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lunedì, agosto 15, 2022

Una porta tra le parole: Bridgerton 2

Capitano cose, delle volte, in cui non c’è un vero e proprio perché. Ci si lascia andare al lento e sinuoso flusso della vita, si architettano momenti in cui sopravvivere diventa un’impresa gigantesca e ingestibile, e non solo l’umore, la nostra sensibilità cozza col nostro spirito, ma le si ritraduce in espressioni che inesorabilmente ti annientano. Non credo che bisognerebbe giudicare un romanzo, una storia, o addirittura un telefilm dalla sua sinossi, dalla cover, dalla locandina, bisogna piuttosto valicare questi pregiudizi e andare oltre…. e così ho fatto. La seconda stagione di una serie di costumi e principalmente classica di cui il primo << volume >> amai immensamente l’anno scorso, non mi entusiasmò né conquistò come desiderato, quanto scandagliato la struttura e lo scheletro di forme ed assetti sociali e politici che non dovevano essere così invisibili nei romanzi. Mi piace credere sia così, nonostante non ho ancora letto i romanzi. 

Solo il primo volume, che si è confermato all’altezza della trasposizione cinematografica. Ma non ho ancora spiegato il motivo per cui mi sia sentita così, perché una storia essenzialmente romantica, un romanzo rosa in chiave letteraria, non abbia sconvolto la mia vita tranquilla per infilarsi impunemente in una stanza remota della mia coscienza.
Questa è la parte più interessante. A mio parere, non mollare la presa è già un atto di coraggio, checchè la si voglia giudicare. E saggiamente ho voluto saggiare la fragranza orientale di una nuova storia d’amore che avrebbe potuto apparire parecchio simile a quella nata fra Daphne e Simon, pararsi di fronte al mondo e snocciolare menzogne e assurdità come se niente fosse? Dichiarare che questa storia sia stata bellissima e appagante, quella cioè ritratta in questa seconda serie, che qualche semplice brividino sia bastato per dare un senso a ogni cosa, che queste figure si siano mosse come persone in carne e ossa anziché semplici marionette, è davvero impossibile. Impossibile persuadere la mia anima semplice ma romantica che intuisce e scandaglia quelle opere in cui il sentore di potenziale si avverte solo dalla loro presentazione. In altre parole, fino a che punto avrei dovuto spingermi, nel riporre queste poche righe, togliendo l’eccesso e l’inutile anche quando non sarebbe stato possibile?

La risposta è ovvia, no? Ed è facilmente riscontrabile negli stessi protagonisti, così orgogliosi, inavvicinabili, a tratti insopportabili a tratti antipatici, intrappolati fra le solide mura di una cella che non lascia adito alla libertà d’azione e di pensiero. Abbracciare le convenzioni del secolo era un modo di essere da cui non ci si poteva sottrarre, nonostante le lamentele, nonostante i dinieghi e i pianti silenziosi.
Appoggiandomi allo schienale della sedia, dinanzi a un computer ronzante ma funzionante, sorrido con un certo gusto amaro e rifletto su ciò che i miei occhi color oliva hanno appena visto. La mia insoddisfazione è evidente, ma credo sia irrilevante la natura. Questa seconda serie mi è sembrata una specie di mancata felicità, una sequela rindondante di rincorse e inseguimenti, lotte di natura sociale e sentimentale che convergono poi nel mancato mistero di un’autrice che detta calunnie da una prospettiva completamente diversa. Ci sarebbe stato tanto potenziale da evidenziare, ma questa ennesima visione non me ne ha dato possibilità. Interrotta da pianti e dilemmi a mio avviso inutili, seguito da esasperamenti vari e precari sentimentalismi vari. A queste parole mi dichiaro inerme. Cosa dire di più?

Bridgertone 2 mantiene visivamente la medesima prospettiva vissuta nella serie precedente, ma grandine di suoni e rumori in continuo assembramento che non catturano chi vede quanto l’annoiano abbondantemente. Il tutto sorretto dallo scheletro di una storia d’amore che non brilla per irruenza, né infervora l’animo come un incendio. Incuriosisce ma non seduce. Proferisce un timido << ciao >>, ma non si lancia in vigorosi abbracci. Una mimica esagerata e lenta di ciò che avrebbe potuto essere, sibilo flautato che non sprizza né scintilla.

8 commenti:

  1. A me é piaciuta anche la stagione 2, forse anche piu della prima; aspetto con ansia la prossima; mi spiace che per te sia andata male

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  2. Mi è stato detto che la versione televisiva è diversa dal romanzo. Mi riserverò di fare i dovuti confronti non appena leggerò la serie.

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    1. Il romanzo non l'ho ancora letto, ma per curiosità... Non mi dispiacerebbe

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  3. Mi dispiace che questa seconda stagione non ti sia piaciuta. Io non posso dire nulla perché non ho mai seguito la serie 😅❤️

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    1. È molto carina, almeno la prima. Questa seconda mi ha un po' delusa ☺️☺️

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