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giovedì, maggio 18, 2017

Gocce d'inchiostro: La psichiatra - Wulf Dorn

E' incredibile come, nel palcoscenico illuminato artificialmente della vita, in un caos fantasmagorico di voci e volti, si intrecciano e si sovrappongono le azioni di entità semplici ma creati altrove che determinano il nostro personale destino. Io e Dorn probabilmente eravamo destinati ad incontrarci, e adesso che sono trascorsi già due anni dal nostro primo incontro mi rendo conto che non farlo sarebbe stata un'occasione perduta.
La psichiatra è un romanzo originale, semplice e avvincente la cui bellezza, al termine della sua lettura, sta nel domandarsi come faccia un romanzo apparentemente semplice a nascondere una così avvincente avventura. E questa recensione ne dimostra il mio totale appagamento, come un raggio di sole che filtra in una coltre di nuvole grigie e minacciose. Dolore, felicità, comprensione, apprensione: sensazioni particolari e contrastanti che, nonostante la semplicità della storia, ti scombussolano da dentro e ti inducono a compiere profonde riflessioni sulla mescolanza fra buono e cattivo.
Titolo: La psichiatra 
Autore: Wulf Dorn
Casa Editrice: Teatro
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 398
Trama: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità resetta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugolaparole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta crescendo. E quando il giorno dopo la paziente scompare all'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo.
La recensione:

Surreale. Si, è la definizione migliore. Tutto ora sembra surreale. Ma, in fondo, chi può dire che cosa è vero e che cosa non lo è.

Sono tanti i pensieri che predomino nel palazzo a volte oscuro a volte luminoso della mente umana dove l'individuo è signore e padrone di tutto ciò che vede o immagina. Talmente forti da trasmettere quasi un senso di malessere, in cui il centro del nostro corpo si intorpidisce come quando un treno in corsa si arresta a una stazione. Sono tante le immagini che camminano da sole come in un sogno e che, come un pinnacolo in un paese sommerso da un'inondazione, si stagliano solitarie sporgendosi oltre la superficie torbida dell'acqua. La mente ama l'ignoto. Immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto. I nostri occhi bevono di queste immagini, e talvolta distinguere la realtà dalla finzione sembra un’impresa.
In prossimità del weekend, in una rapida discesa, La psichiatra mi ha portato fra le vecchie mura di un istituto psichiatrico. In un mondo squilibrato come il vento che soffia fuori dalla finestra che non si può sentire fra le mani, non se ne percepisce l'odore e li quietamente si ferma. Circondato da un muro che avanza verso la distruzione.
In compagnia di una viaggiatrice lasciata sola nell'immensità del cosmo, in una trama impenetrabile che scivola nei recessi della psiche umana, ergendo un muro di dubbi, paure e perplessità che inquinano lo spirito, il romanzo d'esordio del maestro del thriller più amato da tutti, affronta una tematica davvero assurda, affascinante e sinistra che, elaborata minuziosamente, claustrofobica e dal ritmo rapido, riesce a mantenere maggiormente viva l'attenzione del lettore: la mente umana.
Identità represse che come bestie ringhiano e agognano la libertà; realtà distorte dove non esistono la compassione, il conforto, la felicità; amori segreti sopiti dal tempo. Un fazzoletto di stoffa azzurro su uno sfondo di montagna; grossi ematomi che ricoprono il colore della pelle e delle tenebre di una mente inconsapevole.
L'ingegno dell'autore sta nel sprofondare abilmente nel sotterraneo buio della psiche umana di cui non si trovano limiti, non si conosce la fine e che forse non dà alcuna via d'uscita. Ci invita a percorrere questo cammino tenebroso avvicinandoci a tentoni verso suoni confusi.  Rumori, voci, grida... Qualunque cosa, qualunque sia la voce che ci sussurra il nostro cuore, che ci porta dritto all'isolamento. Ha uno stile asciutto e scorrevole, scattante e ricco di dialoghi. Capitoli che scorrono velocemente da indurci a confondere la realtà con la fantasia che, tra un colpo di scena un altro, un'indagine sconvolgente e rivelazioni macabre racchiude un impasto di pensieri, sogni, speranze e delusioni, sospesi nell'aria stagnante impossibili da annullare del tutto, in tutto il loro incredibile terrore. L'infanzia ormai perduta della giovane Ellen, astratta come un oggetto inanimato.
Dall'angolazione incerta ma al centro esatto della realtà, La psichiatra è un thriller avvincente e di sconvolgente umanità. In una giostra di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro animo di un angoscia crescente, la storia fluttua silenziosa in un paesaggio rurale in cui spicca la figura evanescente di una donna che cammina inconsapevolmente e senza fermarsi lungo il tragitto della morte; un giovane medico segretamente innamorato di lei, un'ambiziosa dottoressa tormentata dai dubbi e dalle insicurezze.
La sua professione la fa apparire forte e determinata, ma la sua vita privata è piena di solitudine e perplessità - perennemente in attesa della chiamata di un fidanzato che crede di amarla come fa lei e legata indissolubilmente alle sorti di una psicopatica il cui corpo è una carcassa di detriti e putrefazione. Descrivendocela in tutto ciò che la fa essere qualcosa di più di una semplice statua di fango, Dorn ce la presente forte, ribelle, tormentata dai demoni del suo passato. Con un identità, circondata da una spessa coltre grigia, che induce a ricordi vaghi che assumono poi contorni precisi, colori nitidi. Così ambigua, vicina ma inviolabile.
La copertina del romanzo non designa nulla di così speciale da vedere quando si guarda. Dorn, tuttavia, è un artista che ha ritratto immagini, figure recise i cui messaggi senza codice sono verità che salvano. L'unica cosa vera che forse ci salverà, presto o tardi.

Valutazione d'inchiostro: 4 

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, conosco l'autore ma non ho ancora letto nulla di suo... non ti nascondo che mi piacerebbe farlo! Buona giornata :-)

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  2. Ho sentito parlare tantissimo di questo libro, credo di essere l'unica a non averlo ancora letto. Sono contenta ti sia piaciuto e spero di poter dire la mia al riguardo al più presto.

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    1. É già la seconda volta che lo leggo, Beth! E come la prima ti assicuro non si può non rimanerne affascinati ☺ attenderó il tuo parere 😘

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  3. Semplice, ma avvincente! Due parole che mi spingono a voler leggere questo libro che riposa da molto tempo nella mia libreria. Non vedo l'ora :)

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