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martedì, ottobre 17, 2017

Gocce d'inchiostro: La cacciatrice di stelle - Sara Simoni

Dietro le storie di Sara si nasconde un animo romantico e sensibile, carico di immaginazione e fantasia, che sedimenta nel cuore di chi legge. Ho letto con passione La musa della notte, qualche mese fa, e adesso proseguire le vicende di questa meravigliosa saga era l'unica cosa che volevo, qualche ora di lettura dopo. E' stato straordinario tutto questo. Ed io non ho potuto fare a meno di essere trascinata dalla corrente soporifera di un potere sconosciuto, potente, quasi spaventoso, con il sussurro consolante della sua autrice.
Narrandovi ciò che mi è frullato per la testa, durante la lettura di questo secondo capitolo, vi racconto come non ho perso tempo a precipitarmi a capofitto fra le sue pagine, pur di marciare verso una terra che serba un certo fascino. La magia avrebbe avuto il sopravvento. Il tempo lo avrebbe dimostrato. E poi ci avrebbe spinto fra le braccia di Leandro e Miriam, prima che arrivasse qualcos'altro e ci trattenesse duramente.





Titolo: La cacciatrice di stelle
Autore: Sara Simoni
Trama: L'inquisizione deve fare i conti con le gravi perdite subite durante l'attacco al castello di Crodo. Un nuovo Prefetto deve prendere il comando e Arturo, giovane riformatore, sembra il candidato più adatto. Ma non può farlo senza l'aiuto di qualcuno che conosca la Società di Diana, che sta radunando sotto la propria bandiera tutte le streghe finora rimaste nell'ombra. Alla ricerca della strega Viviana, ex amante di Arturo, viene mandata Miriam Falchi, l'agente speciale più fredda e calcolatrice dell'intera Inquisizione, nonché la prima donna a farne parte. Ma Miriam ha i suoi piani e non ha mai dimenticato la morte del padre. Con l'aiuto del suo unico punto debole, il tormentato Leandro, cercherà di risvegliare una magia antica e terribile.

La recensione:

La vera magia è lasciare che ogni cosa segua il suo percorso e faccia il suo tempo. Impariamo a recitare formule che assecondino i ritmi naturali e li favoriscano, senza modificarli o mutarli.

