Ormai ho preso una strada, cammino imperterrita seguendo un progetto
particolare e straordinario che mi gratifica, mi entusiasma, mi rende la
persona che sono adesso, e da quant’è che ho appurato come quella della
narrativa contemporanea e dei classici sia una delle massime più grandi, e
checchè quel che si possa pensare non mi annoio mai. Anzi, mi diverto
tantissimo! Non mi riferisco solo a quel genere di letteratura che alla maggior
parte dei lettori suscita dinieghi, sospiri affannosi, sbadigli mal repressi
proiettata nella maggior parte dei casi in un epoca lontanissima dalla nostra,
ma all’atto del leggere in generale. Voglio dire, se non ci si diverte
viaggiando, comodamente seduti su una poltrona rivestita in pelle e una tazza
fumante a fianco, in che cosa è consolidato il termine svago? E siccome certi
tipi di lussi me ne concedo a dismisura, innumerevoli a dire il vero, stilo una
sorta di morning routine per stilare poi a fine mese quei libri che mi hanno affiancata
nel mese appena trascorso, e quasi sempre mi ritiro con un sorriso stampato
sulle labbra. Questa volta, l’ennesima, è toccata ad un romanzo di letteratura
francese che a dire il vero mi tese il braccio, in un momento inaspettato della
mia vita, inducendomi ad accogliere la bella ma capricciosa Lady Roxana in un
gesto personale tanto gradevole, quanto lieta di averla al mio fianco che avrei
potuto seguirla ovunque. Fondata sulla verità costruttiva di fatti realmente
accaduti, costellato da alcuni assetti relativi la Sacra Scrittura in cui ci si
fa sordi del peccato e delle sofferenze altrui. Drammatico e confidenziale perché
ci si immedesima a tal punto da confondere la realtà con la finzione, unica e
indissolubile, collegamento ad idiomi e assetti caratteriali di figure di carta
che in poco tempo erano divenute persone.
Autore: Daniel Defoe
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 384
Trama: Sebbene in passato sia stato considerato con una certa schizzinosità moralistica, “Lady Roxana”, l’ultimo romanzo di Daniel Defoe, pubblicato nel 1724, è oggi considerato un capolavoro indiscusso. Curioso esploratore dell’universo femminile, pronto ad addentrarsi senza pregiudizi nell’universo dei sentimenti, Defoe dà voce con estrema intensità drammaticamente all’anima oscura della sua eroina più trasgressiva. Raccontandosi in prima persona, Roxana conduce il lettore nella dimora dell’eros e della seduzione, illuminando i vizi e le ambiguità di un’epoca.
La recensione:
Checchè se ne
dica, non credo che per chiunque altro possa essere altrimenti: non vi può
essere vera gioia in un’esistenza coscientemente iniqua. Per quanto si faccia per
impedirlo, in determinate circostanze il rimorso troverà la strada per affiorare.
Questa Lady Roxana ci andava giù duro e fece del suo servizio un itinerario completo che come un epidemia si diffonderà in tutta la Francia come una punizione esemplare a qualcuno, e poiché si avverte questo forte bisogno di rinascita l’autore mescola al sesso atti di generosità generato quasi sempre da spiriti animati da principi solidi, consolidanti. Si ipoteca così sulla fede e sulla religione, sulla coscienza, sul pudore pur di avere in cambio << un tozzo di pane >>, sorretto da principi morali in cui qualunque senso della modestia soffoca moniti di una coscienza che induce ad assistere a qualunque cosa. L’infelicità va a braccetto con l’impossibilità di soffocare le passioni, la vanità con la grandezza generate dalla povertà e dal bisogno di redenzione, ciò che è inarrestabile diviene illegittimo affinchè la coscienza divenga sorda persino per noi stessi.
Su un taccuino mal ridotto e ricco di abbozzi e ghirigori parlo delle mie letture, dei miei libri alla mia anima, mediante quel battesimo magico che mette in contatto il mondo di qua con quello di là, e poi cammino spericolata nei quartieri della mia immaginazione avviandomi dove meglio credo e che più mi aggrava. Finchè il mio stile non sarà affinato, abbastanza solido per essere indipendente, mi attengo rigidamente a quelle tre attività fondamentali – scrivere, leggere, dialogare – tralasciando tutte le altre, ragion per cui al momento ritengo alquanto importante non tralasciare alcun romanzo. O, più precisamente, alcun pensiero riguardante la lettura di un romanzo. Ogni tanto credo non ci sia bisogno di perdere del tempo prezioso dietro opere che, banalmente importanti o meno, insegnano qualcosa. Non mi sono mai sottratta ai miei doveri, e il mio temperamento dovizioso e tenace, il mio fervido impegno, mi fanno sentire calma ed equilibrata come un barlume di luce in mezzo a nuvoloni grigi e ingombri. Così contenta per come sono, anche con Lady Roxana nutrì un piacere incommensurabile nel dare forma e spazio a pensieri inspiegabili.
Quella di lady Roxana è una storia che rivaluta la donna e il suo sentirsi perennemente guasta in un mondo che di giusto non ha proprio niente, nel quale l’autore si spinge ad entrare nei particolari, scandagliando la sua personalità, il suo sentirsi donna, confessando ciò che agli occhi di molti era ermeticamente nascosto, abbattuta su milioni di spalle diverse senza aver mai provato moti di compassione, così tesa e spaventata di restare completamente sola. Ma l’umiliazione di essere usata come oggetto di desiderio, che rievoca le sue attività di spogliarellista, è certamente una delle umiliazioni più cocenti che una donna potesse subire. Eppure in questo modo Roxana confessa i suoi “desideri anormali”, la sua attrazione per i maschi fedeli e non, violenti e spudorati, e poi se stessa, che prima di tutto era madre di innumerevoli adolescenti.
Un libro così potente e geniale, così impregnato di verità sul significato dell’essere vivi, liberi, rendono grazia a una delle opportunità più fluenti nel panorama letterario: una sfida personalissima nel dare voce a chi non aveva voce. Nel buio, nei cantucci languidi e puzzolenti, ho visto elogiare il corpo, le movenze, i gesti di una donna comune ma infelice che si innalzò su fiumi d’inchiostro che ancora bruciano sulla pelle, mediante << amori >> irruenti, segnati, feroci che spesso distruggono la vita di molti come una punizione eterna. Ho aperto silenziosamente queste pagine di diario macchiate di sangue, in cui sono stati riportati sprazzi di memorie di una vita lontana, passata che inducono a domandarci se proprio allora, nello scintillio di una Parigi ancora sonnacchiosa, abbia avuto origine quella crepa che percorse la vita della protagonista. La sua silhouette si stanziava ancora distintamente. I morsi della fame di un congiungimento spudoratamente carnale, marchiarono il suo animo. Follie, tormenti, pene inflitte a un cuore ancora giovane apparirono come una bomba ad orologeria!
Valutazione d’inchiostro: 4+
Classico interessante, non lo conosco; ottima recensione, grazie
RispondiEliminaA te :) Te lo consiglio caldamente :)
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