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sabato, dicembre 22, 2018

Gocce d'inchiostro: La donna delle rose - Charlotte Link

Da principio ci fu solo la gioia di leggere l'opera di una scrittrice che io amo molto. E' un amore indissolubile che lega me e le sue opere da un filo sottile, indivisibile, che gira quasi sempre su storie di donne forti, apparentemente fragili, repliche di altre opere omonime di cui io non mi stanco mai. Nel giro di qualche anno però certe storie mi avevano destabilizzato, ma ecco rispuntare il proposito di concludere questo 2018 con vecchie letture. Letture i cui autori, le cui autrici, non rispolveravo da un po'. I miei propositi letterari mi vedevano da un'altra parte, la Link nella meravigliosa Germania di cui mi piacerebbe tanto visitare, così ci scontrammo. E, come in precedenza, di norma fu la Link a condurmi nei meandri di una storia sofisticata, memorabile e avvincente. Nel suo nuovo segreto, nei paradigmi di un thriller storico che ha alimentato il mio interesse nei riguardi di questa autrice tedesca.






Titolo: La donna delle rose
Autore: Charlotte Link
Casa editrice: Tea
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 542
Trama: In preda a una profonda crisi personale e professionale, la giovane berlinese Franca Palmer decide di rifugiarsi nell'isola di Guernsey, nel canale della Manica. Qui trova alloggio presso un'antica villa a Le Variouf, dove l'anziana inglese Beatrice Shaye si prende cura di uno splendido roseto. Con lei vive Helene Feldmann, una tedesca trasferitasi sull'isola con il marito ufficiale al tempo dell'occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Ben presto Franca si accorge che la sua presenza ha un effetto dirompente sul rapporto fra Beatrice e Helene, un rapporto che in realtà nasconde odi e rivalità, mai sopiti risalenti agli anni della guerra.

