Questo mercoledì 14 marzo inizia con un avvenimento
molto importante: muore Stephen Hawking. Cosmologo, fisico, matematico e
astrofisico britannico, fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici, noto
soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e sull'origine dell'universo.
Non c'era da stupirsi, viste le condizioni fisiche di
Hawking.
Se per un momento mi soffermo a pensare quanti
pasticci talvolta combina la vita, quanto c'è da arrabbiarsi se la specie umana
è condizionata a un processo naturale che può perdere terreno, buttandoci giù e
lasciandoci vagare in questa landa deserta come anime in pena.
Intervallando, 139 anni fa nasceva Albert Einstein. E,
ultimo ma non meno importante, ricorre il giorno del pi greco. Perché scrivo
tutto questo se so che il post di quest'oggi è interamente dedicato alla
recensione della mia ultima lettura?
Desideravo che io e il mio blog
"partecipassimo" a questo triste evento, incavolandomi con me stessa
per non aver ancora letto La teoria del tutto, con una certa curiosità, dopo
questo inatteso addio.
Tra fumi di parole, lettere e numeri, mi pare che mi
sia dilungata un po' troppo parlando di un personaggio di cui conosco molto
poco. E per non rendere questa introduzione, una recensione vera e propria,
riprendo il sentiero letterario presentandovi un'autrice che su Sogni
d'inchiostro non era ancora apparsa, in tutta la sua graziosissima figura e
ricchezza d'animo. Mi premuro dunque di parlarvi di The siren vestendo i panni
di osservatrice, perché con letture di questo genere non sono più abituata e
dunque non mi vedo nella posizione di giudicare. Il risultato è stato piuttosto
positivo, e quello riportato qui sotto dovrebbe essere un discreto ritratto. La
vera testimonianza di come talvolta l'amore sia un eco, un'ossessione vivente e
incurante che affligge.
Titolo: The siren
Autore: Kiera Cass
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 290
Trama: Kahlen è una sirena, una meravigliosa e
pericolosa creatura al servizio dell'Oceano. Ma non è sempre stato così. C'è
stato un tempo in cui Kahlen era soltanto una ragazza come tutte le altre. Poi,
un giorno, mentre stava annegando, l'Oceano l'ha salvata e le ha regalato una
seconda possibilità. Anche se a un prezzo terribile. Per ripagare il suo
debito, Kahlen infatti ha dovuto rinunciare a una vita normale e ai suoi sogni,
primo fra tutti quello di amare ed essere amata, per attirare in acque mortali,
con il suo canto letale e ammaliatore, altri esseri umani. Per cento anni. Solo
allo scadere di questo tempo, potrà finalmente tornare a parlare, ridere e
vivere liberamente. Fino ad allora una sua parola sarà sufficiente a uccidere
un uomo. Così, quando un giorno incontra Akinli, Kahlen sa bene che legarsi a
lui è l'errore peggiore che possa fare. Innamorarsi di un essere umano infrange
tutte le regole dell'Oceano. Ma Akinli, gentile, premuroso e bellissimo, è il
ragazzo che ha sempre sognato. Quanto sarà disposta a rischiare per seguire il
suo cuore?
La
recensione:
C'è
sempre posto per l'amore. Anche solo una fessura in una porta, ma sarà
sufficiente.
Mi
sembra di aver sentito borbottii. Un numero spropositato di voci, chiacchiere
provenivano da una vasca immensa di acqua dai colori lucenti e cristallini. Mi
sentivo emozionata. Contenta. Ero sdraiata sul letto e la mia anima era stata
persuasa a leggere qualcosa che avrebbe attenuato la malinconia di questi primi
giorni di marzo. Così la lettura di questo primo romanzo della Cass mi sembrò
l'occasione più adatta per berlo in una manciata di giorni. Forse il Fato
voleva controllare il suo potere su di me, ma credo voleva solo farmi conoscere
la Cass, perché quando terminai The siren
e tornai nella mia camera, vidi le nostre anime vicine, attraverso una
lente d'ingrandimento quasi del tutto nitida, pulita, e quando riposi il
romanzo sullo scaffale sentii la fretta di un ricongiungimento. La Cass aveva
fatto breccia nel mio cuore. Era apparsa con la sua figura semplice, graziosa e
carina. E, dopo anni di scrittura e pubblicazioni, colsi l'occasione di
leggerla, incuriosita, con il viso illuminato da una certa luce. Guardandola
tutt'ora, penso forse ha intuito il mio interesse.
E'
strano come, pur leggendo e respirando sotto l'influenza del carattere
totalmente opposto dei romanzi young adult, io abbia scoperto da sola una certa
disciplina, un certo modo di visionare e giudicare la realtà, con una certa
saggezza, un certo amore per l'armonia e la tangibilità delle cose. Ed è strano
come io, diffidente a riapprocciarmi a questo genere di letture, abbia passato
due/tre giorni a sviluppare nella mia coscienza, irrimediabilmente, a farmi
inutili preoccupazioni, a impormi di leggere romanzi più impegnativi, a
criticare letture che un tempo osannavo, come se avessi assunto il ruolo di
sapientona, che in realtà non appartiene al mio carattere.
