Una
ragazzina sveglia e furba, sorpresa lei stessa di ciò che le stava capitando.
Situazioni, eventi, che alla fine avranno una loro spiegazione, ma che io, fra
poteri magici comparsi dal nulla e amicizie scovate per caso è l'ennesima
reincarnazione di una semplice ma poco emozionante lettura per ragazzi, e
quindi mediocremente accettabile. Della copertina stessa che di per se è
bellissima, conferendoci così a noi lettori il potere di giudicare se ciò che
ci siamo trovati davanti può o meno fare al caso nostro.
Titolo: Darkest Minds
Autore: Alexandra Bracken
Prezzo: 17 €
Casa editrice: Sperling & Kupfker
N° di pagine: 360
Trama: Quando
Ruby si sveglia il giorno del suo decimo compleanno, qualcosa in lei è
cambiato. Qualcosa di abbastanza preoccupante da costringere i genitori a
mandarla a Thurmond, un brutale campo di riabilitazione gestito dal governo
dove sono rinchiusi i giovani come lei. Ovvero, i giovani che sono riusciti a
sopravvivere alla misteriosa malattia che ha decimato la popolazione e che da
allora sembrano aver acquisito poteri speciali. Ci sono i Verdi, dotati di
un'intelligenza eccezionale: i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano
l'elettricità; i Rossi, il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente umana.
Ora Ruby ha sedici anni ed è riuscita a scappare da quell'inferno, ma per lei
l'incubo non è ancora finito. Durante la sua fuga, però, incontra un gruppo di
ragazzini evasi come lei: Zu, Ciccio e Liam, carisma da leader e decisamente
carino. Ma Ruby non può rischiare di avvicinarsi a lui. Sarebbe troppo
pericoloso. E, in viaggio verso l'unico rifugio sicuro, ci sono già fin troppi
pericoli da affrontare …
La
recensione:
Vivo
una realtà parallela in cui non ricordo di come sia arrivata. Mi guardo attorno.
Seduta sull'asfalto deserto di una città sconosciuta, cerco di concentrare la
mia mente su una ragazzina che proprio ora mi viene incontro. Sembra sia
comparsa dal nulla, sembra camminare su questa landa deserta come un anima
priva di vita. Eppure sarà proprio la sua storia, la sua figura esile ad
entrarmi in testa e per qualche giorno restare qui: "Ogni cosa ha un suo
perché. E c'è un motivo per cui io mi trovo qui".
Poi
una voce sconosciuta, proveniente chissà da dove, mi sorprende come un acquazzone
estivo. L'occasione è buona per chiedere aiuto, per comprendere cosa mi abbia
indotto qui e soprattutto chi, in compagnia di questa ragazzina, che non ha
cessato per un istante di fissarmi. I miei dubbi si amplificano. In tutti i
viaggi temporali lanciati sulla sabbia del tempo la procedura è sempre la
stessa: una nazione prostrata da un tiranno. Ragazzi e ragazze che si muovono
sullo sfondo come diapositive di un film …. macché! Questa volta si tratta
della storia di Ruby, sedicenne, dalla pelle olivastra e una massa di riccioli
crespi e indomiti, che ho preso a cuore ma che alla fine non mi ha ricambiato.
Perché, mentre la mia coscienza si fa largo fra banchi di nebbia, polvere e
resina, ricordo cosa mi indusse a trovarmi qui: l'ennesima sfida indetta su
Facebook, che ogni mese mi costringe a redigere una lista delle letture più
importanti che dovrebbero affiancarmi in questo 2018. Per non parlare di un
insano e profondo senso di curiosità, e che devo sempre dosare con una certa
cura altrimenti diventa fastidiosa e irritante. E' uno dei migliori espedienti
che mi induce a sperimentare letture di questo genere. Talvolta splendide
sorprese, talvolta cocenti delusioni: Darkest
Minds della giovanissima Alexandra Bracken lo si può collocare in nessuna
di queste due categorie. Bensì in una via di mezzo, fra qualcosa che ha a che
fare con la normalità e non. Qualcosa che non costa chissà quanto del nostro
tempo, ma nemmeno lo semplifica a un beneficio per la nostra anima. Venduta
alle sorti di abili lettori di anime che ignorano di saper abilmente giocare
con i sentimenti degli esseri umani e rendono le loro opere disegni
imprescindibili in cui resta saldamente ancorata una parte della nostra anima.