La recensione:
Tornai nella straordinaria Germania di una delle mie autrici preferite con qualcosa che mi solletica ancora la pelle. Si tratta di qualcosa che mi ha detto la Link, ecco. Un'eco, o forse un collegamento che ha richiamato la mia attenzione, ma il resto della storia mi ha spazzata via. Non vedevo l'ora di tornare in Germania e dalla Link!
Nei suoi romanzi si respira un aura tetra, malinconica, sotto la quale gruppi di anime dannate e contrite scendono a picco da montagne insormontabili di vite travagliate, caotiche, quasi sempre dilaniate dal passato, sotto i quali la mano dolce e sofisticata della sua creatrice fornisce un' inattesa postazione privilegiata da cui guardare ogni cosa. E fu su questa postazione che mi fermai tornando da casa mia al cottage di Villa Le Variouf.
Lo spettacolo, come al solito, è stato magnifico. La casa, il cottage, i suoi conquilini, tutto ciò che la Link mi spiattelò in faccia fu magnifico. Uno sbaffo di azzurro contro il grigiore della vita. Le scene turbolente di Nobody o di Oltre le apparenze erano completamente spariti. Restava solo un segreto nascosto nel tempo, l'amore per il passato e le sue consueguenze, gruppi di fantocci che hanno vita propria ma di cui la Guerra o i rimpianti di una vita sempre uguale a se stessa li hanno resi vuoti. Piatti, disillusi e soli, impegnati nell'affannosa ricerca di una strada che li possa condurre alla redenzione. Elementi non di certo più adatti per aprirsi agli elementi di una scrittura che in un certo senso mette i brividi. Innumerevoli opere in passato mi hanno confermato questa mia idea. Al pari di La donna delle rose, in cui la protagonista cerca riparo, dagli assalti esterni della vita, in un giardino di rose. La scrittura in sé resta pressochè intatta, evocativa, semplice e allo stesso tempo ricercata, sebbene a giudicare della mole e dalla corposità delle vicende e della narrazione sarebbe stata una lettura che mi sarei trascinata con una certa fatica. E in un certo senso così è stato. Ma è stato davvero necessario tanta insistenza? E' stato davvero necessario proseguire lentamente su una strada costellata da difficoltà o ostacoli? Eppure, nel momento in cui Beatrice, Franca, Michael, Edgar presero vita, sembrarono aderire alla mia anima come una seconda pelle; quel genere di personaggi ancora in vita, chiari e tangibili pronti a rinascere sotto i miei occhi nel momento in cui decisi di trattenermi il tempo necessario.
Ci sono state quasi seicento pagine a tenermi compagnia. Sfogliate con avidità sotto il fragore del mondo, catturata dall'aspetto evanescente della casa attraverso i suoi personaggi. Questo elemento accrebbe il mio interesse nei riguardi di questa lettura, ed io volli provarci.
Un leggero movimento a margine di un inquadratura sempre precisa, diretta, scevra di dettagli ma ricca di elementi che mi permisero di scorgere qualcosa nel giardino incolto dell'anima di ognuno dei personaggi. Si trattava di un punto chiave delle innumerevoli vicende che centellinano questa meravigliosa storia? Incuriosita, la messa fuoca non aveva bisogno di essere sistemata meglio e mi imbarcai in questo straordinario viaggio per raccogliere tutti i pezzi che la Link ha smistato in ogni dove e, dall'altra parte, le emozioni, le pulsazioni di cuori impulsivi, delusi, insoddisfatti, come un lugubro sbaffo di grigio.
Tornando fra le pareti bianche della mia stanza non ricevetti alcuna spiegazione sulla mia avventura linkiana. La sua autrice mi accolse con caloroso affetto, il grigiore di giornate monotone e un po tristi si era insinuato sotto le pelle, raccolto in questo lasso di tempo in cui mi sono trascinata La donna delle rose. Nel mio santuario magico, questo romanzo mi aveva aperto le porte a un nuovo mondo scoprendo il tutto da una finestra sofisticata e ridotta, in cui l'oscurità che vi aleggiava tutt'attorno si ridusse notevolmente.
E' passata qualche ora da quant'è che mi sono congedata dalla Link e dai suoi personaggi, ma a me sembra un'eternità. L'effetto devastante, rabbuiante di questa cortina di tristezza, di insoddisfazione, di rassegnazione in cui è spesso presente e mai del tutto mi proiettava fuori da questo parallelismo, La donna delle rose arrivò tardi a uno dei miei innumerevoli incontri annuali. E' stata una storia bellissima, evocativa, avvincente e entusiasmante che tuttavia mi ha lasciata dubbiosa, per tutto il corso della lettura, se le ombre che accompagnano i suoi figli di carta derivassero dai ricordi di dolori passati o da qualcos'altro.
La fine di questo mio spericolato viaggio tolse ogni dubbio che mi teneva olmeggiata al tempo. Ho ascoltato questa storia, scrivendo e prendendo appunti, quando al giorno scovavo ogni momento libero e quando leggevo era la storia che la Link si tiene dentro a fare costantemente da sfondo ai miei pensieri. E' stato come vivere eternamente fra le sue pagine. Non volevo assolutamente emergere, potevo benissimo restare sdraiata sul divano per ore e ore a leggere le impelacate vicende di Beatrice ritagliando qualche piccola pausa fra un pasto e un altro. Penso che questo abbia conseguito parecchio il mio stato d'animo.
La donna delle rose è stata una lettura molto bella, in cui si verificano alcuni episodi di spicco su cui ho annotato riflessioni nella mia agenda personale. L'esaltazione per un elemento naturale, insignificante per molti, da cui si dirameranno innumerevoli vicende, la bellezza di scenari visivi noti o mai visti, freddo, quasi ostico, che impunemente batte sull'orologio della vita quasi non avesse bisogno di reclamare la nostra attenzione. Il mondo esterno stretto da ogni parte, così tangibile, così impenetrabile, incontestabile come una foresta, dipinto mediante attimi di vita trascorsi in compagnia dei suoi personaggi.
In queste pagine ho voluto fuggire nell'apparente silenzio della natura, nel muto carcere di una lunga riflessione sulla vita, nell'ineffabilità di un sogno irrealizzabile, nella musicalità di contatti o sentimenti sparsi come piccole particelle nell'etere. Una bella voce, chiara e suadente, mi aveva trascinato dinanzi a tutto questo. Io non ho potuto non donargli un certo valore. Non sono stata strappata dalla realtà con ogni cognizione di causa, ma, quasi senza rendermene conto.
La donna delle rose è una pagina che respira, luccica, rientra nel poderoso volume della vita. Un sogno che ti induce a perderti in un vasto giardino di rose, ad ascoltare mentalmente la voce ammaliante dell'autrice, come se fosse indirizzata a te, con parole che sembrano appartene a te soltanto, aiutando nel momento del bisogno.
Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti:

  1. mi piace molto questa autrice, questo ancora mi manca ma segno!

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    1. Già, anche a me! Io ho letto quasi tutto di suo, ma quest'anno ho deciso di completare quelle saghe che ho iniziato e abbandanato. E fra queste ci sono anche i romanzi della Link ;)

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