Di norma non leggo mai romanzi
israeliani, così aperti al mondo, alcuni incomprensibili alcuni meravigliosamente
romantici. Il romanzo di cui vi parlerò oggi mi ha dimostrato come certe
"rivelazioni" possano racchiudere al suo interno dei piccoli
gioiellini. Ci si abbandona completamente a un tempo breve in cui le cose si
sistemano dal buco del cielo in modo da riempire quasi tutto lo scenario, e il
lato oscuro - grigio splende su di noi al punto di farci sentire speciali.
Renderci un tutt'uno con la storia che si legge. Il buio si aggiunge a una vita
patetica e stupida, ed il silenzio ingoia ogni cosa tranciando ogni legame.
Quel filo che si pensava fosse robusto, e che nessuna forza potrà riannodare.
Titolo: Storia di Asta
Autore: Jón Kalman Stefánsson
Casa editrice: Iperborea
Prezzo: 19,5o €
N° di pagine: 480
Trama: Reykjavik, primi anni Cinquanta. In un piccolo appartamento
seminterrato Sigvaldi e Helga toccano il cielo con un dito abbandonandosi alla
loro giovane e travolgente passione e decidono di chiamare la figlia Asta. Asta
come una grande eroina della letteratura nordica, Asta perché ast in islandese
vuol dire amore. Sedici anni dopo Asta scopre il sentimento di cui porta il
nome in una fattoria negli aspri Fiordi Occidentali dove trascorre l'estate. Lo
impara a conoscere dalla storia tormentata tra un uomo e una donna uniti dalla
solitudine e divisi dalla dura vita contadina; lo impara a capire dalla vecchia
Kristin che ogni tanto, al mattino, si sveglia in un'altra epoca del suo passato
e può così rimediare ai rimpianti che le ha lasciato la vita; lo vive sulla
propria pelle insieme a Josef, il ragazzo che le cambierà l'esistenza. Eppure
sono tutte promesse di felicità non mantenute ad avvicendarsi in questa
impetuosa storia famigliare, segnata per sempre dal giorno in cui Helga si
rivela uno spirito troppo libero e assetato di emozioni per non ribellarsi alla
soffocante routine domestica e abbandonare marito e figlie, lasciando Asta con
un'inquietudine, un'ansia di fuga, una paura di seguire fino in fondo i propri
sogni.
Non importa
come gira il mondo, quali catastrofi gli si rovesciano addosso, bufere, crisi
economiche, attentati, populismi, discorsi d'odio, piogge di meteoriti, il mio amore
per te rimane sempre in piedi. E' irremovibile. Non si estinguerà che con la
morte. E sappi anche che se la morte non è la fine di tutto, ti amerò anche da
morta. Il mio amore attraverserà incolume la vita, la morte, e poi tutte le
immensità a cui non sappiamo dare un nome.
Non
leggo mai romanzi di autori israeliani, né ho mai avuto occasione di leggerli.
Le parole sono sempre un buon antidoto per la tristezza; i minuti intervallati
da frasi, lettere, suoni o parole che provocano talvolta forti sentimenti. Un marasma
di sensazioni di diverso tipo, crisi di pianto o riso a seconda dei casi.
Personalmente non mi considero quel tipo di lettrice dalla lacrima facile, né quel
genere di persona che quando si imbatte in opere intrise di sentimento,
profonde, romantiche, ricoperte inoltre da un sudario di malinconia che copre
ogni cosa, in certi giorni, in certe sere, scandagliano così bene la mia anima
che sembra proprio che Dio sia sceso sulla terra per stringere un patto con gli
uomini e con gli animali. A intervalli regolari mi fermavo per riprendere fiato,
per mettere in ordine le idee, e guardare come dall'amore fra un uomo e una
donna sia stata generata una piccola creatura il cui nome in israeliano significa
amore.
Ero
talmente immersa nella storia che ascoltavo, scrivevo da non desiderare altro.
La mia vita - se così posso definirla - si era ridotta a niente. I pensieri del
giorno e le mie nottate miti furono popolate da figure non appartenenti al mio
mondo ma a quello della giovane Asta. C'erano Sigvaldi e Helga, Kristin e Josef
a vagare negli andri della mia immaginazione, e Reykjavik
il luogo al quale si sono rivolti costantemente i miei pensieri.
A
dire il vero, non mi è dispiaciuto affatto rinunciare alla mia vita. Calarmi
completamente nella storia della giovane Asta è stato un modo per voltare le spalle
alla mia. Ma non è possibile annullarsi fino a questo punto. Pur con tutta la
volutà cieca non potevo fingere che prima o poi ogni cosa si sarebbe conclusa.
