Sempre parlando di libri, di scrittura, di letteratura, i libri sono fonte inesauribile di giornate che divengono più luminose e soleggiate. La lettura delle volte può anche essere conseguenza di questo tipo di assuefazione, quasi una dipendenza, poichè provengono da angoli remoti della nostra anima che quasi sempre cozzano con la realtà circostante. Cosa intendo dire? Nel senso che, amando così tanto la parola scritta, nel momento in cui decido di prendere una pausa, staccare la spina, non inserendola nella mia quotidianità, qualcosa cambia. Cosa? Io stessa. Il mio corpo, effettivamente rivestito di una certa corazza e dotato di un anima semplice ma appassionata, sembra esserne completamente privo. La sua origine affonda le sue radici in tempi immemori, ed il respiro di altri autori- che in una manciata di pagine si concilia al mio - ebbe sin da sempre una certa importanza. Se io reputo la lettura una dipendenza non credo ci sia niente di male, così come non ci sia niente di male a saper già cosa scegliere, quale compagno libroso affiancarsi in un mese, questo tendenzialmente di 29 giorni, e valicare cieli celesti che forse ho già visionato o forse ancora no. E, in questi casi, a me non resta che perseverare nei miei obiettivi: la ragazza che non si tira indietro di fronte a niente e nessuno. Consapevole delle mie scelte, biglietti di benservito che per alcuni non saranno ospitabili.
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Prossimo romanzo trattasi di un mio ultimo acquisto. Un auto regalo in ritardo, di un autore che amo molto. Questa edizione, banalmente, è bellissima, e non poteva non essere mio :P
Titolo: Salambò
Autore: Gustave Flaubert
Casa editrice: Ippocampo
Prezzo: 25 €
N° di pagine: 400
Trama: La riscoperta del capolavoro di Flaubert attraverso le illustrazioni di un’artista Art déco di una modernità sconvolgente. Mentre Cartagine è in lotta contro i mercenari assoldati nella Prima guerra punica – esasperati per non aver ricevuto il compenso pattuito –, uno dei capi della rivolta, Matho, finisce per innamorarsi della figlia di Amilcare Barca, dopo averla intravista a una festa. Romanzo epico dallo stile esuberante, Salambò ha avuto nel tempo diverse edizioni illustrate, grazie a nomi come François-Louis Schmied e Georges-Antoine Rochegrosse. Nel 1928, per la prima volta, si cimenta in tale impresa anche una donna, Suzanne-Raphaële Lagneau, con 76 illustrazioni a colori il cui stile, essenziale ed elegante, anticipa quella « linea chiara » che si imporrà soprattutto nel fumetto a partire dagli anni Cinquanta. Con questa lussuosa edizione, L’ippocampo si propone di ridare finalmente il giusto merito a un’artista troppo a lungo dimenticata.
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Romanzo proiettato in un ambiente domestico, col freddo pungente che pizzica le gote, persino le nostre membra piccole e fragili, osservando il mondo circostante come qualcosa di assoluto e necessario.
Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 1107
Trama: “Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? E’ la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in francese. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa”.
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Altro romanzo, altra rilettura, un romanzo che non mi ha marchiata nell'anima col suo segno indelebile ma ha funto da antidepressivo alla monotonia della vita quotidiana. Di questo romanzo ricordo poco, e perciò desidero rispolverarlo.
Titolo: La notte dell’ultimo bacio
Autore: Cristina Lopez Barrio
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 18, 60 €
N° di pagine: 480
Trama: Toledo, 1625. Davanti al più feroce dei tribunali la giovane e misteriosa Barbara deve difendersi dall’accusa di eresia. I testimoni che si susseguono, però, sembrano descrivere due persone diverse: una donna perfida che getta maledizioni e l’altra santa che guarisce e consola. Qual è la verità? Solo Berenjena, la lavandaia dell’Orfanotrofio della Santa Soledad, conosce tutta la storia della ragazza e la racconta fin dal suo inizio, nella torrida estate di ventisei anni prima a Madrid. A quel tempo, la neonata Barbara viene abbandonata nell’orfanotrofio. E’ avvolta in uno scialle azzurro dai misteriosi ricami e ha le manine tanto calde da sembrare brucianti. Le suore la accolgono e la mettono a riposare accanto al piccolo malato Diego. Che durante la notte, inspiegabilmente, guarisce. Da quel momento niente può separarli. Né il passato misterioso di Barbara, figlia di una passione proibita, né l’amore impossibile di Tomàs che la vuole solo per sé, né le persecuzioni di chi la crede maledetta, perché il tocco delle sue mani può guarire o uccidere. La vicenda del processo diventa allora una tragica storia d’amore, ricca di segreti, passione, morte, orgoglio e peccato.