La
magia inspiegabile dei libri! E' vero, si ama spassionatamente e
involontariamente qualcosa che negli anni ha combaciato perfettamente con la
tua anima. Ci si ricorda chi siamo, cosa siamo, per quale motivo è insita
questa profonda passione, come un riflesso spontaneo, riproduttivo, che è un
riflesso di ciò che mi appartiene. Rende me stessa quello che sono adesso. Amo
i libri come potrei amare i miei figli, se solo li avessi. Sono esperienze,
emozioni, attimi di vita meravigliosi, indimenticabili, inspiegabili, per una
ragazza così ostinata, nel vedere le sue inclinazioni, i suoi interessi
condensati in pagine bianche e d'inchiostro, in un ambiente diverso da quello
di cui sono circondata, influenzata da autori e generi diversi. Sono felice
anche quando leggo romanzi che so non mi appagano del tutto, ma che mi
impediscono di abbandonarne la lettura poiché guidati da una mano invisibile.
Mi
premuro a parlarvi di The siren con
la stessa fierezza con cui parlerei di un romanzo la cui lettura abbia
combaciato con la mia anima semplice e appassionata, del suo autore, della sua
genesi. Iniettando un orgoglio persino nella mia umiliazione. Lo stesso
orgoglio con il quale io ospito nel mio salotto virtuale autori che conoscevo
solo per sentito dire, o che non leggevo per diffidenza. Con Kiera Cass ho
scelto di approcciarmi al suo romanzo con una certa umiltà. La sua storia,
infatti, ha goduto della mia presenza per poco tempo. Eppure, il breve lasso di
tempo che mi ha visto in compagnia di Kahlen può spiegare la profondità dei
miei sentimenti. Se non fossi così cocciuta e diffidente, non mi sarei
trascinata la lettura di The siren
per tutto questo tempo.
Il
mio tempo non poteva non essere ben speso fra le sue pagine. Kahlen, Akinli,
l'Oceano mi avevano resa incuriosita, quasi tesa, avventurosa e bramosa. E
tornare repentinamente alla mia scialba vita, così come l'avevo lasciata, ha
reso la fiamma della curiosità più ardente. Ha lambito le mie fragili membra
con estrema cura.
Talvolta,
durante il corso della lettura, la storia della Cass mi ha fatto prendere
consapevolezza di come io non avevo mai letto nulla che avesse come
protagonista una sirena, ne il luogo dove avevo soggiornato per qualche tempo;
sul fondo di una vasta vasca acquosa, fra i luoghi di una città di cui non se
ne conosce l'esistenza, in una massa disordinata e confusa di uomini pesce,
tritoni e granchi.
The siren
è senza alcun dubbio una lettura godibile, molto semplice e carina che ha reso
ai miei occhi la sua protagonista oggetto di ammaliamento e stupore. Un
elemento nuovo da annoverare fra le nuove e vecchie eroine della narrativa
fantastica. Elemento primordiale su cui ruota l'intero romanzo, nonché causa ed
effetto di una maledizione che la sta lentamente affievolendo. Il suo stile di
vita, o, semplicemente, il suo essere ciò che effettivamente è, una sirena che
vive circondata dal calore delle sue sorelle, ma che incorre una pace interiore
effimera, con la prospettiva di una nuova rinascita, di un nuovo avvenire. La
sua voce avrebbe finalmente potuto innalzarsi fra un coro di voci e suoni, in
un mondo ingiusto e un po' crudele, decisa a farsi sentire una volta per tutte.
Trascinante,
dolce, avventuroso e, soprattutto, innovativo, The siren è un dramma per giovani donzelle che sognano ancora il
principe azzurro. Apparentemente indirizzato ad un pubblico giovane, il romanzo
della Cass è una certezza per chi sogna ancora ad occhi aperti o ama rifugiarsi
in storie dolci e appassionate come questa. Una boccia di cristallo dalla quale
esce dell'acqua, ma al cui interno rimbalzano delle bellissime sirene che
rompono in due il filo della monotonia, della vita in generale, per dare sfogo
all'emozioni. Senza controllo, con una certa passione e una certa spontaneità.
I
libri erano un luogo sicuro, un mondo separato dal mio. Qualunque cosa fosse
successa quel giorno, quell'anno, c'era sempre una storia in cui qualcuno
superava l'ora più buia. Non ero sola.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Anche io provo una certa diffidenza verso autori molto pubblicizzati e le recensioni negative sulla trilogia The Elite e seguiti della Cass, non mi avevano certo invogliata a leggerla, ma questo romanzo sembra decisamente più riuscito.
RispondiEliminaLo è, Beth! Perlomeno a me è piaciuto, nonostante non leggo più young adult. Ma questo si è rivelato molto carino ☺
EliminaCiao Gresi, il romanzo che hai recensito non è molto il mio genere, ma non ti nascondo che la figura delle sirene mi affascina da sempre :-)
RispondiEliminaNeanche io prediligo questo genere. Ma ti assicuro questo romanzo si è rivelato una piacevole sorpresa ☺
EliminaHo sentito parlare molto di questo libro è in lista da un po', devo solo trovare il tempo ^_^
RispondiEliminaCiao,
Annalisa
Lettrice di Libri
Ciao, Annalisa ☺
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