In un angolo recondito della mia mente, in un piccolo andro del mio cuore, a margine
di pagine che ho divorato febbrilmente, ero consapevole che Storia di Asta aveva
lasciato un solco profondo nel mio cuore e l'urgenza di leggere qualcos'altro
di questo autore la sentivo avvicinarsi a poco a poco.
Da
quant'è che ho concluso questo romanzo, Asta non l'ho vista più. Rimase impressa
nei miei pensieri per ancora qualche tempo. Non riuscivo a dimenticarmi di lei,
e sinceramente non volevo nemmeno che si avvicinasse il temibile epilogo.
Il
Islanda le cose sembrano più grandi, più profonde, più sentimentali. Non c'è traccia
di azione; piuttosto tanto sentimento e drammaticità, che sedimentano nell'animo
con forza e impetuosità.
La
ragazza intanto si era avvicinata e, scavando un solco profondo nel mio animo,
seminando e piantando qualcosa che alla fine è sbocciato in un bellissimo
fiore, la sua presenza continuava ad esserci. Proprio come l'essenza di una fragranza,
così delicata e dolce che inconsapevolmente si era fatta strada nel mio cuore dandomi
così l'impressione che quello che avevo letto si trattasse di un sogno anziché di
una realtà in cui verità e finzione sembravano poter coesistere.
Quando
mi imbatto in certi tipi di romanzi, la mia mente galleggia beatamente in una
piscina di pace e tranquillità. Sembra che lo spazio e il tempo si fermino. I
luoghi in cui sprofondo volontariamente, mi hanno fatto trattenere il fiato.
Storia di Asta ha funto da
piccolo santuario in cui ho riposato quietamente con amici silenziosi e malinconici,
trascorrendo il mio tempo, cogliendo spesso quell'attimo in cui il sole cominciava
a tramontare, brillava interamente attraverso le fronde degli alberi.
Prima
che nascesse, la piccola Asta aveva la forma di uno spazio bianco. Ma nel
momento in cui emise il primo vagito, subito alcune visioni affiorarono alla sua
mente: dove si trovava? Perché era stata catapultata in una cruda e temibile realtà,
proprio come questa?
Se
questa recensione risulta ancora una volta chilometrica è semplicemente perché
di Asta e del suo autore non riesco in nessun modo a liberarmi dal pensiero di
quanto accade ogniqualvolta mi immergevo in un sogno romantico, magico, quasi
surreale come questo. Una timida e dolce ragazzina di soli diciassette anni cammina
sul sentiero insidioso della vita, nemesi di quelle eroine della letteratura
israeliana il cui percorso di vita è una composizione corale che sfiora il
surrealismo. Una canzone che è stata letta con sentimento, e che ha scaldato il
mio cuore. Ha fluttuato come uno sciame di insetti al confine della mia
coscienza, fin quando non si è superato un certo confine.
Lasciamo trascorrere
i giorni, lasciamo passare nel cielo le notti e dimentichiamo di vivere la vita
che ci è offerta,
Valutazione
d'inchiostro: 4
Ciao come promesso sono passata a leggere il tuo pensiero su Storia di Asta. Mi fa piacere che a te sia piaciuto e ti abbia regalato qualche ora lontano dalla realtà, mi rammarico, invece, di non aver provato empatia per questa storia che ancora oggi a distanza di giorni il mio parere è sempre lo stesso. Questo è il bello della lettura e il confronto anche se non è uguale comunque stimola. In ogni caso sono contenta di aver letto questo libro, molto particolare nella struttura narrativa e affascinante per chi come te riesce a calarsi nella storia.
RispondiEliminaBella recensione, complimenti!
Ciao! Ti ringrazio davvero molto per essere passata. Come hai potuto vedere a me questa storia mi ha piacevolmente colpita, ma del resto è proprio questo il bello dei libri, no?!? 😉
Eliminanon conoscevo il titolo, come te di solito non leggo israeliani, ma mi hai fatto venire voglia di farlo
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda, è stata una piacevolissima lettura ☺☺ ne sono rimasta davvero entusiasta ☺☺
EliminaWow, se sei rimasta così colpita dalla storia di Asta questo libro deve essere qualcosa di memorabile. A dirti la verità non mi ispirava molto ma, dopo questa recensione, sto pensando di dargli una possibilità.
RispondiEliminaPer me lo è stato, Little Pigo ☺ e sono davvero contenta di avere avuto questa opportunità di leggerlo ☺☺ auguro anche a te di poter immergerti in questa bella esperienza ☺☺
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