto è stato fatto, sviluppai una certa curiosità, quasi famelica,
nei suoi riguardi, che non si sarebbe assopita fin quando non fossi giunta al
capoverso finale. E non avevo più scuse per rimandare il tutto; ma come tutte
le cose, anche questo viaggio si sarebbe presto conclusa. Cosa fare per
perpetuarne il ricordo? Semplice, afferrare tutto ciò che la vita ci pone, un po'
camminando, un po' correndo, non prendendomi mai la briga di voltarmi indietro
e guai a chi mi avrebbe intralciato.
Questo quarto volume,
dunque, mantiene il ritmo costante, affamato dei volumi precedenti, non potendo
inventare alcuna spiegazione su quando ci saremmo rivisti … nell’immediato. E se
non adesso, quando? Quando, se non fossi riuscita a inventare una spiegazione
per non esserci? In fondo non stavo commettendo alcun reato né un’indecenza. Stavo
leggendo di Ragazzi speciali, della loro intricata storia che speciale è
veramente.
Valutazione
d’inchiostro: 5
Autore: Ransom Riggs
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 352
Trama: Noor Pradesh è una mangialuce, una ragazza che ha vissuto fino a oggi tra i Normali, ignara dei suoi immensi poteri, e Jacob l’ha trovata, ma la sua missione è tutt’altro che conclusa. L’unica cosa che sa è che deve portarla da una certa V, la più potente e misteriosa tra gli alleati di suo nonno Abe. Il problema è che tutti danno la caccia a Noor; gli Speciali dell’America più selvaggia e i Vacui, i nemici di sempre. E anche le ymbryne hanno bisogno di lei, perché in Noor è riposta la speranza, o forse la condanna, del futuro del loro mondo: c’è questa ragazza al centro dell’antica profezia che preannuncia la catastrofe. Se Jacob vuole scongiurare l’arrivo di un’era buia e insidiosa, ancora una volta deve mettersi in gioco, deve partire verso un luogo irto di pericoli, là dove infuria il Grande Vento. Ma intanto quasi tutti gli anelli sono collossati, Devil’s Acre è a ferro e fuoco, i clan americani sono in lotta tra loro. E le ymbryne sono oramai troppo poche, e deboli, per poter ristabile, da sole, l’antica armonia tra gli Speciali.
La
recensione:
Quando anche questo quinto volume prese vita non stetti più a far caso cosa avrei scoperto. Ma mentre ripongo queste poche righe penso che è stata davvero ottima l’occasione di rischiare ed immergermi impulsivamente in qualcosa di inaspettato ma bello, ovvero proprio il genere di storia che attendevo e confidavo di leggere da un sacco di tempo che ha incontrato i miei gusti personali, un’elaborata per quanto talvolta confusionaria storia d’amore e avventura in cui il passato è una reliquia sacra da comporre e custodire gelosamente. Un’opera polifonica in cui ogni personaggio è fondamentale per la storia, il nonno vecchio ma misterioso, la dolce ma testarda Emma, e tutti i ragazzi speciali, inclusa l’arcigna Miss Peregrine, sognatrice passiva ed orgogliosa, destinata a trascinarsi da un Anello ad un altro, sballottolata come un vecchio scatolone.
Estremamente godibile e, per certi versi, spaziante, questo quinto volume scompare così com’è apparso. All’improvviso. Fra un’immensa folla londinese ricorsa dal mimo disperato, riconoscendo come di tutto questo sentiremo parlare ancora molto presto. E spero il prima possibile che è inutile scrivere che solo il tempo dissiperà la fame attanagliante di curiosità.
Il sipario si abbassa, le luci si spengono e mentre mi alzo e mi sgranchisco le gambe, mi sembra ancora di vedere Jacob sorridermi. Ciao, Jacob, mi mancherai. Tu e i tuoi amici Speciali. Inconsapevole di un prossimo incontro, ma certa di potervi tornare quando pare e mi piace.
Valutazione d’inchiostro: 5
Ho letto solo il primo capitolo della saga, ma dal tuo entusiasmo evinco che tocca proseguire!
RispondiEliminaBuone letture.
Altrettanto ☺️
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