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domenica, settembre 26, 2021

Gocce d'inchiostro: Writing tips - Davide Corbetta

Fra le tante letture, questo nono mese dell’anno mi vide impegnata nella lettura di un manuale di scrittura che in un certo senso mi aiutò a mantenermi in salute. Nel senso che, da grande amante dei libri e della scrittura, mi impartì delle lezioni utili che hanno << toccato e guarito >> vari aspetti del mio linguaggio. Talvolta ci lasciamo ingannare dall’apparenza, ma l’importanza di un testo in primis dovrebbe essere annunciato dalla padronanza con cui il suo autore o autrice valica qualunque confine. Ci si lascia guidare avvicinandoci a terre non ancora esplorate, e da sempre affascinata da queste nobili arti questo piccolo manuale ha funto da espediente per conoscere quei segreti, quelle ragioni che tengono in vita la bellezza di una storia.

Titolo: Writing Tips
Autore: Davide Corbetta
Casa editrice: Accademia della scrittura
Prezzo ebook: 4, 99 €
N° di pagine: 180
Trama: Hai chiesto alla luna qualche suggerimento per scrivere un romanzo, e non ti ha risposto? Stai tranquillo, sei una persona normale. Sfatiamo qualche mito romantico, quello di cui hai bisogno non è un’abbrozzantura di luce riflessa, ma piuttosto dei consigli pratici per sopravvivere quando il sangue smetterà di arrivare al cervello, e la pagina bianca ti sembrerà la Barriera. Ma se pensi di rilassarti, leggendo qualche nozione da manualetto di scrittura creativa ciclostilato, sappi che ho preparato per te oltre 90 esercizi, e dovrai rimboccarti le maniche!
Come avrai intuito, stai per cominciare un viaggio periglioso, perciò preparati, metti in modalità aereo il cellullare, avvisa amici e parenti che sarai offline per un po', scalda la penna e … si comincia!


La recensione:

Non ci si abitua mai agli inconvenienti della vita – specialmente per chi conduce uno stile di vita intenso e frenetico – senza alcuno sforzo. L’impegno che ripongo in ogni cosa che faccio presto o tardi mi degna della sua attenzione. Non accade spesso che un autore emergente italiano scriva un manuale di scrittura creativa e che impartisca certe lezioni a un popolo di lettori che non ha idea di cosa possa celare la bellezza di uno scritto, quali meccanismi adoperare affinchè sprigioni un suono, una melodia, come adoperarsi per arrivare dritto al cuore di chi legge. Se chiudo gli occhi e mi concentro, in un certo senso, questo è ciò che mi impongo quando scrivo. Mi concentro, osservo chi e cosa mi sta attorno e lascio che i pensieri restino tali senza la necessità di tradurli in suoni, in parole. Mi basta, l’esperienza che vivo sulla pelle. Non ho bisogno di produrre mondi nuovi e fantasiosi!
La settimana che ci stiamo lasciando alle spalle passò in un soffio, con i giorni tutti uguali, frenetici e intensi, scanditi da un preciso ritmo che, con la sua regolarità, non lascia spazio alle ansie delle scelte. Tutto era previsto, organizzato. Questa sono io. Una lettrice ambiziosa, precisa, meticolosa che odia farsi prendere in contropiede. Avanzare nella landa deserta della mia coscienza senza alcuna meta.
Questo piccolo manuale letterario sprigionò una luce che avvertì solo dopo averlo letto. Certe letture si apprezzano solo dopo averle lette, non perché siano brutte o scritte male, ma semplicemente perché quel che ti impartiscono è un insieme di tante cose. Il tintinnio di esercizi, metodologie, espedienti per scrivere, padroneggiare il linguaggio che in un pomeriggio di fine settembre pendette nel silenzio delle mie riflessioni sistemandosi nelle stanze remote della mia coscienza per una manciata di giorni. Sembrava che quello scritto da Corbetta fosse un tempio, un santuario magico che io in un certo senso stavo violando, in cui la grande cerimonia del suo esserci guidava alla riflessione, allo studio, all’attenzione. Quasi una lezione che è riassunto in meno di duecento pagine, a mio avviso esperienza diretta dello stesso autore, che nel momento in cui il sole cadde glorioso dietro le montagne, l’aura fievole che lo circondava divampò. Come un rintocco, si insinuò nei meandri della mia coscienza godendo del fruscio delle pagine, dei profumi che la brezza tiepida della sera mi regalò. Questa presentazione di Corbetta nel panorama letterario italiano, la prima credo, occupa un posto significativo in quella lista di saggi per scrittura che bisognerebbe leggere almeno una volta nella vita. Leggerlo fu un modo per farmi un’idea di chi è che sta dietro ad una scrittura talvolta solenne talvolta ambiziosa e gli imprescindibili segreti di un anima che ama raccontare storie. Il Destino mi aveva indotto a recarmi fra le sue pagine aspirando a vivere di queste pagine, anche se solo per poco tempo. Magari fra qualche mese lo consulterò per carpire qualche segreto! 
Dietro alla stesura di un buon romanzo c’è un vasto assortimento di nozioni, concetti che a seconda della strada che si vuole percorrere ti inducono a lavorare sodo per migliorare e migliorarti, tirare fuori un asso dalla manica, quello vincente, trascorrendo molto più tempo di quel che si crede fra le maglie di una storia che dice tutto e niente. Davide Corbetta è passato dalla semplice procedura del << avere un’idea >> a << metterla in pratica >>. Sfiora l’arguzia, l’intelligenza, la ricchezza di svariati contenuti che evidenziano come l’autore sia un amante delle parole e della lettura andando dritto al bersaglio nell’immediato. Il mio problema quando mi imbatto in questo tipo di letture è che, quando mi trovo automaticamente relegata fra gli squarci di pensieri di un uomo qualunque, mi vedo << condannata >> a raccoglierne le briciole sino alla fine. Comprendo come i saggi seguono un filone narrativo ampiamente diverso da quello dei romanzi e ciò non desta scalpore, dati gli innumerevoli romanzi che accolgo ogni mese in questo salotto virtuale, ma il bello in tutto ciò è che ai miei occhi si pongono come delle sfide per aiutarti a vedere il mondo sotto nuovi occhi. Alla fine, mi accontento di vestire ruoli da lettrice subordinata dato che la mia coscienza in questi casi non è paragonabile a chi scrive. Non un modo per elevarsi nell’Etere letterario, ma il desiderio ardente di comprendere quale sia il cemento che tiene saldo ogni cosa. L’autore non si limita a raccontare la sua esperienza ma a scandagliare ogni tecnica, impartendoci esercizi, frasi, parole e immagini che, nel bene e nel male abbraccia la scrittura proprio per interpretare meglio il mondo che ci circonda. Una zona affascinante ma ricca di insidie, trasversalmente messa in pratica con trasporto di cui si trasgredisce alle regole della << normalità >> ponendosi delle domande su cui dovremmo avere delle risposte. Beneficio per l’anima di uomini o donne comuni, appassionati di letteratura e scrittura, constatazione di qualcosa che è potente, continua, minacciosa, reale.

Valutazione d’inchiostro: 4

2 commenti: