Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan Safran Foer
Casa editrice: Guanda
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 350
Trama: A New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio
rassicurante sul cellulare: “C’è qualche problema qui nelle Torri Gemelle, ma è
tutto sotto controllo”. È l’11 settembre 2001. Tra le cose del padre scomparso
il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave: a questi due elementi
si aggrappa per riallacciare il rapporto troncato e per compensare un vuoto
affettivo che neppure la madre riesce a colmare. Inizia un viaggio nella città
alla ricerca del misterioso signor Black: un itinerario ricco di incontri che
lo portetà a dare finalmente risposta all’enigmatico ritrovamento e ai propri
dubbi. E sarà soprattutto l’incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di
affetti e a riaprirlo alla vita.
La recensione:
Che c’è di così orrendo nell’esser
morti per sempre e non provare niente, non sognare nemmeno? Che c’è di così
fantastico nel provare sensazioni e far sogni?
La settimana che ci siamo lasciati alle spalle mi vide recarmi in
un bel posto, dove dubitavo che un autore come Foer potesse scrivere qualcosa
che ha contenuto parole indelebili, bellissime, concitate, dato che in Ogni cosa è illuminata i temi ritratti
erano attraenti ma non funzionali allo scopo. Splendore letterario, non c’è che
dire, per supplire al fatto che i romanzi di questo autore non sono dei
semplici racconti bensì squarci dell’anima di chiunque sul mondo, architetture tattili
anziché visive, passaggi studiati quasi alla perfezione, incredibilmente
impegnoso, pieno di personaggi e vicende rigogliose ma anche un po’ asettiche,
come se il vasto regno su cui sorgono i personaggi foeriani fossero stati
trasformati in un gigantesco piano di studio come quello de l’11 settembre, una
versione distorta sebbene drammatica di ideale americano nel salvaguardare ciò
che si è perduto e mai più ritrovato, specie nel preservare se stessi e i
ricordi.
Sapevo senz’altro che Oscar sarebbe stata una piacevole compagnia
alquanto atipica per i ragazzini della sua età, mentre mi mossi inquieta fra le
pagine di diario di un flusso inarrestabile di coscienza, completavo una
lettura che per certi versi mi ha rimembrato le vicende della giovane Paloma e
della portinaia Renèe, un bambino che ha creduto all’amore, agli affetti con
fervore ed intensità, ma trascorso il resto della sua esistenza divenendo quasi
come un anima in pena che vaga lungo la riva dell’assurdo, a cui è stata
sottratta qualunque spiraglio di felicità. E anche se i ricordi sono tutto ciò
a cui si aggrappa, memorie intrappolate in piccoli e svariati oggetti ( un
vecchio giradischi, una serratura arrugginita, una chiave piccola e grigiastra,
un album fotografico), la sua è stata una storia dotata di una bellezza
incredibile, una mite ma devastante dolcezza che sedimenta nell’animo, relegata
in un angolo di mondo a cui aspira da tantissimo tempo.
Costellato dalle << vicende >> di svariati personaggi,
soprattutto dei suoi nonni, avevo confidato che un romanzo toccante e
bellissimo come questo si mostrasse non solo affabile ma indimenticabile. Perché
Molto forte, incredibilmente vicino
mi ha dato la sensazione di esser stata trascinata in una landa deserta che
nessuno potrà mai scrutare a fondo e come si deve perché il dolore provato da
Oscar, a menochè non sia stato provato sulla propria pelle, è qualcosa che ha a
che fare con sensazioni, impressioni, emozioni che si possono comprendere
appieno solo se siamo stati coinvolti in una situazione del genere, rimuginando
sulle conseguenze e sui pro. Probabilmente nessuna ragione comprensibile potrà
mai colmare il vuoto di una perdita, una mancanza, ma io non ho solo condiviso il suo dolore ma l’ho << sentito >> intensamente come quando,
oramai sedici anni fa, persi la mia cara amata nonna materna. Sono letture,
queste, che ti sorprendono. Destabilizzano nel suo freddo abbraccio, col suo
strano modo di aggrapparsi alle cose pur di rievocare e tenere salda la magia
dei ricordi, affinchè essi non svaniscano. Ma bisognerebbe conoscere se stessi,
impersonare persino altre vite, per immedesimarsi a tal punto di riconoscerne
la provenienza, i sentimenti, la parvenza di un toccante e sano
sentimentalismo.
