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venerdì, febbraio 01, 2019

Gocce d'inchiostro: Cartoline dalla terra di nessuno - Aidan Chambers

La lettura di questo romanzo è stata il respiro e l'anima di Cartoline dalla terra di nessuno, che mi avviluppò come una fotosfera, mi illuminò facendomi dimenticare pene passate, tenendo gli occhi aperti che insistentemente vagavano da un posto a un altro: i dubbi, i malumori, gli affanni, i dispiaceri. Sapevo che questo sarebbe stato un periodaccio, fuori dal mio piccolo cerchio di luce, tuttavia alcun segno divino o impedimento mi indusse ad allontanarmi da questa lettura, in affamata e ardente curiosità. Il piacere della lettura spesso cela un chè di inspiegabile, ma bello in cui cammino nella luce consapevole delle ombre che mi stanno attorno. Potrebbero retrocedere o spintonarmi, un po' l'una un po' l'altra, ogni giorno.
Una sera di fine gennaio mi vide restare barricata in casa, sebbene gli impegni vari mi costrinsero a comportarmi diversamente. E, in tutto questo, la voce carezzevole dell'autore, che levandosi improvvisamente dal nulla quasi mi sorprese del suo temperamento dolce, tenero, quasi ingenuo e della natura semplice della storia. Ritenedo che alla base di tutto ci siano i sentimenti, motivi molto più validi che sopraffanno ogni cosa.



Titolo: Cartoline dalla terra di nessuno
Autore: Aidan Chambers
Casa editrice: Bur
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 471
Trama: Jacob, diciassettenne inglese, parte per Amsterdam al posto della nonna, bloccata a casa da una gamba rotta. Scopo del viaggio: partecipare alla commemorazione della battaglia di Arnhem, combattuta dal nonno cinquant'anni prima. Ma la cerimonia diventa il pretesto per la scoperta di una nuova vita, che affonda le sue radici in un passato sconosciuto. In una Amsterdam divisa fra tradizioni senza tempo e modernità, Jacob scoprirà che cosa significa amare. In ogni senso.
La recensione:

Quanto stanche, stantie, banali e prive di costrutto apparivano le costumanze di questo mondo. Quanto era lui stesso indegno. E come probabilmente avrebbe fatto meglio a liberarsi dal tumulto, dal viluppo di questa vita mortale.