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Altro romanzo che vorrei rileggere, questa saga famigliare che lessi anni e anni fa. Il suo primo approccio fu entusiasmante, ma al di là di questo, ricordo molto poco.
Autore: Jane Harris
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 508
Trama: Nella primavera del 1888, in seguito al decesso della zia a lei amorevolmente accudita, Harriet Baxter decide di lasciare Londra e viaggiare alla volta di Glasgow. Trentacinque anni, nubile, una piccola rendita annua cui attingere, l'intraprendenza necessaria a sfidare i pregiudizi dell'epoca nei confronti delle donne sole in viaggio. Harriet arriva nella seconda città dell'Impero nell'anno in cui, in occasione dell'Esposizione Internazionale, la vita artistica e culturale della città è animata dagli osannati artisti di Edimburgo e dai protagonisti della <<nuova scuola>> scozzese, il celebre sodalizio di pittori noti come <<i ragazzi di Glasgow>>
Non sono, però, i padiglioni dove si celebra il grandioso spettacolo dell'Esposizione, né le numerose serate mondane che ne rallegrano gli eventi, ma le strade di Glasgow, con il loro giocoso andirivieni di cappelli e parasoli e i loro marciapiedi così pullulanti di forestieri, a offrire a Harriet Baxter l'opportunità della sua vita, la svolta che ne determina il destino.
L'incontro con Ned Gillespie risulta fatale per Harriet Baxter. In lei si fa strada la convinzione, che si muta poi in una missione e, infine, in una vera e propria ossessione, di dover salvare Ned Gillespie. Salvarlo dalla sua indigenza, che gli impedisce di dare libero sfogo alla sua creatività, e salvarlo dalla sua turbolenta famiglia che minaccia di soffocare il suo talento. Una convinzione che, come ogni ossessione, trascina inevitabilmente dietro di sé l'ombra della tragedia.
Altro acquisto impulsivo, un saggio di critica letteraria che, da grande amante dei classici, è una chicca per conoscere a fondo il mondo meraviglioso dei classici.
Titolo: Perchè leggere classici
Autore: Italo Calvino
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 360
Trama: «Il leggere per la prima volta un grande libro in età matura è un piacere straordinario: diverso (ma non si può dire maggiore o minore) rispetto a quello d'averlo letto in gioventù. La gioventù comunica alla lettura come a ogni altra esperienza un particolare sapore e una particolare importanza; mentre in maturità si apprezzano (si dovrebbero apprezzare) molti dettagli e livelli e significati in più. Ci dovrebbe essere un tempo nella vita adulta dedicato a rivisitare le letture più importanti della gioventù. Se i libri sono rimasti gli stessi (ma anch'essi cambiano, nella luce d'una prospettiva storica mutata) noi siamo certamente cambiati, e l'incontro è un avvenimento tutto nuovo.»
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Ho nutrito un certo fascino, mista a una buona dose di curiosità per la signorina Isabel Archer e poichè della sua storia ricordo poco, desidererei rileggerla :P
Titolo: Ritratto di signora
Autore: Henry James
Casa editrice: Bur
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 535
Trama: Il ritratto di una Nuova Ragazza Americana, ricca di speranze e desiderosa di indipendenza, imprigionata nelle reti di un'Europa seducente e pericolosa. Dall'apparente dolcezza dei giardini inglesi agli intrighi dei salotti fiorentini e allo splendore non più consolatorio di una Roma ostile, Isabel compie la sua parabola alla rovescia, verso il sacrificio e la rinuncia, mentre intorno e dentro di lei si disgrega per sempre il romanzo tradizionale, dalle cui ceneri nascono i turbamenti del moderno.
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Altro romanzo, un’analisi prettamente realistica sull’ideale romantico della protagonista, il cui ruolo fa da cornice all’intero romanzo. uno dei più clamorosi successi letterari francesi che, nella sua abbagliante grandezza, nella sua straordinaria suggestione mitica, non potrà non spostarsi per sempre nei miei ricordi.
Titolo: Nanà
Autore: Emile Zola
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 465
Trama: “Nanà” ha per protagonista una protagonista e per tema uno dei nuclei attorno a cui ruota l’intero progetto zoliano: la carne, ovvero la pulsione e la ricerca ossessiva del piacere. L’affresco orchestrato da Zola si basa, come sempre nello scrittore francese, su un lungo lavoro preparatorio fatto di interviste a prostitute vere e racconti di amici ben introdotti nell’ambiente galante.
Letto manco uno; ottimo post, grazie
RispondiEliminaSpero ti abbia incuriosita :P
EliminaBoa tarde de domingo e bom início de semana minha querida amiga.
RispondiEliminaGracias :P
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