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lunedì, agosto 06, 2018

Gocce d'inchiostro: Darkest Minds - Alexandra Bracken

 Finalmente, dopo romanzi e romanzi di autori di sesso e razze diverse, fui ammessa fra le viscere di un corpo celeste dall'aspetto alquanto usuale ma particolare: sulle prime il mio Io ancora giovane, in cui predomina quasi sempre un forte senso di amore e cameratismo, comprese che venni apposta dietro suggerimento di qualche lettore entusiasta e febbricitante. Darkest Minds, a quanto pare, stava divenendo un cult in patria. E fra queste voci non potevo non esserci io, pecora nera del gruppo, che non ha potuto tesserne le lodi come sperato.
Una ragazzina sveglia e furba, sorpresa lei stessa di ciò che le stava capitando. Situazioni, eventi, che alla fine avranno una loro spiegazione, ma che io, fra poteri magici comparsi dal nulla e amicizie scovate per caso è l'ennesima reincarnazione di una semplice ma poco emozionante lettura per ragazzi, e quindi mediocremente accettabile. Della copertina stessa che di per se è bellissima, conferendoci così a noi lettori il potere di giudicare se ciò che ci siamo trovati davanti può o meno fare al caso nostro.




Titolo: Darkest Minds
Autore: Alexandra Bracken
Prezzo: 17 €
Casa editrice: Sperling & Kupfker
N° di pagine: 360
Trama:  Quando Ruby si sveglia il giorno del suo decimo compleanno, qualcosa in lei è cambiato. Qualcosa di abbastanza preoccupante da costringere i genitori a mandarla a Thurmond, un brutale campo di riabilitazione gestito dal governo dove sono rinchiusi i giovani come lei. Ovvero, i giovani che sono riusciti a sopravvivere alla misteriosa malattia che ha decimato la popolazione e che da allora sembrano aver acquisito poteri speciali. Ci sono i Verdi, dotati di un'intelligenza eccezionale: i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano l'elettricità; i Rossi, il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente umana. Ora Ruby ha sedici anni ed è riuscita a scappare da quell'inferno, ma per lei l'incubo non è ancora finito. Durante la sua fuga, però, incontra un gruppo di ragazzini evasi come lei: Zu, Ciccio e Liam, carisma da leader e decisamente carino. Ma Ruby non può rischiare di avvicinarsi a lui. Sarebbe troppo pericoloso. E, in viaggio verso l'unico rifugio sicuro, ci sono già fin troppi pericoli da affrontare …