La recensione per la quale ho impiegato gran parte del mio tempo, in questi pomeriggi di metà ottobre, infiniti e terribilmente tediosi, costruito uno schema particolare nel quale spiegassi le ragioni che mi hanno spinta ad abbracciare nuovamente la storia di Sara con una certa urgenza, era opera mia, frutto di un pomeriggio di una creatività tanto burrascosa da farmi perdere completamente contatto con il mondo esterno. Mi ero crogiolata a rivivere in prima persona quello che Sara si porta dentro, prima dell'arrivo imminente del terzo e ultimo capitolo. A tratti avventuroso, spesso disperatamente romantico, quella di La cacciatrice di stelle è un fantasy innovativo ed originale che narra una storia in cui ognuno di noi può rispecchiarsi il cui messaggio, racchiuso nel senso del fantastico, è che la mancata lotta per la sopravvivenza implica gravi conseguenze. L'inspiegabile potere dell'eroina per un uomo straniero e oscuro come il manto della notte naufraga in un avventura sensazionale e avvincente.
Ho letto queste pagine come se animate da volontà propria. Seduta nella mia morbida poltrona, con la voce gracchiante dell'autrice all'orecchio ho scrutato a lungo l'anima di questa storia pur di non lasciarmi sfuggire il passaggio fugace di un'emozione, risatine di gioia, sorrisi riconoscenti, strani palpiti di un cuore giovane, il tutto condensato in pagine che altri non sono che una storia incantevole da esporre sulla mensola di una libreria troppo capiente. Io non lo sapevo ancora, ma questo nuovo capitolo sarebbe stato l'attimo di maggior esaltazione della sua autrice. Un accozzaglia di sogni, delusioni, palpiti di un cuore sano che prevedeva immancabilmente la presenza dell'autrice.
Non poter perdersi completamente nella pianura infinita di parole e inchiostro che per qualche giorno mi hanno tenuta prigioniera, in un luogo così vicino al nostro ma così lontana dalla landa deserta in cui solitamente sprofondo e che adorna la mia vita, si è rivelato un gesto romantico, utile.
Il mondo aveva acquisito una struttura irreale, le cose cominciarono ad acquisire significato, tutto mi sembrava allo stesso tempo famigliare e irriconoscibile. La magia galleggiava nell'aria e la fantasia che abita nei libri era la vivida trasposizione tangibile di fatti vissuti dall'autrice.
Grazie alla bellissima opportunità concessami dall'autrice, non ho esitato a leggere La cacciatrice di stelle con una certa irruenza, in quanto la trama appariva ai miei occhi come una proposta piuttosto allettante, un opportunità per vagare felice, con lo sguardo acceso da una strana vertigine. Inebriata dalla consapevolezza che quello che stavo vivendo fosse un posto simile al Paradiso.
Adagiata sulla mia poltrona di pelle preferita, ho letto e considerato la storia di Sara come una sorta di talismano che mi avrebbe allontanato dai brutti pensieri. E, anche se sconosciuto, dato inizio a un nuovo cielo di persecuzione. Lei, mia coetanea, aveva distillato sulla carta le oscurità che avvolgono l'anima dei suoi figli d'inchiostro. Posseduta dal veleno della creazione artistica, proiettata sulla carta con qualche imperfezione, raccontandoci la storia di una ragazza comune che potrebbe far parlare di se. La sua voce, così dolce ma penetrante, ha rimbombato contro le pareti spoglie del mio animo, producendo un baccano esilarante e travolgente, come una specie di sortilegio che evoca un mondo dal quale sono ospite da qualche tempo. Un mondo che ho potuto sentire come mio, e che non sospettavo nascondesse un certo fascino.
Pian piano, volgendo le spalle a tutto, ho accolto la storia di Miriam tracciando un sentiero su un mondo, in un altro posto e in un altro tempo, in cui era nascosta la chiave che ha aperto la porta di tutti i suoi segreti. Segreti che dilaniano l'anima, e che avvolgono le sue fragili membra, ripescati in qualche piccola e oscura cavità. L'ho sorpresa nel momento in cui la sua vita era stata posta dinanzi a un bivio, in un incontro che l'avrebbe condannata o salvata. Danzando in un teatrino zeppo di fantocci, che tuttavia non hanno una loro importanza, ma che restano sullo sfondo come piccole figure.
In una realtà parallela in cui la magia prosciugherà in modo gradevole e spietato ogni cosa, ho interpretato e letto questa storia pensando che al suo interno ci fosse racchiuso la magia di cui io necessito per sopportare la mia esistenza. Quando leggo necessito di sognare, ho bisogno di credere nei miraggi, al falso e all'irreale, di credere che la mia vita sia qualcosa in più della miserabile e ostile realtà che mi asfissia. La Simoni è stata in questo caso una sarta sufficientemente abile da collezionare illusioni su misura per lettori disincantati, come la sottoscritta. Con questo romanzo d'esordio, infatti, ho avuto modo di fantasticare, svelando la bellezza di un mondo che sta sbocciando maggiormente.
Un paradiso ottenuto, nel qual ho potuto rifugiarmi da ogni amarezza terrena, senza dovermi privare del libero arbitrio, senza dover rispettare assurde norme.

Più ci affanniamo per dare un significato a quello che facciamo più grande sarà il vuoto, dopo. Un vuoto assoluto, senza scampo.

Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Sembra un bel libro e la copertina mi piace molto.
    Ho iniziato a seguirti...passa da me Se fosse per sempre mi farebbe piacere
    Un bacio, ale

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  2. Ciao Gresi.
    Felice di sapere che qyesto libro ti è piaciuto come a me

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