Fra un viaggio letterario e un altro si rischia quasi sempre di
confondersi, lasciare dietro qualche strascico, qualche rimasuglio di storia
precedente – così impossibile da staccare – nel quale spesso desidero protrarne
il ricordo evitando qualunque romanzo possa non coincidere con la mia anima. Quasi
sempre i suggerimenti letterari a cui mi aggrappo non si rivelano adatti,
fremente di riscontrarne fra le sue pagine quella magia riscontrata
precedentemente. Ma la lettura di Molto
forte, incredibilmente vicino, che ho ignorato impunemente per due anni, è
stata la lettura più memorabile, più bella che mi sono concessa per conoscere a
fondo l’autore e vedere, o per meglio dire, toccare
ciò che fece di questo romanzo un opera acclamatissima, letta in ogni parte e
in ogni luogo, e tutt’ora ricordata. Certamente, dopo la lettura del romanzo,
non ho potuto fare a meno di perdermi fra la visione monitorata della sua
trasposizione cinematografica, giudicandola non altrettanto bella come il
romanzo ma con sentimenti affini suscitati durante il corso della sua lettura. Esperienza
a dir poco indimenticabile, straziante e toccante che reciderà i cuori persino
dei più coriacei.
Ho così affrontato quella << condizione >> in cui non
resta nient’altro che lasciarsi andare, poiché la vita, i dispiaceri, le
negazioni strappano da qualunque forma di sopravvivenza, circumnavigata da un
folle cantastorie che ebbe il potere di trasformare la vita in una pozzanghera
grigiastra, inviolabile, l’epopea di una macchietta in bianco e nero proiettata
in un posto inquietante ma, storicamente parlando, rivelante che solo grazie
alla scrittura, a frasi sparse in ordine a caso, potrà elevarci ad interpretare
il linguaggio contorto del suo cuore. Inserire una piccola chiave nella
serratura arrugginita di un piccolo colibrì, affinchè è stato possibile
conoscerne i suoi più oscuri segreti. Rimasti “relegati” comodamente nella
soffitta del suo animo, mediante sprazzi di pensieri, lettere, ricordi
trafugati dalle sabbie del tempo che colpiscono proprio per il loro essere
tranquilli e apparentemente disinvolti, schietti ma malinconici e depressi che
colpiscono proprio per il loro essere apparentemente disivolti, le cui azioni
sfociano quasi sempre in vicende indimenticabili e bellissime.
Non so se definirmi guasta, a fine lettura. Non so se definirmi
innamorata, mentre ripongo queste poche righe. Non so di preciso cosa scrivere,
come mi senta, dopo che a questa lettura ho dichiarato una certa ammirazione,
un fedele sentimento di abnegazione verso qualcosa che non mi piace
effettivamente leggere in letteratura. Qualunque forma logica, schietta e
sincera ha denunciato qualunque atto di vulnerabilità, alimentato dalla stessa
forza delle passioni, sospese in un vuoto cosmico che ancora fa sentire l’inuttabilità
di certe battaglie.
Molto forte, incredibilmente
vicino è un
romanzo dalla visione pessimistica ma veritiera della maggior parte di quegli
individui solitari nel giudicare o criticare ciò che la vita gli ha crudelmente
torto. Quando si è in balia di un dolore, si provano forti sofferenze, ogni
cosa sembra aver perso la sua forma, la sua visione delle cose. Ma l’interesse
per ciò che si ritiene scontato o inutile affinchè qualcosa possa tornare al
suo posto, dotato del candore di un bambino, ha un chè di ammirevole,
sorprendente che resta e resterà saldamente ancorato all’anima, a pensieri e
nozioni relative al tema della perdita e di ciò che essa comporta.
Dover vivere è triste, ma è
tragico poter vivere una sola vita.
Valutazione d’inchiostro: 4 e
mezzo
che bella recensione Gresi, vien voglia di leggere subito il libro
RispondiEliminaGrazie mille, Chiara! ♥️ Una bellissima storia ♥️☺️
EliminaNon conosco ne il libro ne l'autore; ottima recensione
RispondiEliminaSpero lo leggerai ☺️♥️
EliminaHo anch'io questo libro, non l'ho ancora letto però
RispondiEliminaTi assicuro che non te ne pentirai ☺️☺️
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