La recensione:
Vivo una realtà parallela in cui non ricordo di come sia arrivata. Mi guardo attorno. Seduta sull'asfalto deserto di una città sconosciuta, cerco di concentrare la mia mente su una ragazzina che proprio ora mi viene incontro. Sembra sia comparsa dal nulla, sembra camminare su questa landa deserta come un anima priva di vita. Eppure sarà proprio la sua storia, la sua figura esile ad entrarmi in testa e per qualche giorno restare qui: "Ogni cosa ha un suo perché. E c'è un motivo per cui io mi trovo qui".
Poi una voce sconosciuta, proveniente chissà da dove, mi sorprende come un acquazzone estivo. L'occasione è buona per chiedere aiuto, per comprendere cosa mi abbia indotto qui e soprattutto chi, in compagnia di questa ragazzina, che non ha cessato per un istante di fissarmi. I miei dubbi si amplificano. In tutti i viaggi temporali lanciati sulla sabbia del tempo la procedura è sempre la stessa: una nazione prostrata da un tiranno. Ragazzi e ragazze che si muovono sullo sfondo come diapositive di un film …. macché! Questa volta si tratta della storia di Ruby, sedicenne, dalla pelle olivastra e una massa di riccioli crespi e indomiti, che ho preso a cuore ma che alla fine non mi ha ricambiato. Perché, mentre la mia coscienza si fa largo fra banchi di nebbia, polvere e resina, ricordo cosa mi indusse a trovarmi qui: l'ennesima sfida indetta su Facebook, che ogni mese mi costringe a redigere una lista delle letture più importanti che dovrebbero affiancarmi in questo 2018. Per non parlare di un insano e profondo senso di curiosità, e che devo sempre dosare con una certa cura altrimenti diventa fastidiosa e irritante. E' uno dei migliori espedienti che mi induce a sperimentare letture di questo genere. Talvolta splendide sorprese, talvolta cocenti delusioni: Darkest Minds della giovanissima Alexandra Bracken lo si può collocare in nessuna di queste due categorie. Bensì in una via di mezzo, fra qualcosa che ha a che fare con la normalità e non. Qualcosa che non costa chissà quanto del nostro tempo, ma nemmeno lo semplifica a un beneficio per la nostra anima. Venduta alle sorti di abili lettori di anime che ignorano di saper abilmente giocare con i sentimenti degli esseri umani e rendono le loro opere disegni imprescindibili in cui resta saldamente ancorata una parte della nostra anima. Non è qualcosa da prendere alla leggera, eppure ci si accalappia di letture di questo genere e quel che poi si ricava non sono i resti delle innumerevoli frasi di diniego, bensì la loro anima. Che prende vita già solo da qualche pagina, ci ripulisce di ogni impurità, nella maggior parte dei casi nel modo che ci fa credere in una rinascita.
Invece di un incontro casuale, quello fra me e Ruby è stato qualcosa che ho voluto mettere in pratica sin da subito, che ci ha sorpreso a danzare l'una accanto all'altra nel buio, come due meravigliosi compagni di viaggio. In un istante in cui ci siamo ritrovate nella nostra solitudine, in cui le nostre anime vennero a contatto, levandoci nel cielo come invisibili particelle senza la possibilità di svanire.
La storia della Brecken palpitava avventura, azione ma tanto, tanto amore. E non rimanerne sedotti, specie dalla sua splendida copertina, sarebbe stato a dir poco impossibile. Eppure. quella di Darkest Mind non è stata il genere di storia che mi ha rinchiuso nella linfa vitale della carta, o nel contorno digitale del mio Kobo. Ho sorvolato per qualche giorno nei cieli di un paesaggio anonimo, misurandone i contorni … e il risultato? Crudeltà, tragicità, turbolenze, e niente di più. Privo di pathos o di quegli incauti sussulti di cuori giovani e ingenui, privo di colore e lucentezza. Originale e avvincente sotto certi aspetti, monotono e drammatico per altri, risucchiata in un vortice di parole che non danno scampo e che sono una continua e ripida discesa verso un abisso di insoddisfazione e follia. La sua lettura, infatti, mi è sembrata quasi un tentativo dell'autrice di ripercorre il cammino di Rudy all'indietro, come una preghiera disperata sussurrata dalla soglia della sua insoddisfazione morale nel labirinto di gallerie che aveva scavato nella sua mente qualcuno per lei: questa presenza costante, ma priva di identità, che lentamente le sta risucchiando la vita. Sta azzerando i suoi pensieri, i suoi ricordi. L'ha trasformata in una massa di carne instabile e fiera in una marionetta priva di volontà a cui è stata aspirata ogni microscopica particella di speranza.
Quella di Darkest Mind è un ode bellicosa che è stata scritta con parole più mature di quanto mi sarei aspettata, che mi ha allontanata dal tedio e dalla monotonia di questi pomeriggi d'estate, riempiendo il mio cuore di drammi, sbalzi d'umore che non mi appartengono, eseguendo una melodia che, io, lettrice, non ho compreso del tutto e che nel corso della lettura ho avvertito sempre meno. Con la sua triste storia di ricordi che dilaniano l'anima, repentine separazioni, affetti sopiti nel tempo, ma capaci di renderci prigionieri degli stessi colpi inferti da questa "entità". Desiderosa di trovare un equilibrio mentale, riabbracciare la sua famiglia, coraggiosa, vulnerabile, sola.
Un passato di cui si sa ben poco, grida di aiuto e disperazione scambiati in qualsiasi momento della giornata, il desiderio insopprimibile di scovare una propria identità, la solitudine che divora da dentro e spinge ad andare comunque avanti, affrontando la vita in tutte le sue sfumature, Darkest Mind è il primo volume di una saga che involontariamente ti induce a tenere duro. Incapace di trovare conforto o speranza, un romanzo che nonostante tutto si lega alla voce limpida del nostro cuore e che scaraventa in un abisso scuro di angosce e crudeltà.
La storia di una lotta per la vita, in tutti i sensi, che travolge ma non appassiona. Non sono potuta restare indifferente alla grandissima tensione emotiva che  giorno dopo giorno cresce nel cuore della giovane Ruby come un abisso profondo, eppure il risultato è una mediocre lettura per giovani adulti che già dopo la parola Epilogo svanisce dalla nostra memoria come la luce morente di un crepuscolo. come un arrivederci indefinito, ma la forte consapevolezza che pur di sopravvivere talvolta è necessario combattere.
Valutazione d'inchiostro: 3

4 commenti:

  1. i would like to read this!!!thanks for sharing:) good day.
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  2. un libro che mi lascia perplessa, mi incuriosisce ma c'è qualcosa che mi blocca

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    1. Medesima sensazione che ho avuto anch'io; peccato perché possedeva tutti gli elementi adatti per definirlo uno Young adult fuori dagli schemi ☺

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