<< Perché certe letture le scopro solo quando …. ho già ventisei anni e di letture di questo tipo ne ignoravo completamente l'esistenza. Perché? >>, mi sono chiesta sin da quando ho concluso questo romanzo. Ci sono eppure alcuni autori, alcune letture che mi confortano, mi rassicurano, ritagliano un posticino tutto mio fra le piccole particelle dell'universo, ponendomi pensieri o riflessioni, con una certa serietà, sulla straordinaria natura dei romanzi, sul loro magico potere, sulla mutevolezza d'umore di questi piccoli sprazzi di felicità che dipendono unicamente da me.
Dinanzi a certe letture, per citarne qualcuna, come quelle di Paul Auster o Murakami Haruki, Carlos Ruif Zafon o Nicholas Sparks, non mi fermo a pensare. Sono i medesimi autori, i romanzi che riportano i loro nomi, a farmi pensare; non è qualcosa cui so dare una spiegazione. Ma sono parti della mia anima, spunti di riflessioni di cui ne ricavo tesoro.
Con l'istinto speciale con cui spesso mi contraddistinguo, soprattutto nell'ambito letterario, ho così accolto il romanzo di Chambers come se stessi accogliendo un vecchio amico d'infanzia. Sebbene di vecchio o conosciuto questo romanzo possiede ben poco, a parte il suo anno di pubblicazione, in cui divenire un tutt'uno col protagonista è stato davvero inevitabile.
Il mio cuore e il suo sarebbero stati l'uno dell'altro, con quasi vent'anni di ritardo, e non ho sprecato minimamente il mio tempo come ho fatto in questa settimana che ci stiamo lasciando alle spalle, e la mia felicità non a caso è durata più a lungo.
Quella raccontata da Chambers in questo splendido romanzo non è la storia semplice, banalotta di un ragazzo, ancora adolescente, con un oscuro e intrigante passato alle spalle, a tormentarsi così, con una ragazza dalla vita semplice, non ancora matura, che era stata catturata d'improvviso come un uccellino in una trappola.
Nel nebbioso grigiore della Guerra, della polvere da sparo, dei cannoni, diffusa da un fascio di bombe, sparatoie, assalti sprigionati nel bel mezzo del nulla, i cuori giovani, ambiziosi, ma recisi da pianti, sofferenze, scalpitavano piacevolmente e mandavano fuori sibillando bolle di linfa dalle loro estremità.
Per natura, in un certo senso, Jacob, Geertrich, la nonna, sono personaggi deboli che si aggrappano a qualunque cosa pur di sopravvivere. Crescere, diventare adulti, o adattarsi in un mondo in cui vivere sembra quasi blasfemo, è qualcosa a cui non si può rispondere umilmente. Aidan Chambers, tuttavia, ha scritto questa storia con una certa umiltà, in cui non si può fare a meno di avvertire un certo gusto per il tragico e il drammatico, che inconsapevolmente ci ha indotti ad acconsentire ad accettare ogni cosa così com'è, nella loro splendida semplicità, non leggendo la storia di Jacob come qualcosa con cui condividere la sua tragica storia piuttosto come un invito a trovarsi alle prese con un'infinità di situazioni che derivano dalla posizione che egli stesso occupa, assicurando chi legge della sua compagnia.
La realtà della guerra è sempre un tema piuttosto attuale, allarmante quando si profila così vicina. Jacob e le sue spericolate avventure si srotoleranno come un sottilissimo filo che spinge chiunque ad arrivare oltre, girare dietro congetture, ricordi, sprazzi di piccole o grandi vicende, entrando nel nostro fascio di luce, nella pallida luce di un mattino.
Il lato spiacevole di questa lettura sta nel fatto che Chambers è giustamente ignaro di quanto effetto ha prodotto su di me la lettura di questo suo ennesimo figlio di carta, primo per me le cui copertine sono innegabilmente bellissime e rintracciabili in ogni cosa espressa o scritta. In ogni modo, non divulgandomi troppo sulla faccenda, sono entrata nel cerchio personale di Jacob e dei suoi amici sforzandomi di non giungere repentinamente all'epilogo.
L'anima della storia è stata così pura, timida, emozionante che, in questi ultimi giorni di gennaio, l'ho vista brillare attraverso una piccola apertura e formare una striscia dorata che cadde su di me, si conformò con il mio cuore, creando un segno come una pennellata di colore. Sono stata sopraffatta dall'emozione, dalla contentezza nei riguardi di questa storia, sebbene ero consapevole che presto o tardi ogni cosa sarebbe cessato. Consapevole del tacito debito di riconoscenza con la mia coscienza, incurante della stanchezza e delle innumerevoli alzatacce, ho letto questo romanzo come se fosse la più bella celebrazione di un vasto assortimento di sentimenti o emozioni: amicizia, amore, sogni che si imprimeranno nella nostra mente con prepotenza e impetuosità.
Jacob, sebbene giovane e inesperto, raffigura perfettamente quel genere di individuo che, triste e determinato, si muove sul mondo con sulle spalle il peso di colpe o ripensamenti la cui unica colpa risiederà nell'aver sepolto facilmente un passato che, in poco tempo, tornerà a bussare alla sua porta. Scovare la propria identità, concedere il lettore di conoscerlo, riesumando dal passato cose che credevano di aver dimenticato. Ricordi, alcuni dei quali duri da sopportare, ma perlopiù belli e piacevoli.
Quella di Cartoline dalla terra di nessuno è un'avventura simpaticissima, divertentissima, avvincente ed emozionante di un giovane adolescente che scoprirà sulla sua pelle cosa voglia dire << crescere >>, mediante un insolito pellegrinaggio che lo spingeranno ad affrontare imprese estenuanti e inaspettate. L'incredibile odissea di un diciassettenne, costretto a percorrere un lungo viaggio e affrontare una serie di bombardamenti, che, in un certo senso, ha rievocato ricordi che credevo più di non possedere. Trascinante, sensibile e piuttosto semplice, la storia di uomini comuni scaraventati nel proprio abisso scuro e angosciato per il passato che, in un modo o nell'altro, gli concederanno di scovare la propria identità.

Tutta la vita è memoria.. Il dolore appartiene al momento, lo dimentichi appena passa. Ma la memoria vive, e cresce. E cambia, anche. Come le nuvole che vedo alla finestra.

Valutazione d'inchiostro: 4

10 commenti:

  1. İlginç bir konusu olan kitap 😊 teşekkürler bu guzel paylaşım için 😊

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  2. Autore di cui ho letto anni fa soltanto Breaktime, e senza entusiasmo. Questo è in libreria da allora, e mi hai fatto tornare la voglia di riprovarci!

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  3. Ho sentito parlare benissimo di questo autore e mi ero procurata Danza sulla mia tomba, ma devo ancora leggerlo. Se quello mi piacerà cercherò di recuperare anche questo perché sono molto curiosa.

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    1. Per me invece è stata la prima esperienza, e sono contenta per come è andata :)

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  4. Che bello, trovo sempre tanti titoli interessanti!

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  5. Mi piace sempre venire qui, perchè sono certa di trovare, oltre ad una bella recensione, anche uno stile a cavallo fra prosa e poesia che obbliga ad una lettura attenta.
    È un blog davvero unico. Non so come mai, questo titolo che proponi ha richiamato alla mia mente in qualche modo Il Giovane Holden, anche se dubito che vi sia un qualche parallelismo. Evidentemente qualcosa nelle tue parole lo ha in qualche modo evocato nella mia mente, và a capire come. A questo punto sono curiosa, devo aggiungerlo alla lista (in costante crescita) dei titoli che vorrei procurarmi, malgrado il tempo a mia disposizione per leggere sia esiguo....

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    1. Ti ringrazio davvero tanto per i complimenti! ♡♡
      Tornando al libro posso solo dirti che è una storia a parte de Il giovane Holden. Sarà anche dovuto dal fatto che a me non ha entusiasmato più di tanto, ma questo romanzo è tutt'altra cosa e ti assicuro che se lo leggerai non te ne pentirai ♡♡♡

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