Non è qualcosa da prendere alla leggera, eppure ci si accalappia di letture di
questo genere e quel che poi si ricava non sono i resti delle innumerevoli
frasi di diniego, bensì la loro anima. Che prende vita già solo da qualche
pagina, ci ripulisce di ogni impurità, nella maggior parte dei casi nel modo
che ci fa credere in una rinascita.
Invece
di un incontro casuale, quello fra me e Ruby è stato qualcosa che ho voluto
mettere in pratica sin da subito, che ci ha sorpreso a danzare l'una accanto
all'altra nel buio, come due meravigliosi compagni di viaggio. In un istante in
cui ci siamo ritrovate nella nostra solitudine, in cui le nostre anime vennero
a contatto, levandoci nel cielo come invisibili particelle senza la possibilità
di svanire.
La
storia della Brecken palpitava avventura, azione ma tanto, tanto amore. E non
rimanerne sedotti, specie dalla sua splendida copertina, sarebbe stato a dir
poco impossibile. Eppure. quella di Darkest
Mind non è stata il genere di storia che mi ha rinchiuso nella linfa vitale
della carta, o nel contorno digitale del mio Kobo. Ho sorvolato per qualche
giorno nei cieli di un paesaggio anonimo, misurandone i contorni … e il
risultato? Crudeltà, tragicità, turbolenze, e niente di più. Privo di pathos o
di quegli incauti sussulti di cuori giovani e ingenui, privo di colore e
lucentezza. Originale e avvincente sotto certi aspetti, monotono e drammatico
per altri, risucchiata in un vortice di parole che non danno scampo e che sono
una continua e ripida discesa verso un abisso di insoddisfazione e follia. La
sua lettura, infatti, mi è sembrata quasi un tentativo dell'autrice di
ripercorre il cammino di Rudy all'indietro, come una preghiera disperata
sussurrata dalla soglia della sua insoddisfazione morale nel labirinto di
gallerie che aveva scavato nella sua mente qualcuno per lei: questa presenza
costante, ma priva di identità, che lentamente le sta risucchiando la vita. Sta
azzerando i suoi pensieri, i suoi ricordi. L'ha trasformata in una massa di
carne instabile e fiera in una marionetta priva di volontà a cui è stata
aspirata ogni microscopica particella di speranza.
Quella
di Darkest Mind è un ode bellicosa
che è stata scritta con parole più mature di quanto mi sarei aspettata, che mi
ha allontanata dal tedio e dalla monotonia di questi pomeriggi d'estate,
riempiendo il mio cuore di drammi, sbalzi d'umore che non mi appartengono,
eseguendo una melodia che, io, lettrice, non ho compreso del tutto e che nel
corso della lettura ho avvertito sempre meno. Con la sua triste storia di
ricordi che dilaniano l'anima, repentine separazioni, affetti sopiti nel tempo,
ma capaci di renderci prigionieri degli stessi colpi inferti da questa
"entità". Desiderosa di trovare un equilibrio mentale, riabbracciare
la sua famiglia, coraggiosa, vulnerabile, sola.
Un
passato di cui si sa ben poco, grida di aiuto e disperazione scambiati in
qualsiasi momento della giornata, il desiderio insopprimibile di scovare una
propria identità, la solitudine che divora da dentro e spinge ad andare
comunque avanti, affrontando la vita in tutte le sue sfumature, Darkest Mind è il primo volume di una
saga che involontariamente ti induce a tenere duro. Incapace di trovare
conforto o speranza, un romanzo che nonostante tutto si lega alla voce limpida
del nostro cuore e che scaraventa in un abisso scuro di angosce e crudeltà.
La
storia di una lotta per la vita, in tutti i sensi, che travolge ma non
appassiona. Non sono potuta restare indifferente alla grandissima tensione
emotiva che giorno dopo giorno cresce
nel cuore della giovane Ruby come un abisso profondo, eppure il risultato è una
mediocre lettura per giovani adulti che già dopo la parola Epilogo svanisce
dalla nostra memoria come la luce morente di un crepuscolo. come un arrivederci
indefinito, ma la forte consapevolezza che pur di sopravvivere talvolta è
necessario combattere.
Valutazione
d'inchiostro: 3
i would like to read this!!!thanks for sharing:) good day.
RispondiEliminaMy New Post | Instagram | Bloglovin
Of course. Thank You! ☺☺
Eliminaun libro che mi lascia perplessa, mi incuriosisce ma c'è qualcosa che mi blocca
RispondiEliminaMedesima sensazione che ho avuto anch'io; peccato perché possedeva tutti gli elementi adatti per definirlo uno Young adult fuori dagli schemi ☺
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